11. lSLAM A TELESIA. LE INCURSIONI ARABE E SARACENE NEL SANNIO LONGOBARDO isbn 9788872973806

In offerta!

29,00 25,00


Copertina posteriore

IL FEROCE SALADINO, DALLA FIGURINA DI UN BAMBINO NASCE LA STORIA DEI SARACENI DEL DOTTORE EMILIO BOVE DI SAN SALVATORE TELESINO

 

Una trasmissione radiofonica, parodia dei Tre Moschettieri di Dumas, fu sponsorizzata dalle due più importanti aziende italiane della catena alimentare: la Buitoni, nata nel 1827 a Sansepolcro in provincia di Arezzo e la Perugina, famoso marchio alimentare di rilievo nazionale, creato nel 1907 da Francesco Buitoni, Luisa Spagnoli e da suo marito Annibale. Tra tutte le figurine, quella maggiormente ricercata fu il “feroce Saladino”, una vera e propria rarità. Per volere delle ditte, quella figurina venne distribuita così poco da farla diventare merce di scambio in una sorta di mercato nero. l movimento creatosi intorno a questo personaggio, lo fece diventare celebre. L’immagine del saraceno raggiunse quotazioni notevoli e contribuì in maniera determinante al successo dell’iniziativa pubblicitaria scatenando una morbosa curiosità intorno a questa figura. Chi era il feroce Saladino? L’immagine proposta nel disegno delle figurine era frutto della fertile matita di un disegnatore torinese Angelo Bioletto e rappresentava l’icona stessa della ferocia musulmana. Un vero e proprio terrorista ante litteram. L’espressione arcigna, il naso prominente, la fronte corru- gata sotto l’elmo con la mezzaluna rappresentavano i tratti salienti del guerriero che veniva raffigurato mentre imbracciava uno scudo ed una scimitarra. Ancor oggi la sua figura si presta a parecchie similitudini con i più moderni combattenti palestinesi o ai guerriglieri dell’Isis. Il mito del feroce Saladino, figura favolosa dall’alone quasi mitologico, altro non è che il prodotto di una cultura di derivazione medievale che riteneva gli Arabi esseri inferiori, rozzi e primitivi, infedeli in quanto non aderenti alla chiesa cristiana e pertanto indegni di appartenere alla civiltà latina. Nei libri di storia, Saladino viene riconosciuto come il sultano d’Egitto e di Siria, fondatore della dinastia degli Ayyubiti. Di ortodossia sunnita, combatté incessantemente i crociati estendendo il suo dominio dall’Egitto alla Palestina, dalla Siria allo Yemen. Le sue gesta impavide ispirarono poeti e scrittori e diedero vita ad una fiorente letteratura, oltre che a film e a spettacoli musicali. La sua figura di condottiero audace e spietato fu raccontata da numerosi cantori, che posero in risalto l’abilità guerriera e la crudeltà ma anche le virtù cavalleresche, la prudenza e la razionalità nell’assumere decisioni politiche. Lo stesso Dante lo citò nel Convivio e nella Divina Commedia ponendolo nel limbo, tra gli spiriti “magni”. Da questa premessa è partita la penna del dottore Emilio Bove per ricordarci delle invasioni musulmane nel Mezzogiorno. Con un excursus dai Longobardi all’Eta’ moderna, allorquando le fazioni in lotta chiamarono a combattere sotto le loro insegne truppe mercenarie islamiche che trasformarono il Sannio in terra di incursioni e di saccheggi e si trasformarono da semplici mercenari in veri e propri conquistatori. Vasti territori del Sannio furono investiti dalle loro scorribande. Gli aggressori proruppero dovunque senza eccessivi problemi: giunsero al mare, risalirono lungo il corso dei fiumi, avanzarono a cavallo attraversando terre incolte e abbandonate. I loro condottieri divennero tristemente famosi: l’esercito di Halfūn al-Barbarī volse le proprie scimitarre in Puglia creando a Bari il primo emirato arabo; le bande saracene di Sāwdan al-Māzari assaltarono a più riprese la città di Telesia, devastando la cinta muraria e interrompendo le condutture dell’acquedotto, per costringere la città a capitolare. Ovunque la feroce jihād islamica contro gli infedeli fu causa di desolazione e morte.

Abbatantuono A., I Saraceni in Puglia in «Japigia», II, 1939
Abbate F., Storia dell’arte nell’Italia meridionale, dai Longobardi agli Svevi, vol. 1, Donzelli Editore, Roma, 1997
Amari M., Storia dei Musulmani di Sicilia, vol. I, Ed. Le Monnier, Firenze, 1854
Anderlini V., La battaglia di Tagina in Procopio e nella toponomastica locale, Comune di Gualdo Tadino, 1985
Bausolio G., Origini, Ed. Key, Frosinone, 2018
Bianchi V., Sud e Islam, una storia reciproca, Capone Editore, Lecce, 2003
Bloch M., La società feudale, Einaudi, Torino, 1974
Borgia S., Memorie Istoriche della Pontificia città di Benevento dall’VIII al XVIII sec., Stampa dei Salomoni, Roma, 1758
Bove E., San Salvatore Telesino: da Casale a Comune, Tip. Del Matese, 1990
Calisti F., Mefitis: dalle madri alla Madre. Un tema religioso italico e la sua interpretazione romana e cristiana, Ed. Bulzoni, Roma, 2006
Camilli Pellegrini, Dissert. I, «De Ducatu Beneventano», R.I.S., tomo V, 1618
Capitani O., Storia dell’Italia meridionale, Laterza, Roma Bari, 2004 Cardini F., San Michele l’arcangelo armato, Schena Editore, Brindisi, 2007
133Emilio BoveIslam a TelesiaEmilio BoveIslam a TelesiaSantagata A., Guida alla Valle telesina e al Sannio, Ed. Fioridizucca, 2019 Sarnelli P., Memorie cronologiche de’ Vescovi ed Arcivescovi della Provincia di Benevento, Tip. Roselli, Napoli, 1691
Selvaggio M., Telesia 1349, peste e terremoto, Ed. Duemiladiciassette, Telese, 2016
T. Livio, Ab urbe condita, XXIV
Trutta G., Dissertazioni istoriche delle antichità alifane, Stamperia Simoniana, Napoli, 1776
Vigliotti N., San Lorenzello e la Valle del Titerno, Ed. Ler, Napoli, 1968 Vigliotti N., Telesia… Telese Terme due millenni, Ed. don Bosco, Telese, 1993
Villari P., Le invasioni barbariche in Italia, Hoepli Ed., Milano, 1901 Villari R., Storia medievale, Laterza, Roma, 1983
Vuolo A., Agiografia beneventana in Aa.Vv., Langobardia e Longobardi nell’Italia meridionale, le istituzioni ecclesiastiche, Ed. Vita e Pensiero, Milano, 1992
White jr L., Tecnica e società nel medioevo, il Saggiatore, Milano, 1976

 

 

 

 

Description

L’SLAM NEL LIBRO SU TELESE TERME (BENEVENTO) AI TEMPI DI TELESIA

Il ducato di Benevento, sorto nel 570 per opera di Zottone, era riuscito ad espandersi ai danni dei
domini bizantini fino a conquistare tutto il Mezzogiorno. La caduta di Pavia consentì ad Arechi II di
proclamarsi Princeps Langobardorum Gentis che divenne erede delle tradizioni, della cultura e
dell’identità nazionale del popolo longobardo; ciò segnò l’atto di nascita della Langobardia minor,
un regno sostanzialmente autonomo e politicamente indipendente.
Ma sua morte privò il regno di una leadership autorevole e prestigiosa. Si alternarono sul trono
personaggi privi di carisma, in conflitto con i membri dell’aristocrazia ed incapaci di politiche
unitarie ed inclusive. I vertici del Principato furono dilaniati da una permanente lotta intestina per la
conquista del potere che sfocerà nella definitiva lacerazione dell’unità della Langobardia
meridionale.
Le fazioni in lotta chiamarono a combattere sotto le loro insegne truppe mercenarie islamiche che
trasformarono il Sannio in terra di incursioni e di saccheggi e si trasformarono da semplici
mercenari in veri e propri conquistatori. Vasti territori del Sannio furono investiti dalle loro
scorribande. Gli aggressori proruppero dovunque senza eccessivi problemi: giunsero al mare,
risalirono lungo il corso dei fiumi, avanzarono a cavallo attraversando terre incolte e abbandonate.
I loro condottieri divennero tristemente famosi: l’esercito di Halfūn al-Barbarī volse le proprie
scimitarre in Puglia creando a Bari il primo emirato arabo; le bande saracene di Sāwdan al-Māzari
assaltarono a più riprese la città di Telesia, devastando la cinta muraria e interrompendo le
condutture dell’acquedotto, per costringere la città a capitolare. Ovunque la feroce jihād islamica
contro gli infedeli fu causa di desolazione e morte.

Dettagli

EAN

9788872970997

ISBN

8872970997

Pagine

80

Autore

Emilio Bove

Recensioni

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Only logged in customers who have purchased this product may leave a review.

Editorial Review

IL FEROCE SALADINO, DALLA FIGURINA DI UN BAMBINO NASCE LA STORIA DEI SARACENI DEL DOTTORE EMILIO BOVE DI SAN SALVATORE TELESINO

 

Una trasmissione radiofonica, parodia dei Tre Moschettieri di Dumas, fu sponsorizzata dalle due più importanti aziende italiane della catena alimentare: la Buitoni, nata nel 1827 a Sansepolcro in provincia di Arezzo e la Perugina, famoso marchio alimentare di rilievo nazionale, creato nel 1907 da Francesco Buitoni, Luisa Spagnoli e da suo marito Annibale. Tra tutte le figurine, quella maggiormente ricercata fu il “feroce Saladino”, una vera e propria rarità. Per volere delle ditte, quella figurina venne distribuita così poco da farla diventare merce di scambio in una sorta di mercato nero. l movimento creatosi intorno a questo personaggio, lo fece diventare celebre. L’immagine del saraceno raggiunse quotazioni notevoli e contribuì in maniera determinante al successo dell’iniziativa pubblicitaria scatenando una morbosa curiosità intorno a questa figura. Chi era il feroce Saladino? L’immagine proposta nel disegno delle figurine era frutto della fertile matita di un disegnatore torinese Angelo Bioletto e rappresentava l’icona stessa della ferocia musulmana. Un vero e proprio terrorista ante litteram. L’espressione arcigna, il naso prominente, la fronte corru- gata sotto l’elmo con la mezzaluna rappresentavano i tratti salienti del guerriero che veniva raffigurato mentre imbracciava uno scudo ed una scimitarra. Ancor oggi la sua figura si presta a parecchie similitudini con i più moderni combattenti palestinesi o ai guerriglieri dell’Isis. Il mito del feroce Saladino, figura favolosa dall’alone quasi mitologico, altro non è che il prodotto di una cultura di derivazione medievale che riteneva gli Arabi esseri inferiori, rozzi e primitivi, infedeli in quanto non aderenti alla chiesa cristiana e pertanto indegni di appartenere alla civiltà latina. Nei libri di storia, Saladino viene riconosciuto come il sultano d’Egitto e di Siria, fondatore della dinastia degli Ayyubiti. Di ortodossia sunnita, combatté incessantemente i crociati estendendo il suo dominio dall’Egitto alla Palestina, dalla Siria allo Yemen. Le sue gesta impavide ispirarono poeti e scrittori e diedero vita ad una fiorente letteratura, oltre che a film e a spettacoli musicali. La sua figura di condottiero audace e spietato fu raccontata da numerosi cantori, che posero in risalto l’abilità guerriera e la crudeltà ma anche le virtù cavalleresche, la prudenza e la razionalità nell’assumere decisioni politiche. Lo stesso Dante lo citò nel Convivio e nella Divina Commedia ponendolo nel limbo, tra gli spiriti “magni”. Da questa premessa è partita la penna del dottore Emilio Bove per ricordarci delle invasioni musulmane nel Mezzogiorno. Con un excursus dai Longobardi all'Eta' moderna, allorquando le fazioni in lotta chiamarono a combattere sotto le loro insegne truppe mercenarie islamiche che trasformarono il Sannio in terra di incursioni e di saccheggi e si trasformarono da semplici mercenari in veri e propri conquistatori. Vasti territori del Sannio furono investiti dalle loro scorribande. Gli aggressori proruppero dovunque senza eccessivi problemi: giunsero al mare, risalirono lungo il corso dei fiumi, avanzarono a cavallo attraversando terre incolte e abbandonate. I loro condottieri divennero tristemente famosi: l’esercito di Halfūn al-Barbarī volse le proprie scimitarre in Puglia creando a Bari il primo emirato arabo; le bande saracene di Sāwdan al-Māzari assaltarono a più riprese la città di Telesia, devastando la cinta muraria e interrompendo le condutture dell’acquedotto, per costringere la città a capitolare. Ovunque la feroce jihād islamica contro gli infedeli fu causa di desolazione e morte.

Abbatantuono A., I Saraceni in Puglia in «Japigia», II, 1939
Abbate F., Storia dell’arte nell’Italia meridionale, dai Longobardi agli Svevi, vol. 1, Donzelli Editore, Roma, 1997
Amari M., Storia dei Musulmani di Sicilia, vol. I, Ed. Le Monnier, Firenze, 1854
Anderlini V., La battaglia di Tagina in Procopio e nella toponomastica locale, Comune di Gualdo Tadino, 1985
Bausolio G., Origini, Ed. Key, Frosinone, 2018
Bianchi V., Sud e Islam, una storia reciproca, Capone Editore, Lecce, 2003
Bloch M., La società feudale, Einaudi, Torino, 1974
Borgia S., Memorie Istoriche della Pontificia città di Benevento dall’VIII al XVIII sec., Stampa dei Salomoni, Roma, 1758
Bove E., San Salvatore Telesino: da Casale a Comune, Tip. Del Matese, 1990
Calisti F., Mefitis: dalle madri alla Madre. Un tema religioso italico e la sua interpretazione romana e cristiana, Ed. Bulzoni, Roma, 2006
Camilli Pellegrini, Dissert. I, «De Ducatu Beneventano», R.I.S., tomo V, 1618
Capitani O., Storia dell’Italia meridionale, Laterza, Roma Bari, 2004 Cardini F., San Michele l’arcangelo armato, Schena Editore, Brindisi, 2007
133Emilio BoveIslam a TelesiaEmilio BoveIslam a TelesiaSantagata A., Guida alla Valle telesina e al Sannio, Ed. Fioridizucca, 2019 Sarnelli P., Memorie cronologiche de’ Vescovi ed Arcivescovi della Provincia di Benevento, Tip. Roselli, Napoli, 1691
Selvaggio M., Telesia 1349, peste e terremoto, Ed. Duemiladiciassette, Telese, 2016
T. Livio, Ab urbe condita, XXIV
Trutta G., Dissertazioni istoriche delle antichità alifane, Stamperia Simoniana, Napoli, 1776
Vigliotti N., San Lorenzello e la Valle del Titerno, Ed. Ler, Napoli, 1968 Vigliotti N., Telesia… Telese Terme due millenni, Ed. don Bosco, Telese, 1993
Villari P., Le invasioni barbariche in Italia, Hoepli Ed., Milano, 1901 Villari R., Storia medievale, Laterza, Roma, 1983
Vuolo A., Agiografia beneventana in Aa.Vv., Langobardia e Longobardi nell’Italia meridionale, le istituzioni ecclesiastiche, Ed. Vita e Pensiero, Milano, 1992
White jr L., Tecnica e società nel medioevo, il Saggiatore, Milano, 1976