GALATEO DA GALATONE, UOMO EDITO E INEDITO: storie napoletane di Antonio de Ferrariis a 500 anni dalla morte in quel di Lecce ISBN 9788872974001

In offerta!

44,00 29,00


Copertina posteriore
Sfoglia la lista dei desideri

LA VERA STORIA DI ANTONIO DE FERRARIIS (galatone, 1444 – Lecce, 1517)

La prima edizione del libro De Situ Japygiae, del Nostro Antonio de Ferrariis, già soprannominato Galateo, reca questa intestazione nel frontespizio:
Antonii Galatei Liciensis
Philosophi et Medici Doctissimi
Qui Aetate Magni Pontani vixit,
Liber de Situ Iapygiae, Basileae
Per Petrum Pernam MDLVIII (1558)

Il libro contiene anche una lettera del marchese Giovanni Bernardino Bonifacio indirizzata al patrizio veneto Luigi Giorgio, che però era stata scritta due anni prima in quanto reca la data in Oria, primo di ottobre 1556.
Il De Situ Japygiae è dedicato a Giovan Battista Spinelli conte di Cariati; mentre la descrizione di Gallipoli, contenuta nello stesso volume, è dedicata ad Summontium suum, al suo Pietro Summonte (3), e quella della Villa di Lorenzo Valla ad Accium Sincerum Sannazarium, Azio Sincero Sannazaro (4). Conclude il volume il discorso funebre per il re Alfonso II:

Antonius Galateus
medicus in Alphonsun Regem,
epitaphium

Il De Situ “è una garbata, esatta, e qua e là vivace rappresentazione delle condizioni di Terra d’Otranto al principio del secolo XVI, rappresentazione che è un prodotto dell’esperienza personale dell’autore”. “Il motivo dominante del piccolo trattato: l’amara meditazione sull’incostanza della fortuna e sulla caducità delle umane cose. Passa a descrivere l’eccellenza dei prodotti vegetali, ma brevemente, chè più gli preme far notare il mite carattere degli abitanti. La temperie del loro clima li rende temperati anche nell’animo, umani e intelligenti” (5).
Egli parla anche “della fauna salentina, e propriamente di quella nociva: tarantole, serpenti, bruchi. Sono tutte osservazioni originali, che egli corona col solito ragionamento sulla sapienza della natura, che nulla fa invano, e sulla necessità di accettare da Dio, insieme cogl’innumerevoli beni, anche quelli che a noi sembrano mali”. Il nostro autore fa la descrizione del Salento, considerando i caratteri di questa terra nel contesto degli influssi celesti, dei venti, le faxe climatiche secondo le concezioni degli storici, geografi e naturalisti amtichi, a cominciare da Aristotele (6).
La riedizione di quest’ opera da parte di Giovanni Bernardino Tafuri presenta un frontespizio alquanto diverso ed accresciuto di notizie. Viene riportato, infatti, che il libro è arricchito delle note del Tafuri, della biografia del Galateo scritta da Pietro Antonio de Magistris, degli apprezzamenti sull’autore di famosi letterati e di altri suoi opuscoli:

Antonii De Ferrariis Galatei, De Situ Japygiae Liber Notis Illustratus Cura et Studio Joannis Bernardini Tafuri Neritini cui accesserunt Authoris Vita a Petro Antonio de Magistris descripta.
Eruditorum Virorum de eodem honorifica testimonia. Et varia ejusdem Opuscula.
Illustrissimo ac Reverendissimo Domino D. Joanni De Nicastro Claudiopolitanae Ecclesiae Episcopo.
Lycii MDCCXXVII (1727) Excudebat Orontius Chiriatti ex praesidum permissu.

Alberti Leandro, Descrittione di tutta Italia, Bologna 1550.
Antonii De Ferrariis Galatei, De Situ Japygiae Liber Notis Illustratus Cura et Studio Joannis Bernardini Tafuri Neritini… Lycii MDCCXXVII (1727) Excudebat Orontius Chiriatti ex praesidum permissu.
Antonii Galatei Liciensis Philosophi et Medici Doctissimi Qui Aetate Magni Pontani vixit, Liber de Situ Iapygiae, Basileae Per Petrum Pernam MDLVIII (1558).
Antonii Galatei Vita a Petro Antonio de Magistris descripta, in Joannes Bernardinus Tafuri, Antonii Galatei Vita a Petro Antonio de Magistris descripta. Cit.)
Antonio De Ferrariis, La Giapigia e varii opuscoli di Antonio De Ferrariis detto il Galateo, Vol. 3, Lecce 1868
Barbiellini Amidei Beatrice, Alla Luna : saggio sulla poesia del Cariteo. -Pubblicazioni della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli studi di Milano, LA Nuova Italia Editrice, Firenze 1999)
Barycz Henryc s. v. Bona Sforza in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 11 (1969).
Beatillo Antonio, Historia della vita, morte, miracoli e traslazione di santa Irene da Tessalonica…, Napoli 1609.
Biographie Universelle Ancienne et Moderne…par une Société de Gens des Lettres et de Savants, tomo 44°, Paris 1826.
Bosco Giuditta, Prospettive di modernità in Calabria: uno sguardo su Elia D’Amato, Aracne editrice, Roma 2009.
Caffio Mariangela, s. v. Giovanni Bernardino Tafuri in Dizionario Biografico degli Italiani (2016)
Carrillo Martìn, Cerimoniale di corte e descrizioni suntuarie nella Question de Amor, in Mélanges de l’Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée, Année 1992 volume 104 Numéro 2 pp.765-779.
Casella Anna s.v. Bartolomeo Chioccarello in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 25 (1981)
Catalogus Translationum Et Commentariorum: Mediaeval and Renaissance Latin Translations and Commentaries, a cura di Paul Oskar Kristeller, Ferdinand Edward Cranz, Virginia Brown, Union académique internationale, The Catholic University of America Press, Washington 1992, Vol.7.
Cioffari Gerardo, Bona Sforza. Donna del Rinascimento tra Italia e Polonia, Editore Levante, Bari 2000
D’Amato Elia, Pantopologia Calabra, in qua celebriorum eiusdem Provinciae Locorum, Virorumque, Armis, Pietate, Titulis, Doctrina, Sanguine illustrium, Monimenta expenduntur, Neapoli 1725
De Angelis Domenico, Le vite de’ letterati salentini scritte da Domenico De Angelis… Firenze 1710, parte I
De Angelis Domenico, Vite de’ Letterati Salentini in Giornale de’ Letterati d’Italia, tomo decimoterzo anno MDCCXIII, Venezia 1713.
De Florence à Venise: études en l’honneur de Christian Bec, a cura di François Livi, Carlo Ossola, Press de l’Université Paris-Sorbonne, 2006 (contiene il saggio, cun una aggiornata bibliografia, di Francesco Tateo (Università di Bari), Quasi una comparatio: Firenze e Venezia in epistole di Antonio Galateo.
De Marinis Tammaro, La biblioteca napoletana dei re d’Aragona, Milano, Hoepli, 1950-52, 4 voll. con due altri volumi supplementari.
De Spirito Angelomichele, a cura di, Visite pastorali di Vincenzo Maria Orsini nella diocesi di Benevento: 1686-1730, Roma 2003
Della Monica Andrea, Memoria historica dell´antichissima e fedelissima città di Brindisi, Lecce 1674.
Figliuolo Bruno, s. v. Giovanni Pontano in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 84 (2015). Il lemma è corredato da esauriente bibliografia del poeta.
Gaddi Jacopo, De scriptoribus non ecclesiasticis, Graecis, Latinis, Italicis Primorum gradum (il primo volume a Firenze nel 1648; il secondo a Lione nel 1649).
Gervasi Niccola, a cura di, Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli …, tomo 5, Napoli 1818.
Gli umanisti e la guerra otrantina: testi dei secoli XV e XVI, a cura di Lucia Gualdo Rosa, Isabella Nuovo e Domenico De Filippis introduzione di Francesco Tateo, Edizioni Dedalo, Bari 1982.
Grande Salvatore a cura di, Collana Di Opere Scelte, Edite Ed Inedite Di Scrittori di Terra d’Otranto, Lecce 1867-1875.
Jovius Paulus, Elogia veris clarorum virorum imaginibus apposita. Quae in musaeo ioviano Comi spectantur, Venezia 1546
Jurilli A., Problemi lessicali nell’esposizione del Pater Noster di Antonio Galateo, in “Lingua e storia in Puglia”, IX [1980].
La Giapigia e varii Opuscoli di Antonio De Ferrariis detto il Galateo, traduzione dal latino, vol. I, Lecce, Tipografia Garibaldi di Flascassovitti e Dimone, 1867.
Luigi Ferrari, Onomasticon Repertorio biobibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850, Milano 1853.
Marciano Girolamo, a cura di Nicola Barbuti, Descrizione origini e successi della Provincia d’Otranto, edizioni digitali del CISVA, 2010;
Marciano Girolamo, Descrizione origini e successi della Provincia d’Otranto con aggiunte del filosofo e medico Domenico Tommaso Albanese di Oria prima edizione del manoscritto, Napoli 1855.
Méniel Bruno, «Giovanni Giovano Pontano, De Sermone. De la Conversation, texte établi et traduit par Florence Bistagne », Cahiers de recherches médiévales et humanistes [En ligne], 2008, mis en ligne le 06 juillet 2010: http://crm.revues.org/11912.
Merola Paulus, Cosmographia Generalis libri tres, Leida 1605, Amsterdam 1636.
Moréri Luois, Grande Dizionario Storico (prima edizione francese), Lione 1674.
Musurù J. Pietro, Elogia Sacra, Moralia et Civilia, Venezia 1672.
Novembre Domenico, G. Marciano corografo di Terra d’Otranto nel primo Seicento, in Studi Salentini n. XLIII-XLIV 1973 emeroteca.provincia.brindisi.it/Marciano Corografo
Nuovo dizionario istorico ovvero Storia in compendio… composto da una Società di litterati in Francia, Bassano 1796 tomo XI p.264
Pacichelli Giovan Battista, ll Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodeci provincie, in cui si descrivono la sua metropoli fidelissima città di Napoli, e le cose più notabili … e le sue centoquarantotto città, e tutte quelle terre, delle quali se ne sono havute le notitie: con le loro vedute diligentemente scolpite in rame… Opera postuma divisa in tre 3 voll., Napoli: nella stamperia di Michele Luigi Mutio [ma nella stamperia di Dom. Ant. Parrino, il vol II], 1703.
Palma Camillo, Semplice, e diligente relatione della rinovata divozione verso il glorioso Martire di Cristo, Patrizio, e primo Vescovo di Lecce S. Orontio, Lecce 1657
Papadia Baldassarre, Vite d’alcuni uomini illustri salentini, Napoli 1806.
Parrino Domenico Antonio e Nicolò, Nuova Guida de’Forastieri, Napoli 1725.
Pelliccia Alessio-Aurelio, Raccolta di varie croniche, diarj, ed altri opuscoli, cosi italiani come Latini appartenenti alla Storia del Regno di Napoli, t. V, Napoli 1782.
Perri Giafranco, Brindisi nel contesto della storia, edizioni lulu 2016
Petrucci Armando, s. v. Beatillo Antonio in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 7 (1970).
Ravenna Bartolomeo, Memorie istoriche della città di Gallipoli raccolte da Bartolomeo Ravenna e dedicate ai suoi concittadini, Napoli 1836.
Romano Angelo, s. v. De Ferrariis Antonio, in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 33 (1987)
Romano Angelo, s.v. Crispo Giovan Battista in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 30 (1984)
Acquaviva D’Aragona Belisario, s.v. in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 1 (1960).
Salvatore Di Giacomo, Bona Sforza à Naples (1507-1517) in «Gazette des Beaux-Arts», III, 18 novembre 1897 e III, 19 maggio 1898.
Sanfelice Antonio, De Situ Campania, Napoli nel 1562. Nel 1796 venne ripubblicato tradotto in italiano col titolo: La Campania di Frate Antonio Sanfelice recata in volgar italiano da Girolamo Aquino Capuano ora la prima volta data in luce da F. Niccola Onorati Esprovinciale de Minori Osservanti, con la vita dell’Autore, Napoli 1796.
Santi Fiasconaro Felice, Il pensiero immacolista di Ignazio Como, O F M Conv. (+1774) nella controversia con L. A. Muratori sul voto sanguinario, Palermo 2004).
Sarnelli Pompeo, Lettere ecclesiastiche di monsignor Pompeo Sarnelli …: divise in nove tomi …, Venezia 1716.
Schenck, Johann Georg, Biblia iatrica, sive Bibliotheca medica macta, continuata, consummata, qua velut favissa, auctorum in sacra medicina scriptis cluentium, reique medicæ monumentorum, ac divitiarum thesaurus cluditur. Auctore Joanne Georgio Schenckio a Gravenberg… Francofurti, typis Joannis Spiessii, sumptibus verò Antoni Hummii. M. DC. IX
Sebastiano Valerio, I Carmina di Antonio Galateo, «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia», XLI, 1998, pp. 291-306.
S³awek Tadeusz (Università di Slesia), “Et in Arcadia Ego”. Italia e Polonia: intorno a quattro date, – Katowice, Polonia Università Degli Studi di BariI Quaderni di Ateneo 9. Giornata della cultura polacca Dzien kultury polskiej Bari, 19 novembre 2004 Servizio Editoriale Universitario 2005.
Stanco Ganfranco, a cura di, Scipione de Augustinis, l’Amor infinito, ch’alla Patria si deve – la Dscrittione d’Ariano di un notaio del XVI secolo, Avellino 2008.
Tafuri Giovanni Bernardino, Ragionamento Istorico degli Antichi Studi, Accademie della città di Nardò, nel secondo volume della Cronica de’ Minori Osservanti, Lecce 1723.
Tafuri Michele, Opere ristampate ed annotate, Napoli 1851 vol II
Tassello Luigi, Antichità di Leuca città già posta nel capo salentino. De’ luoghi, delle Terre e d’altre Città del medesimo promontorio… Lecce 1693
Toppi Nicolò, Biblioteca Napoletana, et apparato a gli huomini illustri in lettere di Napoli, e del regno delle famiglie, terre, citta, e religioni, che sono nello stesso regno. Dalle loro origine, per tuto l’anno 1678, Antonio Bulifon, Napoli 1678.
Valerio Sebastiano, Bona Sforza a Venezia: l’orazione di Cassandra Fedele e le lodi di una regina, in Mujeres y Màrgenes- Màrgenes y Mujeres a cura di Eva Marìa Moreno Lago, Benilde ediciones, Sevilla-Espana, 2017
Valerio Sebastiano, I Carmina di Antonio Galateo pp.97-108 in Poesia umanistica latina in distici elegiaci: atti del convegno internazionale Assisi 15-17 maggio 1998, a cura di Giuseppe Catanzaro e Francesco Santucci, Accademia Properziana del Subasio, Assisi 1999.
Vecce Carlo, Esercizi di traduzione nella Napoli del Rinascimento: Alessandro d’Afrodisia, Altilio e Galateo in Annali dell’Istituto Universitario Orientale sezione romanza XXXII, I Napoli 1990
Vossius Gerardus, De Historicis Latinis Libri III (Gli storici latini), Lugduni Batavorum 1627
Welti Manfred Edwin, Il progetto fallito di un’edizione cinquecentesca delle opere complete di Antonio de Ferrariis detto il Galateo, in «Archivio Storico per le Province Napo-letane»,10,1971 (ma 1972) pp.179-191:179)
Zacchino Vittorio, Antonio Galateo profeta dell’Unità d’Italia, in L’IDOMENEO (2012), n. 14, 33-44 ISSN 2038-0313 DOI 10.1285/i20380313v14p33 http://siba-ese.unisalento.it, © 2012 Università del Salento
Zanchii Basilii Bergomatis, Poemata quæ extant omnia Nunc primum ex Oporoniana editione accuratissime recensita, illustrata et aucta. Accessit Basilli Vita. Petro Serassio Auctore, Bergomi 1747.

Description

GALATEO DA GALATONE UOMO EDITO E INEDITO

CAPITOLO I

Appendice

CAPITOLO II

Appendice

CAPITOLO III

Epigrammi di Antonio Galateo
Antonii Galatei Epigrammata Ex Codic. M. SS.

CAPITOLO IV

A Bona Sforza
Note
Bibliografia

La corte dei re Aragonesi richiamava in Napoli gli uomini di cultura dalle province del Regno, non solo, ma anche dall’Italia e da altri paesi europei. Giovanni Gioviano Pontano, nato a Cerreto di Spoleto (Perugia) bel 1429, restò accanto ai regnanti aragonesi fino alla fine della sua vita nel 1503, e divenne l’elemento catalizzatore per tanti uomini di cultura del Regno. Ai re Aragonesi non dispiaceva certamente essere circondati da personaggi famosi per le loro attività artistiche e professionali.
Tra i molti protagonisti di questo «Rinascimento» meridionale” (1) un posto importante va dato ad Antonio De Ferrariis, che assunse il nome di Galateo dalla sua città natale. Era nato, infatti, a Galatone, città del Salento; l’anno di nascita non è meglio precisato tra il 1444 e il 1448.
Studiò greco antico in gioventù a Nardò e a San Nicola di Casole (vicino Otranto). Galateo si occupò di studi filosofici e della medicina. All’invito di re Ferdinando I, egli divenne medico alla corte aragonese in Napoli. Mantenne strette relazioni con gli umanisti meridionali, quali Giovanni Gioviano Pontano, Pietro Summonte, Belisario Acquaviva e soprattutto Jacopo Sannazaro. Fondò l’Accademia Lupiense a Lecce. A causa dello scontro franco-ispanico, nel 1501 da Napoli ritornò nel Salento, dove si dedicò alla revisione dei suoi scritti e alla composizione di nuovi lavori. Morì a Lecce il 12 novembre 1517.
Pietro Antonio De Magistris, vissuto a cavallo tra il XVI e XVII secolo, scrisse la biografia di Antonio Galateo, che Giovanni Bernardino Tafuri inserì nella premessa all’edizione del 1727 De Situ Japygiae dell’illustre galatonese , ma che già era apparsa la prima volta nella ristampa dell’opera a Napoli nel 1614. Ecco come si presentava, nell’aspetto fisico, Antonio Galateo. “Fu egli di ottima tempra –scrive il de Magistris -, di corpo giusto e quadrato, però obeso; di testa un po’ grande; di fronte larga ed elevata; di occhi azzurri, che sono indizio di grande acume di mente; fu di colore vivace, di faccia gaia, bella e veneranda… Usava assai parcamente di cibo e di sonno, era pago di cena semplice. Alla terza o quarta ora della notte andava a dormire, alla nona o decima si levava”.
Queste le sue caratteristiche morali e culturali:” Fu persecutore dei vizi, amante di virtù, ammiratore di antichità; nemico dell’ignoranza, facilmente tollerava che fosse vinto dalla ragione; aborriva la millanteria; gli piacque però non poco quella socratica ironia, ma in modo che egli era più fiero di lingua, che di fatti, come si raccoglie dalla Descrizione di Gallipoli… Egli fu filosofo e medico assai celebre, molto versato nelle matematiche e nello studio della cosmografia; peritissimo nella greca e latina lingua, e in ogni altra disciplina così erudito, che da tutti i dotti del suo tempo era appellato onnisciente. Fu primo medico di Ferdinando I, re di Napoli. Da Alfonso II fu ricolmo di benefizi”.
Così il biografo descrive la morte del Nostro: «Galateo, nell’anno del Signore 1517, ai 12 di novembre, nell’ora settima della notte, come si ricava dal libro sull’educazione a Crisostomo, morì di anni 73 in Lecce, ed ivi nella chiesa di San Giovanni dell’ordine dei predicatori si legge sul sepolcro di lui questo epitaffio, che egli stesso si compose».
«Quel Galateo che conobbe le arti mediche e le stelle del cielo giace sepolto in questo luogo; ei che concepì nella mente il mare, la terra e gli astri, vedete, o mortali, quanto piccola tomba lo racchiude» (2).
Il libro De situ Japygiae ripubblicato dal neretino Giovanni Bernardino Tafuri (Nardò 1695-1760) contiene, oltre alla suddetta biografia del Galateo, una silloge di giudizi critici sull’autore, e anche suoi componimenti poetici. Il mio lavoro riguarderà in modo particolare questa “antologia” di testi, che saranno riportati sia nella loro versione originale in lingua latina sia nella traduzione italiana. Questo per mettere in evidenza sia i legami del Galateo con i maggiori intellettuali del Regno suoi contemporanei e non solo, sia i suoi rapporti con la casa d’Aragona che vanno ben oltre la fine del suo Regno. Le traduzioni ove non diversamente indicato, si intendono da me fatte.
Sono riportate le testimonianze su Galateo di molti personaggi, fino alla data della pubblicazione del volume, che Bernardino Tafuri raccolse a mo’ di antologia; e dei componimenti poetici del Galateo, che l’editore collocò alla fine del libro.
Mi è sembrato opportuno, in fine, far rilevare i rapporti del Galateo con i re aragonesi di Napoli e i rampolli della famiglia d’Aragona, in particolare la famiglia della duchessa di Bari, riportando alcuni suoi scritti, come. Ad esempio, la lettera molto significativa indirizzata alla pronipote, adolescente, di Ferdinando I, in cui delinea la figura della perfetta regina rinascimentale e l’educazione necessaria per diventarla.
Le notizie bibliografiche sono indicate di volta in volta nel testo e raccolte alla fine in ordine alfabetico autori.
V.I.
1. Nel 1992 Mario Santoro fondò a Napoli L’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento Meridionale.
2. La traduzione dal latino, in Salvatore Grande, Collana Di Opere Scelte, Edite Ed Inedite Di Scrittori di Terra d’Otranto, Lecce 1867. La pubblicazione della Collana, iniziata nel 1867, s’interruppe nel 1875 con il ventiduesimo volume.
3. Pietro Summonte (Napoli 1453 – 1526) umanista napoletano che ha avuto il merito di aver salvato l’autografo dell’Arcadia di I. Sannazzaro, e di aver pubblicato quasi tutte le opere di G. Pontano.
4. Jacopo SANNAZZARO (Sannazaro),poeta, Napoli 1456-1530, che Il Pontano accolse nella sua accademia, dandogli il nome di Actius Syncerus
5. Dina COLUCCI, Antonio de Ferrariis detto il Galateo – P. 213-255 in : Rinascenza salentina, A. 6, n. 3, n.s., 1938, XVI. Il cap. VII alle pp.234-255 tratta de Il “ De Situ Japygiae “ e la sua storia esterna. Il Galateo geografo. Il Galateo medico.
6. Irene Maria MALECORE, NOTE DI SUPERSTIZIONE IN « DE SITU JAPYGIAE » DI ANTONIO DE FERRARIIS DETTO ‘IL GALATEO’ UMANISTA SALENTINO DELLA FINE DEL ‘400, in Lares, Vol. 36, No. 3/4 (Luglio-Dicembre 1970), pp. 291-299.
7. Angelomichele DE SPIRITO a cura di, Visite pastorali di Vincenzo Maria Orsini nella diocesi di Benevento: 1686-1730, Roma 2003 p.36.
8. Felice Santi FIASCONARO, Il pensiero immacolista di Ignazio Como, O F M Conv. (+1774) nella controversia con L. A. Muratori sul voto sanguinario, Palermo 2004).
9. Mariangela CAFFIO, s. v. Presta Giovanni in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 85 (2016)
10. La GIAPIGIA E VARII OPUSCOLI di ANTONIO DE FERRARIIS detto il GALATEO, traduzione dal latino, vol. I, Lecce, Tipografia Garibaldi di Flascassovitti e Dimone, 1867.
11. Baldassarre Papadia, Vite d’alcuni uomini illustri salentini, Napoli 1806. Cfr. anche Luigi Ferrari, Onomasticon Repertorio biobibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850, Milano 1853; Le vite de’ letterati salentini scritte da Domenico De Angelis… Firenze 1710, parte I p.33 e seguenti.
12. Bruno FIGLIUOLO, Dizionario Biografico degli Italiani, s. v. Pontano, Vol.84, 2015.
13. Beatrice BARBELLINI AMIDEI , Alla Luna : saggio sulla poesia del Cariteo. -Pubblicazioni della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli studi di Milano-, La Nuova Italia Editrice, Firenze 1999).
14. T. DE MARINIS, La biblioteca napoletana dei re d’Aragona, Milano, Hoepli, 1950-52, 4 voll. -con due altri volumi supplementari- I, p. 100.
15. B. Barbiellini Amidei., op. cit. p.21.
16. Dizionario Biografico degli Italiani s. v. Acquaviva D’Aragona Belisario – Volume 1 (1960).
17. Angiolo Gabriello di Santa Maria, Biblioteca e Storia di quegli scrittori cosi della città come del territorio di Vicenza, Vol. 6, Vicenza 1782.
18. Anna CASELLA – s.v. Chioccarello Bartolomeo in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 25 (1981).
19. Ganfranco STANCO a cura di, Scipione de Augustinis, l’Amor infinito, ch’alla Patria si deve – la Dscrittione d’Ariano di un notaio del XVI secolo, Avellino 2008.
20. Fabio TARZIA s. v. Gaddi J. in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 51 (1998).
21. D. de ANGELIS, Vite de’ Letterati Salentini in Giornale de’ Letterati d’Italia, tomo decimoterzo anno MDCCXIII, Venezia 1713 pp. 275-278.
22. Alessio-Aurelio PELLICCIA, Raccolta di varie croniche, diarj, ed altri opuscoli, cosi italiani come Latini appartenenti alla Storia del Regno di Napoli, t. V, Napoli 1782).
23. Francesco COLANGELO, Vita di Gioviano Pontano, Napoli 1836 p, 94.
24. Nuovo dizionario istorico ovvero Storia in compendio… composto da una Società di litterati in Francia, Bassano 1796 tomo XI p.264.
25. Michele TAFURI, Opere ristampate ed annotate, Napoli 1851 vol II p.480.
26. Armando PETRUCCI s. v. Beatillo Antonio in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 7 (1970).
27. Angelo ROMANO s.v. Crispo G.B. in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 30 (1984).
28. G. Marciano a cura di Nicola BARBUTI, Descrizione origini e successi della Provincia d’Otranto, edizioni digitali del CISVA, 2010; cfr. Domenico NOVEMBRE, G. Marciano corografo di Terra d’Otranto nel primo seicento, in Studi Salentini n. XLIII-XLIV 1973, pp. 5-40, v.: emeroteca.provincia.brindisi.it.
29. Memorie istoriche della città di Gallipoli raccolte da Bartolomeo RAVENNA e dedicate ai suoi concittadini, Napoli 1836, p.542.
30. Giafranco PERRI, Brindisi nel contesto della storia, edizioni lulu 2016).
31. Niccola GERVASI a cura di, Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli …, tomo 5, Napoli 1818.
32. Giuditta BOSCO, Prospettive di modernità in Calabria: uno sguardo su Elia D’Amato, Aracne editrice, Roma 2009.
33. Biographie Universelle Ancienne et Moderne…par une Société de Gens des Lettres et de Savants, tomo 44°, Paris 1826 p.387.
34. Bruno MÉNIEL, « Giovanni Giovano Pontano, De Sermone. De la Conversation, texte établi et traduit par Florence Bistagne », Cahiers de recherches médiévales et humanistes [En ligne], 2008, mis en ligne le 06 juillet 2010: http://crm.revues.org/11912).
35. Sebastiano VALERIO, I Carmina di Antonio Galateo pp.97-108 in Poesia umanistica latina in distici elegiaci: atti del convegno internazionale Assisi 15-17 maggio 1998, a cura di Giuseppe Catanzaro e Francesco Santucci, Accademia Properziana del Subasio, Assisi 1999.
36. Vittorio ZACCHINO, L’inesprimibile. Sul Cenacolo di Leonardo, Antonio Galateo e il pittore Antonio Brivio, in L’Idomeneo n.28, 2019
37. A. Romano , op.cit.
38. A. Romano, ibidem. Ermolao Barbaro (1453-1493) umanista, professore di filosofia nell’Università di Padova, senatore della Repubblica di Venezia, patriarca di Aquileia, scrisse importanti commenti di opere di Aristotele.
39. A. Romano, Ibidem.
40. Il monumento funebre di Enrico Poderico è conservato nella chiesa di S. Lorenzo Maggiore di Napoli, e il Parrino nella Nuova Guida de’Forastieri (Napoli 1725) dice che fu scolpito da Giovanni di Nola..
41. A. Romano, op. cit.
42. Henryc Barycz s. v. Bona Sforza in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 11 (1969).
43. Cioffari Gerardo, Bona Sforza. Donna del Rinascimento tra Italia e Polonia, ed. Levante, Bari 2000.
44. Tadeusz Stawek Università di Slesia – Katowice, Polonia “Et in Arcadia Ego”. Italia e Polonia: intorno a quattro date” in Università Degli Studi di Bari Quaderni di Ateneo 9. Giornata della cultura polacca Dzien kultury polskiej Bari, 19 novembre 2004, Servizio Editoriale Universitario 2005, p.18) cfr. Sebastiano Valerio, Bona Sforza a Venezia: l’orazione di Cassandra Fedele e le lodi di una regina, in Mujeres y Màrgenes- Màrgenes y Mujeres a cura di Eva Marìa Moreno Lago, Benilde ediciones, Sevilla-Espana, 2017 p.124.

Recensioni

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Only logged in customers who have purchased this product may leave a review.

Editorial Review

Epigrammi di Antonio Galateo

 

 

Antonii Galatei Epigrammata Ex Codic. M. SS.

CAPITOLO IV

A Bona Sforza
Note
Bibliografia

Questa la dedica del libro, datata Nardò, Calende di maggio anno del Signore 1727:
«All’illustrissimo e reverendissimo signore D. Giovanni de Nicastro vescovo della Chiesa di Claudiopoli Giovanni Bernardino Tafuri augura salute e felicità.
Presule illustrissimo, tra le molte e grandi benemerenze, che mi ha procurato il chiarissimo Francesco Saverio Como Canonico della Chiesa Metropolitana di Napoli, conosciuto per dottrina ed erudizione da diverso tempo, certamente ritengo non ultima, quella chiedere che tu mi accogliessi nella tua onorata amicizia e familiarità: cosa che a lungo avevo desiderato e a buon diritto ho sempre ritenuto un grandissimo onore. Ho deciso di far conoscere anche alle nazioni più lontane l’origine di questa stima molto gradita, perché non rimanesse celata, in quanto conosciuta da pochi.
Mi ha dato l’opportunità di adempiere questo desiderio il famosissimo opuscolo De Situ Japygiae di Antonio Galateo, edito nuovamente e da me commentato con note. So bene quanto esse siano impari all’opera di un famosissimo Scrittore. Poiché tuttavia gli oscuri natali dell’Autore non inficiano la validità dell’opera, queste stesse note deriveranno il loro valore dal tuo nome, dalle tue egregie doti di animo, dalla famiglia, che è onorata da antica e nobile origine. Essa è famosa per illustri affinità, e giunge agli Arcomoni, agli Antinori, ai Gentile antichi signori della città di Nardò, ai Minadoi, e ad altre importanti famiglie; si è propagata diffusamente a Giovinazzo, a Siponto, a Lucera, a Benevento, ed è ammirata nel Regno di Napoli.
Le antiche e le recenti testimonianze storiche ci presentano uomini valorosi della famiglia Nicastro. Sono onorati tra i primi Ottavio e Giovanni, famosi per la loro prudenza e vigore di giudizio, uno fece parte del consiglio degli Anziani del Regno sotto Alfonso, l’altro sotto Ferdinando. Posidonio e Achille soldati valorosi, che militarono per Filippo II. Alessandro e Giovanni, tuo avo, che combattendo in Belgio per Filippo III, ebbe da lui larga riconoscenza per il suo valore. Il fratello germano, Giordano, uomo esimio che alle altre notevolissime qualità aggiunse quella dell’erudizione letteraria; scrisse, infatti, la Storia di Benevento distinta in quattro volumi, che, completa in ogni parte, avremmo data ora alla luce della stampa, se non fosse stato strappato dalla morte quattordici anni fa.
Le virtù di tutti questi e le cose egregie degli altri, tu emuli e nobiliti in modo tale da sembrare che tu aggiunga decoro ai tuoi antenati e non lo riceva da essi.
Fanno crescere di giorno in giorno il tuo nome, i tuoi libri molto conosciuti, pubblicati, ed apprezzati per l’erudizione e la dottrina, e dappertutto accolti con plauso dai letterati. Le lodi si aggiungono alle lodi, quando pubblicherai queste testimonianze del tuo fiorente ingegno, che, scritte da mano felice le biblioteche custodiscono, o stai preparando con cura. Con questi tuoi straordinari lavori non soltanto hai a cuore il successo della Repubblica delle Lettere, ma favorisci le Lettere, e offri giovamento agli uomini dotti secondo i loro interessi.
Perciò non pochi che erano per pubblicare lavori eruditi e frutti del loro ingegno, elessero Te per loro patrono, e in tuo nome pubblicarono opere onorate. Tra questi riconosciamo Persio de Porta, Carlo Crisogonio, Pietro Piperno, Alessio di S. Giuseppe dei Chierici Regolari delle Scuole Pie, Cristoforo Scalfio.
Con questo onore e con questo merito, Signore Illustrissimo, tu darai gran valore a uomini dotti, che a loro volta ti seguono, e ti rendono più famoso ai posteri con i loro encomi. Questo hanno dimostrato meritatamente Nicola Amenta, Geronimo da S. Anna professo troppo austero dell’Istituto dei Carmelitani, Francesco Maria d’ Aste arcivescovo d’Otranto, Nicola Coleto, gli autori dei Diari Letterai dell’Italia, Domenico Viva della Società dei Gesuiti ed altri. I meriti delle tue insigni virtù non rimasero nascoste a Benedetto XIII Pontefice Massimo, il quale avendo conosciuto la tua competenza in materia sacra e profana, la provata perizia in entrambi i diritti, e l’encomiabile gestione di molti incarichi nella diocesi di Benevento, molto recentemente di proclamò all’episcopio di Claudiopoli, e ti conferì il diploma onorifico, che ti adorna di più grande testimonianza. Dell’attestazione della mia stima verso di Te, questa stessa opera sarà garanzia per la posterità, e durerà a lungo. Non dubito che di buon grado tu accetterai quali che siano questi miei sforzi, tu che, per l’amicizia nata, mi vuoi bene tanto da non cumularla nel tempo di volgari benefici».