Giovanna I – Uccisa dal nipote Carlo III

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Alla morte del Re marito si ribellò tutto il Regno, essendo ormai diviso in tre fazioni diverse. Vi fu perfino chi, come il Conte Nicolò Gaetano di Fondi, approfittando della sua debolezza, occupò il Lazio Antico, annettendo Terracina, Gaeta, Itri e Formia, arrivando ad insediare perfino una sorta di antipapa, quale fu il vescovo ribelle di Ascoli, che professò la religione dei Castigliani, invasori dell’intero regno poi cacciati dalla Gran Compagnia di ventura fatta di Ungari, Tedeschi e Romagnoli. Minacciata dal cugino Durazzo, Giovanna provò il brivido del ricatto, in una sorta di colpo di stato nell’ex Reggia di Bosco Reale e Somma Vesuviana. Da qui l’agognata indipendenza chiesta a gran voce dall’Abruzzo dell’Aquila e dal Lazio Antico di Terracina, Gaeta, Formia e Fondi, i cui abitanti, dopo il massacro dei Napoletani ad Itri, furono tutti perdonati e tornarono a far sventolare la bandiera del Regno di Partenope sull’antico Castel S.Angelo di Terracina, il Monte S.Angelo dei normanni del Garigliano, antica Porta del Regno di Puglia.

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123

Autore

Bascetta,

Cuttrera

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