VINCENZO RIZZO E LA SUA PIETRASTORNINA (prenota prezzo lancio Euro 15)

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Copertina posteriore


RIZZO SINDACO DELL’ANTICO PAESE CHE FU PRINCIPATO DEL REGNO DI SICILIA

In un futuro non troppo lontano ci ripromettiamo di dare seguito ai volumi sulla storia di Pietrastornina, di cui già sono stati raccolti centinaia di racconti popolari, detti, proverbi, usi e costumi dalla viva voce dei contadini e dei pensionati degli anni Ottanta del secolo scorso, di cui si conservano gelosamente i nastri dalla casa editrice.
Negli ultimi tempi, inoltre, sono sopraggiunti negli Archivi di Stato i documenti dell’Ottocento che riguardano il ripopolamento dei casali del paese ad opera di famiglie di mezzadri provenienti dall’area beneventana di Ceppaloni per rianimare l’antico paese che fu sede del Principato più importante del Settecento Napoletano, affidato alla famiglia dei Lettiero d’Aquino del quartiere Nido di Napoli, fra le più influenti della capitale, dove si riversarono portieri e nutrici pietrastorninesi.
Questi ceppi furono accolti dai Ricci-Rizzi, che già popolavano Pietrastornina, come risulta dalla nutrita raccolta documentale di tutti gli atti di concessione dei terreni ai nuovi coloni fra Pascone, Ciulli, Luciani, Cappella, Starza, con la rinascita delle frazioni dedite alla coltivazione della vite e del grano, lungo il corso della Valle dei Tronti che collega il torrente San Martino con il fiume Sabato e divide Pietrastornina da Arpaise.
C’è da dire che, fino ad allora, il grano veniva importato quasi del tutto dai paesi della Baronia di Flumeri, per la precisione dall’area di Savignano, Greci e Ariano di Puglia, dove ci si recava a caricare i sacchi sui traini per trasportarli in paese e procedere alla molitura.
Dall’Ottocento, insomma, benché incalzasse l’emigrazione in America, vi fu una discreta coltivazione dei campi che ebbe il suo epicentro lavorativo nel Casino di campagna, che ancora oggi si incontra dopo il Casale Forti.
Da questi campi trassero sussistenza la famiglia Rizzo e i mezzadri, che rianimarono la propria vita e quella del paese. Dalla progenie di Amato e Maria Severino nacque Vincenzo, il 4 dicembre del 1922, del quale il Comune di Pietrastornina ha inteso celebrare i cent’anni dalla nascita.

INDICE

premessa

I.
il giovane dalle origini contadine

II.
dirigente sanitario e medico del paese

III.
L’Amore per la politica riconosciuto da tutti

IV.
la famiglia, gli amici, il popolo

V.
L’impegno per il sociale, la scuola, la cultura

APPENDICE
I DOCUMENTI DEL RICORDO

BENVENUTO AL PARROCO
festa delle forze armate
— Vincenzo Rizzo, 22 dicembre 1984 / IV novembre

ricordo scritto dal professore
— Biagio Antonelli, 22 agosto 1999

omelia del sacerdote
— Michele Sbordone, 22 agosto 1999

discorso funebre
— Giuseppe Simeone, 22 agosto 1999

commemorazione del consiglio comunale
— Giuseppe Guerriero, 30 settembre 1999

Description


LA STORIA E I PERSONAGGI DI PIETRASTORNINA


Questo agevole volume fotografico nasce dall’idea di lasciare una strenna a Pietrastornina per il centenario della nascita del dottor Vincenzo Rizzo, sindaco più longevo nella storia del comune in provincia di Avellino.
E’ l’occasione per rispolverare l’album della storia, ripromettendoci, in un futuro non troppo lontano, anche con l’attuale sindaco, dottor Amato Rizzo, figliolo del celebrato, di realizzare un nuovo volume sul paese, che oggi si arricchisce di un notevole patrimonio di immagini private che qui, grazie ai familiari che le hanno preservate, abbiamo per la prima volta pubblicato.
Dopo aver celebrato pochi anni orsono la figura del professor Francesco Urciuolo, abbiamo così continuato su questa scia, che tanto successo ha riscosso, degli uomini illustri del passato remoto e dei personaggi che ci hanno lasciato a cavallo dell’ultimo secolo, compreso il compianto ultracentenario professor Biagio Antonelli, seguito all’illustre Aldo Antonelli dell’Istituto Napoletano di Storia Patria, di cui già avemmo modo di apprezzare qualità e onestà intellettuale, nella presentazione del primo volume su Pietrastornina, che vide la luce nell’ormai lontano 1988.
E proprio dalle parole del professor Biagio Antonelli – e di altri amici del Sindaco di Pietrastornina – scritte in memoria dello stesso nel giorno della sua scomparsa, abbiamo tratto l’appendice di questo album fotografico. Farà seguito un testo più corposo che tratterà gli uomini illustri, dal mastro «riggiolaro» del Settecento Napoletano, Donato Massa, al generale Francesco Federici, martire del 1799; fino ad arrivare ai primi editori, Gino Bardi Bascetta, direttore del giornale «L’Unità di New York», e Alfredo Bascetta, artista e spia socialista del movimento sindacale nato spontaneamente fra gli emigranti che si schierarono in favore di Sacco e Vanzetti per contrasti con la polizia.
Ringrazio quanti vorranno contribuire, con testi e foto, alla realizzazione del prossimo volume sulla storia di Pietrastornina, nostra comune casa natale, nonché amata Patria del Sindaco Rizzo.
A.B.

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Editorial Review

Omaggio alla memoria del Sindaco Vincenzo Rizzo

Negli anni a cavallo fra le due guerre, la famiglia Rizzo, non mancò di prendere posizioni politiche, tanto è vero che la memoria popolare ricorda anche i primi dissidi con i podestà fascisti dell’epoca, che erano a capo delle amministrazioni comunali durante il Ventennio.
Il giovane Vincenzo non mancò alla chiamata del sevizio di leva, svolto proprio durante la seconda guerra mondiale, come appare dalle foto con i commilitoni, scattate sia in caserma che al ritorno in paese.
Terminata la guerra si diede di gran lena allo studio, sentendo la predisposizione per la medicina e per la specialistica, laureandosi il 1 dicembre del 1947 e specializzandosi in Medicina scolastica presso l’Università degli studi di Napoli il 1 luglio 1964.
Da quel giorno iniziò subito la sua attività di medico nel paese che lo aveva visto nascere, e dove, al termine della guerra, aveva dato seguito alla sua passione per la politica, seguendo le attività di famiglia e quel concetto di antifascismo che aveva maturato sulla scia dei grandi pensatori che prendevano spunto da Alcide de Gasperi, e che seguirono le sue orme, come Fiorentino Sullo prima e Ciriaco De Mita poi. Ma prima che si lasciasse coinvolgere dalla politica, nonostante fosse laureato e specializzato, Vincenzo continuò gli studi e dimostrò di avere capacità dirigenziali, tali che fu medico dirigente prima dell’Inadel di Avellino e poi della Usl Avellino 3. Convenzionato medicina di base fu poi medico con funzioni ispettive presso l’Istituto Statale d’Arte «Paolo Anania de Luca» di Avellino e delle Poste Italiane provinciali.
Il medico Vincenzo Rizzo, si può dire, che dal giorno della laurea fino all’ultimo istante di sua vita, esercitò l’attività professionale di medico di base della sua Pietrastornina non senza ulteriori attestati. Si ricorda l’onorificenza del Presidente della Repubblica Segni e del Presidente del Consiglio Fanfani, allorquando gli conferirono l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica con decreto del 2 giugno 1963.
Non a caso la sanità pubblica sarà uno dei sui cavalli di battaglia per far giungere l’acqua potabile nelle piazze.