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Alcuni abitanti del Catasto più ricchi di Conza i Magnifici omnibus descritti nel catasto
Salta subito agli occhi che nella Conza di metà settecento quelli che comandavano erano una decina. Si chiamano Magnifici e sono i Magnifici omnibus, gli uomini più in vista coinvolti nelle cariche pubbliche. E’ addirittura Gentiluomo Magnifico Antonio Picciottolo figlio di Donato, di 35 anni, che abita in casa propria avanti il forno e possiede vigna sopra la Cappella del Carmine con territori al Piano di S.Vito. C’è da dire che più erano ricchi, come voleva la legge, e meno pagavano tasse, cioè proprio verso lo zero, a meno che non avessero anche un’industria. I Picciuottolo sembrano proprio ricchi di famiglia, anche nel caso del Magnifico Giuseppe Picciottolo che abita in casa propria all’Arcivescovado e possiede casa anch’egli al Forno. Sono imparentati con l’avvocato della città,il Professo in Legge Magnifico Giriaco dell’Aquila con casa propria alla Strada di Santo Michele con cantina da tener vino, casa avanti il Forno e casa vicino il Forno. Vive con la moglie Magnifica Antonia Picciottolo.
Quasi nulla anche per il notaio della città, Notar Magnifico Francesco Antonio Stentalis, proveniente dalla Terra dell’Oliveto (Citra). E’ chiaro se il capofamiglia possiede il ritolo di Magnifico, Magnifici sono tutti i membri della famiglia: la moglie Magnifica Angiola Picciottolo, il Magnifico figlio Lucio ora alla scuola di 6 anni, il figlio Magnifico Gaetano, anche se come la figlia piccola di 2 anni, sempre Magnifica è Ursula, e perfino l’infante Magnifico Francesco Paulo. A lui deve essere legato lo scribente Magnifico Nicola Benevento con casa propria a la Congregazione dei morti, come Magnifico è il fratello Matteo di 24 anni sposato con Dianora Picciottolo. Da ‘scrivente’ potrebbe essere anche la persona che ha redatto il Catasto. Proveniente da fuori, ma divenuto cittadino, è anche il Magnifico Giuseppe Benevento di Teora che abita in casa propria alla Strada di Santo Michele e possiede territori a Le Cortiglie, il Vallone di Merdarulo e li Favali. Vive con la Magnifica moglie Orsola Cianci e i Magnifici figli: Giovanna, Donato di 10 anni che va a scuola, lo scolaro Alessandro di 4 anni, il Magnifico figliastro sperduto Francesco di 22 anni. Nel caso dei Petrozzino assistiamo ad un escamotage, forse per pagare meno tasse, visto che è Magnifico il fratello Nicola, ma la famiglia è intestata al massaro di campo Guglielmo Petrozzino che abita in casa propria alla Strada che va alla Cattedrale e possiede oltre a territori, ben 100 pecore e altri animali. Vive poi da sola l’univa vedova della città, la Vedova Laura Petrozzino in casa propria a lo Muro. Come in ogni città e paese, anche a Conza, v’era un Regio Giudice ai contratti Magnifico, come nel caso di Giacomo Bellino, che curava i contratti con i braccianti, sebbene, in genere, non sono molto ricchi. Abita in casa propria a Santa Sofia e possiede territori a Serra della Scrofa, Terra bianca, le Coste dell’Abbate e riscuote varie esigenze, oltre a possedere numerosi animali. Anche un ricco muratore è Magnifico, si tratta di Gianbattista Fiore in casa propria a S.Angelo à Portella, possessore anche un paio di case e cantine alla via che saglie alla Città e una casa con forno. Vive civilmente il Magnifico Lorenzo Moscati, seguito dal letterato Magnifico Michele Vitolo ma in casa affitto a San Pangrazio con grotta. Infine, Vive del suo il Magnifico Venanzio Farese con casa propria a Porta della Città e territori a Piano della Battaglia, l’Isca dell’Arbusti, lo Pisciolo, la Chirica, la Cappella di San Felice.
Dopo i ricchi ‘fannulloni’ vengono quelli che lavorano di più. Si tratta dei massari di campo, titolari di masserie private. Sono in quattro, quelli che svolgono questo lavoro in maniera remunerativa, perchè quattro, evidentemente, sono le masserie dei Farese, Petrozzino, Rosa e Turri.
E’ proprio Turri a dichiarare di più. Il massaro di campo Stefano Turri che abita in casa Sopra l’Arcivescovato e possiede territori a la Taverna di Ciccio Gallo, Valle della Corneta, Sopra il Carmine, Vallone della Maddalena, S.Erberto, molti animali e altri tenimenti (138 once).
Un suo omonimo però si dichiara solo pastore, cioè Domenico Turri che abita alla Strada che va al Muro. Lo segue il massaro di campo Benegno Farese che abita in casa propria con tutti i suoi fratelli e possiede territori a l’Arbusti, sotto Ronza, Piano di Battaglia, la Seliciara, la Fontana di Basciano, la Lenza, e case a Ripa e vari animali. Ha un fratello pastore, Giacomo; un fratello lavoratore, Marco; un fratello prattico in Chirurgia; un fratello custode dei bovi, Giuseppe (93 once). Così veniamo a sapere che c’è anche un praticante medico chirurgo. Ma anche il massaro di campo Guglielmo Petrozzino non se la passa male con casa propria alla Strada che va alla Cattedrale e possiede territori a le Petrare, Piano d’Auriglia, Boscariello ed oltre che 100 pecore e altri animali. E’ quello che vive con il fratello Magnifico Nicola, civile (96 once). Idem per il massaro di campo Giovanni Rosa che abita in casa propria alla Strada della Ripa e riscuote numerose esigenze (120 once).
Dichiarano meno della metà dei precedenti, alcuni massari di campo che però non appaiono benestanti, quali il massaro di campo Francesco Zanga alla Strada della Ripa e possiede case alla Strada della Giudea, S.Angelo a Portella, Ripa Soprana, il massaro di campo Giovanni Pietro di Arace con casa a San Michele, il massaro di campo Marco Coluccio, il massaro di campo Nicola d’Angeliis, il massaro di campo Pietro di Mattia, il massaro di campo Nicola Farese, come c’ anche il massaro Nicola Conti che, per risparmiare sulle tasse, abita in casa del fratello Canonico. Dopo la casta dei massari, segue quella a loro molto vicina, dei campesi, diremmo dei massari senza masseria, forse in affitto, o solo dei pastori possessori di bestiame. Si tratta del campese Francesco di Roberto con casa comune propria a Lo Muro e possiede territori a lo Muro, lo Torrone, Cretaccio e Canalecchia (70 once). E del campese Leonardo Cantarella che abita in casa propria a la Ripa Sottana e possiede casella per i bovi, cantina per il vino e vari territori e animali. Il possesso dei bovi è un fatto di ricchezza perchè venivano utilizzati in affitto per la lavorazione dei campi con pagamento a giornate lavorative. Questo tipo ha anche un figlio giudice ai contratti dei braccianti, che si chiama Natale (88 once), che si distingue dal giurato Domenico Galella, forse inteso come guardia giurata, cioè guardia muncipale. Oltre ai campesi più agiati vi sono ovviamente degli altri campesi, come Giandonato Petrozzino, Francesco di Roberto, Francesco Fuina, Antonio Barbieri, Andrea Nicolosa, o Angelo di Giuseppe, ma la sua minore qualità della vita la si vede dal fatto che abita in casa sottana a Santo Nicola, il campese Donato Petrozzino di S.Angiolo a Portella, il campese Francesco Fiore e il campese Francesco Chiancone e il custode di pecore Bartolomeo Gaudioso, il custode di pecore Giriaco Menutolo, e custode di pecore benestante è Gaetano Ulino, visto che abita in casa affitto alla Piazza seu Fornace Vecchia, come sembra distinguersi il bracciale Nicola Vacca con propria alla Giudea e alla Piazza, come c’è anche il custode dei bovi Tommaso Mannaro.
Dopo di loro segue il secondo muratore che non è Magnifico, ma è benestante lo stesso. Si tratta del muratore mastro Giovanni Carluccio che abita in casa propria con casa a l’Arcivescovado e a S.Angelo à Portella, e possiede un comprensorio alla Strada che va al Muro, un casaleno avanti la Chiesa Arcivescovile e territori a S.Leone, Sotto il Carmine, Sotto il Cimitero, Valle di S.Lorenzo, il Piano del Tesoro, Piano di S.Maria, lo Vecchiotto e altri, oltre a numerosi animali. Dichiara 71 once.
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