29. SAN MARTINO VALLE CAUDINA. E i 29 oppidi papalini rifondati nel 1348 ISBN 9788872973509

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Copertina posteriore

INDICE

Presentazione
di Gennaro Scognamiglio

1.
L’oPPIDUM DI SAFFOTA VETERE e toro
E LA S.MARTINO RIFONDATA NEL 1348

2.
notizie piu’ veritiere:
il castrum o rocca di san martino

3.
mensa beneventana di s.martino:
e’ s.martino o pietrastornina?

4.
le visite di papa orsini,
s.martino vicaria foranea

5.
nonni e mestieri alla fine del 1800

6.
gli uomini illustri:
soldi, del balzo, imbriani

APPENDICE 1
IL FALSO SANNIO E FALLIMENTO GEOPOLITICO
DI P. E. IMBRIANI BATTUTO DA F. DE SANCTIS
di Arturo Bascetta

APPENDICE 2
LA CLASSICA CRONISTORIA
SULLA VALLE CAUDINA
di Anna Lisa Barbato

Description

LOCO SAN MARTINO DEI LONGOBARDI E L’OPPIDO DI SAN MARTINO RIFONDATO NEL 1348 DAI MIGRANTI

Prima di ogni altra ipotesi che accomuna i paesi della Valle Caudina con quelli della Valle di Campobasso sarà preferibile analizzare meglio i toponimi. Non a caso il Catalogo dei Baroni, retrodatato al 1096, parla di una Valle Gauda e di una Valle Gaudina in un altro luogo del medesimo territorio. Moltre sciocchezze infatti potrebbero cadere studiando meglio la rivoluzione migratoria avvenuta dopo il sisma, la peste e l’invasione ungherese del 1348, quando molti paesi vennero ricostruiti e ben 29 furono proprio quelli del Partenio, come risulta da una bolla del 1348, quando l’inviato del papa di Avignore, Bernardo Deucio, rifondò l’arcidiocesi di Benevento e questi 29 paesi che non estevano più nei luoghi originari e furono riedificati dove li vediamo, da Montesarchio a Sant’Angelo a Scala.
Il 28 e 30 aprile 1348 Papa Clemente VI scrisse subito all’arcivescovo Balduino Treverense dell’Oppido Aquensi, Aquensis o Aquense che rappresenta la Leodiensis Diocesis, cita la vacazio dell’Imperio Romano per la morte di Enrico Imperatore e la seguente discordia con l’eretico Ludovico di Baviera, eretico e manifesto scismatico. Lo fece poi sapere anche agli elettori imperiali: l’Arcivescovo Gerlaco di Civitate Maguntina, nelle vicinanze della Parte Incolis al vescovo Diaconense, al vescovo Coloniense che sono i quattro grandi elettori dell’Imperio Romano. Poi avvisa Re Carlo nella sua sede di Civitate Argentinensis il 4 agosto 1346 dell’invasione del Regno Romano super Alveo Reni, facendo Carlo, primogenito di Giovanni Re di Boemia divenuto cieco, da marchione della Moravia a Re dei Romani. Facendo pace il 23 agosto con il Re di Francia ed Inghilterra.
Dilectis filiis nuiinri. si-abiiiis, consilio ot communi ojiidi .\i|uensis Leodiensis diocosis. 25 novembre Clemente VI scrive a Betrando.
Nel 1350, Clemente VI, quando Bertrando Decio fu Cardinale e Legato apostolico, la sua Metropolia si ridusse al Girone di Benevento, quando si fa nascere la nuova Regione di Benevento, con 27 Oppidi che si dicono essere quelli antichi. Al Cardinale della Regione di Benevento appartenne il vescovo di Nola e la vecchia Diaconia, ma la Capitale fu Stabia.
Nel 1350/51 era nata la Regione Beneventana dell’antipapa Clemente VI, come ebbe modo di confermare il cardinale legato apostolico Bertrandum di Deucio, il quale, su diligenti informazioni, rimise gli antichi limiti al territorio che comprese 27 Castrum, cioè Oppidi, e relativi casali. Si tratta di un circondario che gira intorno a Benevento come un “Girone” in cui rientrano quasi tutti i palazzi a suo tempo costruiti da Federico II di Svevia e comunque sono tutte abbazie feudali amministrate dal Cardinale e alle dirette dipendenze dell’antipapa.
Hofmann, Johann Jacob (1635-1706): Lexicon Universale. Clemens Papa VI. Legatum misit Bertrandum Cardinalem Deucium, a quo habitâ omnium diligenti informatione et antiquorum limitum, terminos Territorii Beneventani sic definivit diplomate Pontificiôm quod servatur in Archivo civitatis; estque huius tenoris: Urget nos Apostolicae servitutis etc. ex certa scientia limitamus per modum et terminos infrascriptes, In primis Castrum Pontis inhabitatum, et inde ascendere Castrum Casaldoni, Castrum Campi lattari, Castrum montis Leonis, Castrum Sancti Severi, Castrum Fragneti Monfortis, Castrum Fragneti Abbatis, Castrum Sancti Georgii Molendinaria, Castrum Sancti Andreae de Molinaria, Castrum petrae maioris, Castrum Paduli cum suo suburbio, sive Casali Sancti Archangeli, Castrum montis mali, Casale Templani, Castrum Apicii cum casalibus, Castrum Moroni, Castrum Venticani, Castrum montis Militum, Castrum montis aperti, Castrum montis Fuscoli cum casalibus, Castrum Tufii, Castrum Altavillae, Castrum Cepalloni, Castrum Petrae Strumierae, Castrum S. Martini, Castrum Cervinariae, Castrum montis Sarveli, Castrum Tocci cum casalibus, Castrum Torregusii, cum casali Popisii et aliis casalibus. Volumus itaque etc.
Datum Avenione septimô Kalendes Iunilannô nonô, salutis autem 1350.Sicque territorium Beneventanum erat amplum; nunc autem ab Hispanis valde suit imminutum: complectiturque tantum in praesentia Castra S.Angli de Cupola, Mottam, Panellam, Montem Orsi, Maccolum, Sciarram, Pastenam, Balnearam, S.marci a montibus, S. Lucii, S. Angeli, et Francavillam; quae omnia vix 3. aut 4. milliaribus distat a Benevento.

1. In primis Castrum Pontis inhabitatum,
2. et inde ascendere Castrum Casaldoni,
3. Castrum Campi lattari,
4. Castrum montis Leonis,
5. Castrum Sancti Severi,
6. Castrum Fragneti Monfortis,
7. Castrum Fragneti Abbatis,
8. Castrum Sancti Georgii Molendinaria,
9. Castrum Sancti Andreae de Molinaria,
10. Castrum petrae maioris,
11. Castrum Paduli cum suo suburbio, sive Casali Sancti Archangeli,
12. Castrum montis mali, Casale Templani,
13. Castrum Apicii cum casalibus,
14. Castrum Moroni,
15. Castrum Venticani,
16. Castrum montis Militum,
17. Castrum montis aperti,
18. Castrum montis Fuscoli cum casalibus,
19. Castrum Tufii,
20. Castrum Altavillae,
21. Castrum Cepalloni,
22. Castrum Petrae Strumierae,
23. Castrum S. Martini,
24. Castrum Cervinariae,
25. Castrum montis Sarveli,
26. Castrum Tocci cum casalibus,
27. Castrum Torregusii, cum casali Popisii et aliis casalibus.
Volumus itaque etc. Datum Avenione septimô Kalendes Iunilannô nonô, salutis autem 1350.
Sicque territorium Beneventanum erat amplum; nunc autem ab Hispanis valde suit imminutum: complectiturque tantum in praesentia Castra S. Angli de Cupola, Mottam, Panellam, Montem Orsi, Maccolum, Sciarram, Pastenam, Balnearam, S. marci a montibus, S. Lucii, S. Angeli, et Francavillam; quae omnia vix 3. aut 4. milliaribus distat a Benevento.
Un privilegio di papa Lucio III morto nel 1185 già citava l’antico eremo della Croce sito nella Marca papalina di Francavilla. E’ locum Sancte Crucis in Marchia iuxta Francam villam, que antiquitus Eremus vocabatur, cum omnibus pertinentiis suis, terris, pratis, vineis et molendinis.
Altrove è detta Crucis in Marcia, qui antiquitus Heremus. vocabatur.
Per studi futuri alla ricerca della originaria San Martino sarà meglio seguire l’originario Castello dei Tocco di Montemiletto, che era un’urbe arcidiocesana, collocata altrove, prima del sisma, lungo la Via di Tufo, stando al geografo Muhammad al-Idrisi, senza mai più confonderla con la nuovissima rocca, cioè il castrum del casale anch’esso chiamato banalmente Tocco di Montesarchio, come un altro migliaio di campanili. Ma solo uno di essi fu un’ex città dei beneventani.

Dettagli

EAN

9788872970416

ISBN

8872970415

Pagine

112

Autore

Bascetta,

Claudio Rovito

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Editorial Review

 

 

PRESENTAZIONE PRESIDENTE NAZIONALE UNCI AGROALIMENTARE DOTT.GENNARO SCOGNAMIGLIO

 

Nei momenti di grave crisi, come quelli che stiamo vivendo post pandemia generata dal Covid-19, si riscoprono le proprie origini, i luoghi dove si è nati e dove si vive; come in questo libro, in cui si narrano alcuni eventi accaduti in paese nel corso dei secoli.
Che cosa avverrà dopo l’era polst-pandemia, è difficile dirlo anche per chi, come me, si interessa alla valorizzazione dei prodotti della nostra agricoltura, ma di certo guarda con fiducia al futuro del nostro territorio.
Una grande agricoltura come quella delle nostre regioni meridionali, dà il determinante contributo del Mezzogiorno alla leadership italiana nelle produzioni vegetali fresche e di prima trasformazione, connessa alla “dieta mediterranea”, che è tanto fondamentale quanto poco conosciuta nelle sue dimensioni italiane ed europee. Per capire tutto questo basti un semplice confronto per scoprire che il valore della produzione di verdura e ortaggi freschi sia della Puglia sia della Campania è superiore a quello del Belgio. Ripensando alla storia, possiamo guardare con fiducia al futuro. Costruiamo su solide fondamenta, quelle che i nostri antenati ci hanno trasmesso, come pegno perenne di amore del luogo natale.
San Martino, parte integrante della Montagna di Montevergine, o se volete della catena del Partenio, e della Valle Caudina, ha esercitato per secoli un particolare fascino sui viaggiatori stranieri che sono venuti nel corso della storia nel Regno di Napoli.

Gennaro Scognamiglio
Presidente UNCI Agroalimentare - Roma