Description
LA PARROCCHIA DI S.ERASMO CASALE DI SAN PIETRO A CORPO
Il Catasto di San Pietro in Corpo, come pochi altri di Terra di Lavoro, fortuna ha voluto, è stato riprodotto su nastro fotografico e si conserva in maniera egregia presso l’Archivio di Napoli, benchè copia di esso doveva esistere anche presso il rispettivo Comune, prima, e in Santa Maria, poi. Gli originali delle Università finirono presso l’Archivio di Stato di Napoli perchè erano in possesso della Regia Camera della Sommaria (da dove pervennero), ufficio del Regno incaricato a partire dal 1741 alla riscossione diretta delle tasse. Altre informazioni si ricavano sui componenti dei nuclei familiari, indicandosi il numero, la loro età, l’attività svolta ed il rapporto di parentela con il capofamiglia. Curiosià che aiutano a capire la vita del borgo condotta a San Pietro mentre veniva redatto questo grande inventario (che resterà in vita fino ad essere sostituito da quello napoleonico imposto con la dominazione francese dopo il 1806) consegnato 13 anni dopo l’entrata in vigore della legge. Per esempio, mentre il Catasto Generale della Città di Caserta diviso in sei Quartieri fu stilato in sette tomi e consegnato nel 1749, e quello di Santa Maria C.V. nel 1754 (benchè risulti di ‘appena’ un migliaio di pagine), il Catasto di Torrioni, piccolo comune in Principato Ultra, fu fatto in appena pochi mesi dall’emanazione della legge del 1741. Quello di una città, in genere, è enorme, perciò viene classificato a volumi su: Ecclesiastici (beni di chiesa, nomi dei religiosi, cappelle e congregazioni, benefici); Bonatenenti forastieri; Vedove e zitelle (monache bizzoche e vergini in capillis); Fuochi e figli de’ fuochi [che] abitano altrove (nomi dei capifamiglia e loro congiunti residenti e momentaneamente assenti); Bonatenenti ecclesiastici forastieri (con i nomi dei possessori religiosi forestieri, uomini e istituzioni, che hanno beni in loco); Bonatenenti laici (forestieri ricchi possessori laici); Ecclesiastici bonatenenti forestieri (uomini di chiesa ed istituti religiosi forestieri che avevano beni in loco). Per Torrioni questo non avviene in quanto il Catasto Onciario è tutto riunito in un solo grande volume, redatto dalla commissione scelta dagli eletti dell’Università, cioè deputati alla trascrizione delle rivele fatte dai cittadini, dopo aver accertato la veridicità del dichiarato, e perciò chiamati deputati et estimatori,58 così come accaduto in verità anche per città grandi come Caserta, dove i deputati erano otto, fra ricchi, possessori di pecore, braccianti, e massari benestanti, che danno il buon esempio stilando per primi le proprie dichiarazioni.59
La parrocchia, di per sè, non è una struttura, bensì il raggruppamento delle anime su cui ha potere il vescovo (diremmo “il partito”), mentre la chiesa parrocchiale è un edificio di padronato (ossia “la sede”) cioè di proprietà dell’Università, benchè la nomina del parroco spettasse al feudatario.
Mai come nel caso di S.Maria questo concetto può essere elaborato con faciltà, quando nel Catasto, citandosi i beni parrocchiali, sarà chiamata in causa la Venerabile Parocchia eretta nella Chiesa Collegiata di S.Maria che possiede tanto di Beni addetti à detta Parrocchia, un edificio di case nella Piazza della Chiesa affittato a Carmine Benincasa, un altro edificio di case nel Casale delle Curti affittato a diverse persone. Questo elenco si distingue da quello dei territori che vengono posseduti dal Reverendissimo Capitolo dell’Insigne Chiesa Collegiata di S.Maria, cioè: tre terreni a S.Angelo, uno a Lo Crocifisso, uno a Capomandra e uno a La Nocella, un terreno a Capoderise, a Canepo e numerosi altri.
Altra distinzione vien fatta per una seconda parrocchia presente sul territorio a rappresentare il nucleo di S.Erasmo, integrato nell’amministrazione comunale di Santa Maria come quartiere della Piazza di S.Erasmo, intitolandosi Venerabile Parochia sotto il titolo di S.Erasmo sostenuta anche dalli Gov.[ernato]ri dell’Ospedale e dall’Uni.[versi]tà di S.Maria con libre 24 di torce di cera ma con scarsi beni che possiede il Reverendo Curato Borghese à titolo di legato riconducibili ad una sola camera inferiore affittata.68
Per non parlare delle proprietà appartenute alle Cappelle e dei benefici legati agli altari privati eretti dentro la Collegiata. Sarà sempre meglio quindi distinguere una Parrocchia dalla Chiesa. La parrocchia vacante è tenuta da un rettore curato di nomina vescovile (chiamato solo curato o solo rettore) se nasce una ben distinta chiesa parrocchiale. Ma il rettore può essere di nomina badiale, come quello della parrocchia costruita in Mugnano sotto il titolo dell’Ascensione del Signore, di cui si ha notizia nel 1713, quando restò senza parroco.69
Questo perchè una Parrocchia può essere anche vacante e la chiesa funzionare lo stesso. Sfogliando la prima parte del Catasto di Caserta, per esempio, sappiamo che l’interessato per la Rettoria a la Parrocchia della Cattedrale, abitante in Napoli, era procuratore della chiesa parricchiale di Sant’Andrea Apostolo. Addirittura si cita un arcidiacono coadiutore della Cattedrale di Caserta, città dove il rapporto fra Parrocchie e territorio è di una parrocchia quasi in ogni casale per rappresentare la singola comunità.70
Alle varie chiese mariane, come vedremo, si andranno ad aggiungere altre fondazioni, fra cappelle e monti frumentari, spesso retti da laici, talvolta indicate con nomi diversi, con centinaia di ecclesiastici che ci girano intorno.71
Nello specifico di S.Maria sono una decina i luoghi sacri intorno ai quali sono nati benefici e rendite per alcune istituzioni e molti privati, specie sacerdoti, diaconi e parroci. Un quadro completo lo si ha dal Catasto, nella sezione relativa ai beni di Chiese, monisteri, Badie, Beneficij e Luoghi Pii, siti in questa Terra di S.M., quando vengono citati: il Capitolo che amministra oltre 5.000 once, la Collegiata o Ospedale di S.Maria che ne fa quasi 1200, i 3 monasteri di S.Francesco, S.Angelo e S.Michele, la Chiesa di San Giuseppe, le Cappelle e le relative congregazioni di laici.
Essi sono:
-Capitolo [vescovile dell’Insigne Chiesa Collegiata di S.Maria nella Piazza di S.Maria Maggiore]
-Munistero di San Francesco di Paola
-Conservatorio del S.Angelo Custode di donne monache
[-Conservatorio di S.Maria Vergine del Carmine]
-Ospizio de’ R.R.P.P. Clerici Regolari Minori di S.Michele [Monastero d. Pietra Santa in P.za del Riccio]
-Chiesa Collegiale di S.Maria, ò sia Ospedale [nella Piazza di S.Maria Maggiore]
-Cappella sotto il titolo della Beata Vergine de’ Sorci [eretta dentro la Chiesa Collegiata in Piazza]
-Chiesa sotto il titolo di S.Giuseppe eretta nella Piazza del Riccio
-Cappella sotto il titolo di S.Nicola eretta nella Piazza della Chiesa
-Cappella ò sia Congregazione sotto il titolo del SS.Corpo di Cristo [nella Collegiata in Piazza]
-Congregazione sotto il titolo di S.Maria del Conforto [eretta nella Chiesa Collegiata in Piazza]
-Congregazione sotto il titolo della SS.Annunziata del Carmine
-Congregazione del Sacro Monte de’ Morti eretta nella Chiesa Collegiata [in Piazza]
-Badia sotto il titolo di S.Lorenzo eretta e fondata in questa Terra di S.Maria Maggiore [S.Lorenzo]
E’ evidente che la nuova Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, altrimenti detta Ospedale, era stata costruita intorno alla preesistente Cappella della Beata Vergine de’ Sorci, incorporandone la struttura e il nome, così come accaduto per la Cappella del Corpo di Cristo e l’altra Congregazione di Santa Maria del Conforto. Seguono i vari benefici posseduti dagli ecclesiastici privati non prima di aver ricordato una delle chiese più importanti annoverabile come abbazia.72
E’ la Badia sotto il titolo di S.Lorenzo eretta e fondata in questa Terra di S.Maria Maggiore altrimenti trascritta come Badia sotto il titolo di S.Lorenzo eretta e fondata in territorio di questa Uni.[versi]tà di S.Maria Maggiore della Città di Capua che si possiede dall’Ill.[ust]re Abbate D.Pascale Gaetano Acquaviva d’Aragona. Si tratta di un complesso in dove tiene Chiesa che si possiede dall’Illustre Abate D.Pascale Gaetano Acquaviva d’Aragona. Un nobile potente che amministra un patrimonio di 3.053 once e passa, cioè il doppio della Chiesa di S.Maria e poco più della metà del Capitolo dovuto a quanto pare da una particolare tassa sul commercio, una sorta di diritto acquisito chiamato Jus d’esiggere cavalli otto à tomolo per ogni genere di vittuaglia che si vendono e comprano nè giorni di mercato.73
Sono quindi specificatamente dettagliati i terreni posseduti, in particolare a Sant’Angelo, dal Reverendissimo Capitolo dell’Insigne Chiesa Collegiata di S.Maria e le Prebende de’ canonicali che si possiedono da Reverendi Canonici Presbiteri e Primicerio a S.Andrea, Savignano, San Prisco, Marcianise.74
Vengono poi elencati i Beni che si possiedono da otto Reverendi Canonici Diacono e il di loro gunto canonicale, in particolare i conti relativi alle esazioni dalle Congregazioni di laici o delle cappelle, cioè dalla Congregazione del SS.Corpo di Cristo di S.Maria, Congregazione de’ Morti di S.Maria, Congregazione del Conforto di Santa Maria e dalla Cappella della Beata Vergine di Santa Maria. Sono compresi i territori posseduti dai canonici, fra S.Andrea e S.Pietro in Corpo, e dai manzionari dello stesso Capitolo.75
E’ possibile inoltre sapere dei beni del monastero di San Francesco (fra San Pietro e San Prisco), di quelli dei due conservatori, del S.Angelo Custode (tenuti a Marcianise) e di S.Maria del Carmine (posseduti un po’ ovunque, dal Portico a Capodrise, San Pietro, San Tambaro di Capoa). Vi sono inoltre case e botteghe date in affitto in Piazza del Riccio di proprietà dell’Ospizio di S.Michele Arcangelo dei Chierici Regolari Minori detti del Munistero della Pietra Santa (intorno allo stesso edificio e a S.Andrea), altri di un non meglio noto Ospizio di S.Carlo e i terreni della Chiesa di S.Maria altrimenti detta L’Ospedale.76
Cinque sono invece le Cappelle erette dentro la Collegiata, oltre la Chiesa di San Giuseppe nella Piazza del Riccio.77 Le prime menzionate sono la Cappella sotto il titolo della Beata Vergine de’ Sorci, eretta dentro la Chiesa Collegiata (che possiede case in Piazza, a Casalnuovo, Recale e S.Nicola) e quella del SS.Corpo di Cristo dentro la Collegiata (con terre fra Savignano, San Martino e Catorano).78 Seguono la Cappella di San Nicola, eretta nella Piazza della Chiesa, e quella di S.Maria del Conforto, eretta sempre dentro la Collegiata che ha puntato su botteghe e case nella Pubblica Piazza e ha terre un po’ ovunque.79 Le altre due Cappelle con relative Congregazioni vengono chiamate del Sacro Monte de’ Morti (con case dentro la Vinella del Riccio, camere in Piazza della Chiesa e varie terre da Cuzzolo a Savignano), e dell’Annunciata del Carmine che non possiede beni.80
Chiudono la lista ecclesiastica i benefici posseduti da vari sacerdoti nelle chiese di Castelli al Volturno e Portico, e nelle stesse S.Maria e S.Andrea (appartenenti alle famiglie d’Onofrio, Cappabianca, Paolella, Cusano, Trezza e Cantiello giunta ai Pirolo). Vi sono infine il conteggio delle once per i sette sacerdoti cittadini (delle famiglie dei della Valle, di Vito, di Lillo, Vascone, d’Errico e Mazzocchi che risulta la più ricca) e la tassazione dei Farina, di Rienzo, Stellato, Bovenzi, Fiorillo, Marotta, d’Orta, di Napoli, Paolella, Salzano, Santillo, de Renzij, Ricciardi, Morelli, Zarrilli, Cipullo e Vastano. Tutti i sacerdoti esprimono nel compresso una somma pari a 1.500 once, cioè pari ai beni posseduti dalla sola Chiesa Collegiata.81
Recensioni
Non ci sono ancora recensioni.
Only logged in customers who have purchased this product may leave a review.