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Nuove sincronie per il mondo contadino
C’è bisogno di un libro sui contadini, oggi? Certo che sì. E non tanto perché è in atto la sacrosanta “protesta dei trattori” come la rete, prim’ancora della storia, ha etichettato questi giorni frenetici di inizio 2024. C’è bisogno perché l’autore nel chiedersi se sia giusto piegarsi alle ragioni di uno sviluppo semplicemente “pragmatico ed economico” o non sia più giusto costruire il progresso, liberare finalmente l’uomo e il mondo contadino da nuovi e vecchi servaggi, mette a fuoco un principio: è necessario costruire il progresso in “sincronia” con lo sviluppo. Questo convincimento non è una soluzione compromissoria, ottenuta a buon mercato, che accontenta tutti e tutti mette a tacere.
È una sfida che Enzo Pacca lancia a coloro che hanno a cura le sorti del mondo agricolo e quindi il destino del nostro pianeta. Anche il titolo ha una sua originalità “sincronica”.
L’autore non auspica una linea evolutiva, come sembrerebbe sottendere il titolo, dalla terra, dai campi alla struttura economica, cerca attraverso pagine suggestive e, a volte, poetiche, ma sempre storicamente documentate una sincronia spirituale ed etica.
Insisto volutamente sul termine “sincronica” perché l’autore non punta ad una sinergia, ovvero alla cooperazione di forze che, poi, sostanzialmente rimangono tra loro irrelate, staccate ma ad un’intesa consapevole, ad un’azione contemporanea che si traduce in un sistema che attiva un fruttuoso star bene per l’uomo.
«Rinascenza Rurale» è un libro ingegnosamente molteplice. È poesia, nel vero senso della parola, perché ogni capitolo è introdotto da brani poetici, nei quali il verso svaria in misure ora semplici ora complesse; è analisi sociologica condotta con attenzione agli studi della letteratura più aggiornata nel settore dell’agricoltura; è indagine statistica rilevata sui processi agricoli; è memoria priva di un compiaciuto sentimentalismo e tuttavia colma di affetto per un mondo che si trasforma, che diviene “altro” per non perire; è un lascito generoso a chi non conosce che cosa fu il vivere di terra e di fatica, il produrre cibo, l’interrogare il cielo, il combattere contro le avversità e il sopravvivere. Enzo Pacca ha scritto un libro saggio e scientifico al tempo stesso, nobile e fiero, in cui il lavoro dei campi si fa storia, documento umano, si apre a nuove prospettive pur mantenendosi fedele ai principi che informarono la vita del contadino.
In molte pagine calde e affettuose, ma anche in quelle documentate, che sono tante, pare di ascoltare il canto degli emigranti toscani che si allontanavano dalla loro terra, dai loro campi e chiedevano all’Italia, cioè al loro prossimo, alle autorità di non volgere la faccia da un’altra parte. La canzone dice così:
Italia bella mostrati gentile
ed i figli tuoi non li abbandonare
sennò vanno tutti ni’ Brasile
e ’un si ricordon più di ritornare.
Prof. Giuseppe Castrillo
Al contadino
Senza di te, non avremmo accesso a frutta fresca, verdure croccanti e cereali ricchi di nutrienti. Grazie per il tempo che dedichi a seminare, coltivare e raccogliere per garantire che i nostri piatti siano sempre colorati e saporiti. La tua dedizione e la tua conoscenza sono vitali per garantire la sicurezza alimentare e l’autosufficienza delle colture.
Grazie per aver protetto l’ambiente attraverso pratiche agricole sostenibili. La tua attenzione per il benessere delle piante, degli animali e degli ecosistemi circostanti ci permette di gustare prodotti naturali e di rispettare i cicli naturali.
Sappi che il tuo impegno e il tuo sacrificio non passeranno inosservati. Ogni volta che mordiamo un succoso pomodoro o gustiamo il pane appena sfornato, pensiamo a te e riconosciamo il tuo contributo. Grazie per averci permesso di sperimentare la bellezza e la ricchezza della natura attraverso il cibo.
In un mondo sempre più globalizzato, è facile dimenticare la fatica e la passione che sottendono alla produzione alimentare. Siamo grati per il tuo lavoro instancabile e per l’amore che metti nel coltivare la terra. Senza di te, il nostro piacere di gustare cibi deliziosi e salutari sarebbe solo un sogno lontano.
Grazie, agricoltori, ortolani, contadini e giardinieri, per essere i custodi del cibo e per il vostro ruolo essenziale nel nutrire il mondo. La vostra dedizione è davvero meravigliosa e ci ricorda che la semplice pratica di coltivare la terra è un atto di amore.
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