25. CHIANCHE E LO STRETTO DI VARVA: Chianca, Chianchetella, San Pietro Indelicato, Ponte Paduli

In offerta!

24,00 21,00


Copertina posteriore

INDICE

Presentazione
Introduzione dell’Editore

Capitolo I
L’EX FEUDO DEL POETA MANSO:
L’AMICO DI torquato TASSO

Capitolo II
LE COMPRAVENDITE FEUDALI
FRA SEICENTO E SETTECENTO

1. Il duca della Castellina vende Planca
dal quale esigeva il laudemio
2. I Perrelli, ultimi feudatari
3. Coloni in guerra con l’ex feudatario
e i nuovi padroni
4. Protesta dei cittadini al Ministro Pubblico

Capitolo III
IL COMUNE RIUNI’ CHIANCHETELLA
E CHIANCA IN PRINCIPATO ULTRA

1. Chianca e Chianchetella unite:
il Comune delle Chianche
2. Amministratori e guardaspalle in processione
3. Fra gli alfabeti anche i “campagnuoli”
4. Carmine Iscaro eletto di Polizia (municipale)
5. Le vertenze di Chianca e dell’ex Chianchetella
6. L’usurpazione del fondo denominato Paduli
7. Il progetto del Camposanto dei comuni riuniti
8. San Pietro Indelicato (poi S.Pietro Irpino)
e il crollo del Ponte e della Via Carrera
Capitolo IV
IL FEUDO DI CHIANCHE STRAPPATO
AL DUCA PERRELLI DI MALVITO

1. Chianca a cavallo dell’Unità d’Italia
2. Chianchetelle e S.Pietro dopo il 1860
3. Da tre paesi il Comune nella Repubblica del 1845
4. San Pietro in Delicato ex Casale di Benevento
5. Chianchetelle non è Plancelle presso Colle,
ex Provincia di Capitanata della città di Bovino

Appendice Documentaria
GLI ATTI NOTARILI D’ARCHIVIO

– I beni della Dogana di Foggia in dote della Carlino
– Suor Vincenza Bonito monaca a S.Giorgio
– Il Marchese Paulillo di Amalfi e Petruro
– Duchi Perrelli di Toccanisi, Chianche, Bagnara
– Il mulino sul Sabato del Duca di Monestarace
– Il Monte del Cardinale Perrelli e la cartiera-gualchiera
– Le pretese del Duchino divenuto cavaliere di S.Caterina
– Il matrimonio del Duca fatto Cavaliere a Malta
– Perrelli e Zaza perdono i feudi della Montagna

note

Description

NEL PAESE CHE FU FEUDO DEL POETA MANSI

L’Ottocento si apre con i sindaci che guardano all’accorpamento dei comuni (Chianca e Chianchetella) e dei servizi (Torrioni e Petruro).
Sulla Montagna di Montefusco non mancheranno nei primi decenni le vertenze sui confini, in particolare la lunga fu la contesa fra il comune di Chianca e il suo barone, specie dopo l’abolizione della feudalità. Nel 1842 usurpazioni di suoli pubblici sono poi documentate nell’Archivio di Stato di Avellino come avvenuti ad opera di Raffaele Troisi, Giustiniano Bianco e Leonardo Pizzella.
Piccoli comuni che crescono e che si dotano di parroco (a Chianche c’era nel 1815), mentre le vecchie strade crollano (nel 1841 anche il ponte sul fiume Sabato necessitò di ristrutturazione) e le frazioni si accorpano. Pochi documenti attestano l’indipendenza di Chianchetella, dopo la breve esperienza del periodo francese insieme a Chianca (sotto il titolo di Comune delle Chianche), nella prima metà del 1800. Da sottolineare le continue contese fra il piccolo comune ed i privati, come la vertenza del 1817 fra l’amministrazione comunale e il marchese De Rosa, le invasioni del territorio comunale da parte del sindaco Marino del 1837 e quelle di Luca Tretola nel 1844. Sindaco di Chianchetelle nel 1824 era Maiatico. Un parroco c’era sicuramente nel 1823 quando il comune gli passava la congrua. Ma a Chianchetella si deve soprattutto l’adozione dei regolamenti civici di gran lunga in anticipo rispetto agli altri paesi. Un regolamento di Polizia urbana e rurale è già in atto nel 1846. Problemi di sicuro ne avevano creati la strada comunale, che fu accomodata nel 1830 e il ponte dello Stretto di Barba sistemato nel 1842.
Nella documentazione d’Archivio si nota la controversia relativa al fondo detto Paduli, modernizzato in Le Padule, localizzato fra le proprietà demaniali e quelle dell’ex feudatario di Chianchetelle. In particolare, il fondo ricadente nelle sue proprietà, il marchese di Rosanello, insieme ad altri suoi beni lo aveva affidato a Saverio de Bianco di Chianche. Questo fondo andava così a ricadere al confine con le proprietà comunali di Chianchetelle affidate allo stesso de Bianco al prezzo annuo di 4 ducati e 75. Tutto bene finchè Bianco non si accorse di pagare due volte il censo per lo stesso fondo sia al marchese che al comune. Da qui la lite con l’amministrazione comunale di Chianchetella alla quale il de Bianco chiese di essere rinfrancato dal Comune di cinque annate, rifiutandosi di pagare quella appena trascorsa. Fatto venire l’agrimensore Don Giovanni Bocchino di Montefusco, ci si rese conto che alcuni privati vicini possedevano dei pezzi di terra del marchese al quale già pagavano annuo censo, anche perché lo stesso De Bianco aveva chiamato l’altro agrimensore della zona, Don Gaetano Leo di Torrioni.
La misurazione ufficiale del fondo di proprietà del marchese di Rosa, signor Don Orazio Salerno, avvenne l’8 ottobre del 1849, accertando che il marchese riscuoteva il censo per lo stesso fondo da Saverio de Bianco e da Pasquale Ievolella di Chianca, Simone Pizzella e Carmine Iscaro, al confine col demanio comunale di Paduli. In totale il territorio di Paduli di proprietà del marchese era occupato da Simone Pizzella, Vincenzo Infantino, Pasquale, Angelantonio, Rosa, Maria, carmine e Domenico Fabrizio, carmine Iscaro, Francesco de Bianco, Saverio de Bianco, Pasquale Ievolella, Luigi Pastore, Marianna Pastore, Teresa Regina, Giuseppe Pastore e Bernardo Pizzella.
Si diede poi uno sguardo anche all’antica platea presentata dal marchese redatta dal regio agrimensore Don Domenico Grillo il 17 luglio del 1717 e ci si rese conto che la camera marchesale di Chianchetella, cioè tutti i componenti dell’amministrazione dell’allora feudo, possedesse quel territorio confinante con il demanio di Paduli dell’Università di Chianchetella per un terzo della complessiva estensione, come da istrumento di Don Bartolomeo Auto di Airola del 18 giugno del 1717 registrato su copia in Altavilla il 16 agosto del 1849. Se ne concluse che il marchese doveva essere come è stato reintegrato dell’intero terzo del fondo di Paduli.
La strada iniziata fu quella quindi dell’accorpamento dei comuni, ma anche dei servizi. Nel 1820 il direttore Giuseppe Bini delle opere provinciali di Principato Ultra, sezione Ponti e Strade, comunicava che era pronto il progetto per il camposanto dei comuni riuniti di Chianca e Chianca e Chianchetella. Si trattava di sostenere la spesa di 1256 ducati nel fondo detto Selva di Luca di proprietà di don Costanzo Di Marzo, come richiesto dai sindaci riuniti: Noi sindaci e Decurioni della sopradetta comuni riuniti di Chianchetella e Chianca per la formazione del Camposanto… Carmine Iscaro sindaco di Chianca e Domenico Frabizio Sindaco di Chianchetella. Il 7 marzo 1820 Torrioni e Petruro si univano per costruire un Camposanto comune. Il 18 aprile del 1820 Chianche e Chianchetella erano sicuramente un solo comune in quanto dovevano stabilire un locato per il seppellimento dei cadaveri. La costruzione dell’opera però ritarderà di svariati anni anche perché Valerio Catalano e Pellegrino Varricchio di Ceppaloni domiciliati al villaggio delle Chianche presentarono esposto in quanto un di loro fondo occupato dal Camposanto fu nel 1838 (lettera del 28 febbraio 1846). Cosa che avverrà, per Chianca, solo il 18 marzo del 1842 allorquando si nominerà un architetto civile, Gennaro Greco, per l’apprezzo del suolo occupato dalla strada nuova che conduce al nuovo ponte di legno e alla verifica del Camposanto. Opera che sarà messa in attuazione da Chianca nel 1844 e da Chianchetella il 25 aprile del 1844.
Poco si ricorda di San Pietro Irpino che, prima dell’Unità d’Italia, oltre il Camposanto (attestato nel 1838) e un accomodo alla strada Vaccari, si rinvengono prove documentarie solo sulla nomina del maestro primario (1856), di quella dei decurioni, del cancelliere e del sindaco (1859), la sistemazione della strada (1859) e l’accomodo alla Chiesa (1857). Dopo il 1860 la prima prima operazione dell’amministrazione comunale di San Pietro fu quella di riparare la chiesa (dopo averla costruita) nel 1862 e di provvedere alle strade (1866) e ai propri beni (1870). L’amministrazione comunale di Chianchetelle aprì invece l’epoca del Regno d’Italia con un sussidio a Pellegrino Scozzese. Adottò poi il Regolamento Igienico solo nel 1871. A quei tempi, diciamo nella seconda metà del 1800, Chianchetelle, contava 390 abitanti. Il paese non era grande, ma commerciava in vini e cereali lungo la provinciale Irpina e la strada Vellola-Malvita.
Nel nuovo secolo si conteranno ben tre strade fra Chianca e Torrioni, dopo al crollo di Via Carrera. Nel 1856 si rese necessario l’ampliamento della strada principale che proveniva da Chianche in quanto fossi, gelate e piogge l’avevano resa impraticabile. Meglio si pensò allora di costruirne un’altra il 14 agosto del 1856 atteso che la vecchia diventa impraticabile per pubblico passaggio ed intanto il signore Don Giuseppe Cecere soffrendo degli immensi danni ai suoi fondi limitrofi. Fu quindi necessaria anche una perizia per tutti i danni che spesso le piogge apportano alle pubbliche strade.
Un mezzo pasticcio nacque poi sulla ricostruzione del ponte di Chianca.

Dettagli

EAN

9788872970416

ISBN

8872970415

Pagine

112

Autore

Bascetta

Recensioni

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Only logged in customers who have purchased this product may leave a review.

Editorial Review

Un libro ricco di storia, cognomi, fatti dei secoli andati

 

note

1. A. D’Ambrosio, Storia di Napoli.
2. Biblioteca Provinciale di Avellino (Bpa), Fondo Del Balzo, I Dialoghi, Prefazione di Cesare Guasti, 4 settembre 1592.
3. Bpa, Fondo Del Dalzo, Dialogo di T.Tasso, Il Manso, Prefazione di Torquato Tasso, 1592.
4. Bpb, Manso, Vita del Tasso. Venezia, 1621.
5. Bpb, Manso, Vita del Tasso. Venezia, 1621.
6. Ivi.
7. G. Galasso, I Comuni, WM Edizioni.
8. Archivio di Stato di Avellino (Asa), Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384.
9. Ibidem.
10. Asa, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384.
11. Asa, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384, pag. 2.
12. Asa, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384, pag. 3.
13. Ibidem.
14. Asa, Estratto dai Registri di Cancelleria della Gran Corte Civile sedente in Napoli, causa 7323, Intendenza, busta 384.
15. Ibidem.
16. Ibidem.
17. Ivi. Lettera del 22 gennaio 1823.
18. Asa, lettera al re riportata dall’intendente il 18 aprile del 1828, Intendenza, busta 384.
19. Asa, lettera al re riportata dall’intendente il 18 aprile del 1828, Intendenza, busta 384.
20. Asa, lettera all’intendente il 6 maggio del 1828, Intendenza, busta 384.
21. Ibidem.
22. Asa, lettera all’intendente del 6 maggio del 1828, Intendenza, busta 384.
23. Asa, lettera all’intendente del 6 maggio del 1828, Intendenza, busta 384.
24. Asa, lettera dell’intendente al sindaco del 4 giugno del 1828, Intendenza, busta 384.
25. Asa, lettera dell’intendente al ministro del 14 giugno del 1828, Intendenza, busta 384.
26. Asa, lettera del ministro segretario di stato degli Affari Interni Marchese Struati all’intendente di P.U. del 18 giugno del 1828, Intendenza, busta 384.
27. Asa, lettera dell’intendente al ministro del 14 giugno del 1828, Intendenza, busta 384.
28. Asa, lettera di alcuni cittadini all’Intendente del 26 giugno del 1828, Intendenza, busta 384.
29. Asa, lettera dell’intendente al sindaco del 28 giugno del 1828, Intendenza, busta 384.
30. Asa, lettera del sindaco all’intendente del 14 luglio del 1828, Intendenza, busta 384.
31. Asa, lettera dell’intendente al sindaco del 2 agosto del 1828, Intendenza, busta 384.
32. Asa, Catasto Onciario di Serra, 1742.
33. Asa, Intendenza.
34. Asa, fondo Intendenza.
35. Asa, Lettera all’intendente del 18.11.1819.
36. Asa, Stato dei decurioni di Chianche, 22 agsoto 1824.
37. Asa, lettera del 1827, fascicolo sull’amministrazione in Intendenza.
38. Asa, Intendenza, busta 384.
39. Asa, lettera del 30 dicembre 1846.
40. Asa, Intendenza, Busta 350.
41. Asa, Fascicolo sull’amministrazione in Intendenza.
42. Asa, Prefettura, Inv.2.
43. Asa, Intendenza, busta 384.
44. Asa, lettera del 18 settembre 1849.
45. Asa, Intendenza, busta 384.
46. Asa, Discolpa del 22 dicembre 1849.
47. Asa, fondo Intendenza, Busta 385.
48. Asa, cit..
49. Asa, lettera del 28 febbraio 1846.
50. Asa, lettera all’intendente del 24.4.1844.
51. Asa, lettera del primo eletto del 18.9.1856.
52. Asa, lettera del sindaco Carlo Nardone.
53. Asa, lettera del 23.4.1858. Verbale di perizia del 12.9.1857.
54. Ibidem.
55. Asa, verbale di perizia dell’agrimensore Ignazio Cecere del 12.9.1857, Intendenza, Busta 385, fascicolo 1443.
56. Ibidem, perizia controfirmata da Carmine Ievolella sindaco il 10.12.1858.
57. Ivi, lettera del 21.3.1844.
58. Ivi.
59. Ivi, lettera del 26.8.1859.
60. Ivi, lettera del sindaco Angelo Pizzella all’intendente il 3.3.1841.
61. Ivi, lettera del supplente giudiziario Francesco Majatico.
62. Ivi.
63. Ivi, lettera del 10 settembre 1853; lettera del 1857.
64. BP AV, Censimento elettori Camera di Commercio di Avellino, anno 1898.
65.Scandone, Sum. Exe.
66. AMV, Biblioteca di Loreto a Mercogliano, cfr. CDV.
67.Asa, Atti Notarili, 1500.
68. Ivi, Atti Notalini, 1601.
69. Part. Summ.
70. Part. Sum., 1531; Part. Summ., 1528.
71. Part. Sum., 1537.
72. Scandone, Documenti, II.
73. Falcone Beneventano.
74. Del Re, scrittori sincroni.
75. Storia dei Feudi, cit.
76. ASAV, Notai di Avellino, Pasquale Leo notaio in Torrioni, Busta 7351, fascicolo 7894.
77. ASAV, B.7377, fasc.8491, notaio Pasquale Leo fu Donato di Torrioni, anno 1821, f.63 et altri. L’atto del Duca Sambiasi e arciprete Majatico è il n.30 al f.14.
78. Ivi.
79. Ivi.
80. ASAV, B.3562, notaio Pasquale Leo in Petruro, 3 giugno 1841, atto n.41 del suo protocollo annuale.
81. Ivi.
82.ASAV, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384.
83.ASAV, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384.
84. ASAV, Notai di Avellino, Busta 7366, fascicolo anno 1780, inserto al f.69.
85. ASAV, Notai di Avellino, Busta 7366, fascicolo anno 1782, inserto al f.30.
86. Ibidem.
87. Ibidem.
88. ASAV, Notai di Avellino, Pasquale Leo notaio in Torrioni, Busta 7371, fascicolo 7873, anno 1795.
89. ASAV, Notai di Avellino, Pasquale Leo notaio in Torrioni, Busta 7371, fascicolo 7894, anno 1797.
90. ASAV, Notai di Avellino, Pasquale Leo notaio in Torrioni, Busta 7371, fascicolo 7894, Anno 1797, 6 gennaio 1797.
91. Ibidem.
92. Ibidem.
93. Ibidem.
94. ASAV, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384.
95. ASAV, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384, f.2.
96. ASAV, Sentenza Tribunale di P.U., n.1314, Intendenza, busta 384, f. 3
97. V. A.Bascetta, Torrioni nel 1742. Catasto Onciario, Abedizioni 2001.
98. ASA, Lettera, 26.08.1859 e Lettera del ministro Pietro d’Urso.
99. Ivi, lettera del 03.03.1841.
100. Ivi, lettera del sindaco di Chianca Angelo Pizzella all’intendente il 03.03.1841.
101. Ivi, lettera del 10 settembre 1853.
102. Ivi, lettera del 1857.