MAVANARIE BENEVENTANE, la tradizione orale nella Valle del Noce ISBN 9788872973820

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Copertina posteriore
Categoria:

il mondo magico delle streghe

 

Quello che il lettore si trova a scoprire è una cultura che potremmo definire tipica, direi di nicchia, come ce ne sono tantissime nell’Italia dei piccoli comuni.
Il materiale utilizzato è fedelmente autentico, nel senso che è raccontato direttamente da fonti locali, che per la privacy non vengono citate.
A tutti coloro che hanno collaborato va la mia più sincera stima.
In particolare, ringrazio il Professor Albino Pagnozzi per la poesia Paese Mio e la Montagna di Pannarano che ha scritto appositamente per questo lavoro; l’amico Dottor Domenico Mazzullo che nonostante la sua grande professionalità e fama nel mondo accademico e televisivo, ha accettato di scrivere la prefazione per un libro che non è di grande spessore, tale da meritare la sua attenzione.

Introduzione Dott. Enzo Pacca
Prefazione Dott. Domenico Mazzullo
Poesia Prof. Albino Pagnozzi

capitolo i
IL LUPO MANNARO
— La variante del lupo ‘panaro’

capitolo ii
spiriti

capitolo iii
diavoli

capitolo iv
fatture e malocchio
— A proposito del malocchio

capitolo v
il CICLIO DELLA VITA
— Il fidanzamento e la cerimonia nunziale
— Il rito funebre

capitolo vi
il CICLIO DELL’anno

capitolo vii
le leggende di grotta
— I Diavoli di Grotta Candida
— Il racconto della ‘vammana’
— I serpenti di Pentema Bianca
— La lupa di Cannaville che allattò la trovatella
— La magia dei «Basoli delle fate»
— La Madonna di M.Vergine camminò su S.Maria a Staggio
— La pedata dell’Angelo

capitolo viii
omicidi
— La storia di Drusiana
— La storia di Orsolella
— La storia di Vincenzo

conclusioni

Poesia Prof. Albino Pagnozzi

Appendice 1.
montevergine
e altri canti religiosi

Appendice 2.
fra diavolo acciuffato
FRA l’incoronata e SAN SILVESTRO
Note Appendice n.2

Appendice 3.
i briganti fra acqua vena
e ciesco alto
Note Appendice n.3

Note bibliografiche

Description

STREGONERIE BENEVENTANE NELLA VALLE DEL NOCE

A PARTIRE DALLA GROTTA DI PENTEMA BIANCA DI PANNARANO

 

Il libro di un amico è sempre bello, perché scritto da un amico. Se l’amico poi è un grande amico, come è per me Enzo Pacca, allora il libro è bellissimo.
Ma il libro di Enzo è bellissimo autonomamente, per sé stesso e non perché egli sia mio amico.
Se anche non lo conoscessi, se anche non mi fosse amico, come è, il suo libro sarebbe un gran libro, prezioso, egualmente ed allo stesso modo e ringrazio Enzo per avermi permesso di leggerlo, di ammirarlo, di averlo caro e addirittura per avermi chiesto di scrivere, indegnamente, per esso, la prefazione.
Come psichiatra sono abituato, purtroppo, a vedere e conoscere la devastazione provocata negli esseri umani dalla perdita della memoria, uno dei primi sintomi, uno dei più precoci di una malattia oggi sempre più frequente e che ci terrorizza tutti, il morbo di Alzheimer.
Un uomo senza memoria, un uomo che ha perso la memoria è un uomo che ha perso sé stesso, che ha perso la sua identità, che ha perso ciò che lo caratterizza e lo diversifica dagli altri, che lo rende unico e irripetibile, che gli fornisce una continuità storica congiungendo il presente con il passato, con il suo passato, unico, insostituibile, personalissimo e suo, solo suo.
Un uomo senza ricordi è un uomo che non è più un uomo. A volte i nostri ricordi sono dolorosi, a volte felici. Nel bilancio di ognuno di noi, credo, quelli dolorosi sono numericamente maggiori e più intensi, rispetto a quelli felici, eppure nessuno di noi rinuncerebbe ai suoi ricordi e quanto più andiamo avanti con gli anni tanto più i nostri ricordi si affollano e si stratificano nella scatola ideale della memoria, confondendosi e mescolandosi gli uni agli altri, come le fotografie che spesso conserviamo in disordine nella scatola di cartone, ove le riponiamo senza cronologia, e quelli, come queste, riaffiorano dal passato e ci vengono davanti inaspettatamente, proditoriamente e all’improvviso, rammentandoci momenti della nostra vita, che credevamo dimenticati.
E questo è ancor più vero quando i ricordi non sono singoli, ma collettivi, quando non riguardano la vita di una sola persona, ma di tanti di noi, di un paese, di una popolazione per la quale rappresentano e racchiudono la propria identità, la propria storia, il proprio passato, la propria memoria storica, il proprio legame con il presente.
Il libro di Enzo Pacca è un meraviglioso, affascinante, commovente libro di ricordi. Ricordi individuali e collettivi, ricordi del suo paese, Pannarano, della sua gente, dei suoi cittadini, delle sue storie, delle sue leggende, delle sue tradizioni, dei suoi misteri, tramandati di bocca in bocca da generazioni, nei racconti dei vecchi davanti al fuoco nelle sere d’inverno. Ricordi che sarebbero andati irrimediabilmente persi, ora che davanti al fuoco non ci si siede più, ora che i vecchi non raccontano più le loro storie e se anche le raccontassero, i giovani non le ascolterebbero più, richiamati da altri interessi, ora che in questa società dello “usa e getta”, i ricordi non vengono apprezzati, considerati piuttosto una zavorra del passato e a mala pena si riesce a vivere il presente, proiettati come siamo nel futuro.
Ho avuto la fortuna di conoscere Pannarano, di conoscere la sua gente, di conoscere i luoghi di cui si parla nel libro, di conoscere Enzo Pacca, come uomo e amico sincero.
Lo ringrazio e credo che tutti dobbiamo ringraziarlo per averci donato questo libro.

Dott. Domenico Mazzullo*

*Psichiatra clinico e psicoterapeuta,
autore di saggi

INTRODUZIONE

In questo libro propongo al lettore solo una parte del materiale raccolto, scegliendo quello che più mi è sembrato attinente al tema trattato.
I racconti, le leggende, miti, i riti, credenze e quant’altro descritto nel libro sono ricordi tramandati oralmente dagli abitanti della comunità di Pannarano e in molti paesi della Valle Beneventana.
Lo scopo di questo lavoro è di non farli disperdere definitivamente.

Dettagli

EAN

9788872970133

ISBN

887297013X

Pagine

96

Autore

Pacca

Recensioni

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Editorial Review

UN LIBRO DI RACCONTI, STORIE, EMOZIONI INEDITE

Quello che il lettore si trova a scoprire è una cultura che potremmo definire tipica, direi di nicchia, come ce ne sono tantissime nell’Italia dei piccoli comuni.
Il materiale utilizzato è fedelmente autentico, nel senso che è raccontato direttamente da fonti locali, che per la privacy non vengono citate.
A tutti coloro che hanno collaborato va la mia più sincera stima.
In particolare, ringrazio il Professor Albino Pagnozzi per la poesia Paese Mio e la Montagna di Pannarano che ha scritto appositamente per questo lavoro; l’amico Dottor Domenico Mazzullo che nonostante la sua grande professionalità e fama nel mondo accademico e televisivo, ha accettato di scrivere la prefazione per un libro che non è di grande spessore, tale da meritare la sua attenzione.

Introduzione Dott. Enzo Pacca
Prefazione Dott. Domenico Mazzullo
Poesia Prof. Albino Pagnozzi

capitolo i
IL LUPO MANNARO
— La variante del lupo ‘panaro’

capitolo ii
spiriti

capitolo iii
diavoli

capitolo iv
fatture e malocchio
— A proposito del malocchio

capitolo v
il CICLIO DELLA VITA
— Il fidanzamento e la cerimonia nunziale
— Il rito funebre

capitolo vi
il CICLIO DELL’anno

capitolo vii
le leggende di grotta
— I Diavoli di Grotta Candida
— Il racconto della ‘vammana’
— I serpenti di Pentema Bianca
— La lupa di Cannaville che allattò la trovatella
— La magia dei «Basoli delle fate»
— La Madonna di M.Vergine camminò su S.Maria a Staggio
— La pedata dell’Angelo

capitolo viii
omicidi
— La storia di Drusiana
— La storia di Orsolella
— La storia di Vincenzo

conclusioni

Poesia Prof. Albino Pagnozzi

Appendice 1.
montevergine
e altri canti religiosi

Appendice 2.
fra diavolo acciuffato
FRA l’incoronata e SAN SILVESTRO
Note Appendice n.2

Appendice 3.
i briganti fra acqua vena
e ciesco alto
Note Appendice n.3

Note bibliografiche