Editorial Review
L'ANTICO CASTELLO FONDATO DA ALIPERGO (CHE NON E' BUONALBERGO) DOPO LA FUGA DEI POPOLI ITALICI IN PUGLIA NEL 950 DC QUASI COINCIDENTE CON CAURATO FRA I RUDERI DI YRIANO (CHE NON E' ARIANO IRPINO) MA IL CASTELLOVETERE DI FRANCHI SUL FINIRE DELLA VIA FRANCIGENA LUNGO IL CANDELARO
aIL CASTELLO SCOMPARSO DI ALIPERGO FRA I RUDERI DI YRIANO NELLA CONTEA DI CIVITATE MURCONA ERDITATA DA ERIBERTO CONTE DI S.AGATA
Nella leggenda di San Nicola, o meglio dalla penna anonima di chi la narra, spacciandosi per coevo, si la notizia secca che Erberto fosse conte di una S. Agata. Fu S. Agata di Puglia?
Trascrive Praga che «il ricordo del primo miracolo è freschissimo, come abbastanza vivo quello dell’assedio posto da Roberto il Guiscardo nel 1078. La basilica, per quanto già disegnata, è appena all’inizio della costruzione e ben lontana ancora dall’essere in quella forma nella quale Ansone nel 1097 ne farà dono a Montecassino. Del resto, l’agiografo stesso insiste più volte sul fatto di narrare cose recentissime, moderne, e, pur essendo informato che altri scriveranno dello stesso argomento, si compiace quasi di essere il primo a trattarne».
L’autore va insomma «ricercato tra quei custodes, non ignari di ecclesiastiche discipline, deputati da Dacomario a celebrare, dopo il primo miracolo, i misteri divini nella chiesa di San Niccolò. Asserisce egli stesso di aver avuto a collega nell’interrogatorio del fanciullo decenne miracolato, il venerabile arciprete Giovanni della detta sede. Molto importante è la menzione che si fa nella leggenda di alcuni personaggi storici: il Conte Eriberto di Sant’Agata; il vescovo Sarulo della stessa sede; i vescovi Ruggero di Larino e Alberto di Boiano».
Dice Praga «non perché questi nomi ci siano ignoti, ma perché quanto se ne dice ci porta a ricostruire con bella compiutezza la situazione politica che intorno a Benevento s’era determinata in seguito all’atteggiamento di indipendenza assunto da Dacomario.
Sorprendiamo il conte Eriberto mentre viene a Benevento a conferire col preside; vi torna poi col vescovo Sarulo ed ambedue riconoscono i miracoli e rendono omaggio a San Niccolò.
Questi fatti bastano a testimoniarci che Dacomario era riuscito ad attrarre nell’orbita della sua politica i conti di Alipergo e il vescovado di Morcone».
Nella nota aggiunge che «Questo conte Eriberto è senza dubbio da identificare con l’Eribbertus comes dei doc. gennaio 1079, febbraio e dicembre 1100».56
Se così fosse dovremmo identificare Erberto come Conte di S. Agata e il suo vescovo titolare dell’ex cattedra di Yriano.
Lo studioso continua dicendo che «gli sfuggirono invece i territori di Boiano e Larino, i cui vescovi da un secolo mordevano il freno della soggezione beneventana, e certamente accolsero come una liberazione il fatto di poter, senza mancare di fede ed obbedienza alla Santa Sede, orientarsi finalmente verso le Puglie».57
indice
ricapitolazione
LE DIACONIE IN LUOGHI DIVERSI DALLE DIOCESI
capitolo i.
alipergo in ex contea yriaNO del principato
— Il Castello Vetere di Hea Apula a Canosa
— Castello Caurato dei popoli italici dal 950
— Da Urbiniano di Lesina e Silva Ripalonga
— Castelnuovo, fra Farneto e Cubante: Urbiviano
— Obviano e la S.Martino al fiume Beletro di Canne
— La fabbrica di Civitate Asculas at l’Uriano (972)
— S.Maria à M.Virgino, Bivio del Biletro fluvio (994)
— Fra le tre Civitate: Yriano, Ascolense e Biviano
— Aliperao è Alipergo fra Fromari e S.Angelo in Plesco
— Un Longobardo e la monaca: Alipergo o Albergo
— Più ‘loci’ chiamati Alipergo, ma un solo castello
capitolo ii.
il castello di alberada sposa del guiscardo
— Alberada sorella di Gerardo fu Alipergo: la sposa
— Guiscardo usurpa il Castello in Contea di Yriano
— Anacleto toglie la Corona ai Capuani per i Siciliani
— Guerra papale a Salernitani, Alipergo e Guiscardo
— Il 1053 e la vittoria del Conte Gerardo fu Alipergo
— Tutti con Guiscardo, Principe Riccardo, Duca di Gaeta
— L’assedio di Castello Alipergo: l’ex Caurato di Yriano
— Guiscardo litiga con Gerardo, Erberto, Roberto
— Ripudiati Alberada, Roberto e figlio Giordano
— Il Conte Roberto de Bono Herbergo a Suessola
— Chiese aliperghiane donate a S.Sofia beneventana
— Ma l’antica S.Lorenzo fuori il Castello è di Cassino
— Alipergo assediato dal Papa nel 1068: la cometa
capitolo iii.
TERRE invase e DONATE A S.SOFIA di benevento
— Roberto è vescovo, Erberto il Totone di Castelfortio
— Gerardo Conte di Riano degli Ariani non di Ariano
— Atrano e Caurato dei ribelli di Pietro II -1076
— Guiscardo e Napoli: sfida a Papa, Corato e Alipergo
— I Normanni di Capua spinti a fra Salerno e Abruzzo
— Il Duca ripudia Alberada e il cognato Gerardo
— Alipergo tradotto, per errore, in Bono Albergo
— Roberto ora espugna Alipergo data a Eriberto
— S.Lorenzo di Alipergo in Yriano era di M.Cassino
capitolo iv.
ARIANi con loritello CONTRO GUISCARDO
— Alto di Civitate Caurato e Turricella con Bisanzio
— Trani di Goffredo, Guarino e Pietro II il Normanno
— Caurato e Alipergo fra Yrano e Laureto dati a Cava
— S.Maria e S.Eustachio in Alto di Trani e Loreto
— Ifigli dell’ariano Alipergo nel Castello di Yriano
— Guiscardo ha il Giustizierato d’Otranto che dà a Cava
— Boemondo, Ariani e Papa fanno pace col Duca
— Lo scontro Guiscardo-Papa torna nel 1082
— L’Urbe Principato distrutta dai lapilli: è Barola
— Giordano succede al Conte Eriberto Alipergo
capitolo v.
la nuova diocesi di civitate «mucrone»
— La Contea di «Alip.o» Diocesi di Civitate Mucrone
— Biccari vecchia è proprio a ridosso di Civitate Hurcone
— Hurcone: né Morcone, né Civitate del Monte Arcone
— Eriberto fu Conte di S.Agata di Puglia?
— Luriano: la Civitate con la Villa Magna imperiale
— Il Castello Novo del Fortore donato a S.Sofia
— E’ l’ex Castel Mello fra Farnito e Villa Cubante
— Il Castello Toro della Selva costruito dai Greci
— Castelforte di Tosone dato all’abate di Vetere
— Ebrei castrametati a S.Severo e S.Stefano di Villa
note bibliografiche
1. Guillelmus Apuliensis, Gesta Roberti Wiscardi. Così nel testo: - Umfredum totus cum fratre Drogone tremebat Italiae populus, quamvis tunc temporis esset Ditior his Petrus consanguinitate propinquus. Edidit hic Andrum, fabricavit et inde Coretum, Buxilias, Barolum maris aedificavit in oris.
2. Ivi.
3. Ivi
4. Choronicon Beneventani Monasteri, pag.664.
5. CDC, Codice Diplomatico di Cava, 18.
6. Bolle papali varie.
7. Idem.
8. Stella Uggeri Patitucci, Scavi medievali in Italia 1996-1999, 2001.
9. Cesare Ventre. V. https://www.quotidianodelsud.it/calabria/cronache/cronaca/2016/01/25/da-selleczanum-a-bellizzi-in-cerca-delle-radici
10. AC, Archivio di Cava, arca XVI, numero 92.
11. Pergamena numero 514. Da: https://www.quotidianodelsud.it/calabria/cronache/cronaca/2016/01/25/da-selleczanum-a-bellizzi-in-cerca-delle-radici.
12. Ivi.
13. Pergamena originale n. 351, mm. 262x310; scrittura beneventana, inserita nel Codice Diplomatico Verginiano di Placido Tropeano. Cfr. http://www.bibliotecastatale dimontevergine. beniculturali.it/index.php?it/226/1157-1160.
14. La Colombaria, Atti e memorie dell'Accademia toscana di scienze e lettere, Accademia toscana di scienze e lettere, 1963.
15. Martín Fernández de Navarrete, Flotas, instrucciones para viajes, incidentes, 1971.
16. Da: I dialetti longobardi. In: https://perpendiculum.blogspot.com/2014/03/i-dialetti-longobardi.html «Tra i toponimi si notino Atripalda (prov. Avellino), Caggione (Salento, < long. *kahagi "bosco recintato", donde anche toscano cafaggio)».
17. Da: http://www.rmoa.unina.it/2529/1/Sabatini-Riflessi_linguistici.pdf.
18. Questo il documento intero. Ad Rogerium Siciliae ducem.--Titulum regium impertitur (Anno 1130, Sept. 27)[Baron, Annal. ad an. 1130, n. LII.]. Ecclesiam, praedecessorum nostrorum Urbani et Paschalis venerandae memoriae Romanorum pontificum, et innumeris deservivit obsequiis; felicis etiam recordationis mater tua, viri sui nobiliter vestigia subsequens, pro datis sibi a Domino facultatibus eamdem Dei Ecclesiam larga liberalitatis manu officiosissime honorare et sustentare curavit.
Tu quoque, cujus divina providentia inter reliquos Italiae principes amplior sapientiae et potestatis praerogativa excessit [quia] praedecessores nostros magnificentius honorare et abundantius deservire studuisti, personam tuam et haeredum tuorum perpetuis gratiae et honoris titulis adornare et exaltare decrevit [ f. decrevimus].
Concedimus igitur, et donamus, et auctorizamus tibi, et filio tuo Rogerio, et aliis filiis tuis, secundum tuam ordinationem in regnum substituendis, et haeredibus suis coronam regni Siciliae et Calabriae, et Apuliae, et universae terrae, quarum tam nos, quam et praedecessores nostri praedecessoribus tuis ducibus Apuliae nominatis, Roberto Guiscardo.
Roberto ejus filio, dedimus et concessimus, et ipsum regnum habendum, et universam regiam dignitatem, et jura regalia, jure perpetuo habendum in perpetuum et dominandum.
Et Siciliam caput regni constituimus.
Porro auctorizamus et concedimus, ut per manus archiepiscoporum terrae tuae, quos volueris, juxta tuam voluntatem, assistentibus aliis episcopis, quos volueris tu et tui haeredes, in reges ungamini, et in statutis temporibus coronemini. Item omnes concessiones, donationes et consensus, quos praedeces sores nostri praedecessoribus tuis Roberto Guiscardo, Roberto filio ejus, Willelmo ducibus Apuliae, et tibi concesserunt, donaverunt, et consenserunt, donamus, concedimus, et consentimus tibi et filiis tuis, et haeredibus tuis habendum et possidendum in perpetuum.
Donamus etiam et auctorizamus tibi et tuis haeredibus principatum Capuanum cum omnibus tenimentis suis, quemadmodum princeps [ al. principes] Capuanorum tam in praesenti, quam in praeterito tenuerunt: honorem quoque Neapolis, ejusque pertinentiarum, et auxilium hominum Beneventi contra hostes tuos largimur, et confirmamus. Tuis porrectis petitionibus annuentes concedimus Panormitano archiepiscopo, ejusque successoribus, et Panormitanae ecclesiae, consecrationes trium episcoporum Siciliae, videlicet Syracusani, Agrigentini, et Mazariensis, vel Cataniensis, ea ratione, ne supradictae ecclesiae in dioecesibus, vel possessionibus suis a Panormitano archiepiscopo, vel ab ipsa Panormitana Ecclesia diminutionem aliquam patiantur. De reliquis vero duobus pleniori nostro consilio reservamus. Haec omnia supradicta [per] has nostras concessiones 0sic concedimus, tradimus, et auctorizamus tibi et tuis filiis habenda, et possidenda jure perpetuo, dum nobis, nostrisque successoribus homagium et fidelitatem, competenti nobis et vobis, securoque loco facies, vel facient, juraveris, vel juraverint, si in nobis vel nostris successoribus non remanserit, non ideo honoris seu dignitatis, vel terrae suae patiantur diminutionem. Tu autem censum. . . . et haeredes tui videlicet sexcentos schifatos, quos annis singulis Romanae Ecclesiae persolvere debes, si requisitus fueris: quod si requisitus non fueris, facta requisitione persolvas, nulla de non solutis habita occasione. . . . si qua sane in posterum ecclesiastica saecularisve persona huic nostrae concessioni, vel donationi obviare tentaverit, nisi satisfactione congrua resipuerit, anathematis gladio feriatur. Omnibus vero, has nostras conditiones, concessiones, et consensus servantibus, sit pax Domini nostri Jesu Christi. Amen. Ego Anacletus Catholicae Ecclesiae episcopus. Ego Matthaeus presbyter Eudoxiae. Signum manus Petri Leonis Romanorum consulis, et signum manus Rogerii fratris ejus, et signum manus Petri Uguiccionis filii, et signum manus Cencii. . . . . . Guidonis, et signum manus Petri Leonis de Fundis, et signum manus Abucii, et signum manus Joannis Abdiricii, et signum manus Milonis.
Datum Beneventi per manum Saxonis S. R. E. presbyteri cardinalis, V Kalend. Octobris, indictione nona, anno Dominicae Incarnationis millesimo centesimo tricesimo, pontificatus domini Anacleti secundi papae anno primo.
19. M.F. élie de la Primaudaie, Les Normands en Sicile et en Italie, cit., p. 226.
20. Vincenzo Napolillo, Nusco, ABE Avellino 1997.
21. Confusa con Guardia dei Lombardi. Cfr. A.Popoli, Guardia dei Lombardi - Echi di Storia, Lioni, Tip. Irpina, 1969, p. 29. «Aurelio Popoli assicura che esiste a Guardia una contrada chiamata Papaloia e che una chiesetta è dedicata a San Leone Papa, patrono di Guardia dei Lombardi». Ovviamente è l’oppido fotocopia rifondato dopo la migrazione post-sisma.
22. Amato di Montecassino, Storia de’ Normanni, cit., p. 159. Cfr. Napolillo, cit.
23. L.ORABONA, I Normanni - La chiesa e la protocontea di Aversa, Napoli, E.S.I., 1994, p. 14. In: Chiese del Mezzogiorno, Fonti e Studi, vol.1.
24. Vincenzo Napolillo, Aversa città dei Normanni, Orizzonti Meridionali, 2011.
25. Alessandro di Meo, Annali critico-diplomatici del regno di Napoli della mezzana età, 1819.
26. Registro di s.Sofia, VI, 13.
27. Meomartini, I Comuni & c., p.103 segg. Cfr. Meyer, v . Bullettino dell'Istituto storico italiano e archivio muratoriano, 1923.
28. V. Cfr. Curopalate, Muratori, etc. In: Alessandro di Meo, Annali Critico-Diplomatici Del Regno Di Napoli Della Mezzana Età, Volume 8, 1803. Così Di Meo: - Era assai facile il vedere, che nel 1062, l’Indizione era 15 non 5 e che il trascrittore nel numero MLXVII aveva ommessa l' V. e nel 1067 era l'Indiz. 5. Era ancora patente, che nel 1052 in cui il Principe prese Capua, non solo colui non era in guerra col Papa, 'e 'con Gotifredo, ma anzi in quel maggio, insieme con Gotifredo, in difesa del Papa combattè in Roma coll'Antipapa. Vi è di più nella trascuratezza del Muratori.
29. V. Paolo Massa.
30. Guglielmo Pugliese. Cfr. Riccardo D'Urso (1800 - 1845), Storia della Città di Andria, Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 46-50.
31. A.Bascetta, Il Regno di Ruggero Sanseverino nel Catalogo dei Baroni del 1093, ABE 2024.
32. Guglielmo Pugliese, cit
33. Biblioteca Nazionale di Parigi.
34. J. Lambert Büchler, Karl Georg Dümge, Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde Gesellschaft für Ältere Deutsche Geschichtskunde (Germany), 1851.
35. Riedizione de: Guilelmus Apuliensis, Guglielmo Appulo, monaco giovinazzese del secolo Mille e autore del poema latino sulle Gesta di Roberto il Guiscardo, 1967.
36. Luigi Salierno, Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, Corso di perfezionamento in discipline storiche,artistiche, archeologiche e letterarie, relatore Giovanni Coppola, anno Accademico 1998 – 1999. Cfr.Leone Ostiense, Lib. 3, cap. 16. Cfr. Mario Sorrentino, I due nomi di Buonalbergo. In: La Rivista della Biblioteca, nr.4,Buonalbergo 1999.
37. Leo Marsicanus, Chronica sacri monasterii Casinensis, 1668. Cfr. Monumenta Germaniae Historica: inde ab anno Christi quingentesimo, 1846. Pertz, Chronica et gesta aevi Salici, 1846. v. Pacichelli, cit.
38. Rossi, cit.
39. ASS, cit.
40. CDB, Codice Diplomatico Barese.
41. Guilelmus Apuliensis, Guglielmo Appulo, monaco giovinazzese del secolo Mille e autore del poema latino sulle Gesta di Roberto il Guiscardo, 1967.
42. Guilelmus Apuliensis - Marguerite Mathieu, La geste de Robert Guiscard, 1961.
43. S.Cuttrera, Civitate Barulo, ABE Napoli 2024.
44. Ughelli - Muratori, Chronicon s.Sophie.
45. Paola Massa, Vivere «secundum Langnobardorum legem», in: Scrineum Rivista, 11 (2014) e sue note: Cfr. AA, I, n. 19 (marzo 1063), in Appendice, n. 11. Cfr. BAV, Vat. lat. 13490, n. 16 (ottobre 1069), in MASSA, Prassi giuridica cit., pp. 20-21, n. 2. Cfr. BAV, Vat. lat. 4939, cc. 182r-183r (gennaio 1079), in Chronicon Sanctae Sophiae cit.,pp. 715-718. Cfr. BAV, Vat. lat. 4939, cc. 170r-171v (gennaio 1079), in Chronicon Sanctae Sophiae cit.,pp. 690-693. Cfr. Annales Beneventani, a cura di O. BERTOLINI, Contributo allo studio delle fonti per la storia dell’Italia meridionale nei secoli IX-XII. [In appendice] Una nuova edizione degli Annales Beneventani e del Catalogus Beneventanus Sanctae Sophiae, in «Bullettino dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano», 42 (1923), pp. 1-163: 147, nt. 2. Cfr. BAV, Vat. lat. 4939, cc. 183r-184v (febbraio 1100) e cc. 184v-185r (24 dicembre 1100), in Chronicon Sanctae Sophiae cit., pp. 718-720 e 720-721. Cfr BAV, Vat. lat. 4939, cc. 186v-187v (gennaio 1112), in Chronicon Sanctae Sophiae cit., pp. 724-726. Cfr. BAV, Vat. lat. 4939, cc. 185r-186v (settembre 1114) e cc. 187v-188v (luglio 1114), in Chronicon Sanctae Sophiae cit., pp. 721-724 e 727-728.
46. O.Bertolini, cit.
47. Ughelli, Italia Sacra, Cronicon, cit.
48. Stefano Borgia, Historiae urbium et Regionum Italiae rariores, Volume 57,Edizione 3, ristampa anastatica, Forni Editore.
49. Borgia, cit.
50. Ughelli, cit.
51. A.Bascetta, Catalogo Baronum, ABE Napoli 2019.
52. G. PRAGA, Scritti sulla Dalmazia,, La traslazione di S. Niccolò e i primordi delle guerre normanne nell’Adriatico, vol. II, p. 97-267. V. https://crsrv.org/wp/wp-content/uploads/2020/03/N.38-Praga-Scritti-Dalmazia_1_2_3.pdf. Cfr. E. CASPAR, Petrus Diaconus und die Monte Cassineser Filschungen, Berlino, 1909, pag. 14 segg., «il quale ha ricostruito la storia della contesa valendosi della preziosa scrittura di Leone Marsicano (Relatio de causa Sanctae Sophiae in Benevento, in GATTULA, op. cit., I, pag. 54) il famoso cronista che fu anche sostenitore delle ragioni cassinesi. VEHSE, op. cit., pag. 112 segg. 313 BORGIA, op. cit., III, pag. 18 segg. 314 VEHSE, op. cit., pag. 115. 315». Così annota: «Che a Benevento, dopo la morte di Landolfo VI, si affermasse subito un diretto ed esclusivo dominio della Santa Sede, esercitato a mezzo di rettori, è un luogo comune formatosi tardivamente, che non regge più dopo i recenti studi del Vehse. Gli antichi monumenti tenevano certamente conto del principato di Dacomario e di Ansone. Di molta importanza è a questo proposito il fatto, segnalato dal BERTOLINI (Gli Annales cit., pag. 162, nota f.) che nel Catalogus beneventanus Sanctae Sophiae, tramandatoci dal cod. Vat. lat. 4939, dopo il dato relativo alla morte dell’ultimo principe longobardo, trovisi la frase: recta est civitas per romanam Ecclesiam, ma il per romana ecclesiam sia aggiunto da mano posteriore, pare su rasura».
53. Alfonso Meomartini, I comuni della provincia di Benevento, 1970.1. Cfr.Guillelmus Apuliensis, Gesta Roberti Wiscardi.
54. Fiorangelo Morrone, Il beato Giovanni da Tufara, eremita, 1999.
55. Jean-Marie Martin, Chronicon Sanctae Sophiae: cod. Vat. Lat. 4939, Roma 2000.
Il fatto di essere citati nel Chronicon Sanctae Sophiae non significa che bisogna avvalorare la confusione fra i feudi di Alipergus e di Bonalbergi, sebbene appartenuti, come tanti altri di di Lazio, Molise, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Calabria, ora alle monache di S.Sofia, ora a S.Benedetto, ora a Montevergine.
56. G. PRAGA, Scritti sulla Dalmazia,, La traslazione di S. Niccolò e i primordi delle guerre normanne nell’Adriatico, vol. II, p. 97-267. Cfr. BERTOLINI, I documenti cit., n. 166, 167, 168). «Ignoto è il vescovo Sarulo». Cfr. BORGIA, op. cit., III, pag. 58, n. I. V. https://crsrv.org/wp/wp-content/uploads/2020/03/N.38-Praga-Scritti-Dalmazia_1_2_3.pdf.
57. G. PRAGA, Scritti sulla Dalmazia,, La traslazione di S. Niccolò e i primordi delle guerre normanne nell’Adriatico, vol. II, p. 97-267. Annota inoltre che «Ruggero di Larino e Alberto di Boiano sono anche altrove documentati, ma l’Adventus serve a stabilirne meglio la cronologia. Cfr. P. B. GAMS, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Ratisbona 1877, pag. 888, «dove Ruggero è dato all’anno 1095, e pag. 860 dove Alberto è dato agli anni 1071 e 1095». V. https://crsrv.org/wp/wp-content/uploads/2020/03/N.38-Praga-Scritti-Dalmazia_1_2_3.pdf.
58. A.Bascetta, Catalogo Baronum, ABE Napoli 2019.
59. A.Bascetta, Monteverde, ABE Napoli 2022.
60. V. Storia dei Franchi. In: A.Bascetta, La crociata degli straccioni, ABE Napoli 2020.
61. P. D. Alessandro di Meo, Annali critico-diplomatici del Regno di Napoli della mezzana età, tomo ottavo, pag.278. La Cronica sofiana è in Ughelli, volume VIII dell'Italia Sacra, che più correttamente riprodusse il Coleti nella fine del volume X della sua edizione veneta.
62. Erasmo Ricca, La Nobilità del regno delle due Sicilie, Volume 1, Edizione 1.
63. Falcone Beneventano, Chronicon Beneventanum, XII secolo.
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