41. Taurano Vallo di Lauro

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PRESENTAZIONE

Come spesso succede nella presentazione di un volume è difficile de-scriverne esattamente natura e contenuti.
Di certo questa pubblicazione si pone l’intento di affrontare la storia di un piccolo Consiglio comunale come quello di Taurano non solo af-frontando il dato giuridico e politico, bensì anche quello fattuale, sia esso economico, finanziario, statistico, sociale, organizzativo, strutturale.
Nelle pagine che seguono si mette in risalto come l’evoluzione da po-litica diventa socio-culturale, aspetto evidente dalle schede descrittive della composizione dei Consigli comunali che si susseguono.
Si è voluto privilegiare, nella narrazione degli eventi, i tornati propri dell’ordinamento comunale e, specialmente, quelli segnati da interventi legislativi di notevole portata e di indubbio rilievo.
L’articolazione dell’Opera ricalca, dunque, la suddivisione temporale in tal modo effettuata e che fa perno, essenzialmente, sulle dinamiche giuri¬dico-normative. Essa è agganciata, però, anche ad una parallela periodizza¬zione di natura storico-sociale, impreziosita di eventi storici, curiosità, fatti di costume e di vita quotidiana, che punta a mettere in risalto la successione di contrastanti modelli di amministrazione e il loro variegato rapportarsi con le modifiche verificatesi nel sistema economico e politico di Taurano.
L’evoluzione normativa, infatti, accompagna l’evoluzione sociale, cul¬turale ed economica di un centro che, in età rivoluzionaria, da Casale si fa Comune seguendo poi l’evoluzione normativa ed istituzionale del Regno prima e dell’Italia unita poi. Una descrizione che è politica ma non solo, riguardando aspetti quali quelli dell’assistenza e della religiosità nella società meridionale che allarga lo sguardo, in alcuni casi, al di là del Co¬mune di Taurano per abbracciare tutto il Vallo di Lauro.
Il risultato è quello di una pubblicazione affascinante che, recuperando con rigore scientifico le esperienze passate valorizza il presente, sostiene con fermezza il principio in base al quale le istituzioni che non conoscono e non difendono il loro passato dall’oblio spesso non hanno il coraggio necessario per affrontare il futuro.

Dott. Raffaele Leonese

Description

PRESENTAZIONE

….Si trattava dell’attuazione di un programma di governo fondato sulla raziona¬lizzazione degli strumenti istituzionali tradizionali, basata sul miglioramento della macchina amministrativa, ma senza cambiamento della direzione di marcia, pur in presenza di crescenti richieste di maggiori libertà civili e po¬litiche che iniziavano ad affacciarsi sulla scena politica tanto nazionale quanto locale tra Otto e Novecento.
L’Amministrazione nel Sud continuava a svolgere il compito di manteni¬mento degli equilibri consolidati e che avevano il loro punto di riferimento a Roma. I cittadini del Sud erano ancora senza prospettive tanto che proprio a cavallo dei secoli XIX e XX l’emigrazione raggiunse il suo culmine.
L’accentramento e la mediazione politica risultante dal controllo sulle autonome locali da una parte e sul voto politico dall’altra servivano dunque a garantire le borghesie cittadine e agrarie. In tale contesto non deve sor¬prendere come, al termine del primo conflitto mondiale, il fascismo si limitò a modificare legislativamente una prassi che già aveva regolato nel passato il rapporto tra il centro e la periferia. La legge del 4 febbraio 1926 soppresse il sistema elettivo per le ammini¬strazioni comunali e provinciali. I sindaci democraticamente eletti dal popolo furono sostituiti dai podestà nominati dal Governo.
Fu con la Costituzione del 1948 che ebbe inizio la seconda parte della storia dell’amministrazione italiana: con essa viene riconfermato il valore dell’unità dello Stato, accanto al quale però prende corpo un nuovo valore dell’ordinamento, quello dell’autonomia locale.
Il nuovo modello fondato con la Costituzione è quello di uno Stato regio¬nale, che riconosce un’ampia autonomia ad aree territoriali vaste con com¬petenza legislativa in materie determinate; è un modello che sta a metà strada fra lo Stato centralizzato, in precedenza esistente ed ispirato all’espe¬rienza francese, e quello di tipo federale di stampo tedesco. Tale rilevante novità non ha ricevuto immediata attuazione e, quindi, fino al 1970, anno dell’entrata in funzione delle regioni a statuto ordinario, l’or¬dinamento degli enti locali era ancora quello contenuto nel vecchio testo unico della legge comunale e provinciale del 1934. Il prefetto ha quindi continuato ad esercitare fino ad allora il suo potere di controllo su comuni e province con il tradizionale approccio di tipo tutorio, che presupponeva una concezione unitaria della pubblica amministrazione .
Prof. Gianluca Luise

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Editorial Review

INDICE DEL TESTO

 

  1. DALLA REPUBBLICA NAPOLETANA A QUELLA ITALIANA

11        Il decennio francese tra utopia e bisogni quotidiani

17       I Borbone tra restaurazione ed innovazione

20        I moti del 1820 e del 1848, preludio della fine del Regno di Napoli

24        Arrivano i Piemuntisi: tante promesse e tantissime delusioni

40        Il fascismo tra propaganda e consenso popolare

45        Taurano, una terra tra anarchia ed istinto di sopravvivenza

 

  1. ORGANI COMUNALI: DAL DECENNIO ALLA REPUBBLICA

47        L’Universitas civium di Taurano

50        Il casale di Taurano diventa comune

55        Il modello amministrativo dei Borbone

56        Decurionato: composizione e attribuzioni

58        Gli Amministratori locali: il sindaco e gli Eletti

58        Dipendenti comunali: il cancelliere archivario e il cassiere

59        Unità: un evento poco costituzionale e molto amministrativo

61        Il regime fascista umilia le autonomie locali

63        1946: la Repubblica restituisce al comune di Taurano l’autonomia amministrativa

 

            III. GLI AMMINISTRATORI DI TAURANO (1800 - 2014)

65        Classe dirigente tutelata e …….. controlla

 

  1. LE ÈLITES ALL’OMBRA DEI NAPOLEONIDI E DEI BORBONE

67        Decennio francese tra rivoluzione e conservazione

71        Dalla restaurazione riformistica di Ferdinando I di Borbone (1815)

all’annessione piemontese (1860)

 

  1. IL MUNICIPIO DAL MODELLO LIBERALE AL TOTALITARIO

78        Unificazione amministrativa del Regno d’Italia

79        Taurano nello Stato liberale: valori e debolezze

80        I galantuomini si consolidano alla guida del Municipio

 

  1. L’ENTE COMUNE NEGLI ATTUALI ASSETTI ISTITUZIONALI

 

85      Autonomie locali nell’Italia Repubblicana: storia e contenuti

86      Taurano: classi dirigenti emergenti (1947-2009).

Bibliografia orientativa

Nota Biografica dell’Autore