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I Normanni dell’Est detti Altavilla non c’entrano nulla con i Normanni della Normandia detti Magni
I TRE RUGGERI: BORSA, SANSEVERINO E ALTAVILLA
Un altro Ruggiero di Salerno, anch’egli nipote del vecchio Ruggero I, ma figlio a Emma (come scolpito sulla lapide), a sua volta si differenza dal Glorioso di Palermo, perché parrebbe essere il vero designato a Re di Sicilia.
Emma portava il nome della zia Emma di Puglia, figlia di Roberto il Guiscardo e Alberada di Buonalberga, e madre di Tancredus, ex sorore nepos. Guibert riferisce che Tancredum, Marchionis cujusdam ex Boemundi, nisi fallor, sorore filium, cujus frater cum Hugone Magno prcesserat cui Guillelmus erat vocabulum, et quemdam qui dicebatur de priima Civitate Richardum nominatiores agnovimus, virum sane pulchra corporis habitudine spectandum: quem pro Constantia, Boemundi conjuge, ad Franci regem vidimus legatione perfunctum.
L’unica fonte per dare al padre di Tancred il nome Odo è Orderico Vitalis, che, come Ralph di Caen. In un passaggio scrive che, vedendo la sua fine, il Duca e Conte Roberto Guiscardo, il Magnanimo, chiamò attorno a sé Odo Buono, il marchisio, marito di sua sorella, e altri parenti e nobili: Magnanimus itaque dux Robertum comitem, etc., Odonem quoque Bonum, marchisum, sororium suum aliosque cognatos proceresque suos convocavit ad se.
Volendoli considerandoli figli spuri, o meno, guiscardelli appaiono invece i tre fratelli, cioè i «guiscardidi, Tancredi e i suoi fratelli William e Robert», ovvero wiscardidas, Tancredum et fratres Willelmum Robertumque.
Emma aveva sposato Eudes, alias Otto Bono il buon marchese italiano, a volte chiamato Odobonus, da cui ebbe altri tre figli, Tancred e William, entrambi famosi crociati, e Robert, oltre a una figlia, che sposò Riccardo di Salerno.
L’erudito contemporaneo Orderico elencaTancredi fra i crociati del 1096 quale figlio del marchese Otto il Buono, ovvero Tancredum, Odonis Boni marchisi filium. Alberto d’Aix si riferisce a Tancredi come a una «illustre recluta» e Guglielmo come il più bel giovane e la più coraggiosa recluta, essendo juvenis pulcherrimus et tiro audacissimus.
Paulin Paris ha suggerito che il vero nome del padre di Tancred era l’arabo Marcrizi, corrotto in Marchisus, già residente nell’Italia meridionale e ha presentato come sua prova la Chanson d’Antioche (c. 1180), che chiama Tancredi fils a l’Asacant e fils a l’Amirant, cioè figlio dell’emiro, che in realtà potrebbe tradursi come figlio dell’ammiraglio.
M sono molte le fonti che identificano il padre di Tancredi come un margravio, marchio o marchisus, da cui Marchese come cognome. E poiché il grado di marchese era sconosciuto in Francia, essendo riferito ad un Principe a capo si un Ducato, ciò suggerisce che Odo fosse italiano, siciliano o lombardo.
Odobono marchio era un titolo già utilizzato nell’Italia settentrionale. Molte fonti identificano anche un altro figlio, fratello di Tancredi, di nome William, perché era un figlio del marchese, sebbene i copisti di Guglielmo di Tiro, abbiano tradotto Tancredum Wilhelmi marchisi filium.
Volendoli considerandoli figli spuri, o meno, guiscardelli appaiono invece i tre fratelli, cioè i «guiscardidi, Tancredi e i suoi fratelli William e Robert», ovvero wiscardidas, Tancredum et fratres Willelmum Robertumque.
Che Tancredi avesse un fratello di nome Guglielmo è affermato dalla Gesta Dei per Francos, che registra Wilhelmus, marchisi filius, frater Tancrediu, cioè Guglielmo, figlio del marchese, fratello di Tancredi, tra i seguaci del loro zio, Boemondo di Taranto , durante la I Crociata.
In quello stesso documento Tancredi viene indicato solo come figlio del Marchese: marchisi filius, elencandosi fra i crociati che accompagnarono Boemondo, i principi più nobili, vale a dire Tancredi, suo nipote e figlio del marchese: nobilissimi principes, Tancredus videlicet nepos suus e marchisi filius, sebbene confermando il grado di suo padre ma non il suo nome.
L’arcivescovo Baldric di Dol registra, inn un latino più corretto, che Tancredi era nipote di Roberto Guiscardo e figlio di un marchese, marchionis filius, chiamando William Marchisus, suo fratello.
Guiberto di Nogent, esprimendo qualche dubbio sulla correttezza delle sue informazioni, dice che nella prima Crociata, Tancredi, figlio di un marchese, aveva accompagnato lo zio Boemondo, mentre suo fratello William, aveva accompagnato Ugo Magno il Grande, sostenendo che Tancredum marchionis cuiusdam ex Boemundi, nisi fallor, sorore filium; cuius frater cum Hugone magno praecesserat, cui Guillelmus erat vocabulum.
Il Ruggiero I filoimperiale di Salerno, inoltre, nei documenti si dice sia Magnifico che Glorioso, come risulta da alcune pergamene, di stirpe maschile di Gaeta e, volendo, degli apostoli di Antiochia, ma comunque erede dei Guiscardiani e dei Siciliani. Questo perché il presunto antirè Ruggiero I (m.1119) era figlio a Roberto, dei Magnifici Loritelli siracusani di stanza a Gaeta, e della siciliana Adelasia, figlia di Ruggiero I Grancomes di Mileto [da comparare anche con l’Adelizia che, nel 1113, in seconde nozze, fu Regina consorte di Re Balduino di Gerusalemme, ripudiata e morta nel 1118].
E’ il giovane e Magnifico Ruggiero dell’Aquila della stirpe dei Loritello, duchi di neapolis Gaeta, che morì nel 1119, come citato negli annali siculi. Ruggero I era suo nonno materno, ma la sua stirpe, quella che rifondava neapolis di greci convertiti che predicavano il culto degli apostoli, e che proveniva dalla neapolis di Siracusa, non poté che essere della Magna Grecia. Ruggiero I, presunto antiré, non fu semplicemente un magno, ma è difficile da dimostrare perché il suo nome restò abraso sulla bolla della incoronazione emessa dal papa, che inizialmente non gli venne mai consegnata.
Il contemporaneo Alberto d’Aix sostenne che Tankradus sororis filius Boemundi, era figlio della sorella di Boemondo, aggiungendo che Ruggero di Salerno era un «figlio della sorella di Tancredi» e di Riccardo di Salerno, quando scrive che Rotgerum … filium sororis Tankradi e Marino Sanuto il Vecchio trascrive che Tancredi era nipote di Boemondo, perché figlio della sorella: ex sorore nepos.
Nelle sue Gesta Francorum expugnantium Gerusalemme, Fulcher di Chartres, parla di Boiamundi cognatum, e Jacques de Vitry conferma che c’era Boamundus cum Tancredo cognato ipsiusun.
Le Gesta di Tancredi di Ralph di Caen è la prima biografia del figlio del margravio, in cui si elogia come «il figlio più famoso di una stirpe famosa, [da] genitori scelti, il Marchiso ed Emma», vale a dire: clarae stirpis germen clarissimum, parentes eximios marchisum habuit et Emmam. Egli viene considerato a patre quidem haud ignobilis filius, per essere «davvero il figlio di un padre per niente ignobile».
Ralph lo chiama sempre il giovane Tancredi Marchisides, usando il suffisso greco -ides, che significa «figlio di», figlio del marchese Tancredi.
Tancredi e Boemondo vengono definiti come Wiscardides, figliocci discendenti dal Guiscardo, anzi Boemondo è cognominato spesso come di stirpe wiscardigena, cioè nato di Guiscard. Secondo alcuni era per riferirsi ad un fatto accaduto fuori dal matrimonio, sebbene molti credessero che Emma fosse solo una sorella e non la figlia al Guiscardo, ma più semplicemente appare una forma proprio per sottolineare la discendenza diretta del Guiscardo, prendendo le distanze da altri rami parentali…
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