ARECHI II PRINCIPE DI CARLO MAGNO. Il Consolato Carolingio della Via Francigena

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Villa Magna dei Franchi dei S.Martiri contrastata da Villa del Principe Arechi

sul Monte di Prata Gargano che lo separa dal Castello sulla Via Francigena

L’ex Civitate Beneventana del Monte Calvo con la Condoma di Vetticano, donata dal Duca Gisulfo al Gastaldo Raodoaldo, quella sul confine del monte di Urbe Benafrana appartenuto ad Arechi è ormai in territorio dei Franchi, dove hanno fondato la Villa, facendola rientrare in Ducato di Spoleto. Ma non solo.
Abbiamo la certezza che il Monastero Santa Sofia era e resterà nella nuova Civitate negli anni a seguire a partire dall’anno 817.
C’è da dire che puzzano di falso le trascrizioni delle donazioni di Arechi ad una San Vincenzo al Volturno quando si trascrive che Arechi dona a quel monastero quanto è nei finibus Licinianenses.
Infatti la donazione è riferita a beni donati a San Vincenzo Apostolo: la Corte con servi ed ancelle del fu fratello di Petrus Maripahis chiamato Giovanni Lucanea con la sorte (selva) in Cameriano. Ma anche in Aquiluni presso l’altro fratello Audone, in Ficiniano, Tribiliano, in Paterno, in Cupuli.

Le ‘Corti’ del Monte Virgilio non si dovrebbero confondere con le precedenti ‘Condome’, ma la Corte Bentecano di Petrus Maripahis dell’anno 817, è proprio quella che lo stesso dona all’adiacente monastero di S.Sofia che si dirà sempre costruito nella Nova Civitate.
Nell’anno 815, inoltre, sarà il fratello di Grimoaldo, Alahis figlio e quindi erede di Arechi, a donare a S.Vincenzo Apostolo i beni in Mazano e Civitate Bonafrana, S.Maria sul fiume Sexto, cioè fino al Monte del fu Principe Arechi confinante con la zona di Riagine del Ravennola e i beni del (Gastaldo) Iohannis Radoaldi.
Così si viene a sapere che il Monte del fu Principe Arechi, cioè il Monte che diverrà di proprietà di San Vincenzo Apostolo, era in effetti accanto ai beni del Gastaldo Radoaldo. Esattamente presso la Villa fondata nel frattempo dai Franchi quando il territorio era finito nelle mani del Duca giunto da Spoleto.
Il Monte di Arechi confinava infatti con i beni di Vetticano dell’altro premiato con la concessione dei territori, Giovanni Radoaldo.
Una delle condome, cioè le case abitate in comune da una famiglia di servi legati ad un solo proprietario e quindi comprati e venduti con il suo stesso fondo agricolo, è attestata con il nome di Casale Vetticano ai piedi del Monte del Castello San Martino, o Martiri, dell’ex Civitate con S.Pietro e S.Modesto.
Vetticano in Pentano, di proprietà del Papa, cioè del Vaticano di Roma, è da non confondersi con la condoma di Bentecano o Venticano del Beneventano.
Mentre nella prima nascerà la vicaria del Sud della Marca Sabba col Castellone Ascolense, nella seconda esisterà solo una chiesetta intitolata al santo.
Non bisognerebbe mai confondere la Provincia Beneventana con sede a Samnia in Pentano con il Principato Ultra di Benevento presso Pantano…

 

Description

LE CITTA’ DEL SANNIO FONDATE DAI LONGOBARDI SOTTOMESSI ALLA CHIESA

 

Lo sbarco dei Longobardi sul fiume Aquilone di rimpetto alle Tremiti, il Regno di Milano, il Ducato Foroiuliense a Nuvla Uria, la Marca Samnia di Gisulfo II a Prata Flaminia, la Vicaria Portuense di Re Desiderio a S.Sofia Vetere, il Ducato di Arechi fra Vena Ventara e Vena Acquosa, il Consolato di Carlo Magno a Villa Francisca, il Principato di Arechi a Villa San Giovanni.
Arturo Bascetta, in questo volume sulle prime vicende storiche dei Longobardi, traccia un profilo concreto delle fondazioni operate dai Beneventani ante «Divisio Ducatus», facendo emergere la centralità dell’antica Prata Gargano.
Un viaggio da Uria antica della Campania a Nuvla Yria dei Salernitani, che nasce e si conclude, dopo mille peripezie, nel Principato Beneventano della Villa Magna dei Franchi.
Siamo nel «Loco Sano» più sano che la storia ricordi, nelle mura del Palazzo di San Pietro costruito da Tatone fuori l’Urbe sofiana «erga mare», quartier generale sud di Carlo Magno, padrone del Porto di Siponto e della Via Francigena.
Ma siamo anche nella vicina Urbe di San Giovanni, sede del Principato del Pentano fondato da Arechi II, fra le sue cinque corti Lucerine, al du qua del Gargano, nella Marca Vaticana della Serra, dove è appena nata la capitale cattolica del futuro Regno di Puglia, nella Basilica di S.Maria dei Martiri di Teate.
Quasi una guida, più che un libro, quest’ultima pubblicazione di Bascetta; seppure sia chiaro, come afferma l’autore, che siamo solo ai «rudimenti».

 

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Editorial Review

LA STORIA DELLA LONGOBARDIA MINORE RICOSTRUITA SUI DOCUMENTI

CAPITOLO I.

uria di puglia e nuvla uria a falerno

1.La Regione Sannio della Benevento
che fu Colonia Veneria in Vena Causa

2. Irpini Abellani dal M.Suratte di Enea,
al Circo Flaminio di Yria del M.Arato

3. I Sidicini cacciano gli Abellani
da Cales d’Acquora di Suram a Cuma

4. Nasce Pozzuoli presso il lago di Cales:
Sidicini giunti a Prata Flaminia di Cuma

5. Abellani a Colis: fondano Nuvla Yria,
Ausoni a Sessa: nasce Aurunca

6. I Sidicini a Teano Porto di Cuma,
ma erano di Teano Venafrano di Larino

7. L’antico territorio di Veleia fu quello
dei Piceni anche preso dai Romani

8. I nomi dei fondi Sicani del I Secolo
sulla Tavola Alimentaria di Circello

9. A Ponteappiano Cethegi eclani
della Gens Cornelia

10. I Veterani Romani del I Secolo d.C.
da Fossa Eclana al Monte Cancello

CAPITOLO II.

zottone duca a foroiulio di vetere

1. La Regione Sannio di Abella-in-Ate,
e di Beneventana Colonia a Bonafrana

2. Lo sbarco dei Longobardi sul Gargano:
in partibus Aquilonis delle isole Tremiti

3. Zottone si stacca dal Regno di Milano
e crea Eptanato con Nuvla, Spoleto e altri

4. Dal Ducato di Nuvla, si stacca Teate
Gisufo a Granduca di S.Egidio: la Marca

5. La città di Gisulfo al Circo in Flaminia:
Vetticano con la Beata Sofia «erga mare»

6. S.Pietro di Tatone donata a S.Vincenzo,
la corte Vetticana data a Montecassino

7. La cittadella di Gisulfo I è Samnia,
il Locoassano di Teodorada sul Gargano

CAPITOLO III.

il ducato dei senatori di gisulfo ii

1. Via i Franchi da S.Egidio del Prato:
senatori autonomi nella città di Gisulfo

2. Re Desiderio fa sedere Arechi al Porto
ma il Papa si tiene la Civitate di Gisulfo

3. Arechi II Duca trasferito a S.Felice
dona pezzi a S.Vincenzo Apostolo a Mare

4. Arechi II si allea a Carlomagno,
e annette la Venacausa al suo Ducato

5. Nasce il Principato Felice di S.Sofia
sul Monte Calvo dei S.Martiri di Gisulfo

6. Corte Mellito a Ponteappiano del lago
è di S.Sofia al Porto dei migranti capuani

CAPITOLO IV.

arechi principe del pentanato

1. Arechi Duca di Uria fonda a S.Giovanni
il Principato del Pentano Lucerino

2. Arechi dona la Civitate Lucerina
all’Urbe di Principato di San Giovanni

3. Villa Magna S.Pietro
a San Felice di Loco Assano

4. La Villa Magna dei Franchi
contrastata dalla Villa di Arechi

5. Il Monte di Prata Gargano si divide
fra Castello S.Martiri e Villa di Arechi

CAPITOLO V.

la peste uccide arechi e principato

1. San Vincenzo a Mare del Monte Cora
dell’abate carolingio Autperto nel 777

2. Il Ducato della Basilica del Foro Iulio
al Circo Flaminia zona dell’abate Potone

3.Carlo Magno è Imperatore a Roma
e la vicaria è nella Basilica di S.Vincenzo

4.Bonafrana al Monte Bonioli sul Sesto
la prima donazione fatta a S.Vincenzo

5. Arechi annette il resto dell’ex Ducato
alla sua capitale: la Basilica di s.Giovanni

6. La peste si diffonde nel Principato,
Arechi II muore in Basilica a S.Giovanni

7. Autperto di San Vincenzo usurpa i beni
di s.Giovanni in Prata colpita dalla peste

8. Principato di Villa San Giovanni,
la fine del primo sogno longobardo

note bibliografiche