54. SAN GIORGIO DELLA MONTAGNA NEL 1753

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Copertina posteriore

La costituzione della commissione a febbraio 1742 per censire 146 famiglie

Ecco cosa leggiamo nel giorno 8 del mese di Febbraio 1742 in terra di San
Giorgio: «Personalmente costituiti i Magnifici Paolo e Bartolomeo Bocchino del
ceto civile, Nicola Casiello e Michele Conte del ceto mediocre, Francesco Tufo e la
Salvatore Spirito del ceto inferiore, estimatori Giovanni Scavetto, Ciriaco
Camerlengo, Agnello Pepe, Camillo de Nisco estimatori e apprezzatori eletti
dall’Università della terra predetta». Il documento riportato era del 18 gennaio,
come siglato dal comune: «Io Domenico Casiello sindaco, Segno di croce di
Francesco Iannasso eletto; Segno di croce di Nicola Conte eletto; Carmine Cozza
cancelliere.
Ancora nel catasto che si stava per redigere, San Giorgio, veniva definita sì
comune, ma sempre denominato Casale della Montagna di Montefusco. Il catasto
onciario è però detto semplicemente di San Giorgio la Montagna ed è datato 1744,
l’anno in cui ebbero termine il censimento e i calcoli delle tasse. Esso si presenta
come un faldone in diverse sezioni e si apre con l’indice dei capofamiglia che
hanno effettuato la rivela dei propri beni e dei propri familiari.
Essi sono:
1. Angelo Camerlengo
2. Angelo Ianaro
3. Alessio Nunziata
4. Andrea Fuccio
5. Antonio Trofa
6. Alessandro Cimino
7. Angelo de Santis
8. Andrea Cimino
9. Andrea Janaro
10. Alessandro Serino
11. Antonio Serino
12. Antonio Janario
13. Bartolomeo Bocchino
14. Bartolomeo Soricelli

Description

Il Parlamento dei cittadini fu convocato il 22 ottobre del 1741

Il giorno 22 ottobre 1741 davanti alla Chiesa Collegiata di San Giorgio, facendo
seguito al bando emanato dal giurato Giuseppe Mallardo con la licenza “oretus”
del Arciprete locale e con l’assistenza del nostro Signore Sacerdote Magnifico
Giuseppe Meoli, alla presenza di Mastro Domenico Casiello Magnifico sindaco
dell’unità di questa terra di San Giorgio La Montagna dovendosi attenere agli
ordini reali furono eletti sei deputati:
Paolo e Bartolomeo Bocchino del ceto civile
Mastro Nicola Casiello e Mastro Michele Conte del ceto mediocre
Salvatore di Spirito e Francesco del Tufo del ceto inferiore
Per apprezzatori Giovanni Scavetto e Ciriaco Camerlengo, Agnello Papa delli
Calvi e Camillo de Nisco di Sant’Agnese.
Scrivente Antonio Camerlengo (segue il voto di tutti i capifamiglia)
· Bartolomeo Bocchino nomina gli stessi
· Domenico di Bartolomeo Siscaro nomina gli stessi
· Carmine Mosto nomina gli stessi
· Ciriaco Camerlengo elegge gli stessi e in luogo della presenza elegge per
apprezzatore Giovanni Scavetti nomina gli stessi
· Andrea Fucci nomina gli stessi proposti prima
· Mastro Michele Conte nomina gli stessi
· Ciriaco Festa nomina gli stessi
· Biasi Mallardo nomina gli stessi
· Giovanni Mosto nomina gli stessi
· Girolamo Bocchino nomina gli stessi
· Giustino Cimino nomina gli stessi
· Giuseppe Barbato nomina gli stessi
· Gioacchino Nardone nomina gli stessi
· Carmine Mallardo nomina gli stessi
· Antonio Trofa nomina gli stessi
· Domenico Siscaro di Michelangelo nomina gli stessi
· Tommaso Iarrusso nomina gli stessi
· Giovanni Camerlengo nomina gli stessi
· Carmine Iarrusso nomina gli stessi
· Crescenzo Camerlengo nomina gli stessi
· Domenico di Giacomo Casiello nomina gli stessi
· Lucido Soricello nomina gli stessi
· Nunziante Campone nomina gli stessi
· Giuseppe Casiello nomina gli stessi
· Carlo Iampaolo nomina gli stessi

Dettagli

EAN

9788872970829

ISBN

8872970822

Pagine

96

Autore

Bascetta,

Muscetta

Editore

ABE Napoli

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Editorial Review

COSI' NACQUE IL CATASTO ONCIARIO DEGLI ABITANTI DI SAN GIORGIO

 

La confezione dal general catasto ed apprezzo, appellandosi al professionale che
consulti li requisiti necessari per la legge e regole prescritteci a darsi principio
dovendosi per questa Università esigere precedente pubblico parlamento sei
persone non esenti dalla regia giurisdizione, due di ceto civile altri due del mediocre
e due dell’inferiore che siano tutti e sei timorose di Dio, non inquisite ed ogni
eccezioni maggiori ad intese degli affari esito dell’Università suddetta come anche
dei suoi cittadini ed abitanti dei beni dei medesimi e dei forestieri che nel tenimento
di questa Università posseggono a ciò che come deputati possono discutere le
rileve che saranno esibite dai cittadini come dai forasteri che saranno esaminate
minutamente, devonsi eleggere quattro estimatori anche non esenti dalla Regia
giurisdizione due dei quali siano cittadini di questa terra e due forestieri delle terre
più “convicine” e di riconosciuta probità per apprezzo dei beni timorati di Dio ed
intesi delle rendite dei territori e delle altre cose di campagna informati e pratici al
più che sia possibile delle contrade del loro distretto e dei veri attuali possessori de
territori e che abbiano condizioni che si rifugga ogni controversia acciocché
l’apprezzo generale si regoli con giustizia uguaglianza e senza la menoma
parzialità per chiunque siasi, Inoltre acciò che detto apprezzo come base
fondamentale venga perfezionato si deve assegnare a’ detti Apprezzatori eliggendi
uno scribente anche prattici de’ nomi de’ presenti possessori de’ stabili, per annotare
e descrivere l’apprezzo e doversi anche questo eliggere in publico Parlamento à
sodisfazione di tutti i cittadini perciò dovendosi di Domenica che saranno il
ventidue del mese di Ottobre tenere Pubblico Parlamento nel luogo solito e consueto
per fare detta elezione Ordiniamo e comandiamo in nome della Maestà Vostra à
tutti, e qualsivogliano persone di qualunque grado, e condizione siano che il giorno
ventidue del mese di Ottobre alle ore venti secondo il solito da farsi simili Parlamenti
dell’Università, debbano intervenire nel publico Parlamento, e dire il di loro parere
nella detta elezzione dell’accennati sei persone per Deputati, delli detti quattro
estimatori, e dello scribente, affinché sortisca con sodisfatione, e piacimento comune,
e senza doglianza alcuna, considerando ogni uno che dalla buona elezzione,
dipende il buon regolamento de’ loro interessi.
E perciò devono ben riflettere alla qualità delle persone suddette eliggende. E
acciò che venghi à notizia di tutti, e non si possa alcuno allegare causa d’ignoranza,
abbiamo fatto il presente banno, dà publicarsi, e affiggersi copia di esso ne’ luoghi
soliti, e consueti di questa detta terra il presente ritorni à Noi colla debita relata
3. La compilazione del Catasto effettuata in diversi tempi
La redazione dell’Onciario passava per tre fasi fondamentali, Rivela,
l’Apprezzo, la Formazione della tassa e la Collettiva Generale. Pertanto, il Catasto
Onciario si compone di quattro parti ciascuna delle quali rappresenta una fonte di
informazioni storiche notevoli.
La Rivela come indica il nome raccoglie le dichiarazioni che tutti i cittadini
erano tenuti a fare, anche nullatenenti, laici, secolari, o responsabili di luoghi di
culto. Tale dichiarazione successivamente veniva poi verificata e valutata attraverso
l’Apprezzo condotto dagli apprezzatori. Per condurre la redazione dell’Apprezzo
veniva costituita una commissione costituita da componenti eletti direttamente