ATTI DI NOTAI DELLA VALLE DI AVELLINO. Il Principe Marino Caracciolo Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani e di San Giorgio ISBN 9788872971703

36,00


Categoria:

Caracciolo vara le regole: obbligo di Croce turchina

Ed eccoci all’obbligo per i Cavalieri di S.Giorgio della Croce Turchina, così come si evince dal mandato fatto dal «Prencipe di Avellino, & suo consiglio intimato à tutti li Cavalieri Costantiniani, & di S.Giorgio, che debbano portar la Croce turchina giusto alla forma quì sotto &c.
Per Marinus Caracciolus, che della Sacra Religione, S.Giorgio, si dichiara Umile Amministratore, da Principe a Gran Cancelliere del Regno, e Cavaliere del Toson d’Oro, fu dovere del buon legislatore anteporre la virtù ai suoi sudditi, perché non si dovrà combattere per i colori, ma per la pietà cristiana dei nostri soldati.
E poiché solo allora «i fratelli cercano quell’antico e antichissimo colore cercano nel Regno dei cieli, proponiamo per noi stessi la Croce celeste, che è anche nell’ordine del Cielo, dove chi tocca la croce diviene più bianco e puro dell’argento».
Si userà quindi «un panno più sottile, che il volgo chiama panno rasato, rallegrandoci dell’immutata antica fortuna, la quale, promessa al gran Principe dalla sede apostolica per consenso del degnissimo antenato di un’altra Sacra Religione, si conserva nel cattolico, nella mia forma della Croce.
Nessuno dei nostri cavalieri, quindi, nelle generazioni future, osi portare una croce dei colori e del materiale sopra espressi, affinché non venga aborrito dal nostro corpo contro ciò che ha fatto. Per giudizio del nostro Senato supremo e dei nostri potenti magistrati, abbiamo emesso l’approvazione di una forza perpetua di grande potere.
Fu dato in Avellino, nel Concilio del 15 maggio 1624, per mano dei «nostri Magistrati del Primo Anno» e sottoscritto da Marino, col Sigillo della Sacra Religione di San Giorgio, siglato da Maiolinus Bisaccionus Cancelliere Supremo e Giovanni Arrighettus di Prato, Segretario.
Ecco il testo per intero.
Marini Caraccioli
Nel procedere in ordine cronologico alla lettura degli atti, si riportano i documenti letti in Archivio, cominciando dalla copia tratta dall’Instrumento fatto sotto dì 10 Maggio 1624, con l’illustriss. & Eccellentiss. Sig. Don Gio. Andrea Angelo Flavio Prencipe di Macedonia, che include gli atti di nascita dei giovani eredi della dinastia degli Angeli Comnena registrati a Villa Briana, vicino Venezia, in modo da ufficializzare la cessione al Principe Caracciolo e procedere alla nomina del nuovo Gran Maestro.
I rogiti sono stati «volgarmente letti, & notificati, per me infrascritto publico nodaro alla preferenza del detto illustrissimo Sig.Conte Andrea al presente habitante nella villa di Briana, & delli Signori Conte Pietro primogenito, & Giovanni delli Angeli suoi legitimi figliuoli, de quali padri, & figliuoli he nahho fatto fede à me nodaro gli illustrissimi Sign, Domenego Zane q.Illustriss.Sig.Andrea, Gio:Mattio Bembo dell’Illustrs.Sig.Dardi Patricij Veneti, & l’ullustre Sig.Andrea Soncino del q. illustre Sig.Splandiano nob: di Padova, & certificati tutti del tenore di detti instrumenti di detta cessione, patti, renontie, & clausolule contenute in detti instrumenti li predetti Signori Conti padre, & figliuoli dechiarano, & publicamente confessano a me predetto nodaro, & infrascritti testimonij di havere molto bene inteso, & esser certi dell’importanza, & valore di detti instrumenti. Doppo le quali cose immediatamente personalmente constituiti li predetti Signori Conti Andrea Pietro, & Giovanni della famiglia Angela Flavia Comnena respettivamente padre, e& figli li quali sono emancipati, & liberati dalla patria potestà, per instrumento rogato nelli atti di me nodaro il dì dieci del corrente, che farà in piedi di questo registrata di lor mera, & spontanea volontà rissolutamente, & in ogni miglior modo, & forma ratificano, lodano, & approvano detti Instrumenti di cessioni, renontie, & patti, & clausole contenute in detti Instrumenti, come se essi stessi l’havessero principalmente, & insolidum fatti con detto Sign.Prencipe di Macedonia, anco si dechiarano, che se non fosse fatto essi medesimi per ogni, & qualunque modo, & loro interesse, che habbiano, ò possano havere mai in qual si voglia tempo in detta sacra Religione di S.Giorgio sarebbono, & cederebbono ad esso, & da qui hora sanno, & cedono al predetto Sign.Marino Caracciolo Prencipe di Avellino, & successori contenuti in detti Instrumenti di cessione, & me notaro predetto stupulante, & accettante ogni loro pretensione, attione, ius, & interesse, che li comprete, ò di ragione lor può, ò potesse in qual si voglia tempo competere, & appartenere, & così hanno rati, grati, & fermi detti Instrumenti, & si obligano per se, suoi heredi, & successori in infinito di non contrafare, é contravenire à detti Instrumenti, & conventioni, & questo sotto obligatione de tutti li suoi beni presenti, & futuri; volendo, & dechiarando li predetti Signori padre, & figliuoli delli Angeli, che né uno, né più di essi contrahenti, & suoi heredi, & successori in infinito possano essere uditi in giuditio, né fuori, senza prima pagare ofni danno spesa, & interesse di detto Eccellentissimo Sig.Prencipe Marino, & gran Maestro li quali danni, spese, & interessi pagati, ò non pagati nondimento non s’intenda disobligato, né disciolto il vincolo del presente Instrumento, rinontiando à qual si voglia attione, cosi de fatto, come di ragione, che potesse competere ad essi Signori delli Angeli; sopra delle quali cose fui pregato Io nodaro infrascritto, &c.

In Cristi nomine Amen.
Anno Nativitatis Eiusdem millesimo sexcentesimo vigesimo quarto indictione septima Die vero Veneris decima mensis Maij:
In mei notarij publici, testiumq; infrascriptorum ad haec spetialiter vocatorum, & rogatorum sententia illustrissimus Comes Andreas Angelus Comne. filius legitimus, & naturalis q. Illustrissimi Domini Comitis Hieronymi Principis, ut dixit Thessaliae, & audita instantia, & requisitione siba facta per illustrissimos DD.Petrum, & Ioanne sius filios legitimiso, & naturales in etate legitima prout constat ex fide hic inferius registrata, petents, & requirentes ab eius patria potestate, & ammexibus paternis emancipari ad effectum infrascriptum tantummodo omni quo potuit meliori modo dictos eius filios praesentes, & acceptantes ad eius patria potestate, & annexibus paternis ad hoc tantum, & non aliter, nec alio modo, quod uti filij emancipati, & liberi à potestate paterna possit, & valeat laudare approbare, & ratificare Bina Instrumenta innita, & secuta interillustrissimun, & excellentissumum Dominum Ioannem Andream Angelo Flavio Comneno Principem Macedonia, & Muldavia ex una, & Illustrissimum, & Eccellentiss. Dominum Marinum Caracciolo Principem Avellini, Ducem Atripaldi, Marchionem Sancti Severini, Comitem Torella, & Gallerate Regni Neapolitani Magnum Cancellarium partibus ex altera, ex causis ut in ipsis instrumentis rogatis in actis alterius Domini Petri Trotta Monti Fortis publici apostolica autorita notarij, sub die 21. iulij proxime evoluti, & non aliter alias ultra, nec alio modo emancipavit, & ab aius patria potestate, & annexibus paternis liberavit, emancupavit, emancipatosque, & liberatos fose, & esse declaravit. Dans & c. promittens & c.c saub obligatione & c. super quibus & c.
Faccio fece il Don Antonio Roncato economo nella Chiesa Parochiale di S.Gio.Batttista de Briana, che l’Illustre Sig.Pietro Maria figliuolo di legitimo matrimonio nato dell’illustrissimo Sg.Conte Andrea Angeli, & dell’illustrissima Signora Maria sua moglie fu battezato in detta Chiesa l’anno 1603 sotto dì 10 di marzo dal Rever.Monsign.Alessandro Bonmercati, all’hora piovano di detta Chiesa.
Item l’illustre Sig.Zuane figliuolo legitimo delli sopradetti illustr. fu battezato l’anno 1606. sotto li 22. di Decembre dal sopradetto Piovano di detta Chiesa, in quorum fidem, & c.

Description

Atti di Notai della Valle di Avellino. Il Principe Marino Caracciolo Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani e di San Giorgio, S.Paolina e Torrioni, Il Marchese Capobianco, Oliviero di Tufo, Francesi e grano nascosto.

I1.
I CAVALIERI DEL PRINCIPE CARACCIOLO

— Angelo Comneno: i Maestri supremi dei Cavalieri
— Il Viceré conferma a Cumneno la toga senza imperio
— Il Protonotaio fa la cronistoria e il Papa si concede
— Cibrario: i Cumneni faranno Marino Gran Maestro
— Copia dell’istrumento del 10 maggio 1624
— Il mensile di Avellino al Principe di Macedonia
— Il notaio Brosca di Summonte Procuratore provinciale
— Il notaio di Monteforte trascrive l’atto dei veneti
— Il notaio di Avellino conferma il mensile al Macedonia
— Cumneno crea Marino Caracciolo a Gran Maestro
— Marino è il Gran Maestro: lo dice il libro degli Statuti
— Caracciolo vara le regole: obbligo di Croce turchina

2.
notai minori dell’avellinese

— Le contese feudali di S.Paolina contro Torrioni e Tufo
— Il regno borbonico: militari e magazzini per il grano
— Ordinamenti amministrativi per piccoli paesi
— Il testamento di Centrella per il nipote sacerdote
— Scuola pubblica obbligatoria per maschi e femmine
— Il potere torna ai comuni: i primi stemmi
— La fu Vittoria Frezzaroli-Jannotti di Ceppaloni
— Il legionario vendicativo al posto del sindaco morto
— D’Agostino fabbricatori torrionesi di Sagliocca
— L’arciprete Oliviero succede al fratello in Tufo
— La congrega di Montefusco affitta casa al barone
— Piccole curiosità notarili sulle frazioni della valle
— L’ultimo feudatario: il marchesino Capobianco 1840
— Sospensione del sindaco Iomazzo per taglio di querce
— Scuola obbligatoria, Medico e Guardia Nazionale
— Lumi, rotabile e ponte sul torrente Campitiello
— L’orologio pubblico e i debiti di Torrioni
— Capobianco si trasferisce da Montemiletto ad Apice
— La dote del saio imperiale scarlatto di Apice
— Il matrimonio di Catarina Mazzucco fu Francesco
— Lettera del notaio al priore del Collegio di Apice

3.
GLI STATUTI DEI CAVALIERI DI S.GIORGIO

— Estratto Annotazioni, e dichiarazioni sugli Statuti d’Isacio
— Protesto di Marino fatto intimare a Macedonio

note bibliografiche

2. Registr. Gian Gironimo Stinca, pag.84.
3. V. Musenga. Tomo 2°, p.143.
4 De Sariis, Codice delle leggi del Regno di Napoli, lib.I°, tit.XXIII, appendice XIV, p. 266, Napoli 1792.
5.Giuseppe Castrone, Delle speciali caratteristiche dell’Ordine costantiniano, pubblicato in Napoli nell’anno 1877, De Angelis, Tipografia del Re.
6. Ivi.
7. Ivi. Cfr. Biblioteca Brancacciana; Biblioteca Nazionale di Napoli. Così l’autore: – A questo antico processo abbiamo attinto tutte le altre notizie, giustificate da documenti, di cui alle pagine del nostro lavoro.
8.Biblioteca Nazionale di Napoli. Luigi Cibrario, Descrizione istorica degli Ordini Cavallereschi. Torino 1846, vol. 1°, p.169.
9. Biblioteca Brancacciana. Francesco Franchi, Avellino illustrata dai Santi e dai Santuarii, pag.34 dell’aggiunta.
10. Biblioteca Brancacciana. Storia degli ordini monastici, religiosi e militari, tradotta dal francese dal P. Francesco Giuseppe Fontana. Lucca 1737. Tom.I, p.261.
11. Biblioteca Nazionale di Napoli.
12. Ivi.
13.Marino Caracciolo (1587-1630),Scritture diverse parte cavate dalli statuti novi fatti stampare dal Prencipe di Avellino, che dice in Trento 1624. per Gio: Prainer, & parte cavati dalli autentichi instromenti secondo li tempi, Gio: Prainer, Trento 1624.
14. Ivi.
15. Ivi.
16. Ivi.
17. Fra’ Scipione Bella-Bona, Storia della Città di Avellino.
18. Ivi
19. Giuseppe Castrone, cit.
20. Ivi.
21.Marino Caracciolo (1587-1630),Scritture diverse parte cavate dalli statuti novi fatti stampare dal Prencipe di Avellino, che dice in Trento 1624. per Gio: Prainer, & parte cavati dalli autentichi instromenti secondo li tempi, Gio: Prainer, Trento 1624.
22. Giuseppe Castrone, cit.
23. Ivi.
24. Ivi. Così l’Imperatore: – Nos sane, non minus calamitatem magnae familiae, ex qua praedictus Joannes Andreas Angelus exortus esse perhibetur, quam ipsius Ordinis fortunam considerantes….. ex certa scientia ratificamus, approbamus et confirmamus.
«Uguale ricognizione e conferma fu impartita da Ferdinando Maria Elettore di Baviera, con diplomi del dì 8 luglio 1667 e 26 luglio 1669, rilasciati ad Angelo Maria Angelo Flavio Comneno, concedendo una casa per abitazione dei cavalieri, ed una chiesa per le sacre funzioni dell’ordine, e permettendo la fondazione di commende, e ponendo sotto la dipendenza dell’ordine la chiesa e Confraternita di S. Giorgio.
Lo stesso Angelo Flavio Comneno fu riconosciuto dall’Imperatore d’Austria Leopoldo II come legittimo possessore del Grande Magistero, mercè diploma del 25 giugno 1671, con la piena confermazione degli antichi privilegi.
I quali privilegi furono proclamati legittimi, ancora una volta, in favore dell’ordine da Giovanni III Re di Polonia il dì 11 maggio 1684.
E poi dal Pontefice Paolo III, con due bolle indirizzate ai germani Paolo Angelo ed Andrea Angelo Comneno. Nella seconda delle quali il Pontefice diceva: «quare pro parte vestra, qui ut ex fide dignorum relationibus intelleximus ex Illustri Imperatorum Familia originem ducitis, ac nequeatis, non juxta vestrae nobilitatis gradum, sed tanquam privati, et pauperes vivere, vixque vitam sustentare valeatis.».
Giovanni Andrea Angelo Flavio, ultimo della stirpe Comnena, pervenuto a vecchi anni senza prole e senza speranza di legittimi successori, cedeva il Gran Magistero dell’ ordine nel 27 luglio 1637 a Francesco 1o Farnese Duca di Parma e Piacenza ; e questa cessione, riconosciuta e ratificata da Leopoldo Imperatore d’ Austria nel 5 agosto 1699, approvava e convalidava Papa Innocenzo XII con Lettera Apostolica del 24 ottobre del medesimo anno – Sincerae fidei e Clemente XI con altra bolla del 27 maggio 1718, Militantis Ecclesiae confermando gli antichi dritti e le prerogative inerenti alla qualità ed ai poteri del Gran Maestro, ed altre speciali concessioni aggiungendo nel fine di ricondurre il pio istituto al suo antico splendore.
25. ASAV, Notai di Avellino, anno 1762, notaio Onofrio Pappone.
26. ASAV, cit., B.7362, fasc.7904, pag. 142.
27. ASAV, cit., Busta 7374, fasc.8328, anno 1808, Terra Turris Palearia, loco Torre.
28. ASAV, B.7379, fasc. n.4050, 1812, atto n.24.
29. ASAV, B.7379, fasc. n.4069, notaio Pasquale Leo, n.72 e n.96, 1830.
30. ASAV, B.7379, fasc. n.4069, notaio Pasquale Leo, n.138, 1830.
31. ASAV, B.7379, fasc. n.4069, notaio Pasquale Leo, n.107 e n.109, 1830.
32. n.p.
33. Antonio Caprarica, C’era una volta l’Italia, pag.59.
34. Ivi.
35. ASAV, Notai di Avellino, Busta n.7383, Notaio Pasquale Leo, anno 1791. ASAV, Busta 307, ff.15-18.
36. ASNA, Giornale degli atti dell’Intendenza della Provincia di Principato Ulteriore del 20 settembre 1850, vol.33, pag.116.
37. ASAV, Busta 7374, Al fasc.4046
38. Pagliara è in notai, v.ASAV, cit. B.7359, Notaio Nicola Perna, f.6692, anno 1753, v. anche f.7844.
39. ASAV, Busta 5179, f.16458; ASAV, Busta 5179, pergamena della copertina.
40. ASAV, notai di Avellino, notaio Renzullo, 1 gennaio 1764.
41. ASAV, Notai di Avellino, Pasquale Leo notaio in Torrioni, Busta 7374, f.4046, Torrioni 1810, f.2.
42. ASAV, Busta 307, ff.15-18.
43. ASAV, B.7379, fasc. n.4050, 1812, atto n.27
44. ASAV, B.7379, fasc. n.4069, notaio Pasquale Leo, n.1, 1830. ASAV, B.7379, fasc. n.4069, notaio Pasquale Leo, n.136, 1830.
45. V. A.Bascetta, Torrioni nel 1742, cit.
46. ASNA, Catasti Onciari, Toccanisi, Abitanti forestieri [oppure detti] possessori e’stri, Vol.4779. Si fà fede per me sotto croce signato Sabbato Ferraro Sindaco del Castello di Toccanisi qual.te essendosi pratticate tutte le diligenze necessarie a rispetto de’ Fuochi assenti di questa Uni.[versi]tà di Toccanisi, quali ne hanno padri, fratelli, e figli che ne sostenessero qui il peso, facciamo fede come in questo pred.[ett]o Castello si ve ne siano niun modo, ma ben’ sì facciamo fede che le persone forastiere [tali abitanti forestieri sono anche detti possessori e’stri] che possedono beni nel tenimento di d.[ett]o Castello di Toccanisi e sua Giurisdizione sono li seguenti…
47. ASNA, Catasti Onciari, Toccanisi, Sezione Rivele, Vol.4779. In ogni infr’atto erario ell’Ill.[ustrissi]mo Sig. D. Dom.[eni]co Giordano odierno Barone di questa T.[er]ra di Toccanisi, e Terza parte di Torrione di Camillo in esecuzione degli ordini regii per la forma.[zio]ne] del nuovo catasto per esecuz.[io]ne d’ordini di S.[ua] M.[aest]à, che Dio g.[uard]di, rivela come d.[ett]o Ill.[ustrissi]mo Sig. Barone della Città di M.[onte] Fusco, ove tiene casa, e vive, con sua famiglia, e gli effetti, che possiede in q.[uest]a T.[err]a sud.[dett]a, tanto Feudali, quanto Burgensatici, sono li seg.[uen]ti: [/]
– Un Palazzo Baronale, il quale benchè prima fusse stato edificato di più stanze sup[erio]ri ed inf[erio]ri capaci per la sua abitazione al p[resen]te è diruto per esser cascato col terremoto dell’anno 1732 non essendoci remasti che pochi sottani scoverti, ed un camerone à lamia solare di Terra non atti ad abitare… Effetti feudali…
– Per altri renditi Feudali, che da più, e diversi cittadini di Torrioni si pagano per case, selve e terri[to]rij che tengono in tenimento della terza parte di Torrioni di Camillo, e si fanno separatamente esiggere da d[ett]o Ill[ustrissimo] Signore Barone annuij docati diece=D.10,0…
48.ASAV, Notai di Avellino, Notaio Leo di Torrioni, Busta 7366, fasc.6683, pag.85.
49. ASAV, B.7377, fasc.anno 1822, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, atto n.58, f.46. Don Carlo Oliviero (fu Crescenzo di Tufo) sottoscrive l’atto in Tufo insieme a Don Costanzo di Marzo (fu Pasquale di via S.Giovanni) e ad Angelo Perone (fu Pasquale della Piazza). V. anche ASAV, Notai di Avellino, Pasquale Leo notaio in Torrioni, Busta 7374, f.4046, Torrioni 1810, f.2 e segg. Nel 1726 Rosa fu venduta dal Sacro Regio Consiglio al Principe Luzzi Ferraro per la somma di Ducati 143.000 dei quali metà ascendente in Ducati 71.500 spettò al fedecommissario del Signor Filippo Cavalcante a saldo di tutti i debiti che rappresentava sulla Terra di Rosa.
L’altra metà di 71.500 spettò al maggiorato istituito dal fu Orazio Salemme.
Filippo e Orazio si obbligarono a favore del Principe Luzzi per l’erisione dei fondi venduti di Rosa.
Nel 1768, morto Giovanni Salemi, lasciò i tre maschi Pierino, Saverio e Domenico e le 5 femmine: Giuseppa, Teresa, Agnesa, Elisabetta e Gaetana.
Vedendosi sottoposto a maggiorato del fu Orazio Salemme il capitale di 15.000 ducati impegnato col principe d’Alessandria Pignone del Carretto per il 3%, 11.000 mutuati alla casa del principe di Cariati, Spinelli.
30.000 dovuti dal principe di Luzzi il quale resto del valore di Rosa venduto nel 1726.
Il maggiorato chiamò in causa il Duca di Rosa godente del fedecommesso fu Filippo Cavalcanti.
Il capitale di 166 mutuati all’Università dei cittadini di Chianchetella in provincia di Principato Ultra (come da istrumento del notaio Giuseppe Brunetti di Napoli il 17/5/1764); capitale di 29.000 ducati per valore Terra di Chianchetella col suffeudo di Balba con regio assenso nel 1745, provenienti dalla metà dal valore della Terra di Rosa spettante al maggiorato del fu Orazio Salerno.
Il 15 agosto 1810 il Marchese di Rosa, Signor Saverio Salerno fu Giovanni della città di Napoli sosteneva che il fu Orazio Salerno, procuratore della Terra di Rosa, sita in Calabria Ultra, con il suo testamento istituì su del prezzo di detta Terra di Rosa un libretto maggiorato saltuario agnatizio in linea maschile a beneficio dei primogeniti sui discendenti, chiamati per legge al godimento di detto maggiorato. ASAV, B.7377, fasc.anno 1822, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, atto n.76, in Chianchetelle. ASAV, notai di Avellino, notaio Giordano Festa di Montefredane, f.43, atto sulle processioni di Atripalda. ASAV, Notai di Avellino, Torrioni, Busta 7362, fascicolo anno 1760. ASAV, Notai di Avellino, cit.
50. ASAV, B.4093, fasc.anno 1824, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni.
51. ASAV, cit., notai di Avellino, notaio Pasquale Leo, fascio 4035, nel 37° libro; ASAV, B.7377, fasc.8491, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, atto n.36.
52. ASAV, B.7377, fasc.anno 1822, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, atto n.78
53. ASAV, B.7379, fasc. n.4069, notaio Pasquale Leo, n.102, 1830.
54. ASAV, B.7379, fasc. n.4050, 1812, atto n.35.
55. ASAV, B.7379, fasc. n.4050, 1812, atto n.39.
56. ASAV, B.7377, fasc.anno 1823, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, atto n.90
57. ASAV, B.7377, fasc.8491, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, anno 1821, atto n.38.
58. ASAV, Notai di Avellino, Altavilla, Busta 7718, fascicolo anno 1734, f.290.
59. ASAV, B.7377, fasc.8491, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, anno 1821, atto n.35.
60. ASAV, cit., Busta 7378, notaio Pasquale Leo, anno 1828.
61. Ibidem.
62. Ivi, Fasc.4140, anno 1826, Pasquale Leo
63.ASAV, B.7377, fasc.anno 1822, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, atto n.77.
64. ASAV, B.7377, fasc.anno 1823, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, atto n.35.
65. ASAV, Prefettura Inv. 5, Busta 211, fasc. 9.
66. ASAV, Atti comunali, anno 1845.
67. ASAV, Prefettura Inv. 5, Busta 211, fasc. 9.
68. ASAV, Ivi, Inv.5, Busta 1078, f. 3051. Delibera del Comune di Torrione, 20 luglio 1882, indirizzata al Sig. Prefetto della Provincia di Avellino.
69. ASAV, Prefettura, Inv. VII, fol. 6027.
70. Nicolino Farese, Penna zappa e calamaio, pag.79 e pag.84. La Giunta comunale di S.Stefano del Sole, per esempio, il 14 ottobre 1861, nomino un’insegnante elementare “attesocchè la sola che potrebbe occupare tale disimpegno sarebbe la giovane D.Giuseppa De Feo di D.Vincenzo di questo comune, la quale a prescindere ch’è istruita nei ricami donneschi sa pure mediocremente leggere e scrivere, ha della somma educazione ed ottima morale, e gode da tutti la buona opinione per la istruzione delle ragazze, che tuttavia sta istruendo”, per un compenso di 20 ducati. Né cominciarono a mancare gli ispettori, come Antonio Bevilacqua, il qiale, il 28 aprile 1863, fece visita alla scuola pubblica e salvò la maestra additata dall’amministrazione, in quanto non erano “sussistiti motivi di appunti né da parte sua che dalla popolazione” e “il locale è ritenuto buono nonostante manchi il pallottoliere, i cartelloni e i registri scolastici” riportando i libri usati: Prime letture del Taverna, il Sillabario, il libro degli atti cristiani, il Catechismo di monsignor Rosini. L’analfabetismo nonostante tutto, le riforme rimaneva ancora una piaga insanata. Nel 1872, si registravano ancora una percentuale di analfabeti del 68% in Campania la percentuale sale al 72%.
Solo così si poteva iniziare a costruire un mondo nuovo e più giusto. Solo il 15 luglio 1877, venne emanata la prima legge del ministro Coppino sull’obbligo scolastico, che elevava di un anno (da due a tre) gli anni di corso della scuola di grado inferiore. Il Sindaco era tenuto a compilare, di anno in anno l’elenco dei fanciulli obbligati, per età, alla frequenza, e quella dei loro genitori, in qualità di responsabili. La mancata frequenza veniva sanzionata con una pena pecuniaria.
71. ASAV, Prefettura, Inv. VII, fol. 6027.
72. ASAV, Intendenza di P.U., Busta 981, f.3920.
73. Ivi.
74. ASAV, Ivi, Opere Pie, Busta 171, Delibera di Giunta del Comune di Torrione del 14 giugno 1884.
75. ASAV, Ivi, Intendenza di P.U., Busta 981, f. 33807.
76. Ibidem.
77. Ibidem.
78. Ibidem.
79. ASAV, Notai del Distretto di Avellino, Notai di Apice, anno 1742.
80. ASAV, Notai del Distretto di Avellino, Notai di Pietrastornina, Notaio Ragucci, Busta 5200, pag.298.
81. Ivi, Busta 5201, pag.42.
82. Ivi, Busta 5204, pag.8.
83. Ivi, Busta 5204, pag.253.
84. Ivi.
85. Ivi.

Recensioni

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Only logged in customers who have purchased this product may leave a review.

Editorial Review

L'atto del notaio di Summonte

 

Toccò quindi al notaio provinciale ufficializzare la trascrizione degli atti notarili.
«Noi sottoscritti sindaco, & elletti al governo di questa Città d’Avellino facciamo fede piena, & indubitata à chi l’aspetterà vedere, ò sarà quomodolibet presentata come Notario Lelio Brosca di Sommonte delli nostri confini è publico Notario legale, & fedele con auttorità regia, & alli suoi instrumenti, scritture, & atti se li è dato, sicomo se li dà piena fede, & credito, tam in iudicio quam extra, & in fede habbiamo fatto fare la presente per mano del nostro ordinario cancelliero confirmata di nostra mano, & munita dell’ordinario sigillo di detta Città. In Avellino il di 13.Aprile 1624».
Bartolameo Ricardi sindaco
Luca Mivaldo elletto
Marino Guerreri elletto
Jo Angelo de Piro elletto
Horatio Pacilio elletto.
Notarius Aloysius Salmon secretarius, etc. Et qui è il fine di detto mandato di Procura. Praesentibus ad pradicta testibus quibus supra vocatis, etc. Die mercurij decima mensis Maij 1624 ad Cancellum mei notarij, etc.