65. RAVELLO NEL 1755

30,00


Copertina posteriore

Dalla Post-Prefazione del Prof. Luigi Buonocore

La Città di Ravello a metà del Settecento

A metà del Settecento Ravello doveva apparire un misterioso e solitario paese montano, emarginato e inaccessibile. Un processo di progressiva ruralizzazione aveva interessato l’antica Civitas che tuttavia conservava l’antica forma urbana, costituita da un nucleo centrale, contraddistinto da fabbriche religiose e domus aristocratiche, all’esterno del quale si estendevano una serie di casali. Oliveti di piccola pezzatura si distendevano sull’intero territorio ed in modo particolare nelle località del versante sud-orientale della città. Dal Petrito a Torello e da Civita e Marmorata, passando per località più vicine al mare come San Nicola a Bivaro, Sussiero e Casanova, gli ulivi verdeggianti dovevano disegnare i profili delle amene colline ravellesi. Negli stessi luoghi era praticata anche la coltivazione dei soscelleti (carrubi), spesso abbinati agli uliveti, la cui presenza è attestata soprattutto nelle zone prospicienti il mare come la Punta di Sant’Aniello e Castiglione. Un soscelleto era presente nella zona di Santa Catarinella a Civita, toponimo che rimanda all’antica chiesa di Santa Caterina già diruta nel 1577 e annessa alla parrocchia di Santa Maria del Lacco, così come era accaduto per le chiese di Sant’Agnello a Mare, San Giorgio alla Pendola, Santa Maria de Pumice, San Vito e SS. Salvatore di Sambuco. Ampie porzioni di territorio erano coperte da castagneti, a partire dallo sperone di Cimbrone, con le sottostanti grotte di Santa Barbara in cui si trovavano i resti della omonima chiesa, fino al monte su cui era stato edificato il castello di Fratta. Selve e boschi cedui cingevano il versante settentrionale nei siti di Monte Brusara, di San Pietro a Bucito, e Aqua di Scala o in altre località sul versante nord-orientale come Taversa e Sambuco, nota per la produzione di legname. Tra la vegetazione erano ancora visibili le torri e il tratto dell’antica cortina muraria del sistema difensivo settentrionale, ormai simbolico e privo di funzione. D’altra parte, agli inizi del secolo, la città era apparsa al vescovo Luigi Capuano priva di quelle mura di cinta che in passato avevano incarnato l’orgoglio di una città inespugnabile. Le Mura della Città sono menzionate nei pressi della località denominata Porta di Campo, verosimilmente riferita ad una cortina della fortificazione di Fratta. Il vigneto con frutti, spesso censito come vigna fruttata o vigna fruttata et vitata, dominava il paesaggio agrario. In alcuni casi viene annotata anche la presenza di case o vigne con bottaro e palmento a Torello o in località vicine come lo Pastino. I giardini dal carattere anche ornamentale, ad eccezione di quello vescovile, restavano una prerogativa dei personaggi più rappresentativi, come i nobili Girolamo D’Afflitto e Paolo Confalone nel rione Toro, o gli esponenti di un nuovo ceto borghese come il notaio Liborio Imperato nella Punta di Sant’Aniello e Nicola Pisacane a Sant’Agostino, che suggellavano la propria posizione sociale con l’elezione al Seggio dei Nobili o del Popolo. Senza tralasciare Matteo D’Afflitto, patrizio della Città di Scala ma nativo di questa Città di Ravello, che abitava in casa Rufolo con giardino sul quale pagava un censo perpetuo di dieci carlini annui alla Mensa Vescovile. A Marmorata, nella proprietà di Paolo Confalone, viene attestato l’unico esempio di giardino con frutti dolci che beneficiava di una irrigazione organizzata come si rileva dalla dicitura agri ad acquatorio, con peschiere alimentate dal canale dell’acqua proveniente dalla Pendola, riscontrabile anche nella platea vescovile risalente all’episcopato di Biagio Chiarelli. Poco distante era la zona di Bivàro, corrispondente all’attuale via per Zia Marta, nota in passato per la presenza di peschiere. Una sola volta sono menzionati i celsi piantati nel luogo di San Pietro alla Costa, e piedi di agrumi con fontana d’acqua sorgente dentro nel luogo detto Marmorata. E’ presumibile però che i gelsi e le piante di limone e cedrangolo, così come altre colture locali quali fichi, meli, peri e ciliegi, potessero essere comprese nella dicitura di giardino semplice o di vigna fruttata. Una parte del paesaggio agrario era pur sempre caratterizzata da zone sterili e pietrose. L’Università di Ravello, tra l’altro, possedeva la montagna demaniale in parte petrosa e sterile confinante con la montagna di Scala e denominata comunemente Demanio. Solo un’esigua porzione di terreni doveva essere adibita al pascolo, non meraviglia quindi che, tra gli abitanti, solo il bracciale Domenico Di Palma possedesse un gregge di pecore. Le proprietà agricole erano perlopiù parcellizzate in piccoli o medi possedimenti, misurati in giornate di zappa. Non mancavano fondi di grande estensione come due vigne fruttate a Cigliano e Sambuco o un terreno di soscelle, olive e fruttato a Civita pari a cinquanta giornate di lavoro. Le acque sorgenti sono attestate nelle località di Fontana Carosa, Marmorata e Sambuco. Tre cannelle delle sette dell’acqua Sabucana erano di Matteo D’Afflitto mentre non viene menzionato l’antico diritto di proprietà della mensa vescovile che in quegli anni, ad ore stabilite, concedeva l’acqua a diversi cittadini. Gli unici due molini sono attestati lungo i corsi d’acqua di Marmorata, ad est, e di Fiume, ad ovest. I frantoi, denominati trappeti, erano sette, uno dei quali si trovava nella diruta chiesa di Santa Maria a Lago sottostante Santo Cosimo. I nuclei familiari si distribuivano nei territori delle otto parrocchie cittadine. Oltre alla cattedrale erano chiese parrocchiali Santa Maria a Gradillo, San Giovanni del Toro, Santa Maria del Lacco, San Martino, San Pietro alla Costa, Sant’Andrea del Pendolo e San Michele Arcangelo a Torello. Nel luogo del Vescovado seu lo Seggio, in riferimento al Sedile dei Nobili che si riunivano in cattedrale presso la cappella del Santo Rosario, sono attestate perlopiù vigne con qualche casa e una bottega. Il Toro continuava ad essere il rione esclusivo della nobiltà dove si ergevano le aristocratiche magioni rivolte ad est verso i fondi di Gaimano e di San Bartolomeo. Nel catasto preonciario, redatto nel 1646, era stata documentata la presenza delle famiglie Bonito, Confalone, D’Afflitto, Frezza e De Fusco. Nel 1755 il censimento fiscale si è ridotto a soli tre capofuochi i magnifici Paolo Confalone, Girolamo D’Afflitto e Domenico Sasso, Patrizio di Scala che, tra l’altro, si era trasferito a Ravello solo nel 1747. Nel rione Toro sorgeva il palazzo vescovile in cui mons. Biagio Chiarelli aveva impiantato anche una celendra volta alla politura, alla manganatura e alla tintura dei panni di lana, attività già esercitata in città dal 1299 e interrotta con la peste del 1656. L’edificio era dotato di un giardino che consentiva un accesso diretto alla cattedrale, in quegli anni interessata dai lavori del rifacimento barocco non senza difficoltà se si considera che, nel 1755, le somme raccolte erano state integralmente spese senza che il sacro edificio potesse essere nuovamente officiabile. Alcune abitazioni con orti e vigne erano presenti anche nei pressi del Belvedere, l’antica roccaforte del sistema difensivo cittadino. Viene menzionata la sottostante Santa Margarita de’ Grisoni, il cui beneficiato era Don Domenico Romeo Napoletano, mentre non ci sono riferimenti alla vicina Porta Platee. Il luogo della Piazza Publica, l’attuale Piazza Fontana, sembrava aver conservato l’antica vocazione commerciale con la presenza di alcune botteghe di proprietà del magnifico Nicola Pisacane e del bottegaro Giuseppe Carrano, dimoranti in quella località che, per antica tradizione, accoglieva anche le adunanze dei Parlamenti Generali dell’Università. Il ricordo dell’antica chiesa di Sant’Adiutore era ancora presente se consideriamo che la casa di Don Giuseppe Giordano si trovava nella zona denominata Borgo di Sant’Adjutorio presso la Piazza publica. Nel Pianello, sotto l’antica porta de Grache, tra vigne e oliveti la chiesa di Sant’Angiolo dell’Ospedale seu li Frezzi conservava nella denominazione il ricordo dei fondatori. A poca distanza la località dove dicesi a la Marra mostrava un chiaro riferimento all’hospitium domorum Della Marra che già a partire dal Cinquecento appariva allo stato di rudere. A Santa Maria a Gradillo, Ponticeto e Pendolo si attestava il maggior numero di famiglie dell’antico centro urbano, all’interno del quale erano in funzione il Convento di San Francesco, cui erano passate le rendite del Convento di Sant’Agostino e del seminario, e i Monasteri di Santa Chiara e della SS. Trinità. All’estrema propaggine meridionale di Ravello il Cimbrone era abitato dalla Magnifica Isabella Sasso Del Verme, vedova del Patrizio di Ravello Pietro De Fusco. Sul versante orientale, al di fuori dell’antico perimetro urbano, i fuochi erano presenti a partire da lo Traglio, dove sorgeva la cappella di Sant’Agnello eretta da Gerolamo Manso, spesso richiamato in relazione al Monte per il maritaggio delle fanciulle bisognose. Lungo il declivio le abitazioni erano concentrate tra San Giovanni e San Pietro alla Costa in cui ritroviamo anche la località Cerasara, probabile riferimento alla presenza di giardini fruttati. Una sola abitazione è presente a Santo Cosimo, da cui si raggiungeva il vicino Petrito, e nella sottostante Santa Maria a Lago in cui si trovavano vigne e peschiere. A Torello, dove vengono menzionati i luoghi Sant’Angiolo, le Lenze e Masiello, viene censito il maggior numero di unità abitative, costituite da famiglie estese che potevano raggiungere i 17 componenti come nel caso del bracciale Aniello D’Amato. Alcune famiglie vivevano anche a Santa Croce e Santo Nicola al Càrpeno, ai confini di Minori, a lo Vallone e Sussiero sul versante di Marmorata. La vigna denominata lo Capitolo, ancora presente nella toponomastica del linguaggio comune, richiamava l’antica proprietà del Reverendo Capitolo della Cattedrale di Ravello. Proseguendo verso le zone interne sia a Casa Rossa che a Taversa viene censito un solo fuoco così come a Sambuco in cui erano le proprietà boschive del Venerabile Monistero di Santa Chiara a Sambuco piccolo e del forestiere non abitante Filippo Mezzacapo nelle località Riola, Sambuco Grande e Pontemena. Ai confini con Minori, nel territorio sovrastante la valle del torrente Reghinna Minor, tra boschi e castagneti, era presente la piccola chiesa di Santa Maria della Rotonda. Nella zona settentrionale i fuochi si distribuivano principalmente a San Martino e San Trifone con alcuni nuclei familiari a Monte Brusara. A San Trifone abitavano i fratelli Tommaso e Saverio Pisano, lavoranti di panettiere. L’attuale presenza in questa località di una via denominata Casa Pisani, riscontrabile almeno a partire dalla fine dell’Ottocento, potrebbe avere conservato la memoria dell’insediamento familiare. Lo Monte di Brusara, attraverso luoghi dai nomi suggestivi come Creta seu la Posa de lo Vescovo o il Passo de lo Lupo, si spingeva poi all’interno fino agli estremi confini settentrionali della città dove era l’Aqua di Scala. Gli indici demografici non sono particolarmente rilevanti per la zona prospiciente la Marina, ad eccezione della Ponta di Sant’Aniello dove abitava il notaio Liborio Imparato. Le uniche porte cittadine di cui si fa menzione, al fine di specificare le località delle proprietà censite, sono a nord Porta del Campo, Case Bianche seu Porta Penta, Porta del Lacco e ad est Portadonica, nei pressi della quale viveva il marinaio Mattia Palumbo con una famiglia estesa di 19 componenti. La vedova Teresa Fraulo viveva invece nella Torre della Santissima Annunciata che potrebbe verosimilmente essere una delle torri ancora oggi visibili lungo la cortina muraria orientale o una costruzione inglobata successivamente nelle abitazioni edificate nei pressi della porta di San Matteo del Pendolo. Le vie di comunicazione erano costituite da sentieri percorribili più agevolmente a dorso di mulo, un bene prezioso in considerazione della sua attitudine al trasporto. I numerosi toponimi ricordano anche chiese ormai dirute come Santa Maria a Lago (San Cosma), Santo Nicola a Càrpino (Torello), o famiglie che avevano avuto proprietà in determinate zone come Casa Pepe, (Torello), Casa Parere (San Pietro alla Costa) e Casa Fenice (Ponticeto). Scorriamo, pertanto, una lunga serie di denominazioni che ancora oggi identificano gran parte del territorio ravellese. Di alcune, purtroppo, si è perso l’uso comune o, peggio ancora, la memoria. L’analisi delle strutture abitative è solo descrittiva, senza alcuna rappresentazione grafica, e pertanto non può essere esaustiva. Le abitazioni vengono distinte in case proprie e case in affitto e sono descritte anche nelle strutture adiacenti come cortili e giardini. Gli immobili nella disponibilità del capofuoco potevano essere o meno gravati da censo, spesso dovuto a istituzioni religiosi o privati cittadini. Le abitazioni erano esenti da tasse mentre le rendite provenienti dalle case in affitto venivano tassate al netto delle spese di manutenzione o di riparazione, che in genere ammontavano ad un quarto del canone. A Ravello vengono censite solo cinque case palaziate, uniche testimoni dei fasti di una stirpe gentile che si erano poi dissolte nella generale decadenza delle periferie meridionali. Erano state edificate secondo i canoni della domus medievale ravellese, a più piani, con luoghi terranei, sale coperte a volta, accessibili attraverso un ambulacro e cucine. Queste ultime erano tradizionalmente poste nella zona superiore per consentire la dispersione dei fumi e degli odori ma potevano essere localizzate anche al pian terreno. Per quanto riguarda le abitazioni solo in alcuni casi si specifica la presenza di più stanze soprane o sottane. In genere, purtroppo, registriamo l’assenza di qualsiasi informazione in merito ai vani abitativi, a servizio non solo di famiglie formate da una coppia, con o senza figli, ma anche di famiglie estese ad altri membri del gruppo parentale. Questa circostanza però non deve indurci a credere che si potesse trattare di abitazioni di un solo vano, anche in considerazione del fatto che il fuoco poteva raggiungere un ragguardevole numero di componenti. Il cognome più diffuso è Manso, presente sull’intero territorio cittadino così come, in misura minore, Guerrasio, Coppola e Gambardella. Alcuni cognomi sono riconducibili a specifiche zone come di Palma, tra Costa e Torello, d’Amato, tra Pendolo e Torello mentre l’unico esponente della famiglia Cioffo, originario di Minori, viveva a San Martino. Numerosi sono i benefici ecclesiastici in capo a cappelle, chiese, congreghe ma anche a sacri edifici ormai diruti che tuttavia avevano conservato rendite e pesi. Piace addurre come esempio il beneficio della chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie e ai santi Gennaro e Michele nella località di Marmorata il cui beneficiato era il canonico tesoriere della cattedrale Don Lorenzo Risi. Eretta a spese del minorese Gennaro Manso e consacrata il 29 luglio 1751, come apprendiamo dall’atto notarile del Magnifico Notaro Luise D’Amato, la chiesa aveva una rendita costituita da una casa, oliveti e soscelleti con il peso di 25 carlini per le messe e 3 carlini per la visita del vescovo. Nel catasto sono elencati anche gli antichi diritti della mensa vescovile che a quei tempi fruttavano poco o nulla. L’episcopio possedeva lo jus della doganella, cioè il diritto su tutte le merci che si acquistavano e si vendevano, lo jus dello scannaggio, sul macello degli animali, lo jus fumatico sulle fornaci di calce della città che, stando ai dati, sarebbero a Sambuco, al Monte Brusara e a Lo Ietto nei pressi di Casa Rossa. Lo jus seu la decima sopra il pescato di Castiglione, dalla Marinella fino alle Fontanelle, rendeva poco e si era rivelato di difficile gestione alimentando una storia clamorosa di liti e scomuniche. C’è anche un riferimento al cattedratico, anticamente corrisposto al vescovo nel giorno della resurrezione e della nascita del Signore dal capitolo e dai parroci. Un tempo costituito da prosciutti a Pasqua e da capponi a Natale, veniva ricambiato con il “prandium de ipsis clericis”, offerto dal vescovo al capitolo e ai parroci della città il Giovedì Santo e nella solennità dell’Assunzione della Vergine Maria, titolare della cattedrale. Nel 1648, però, il capitolo aveva rinunciato al pranzo e da allora il cattedratico era stato pagato in denaro. Il catasto onciario di Ravello offre una serie di elementi utili alla ricostruzione del paesaggio e dell’urbanistica della Ravello settecentesca, riassunti in questa breve presentazione che potrà essere esplicitata in modo più analitico e integrata con le molteplici indicazioni di carattere socio-economico e demografico in esso contenute. Si tratta di una fonte preziosa da oggi accessibile ad un più vasto pubblico di studiosi e cultori della storia cittadina, con pagine inedite in cui ritrovare luoghi e persone dai nomi familiari e forse, non è da escludere, anche qualche frammento di storia personale.

Description

DALLA PRESENTAZIONE DEL DOTT.SALVATORE AMATO

Nel 2013, in occasione del Convegno di Studi: “Ravello nel Settecento: Chiesa, Società, Istituzioni”, organizzato dall’Associazione per le Attività Culturali del Duomo di Ravello, Fabio Paolucci offriva un primo contributo d’insieme sugli aspetti socio-economici del territorio ravellese rivelati dallo studio del catasto onciario del 1755.
Invero, l’accenno alla riforma attuata da Carlo III e al suo utilizzo come fonte storica relativamente al territorio della Costa d’Amalfi si riscontrano già dalla seconda metà del XIX secolo nelle opere di eruditi locali, a partire da quella che Filippo Cerasuoli dedicava alla Città di Majori.
Nel definire gli incarichi che il Sindaco dell’Università distribuiva tra gli eletti, annoverava anche quello della formazione del catasto, in ordine alla predisposizione di bandi, ordini, inviti, processi verbali, fedi e attestazioni varie. In nota, poi, chiariva meglio la funzione dello strumento di rilevazione fiscale in questi termini: «Esiste tuttora il catasto del 1754, che dicevasi pure onciario, perché tassava per oncie (moneta) l’imponibile daziario: il quale catasto è un complesso, non tanto dello stretto suo significato, quanto del più esatto censimento, della più precisa statistica, e quasi un registro ipotecario ancora».
Dopo alcuni anni, Matteo Camera, nel secondo volume delle Memorie storico-diplomatiche dell’antica Città e Ducato di Amalfi, ritornava sul catasto carolino, facendone menzione non solo in un “succinto ragguaglio” relativo all’imposizione del focatico, ma soprattutto nella narrazione delle vicende generali del Regno di Napoli nel corso del XVIII secolo. Infine, l’onciario veniva utilizzato dallo storico amalfitano a proposito del patrimonio boschivo del Comune di Scala, tassato nel 1754 «per annui ducati dugento e per legnami e carboni».
Bisognerà, tuttavia, aspettare la metà degli anni Sessanta del Novecento perché il catasto onciario cominciasse a divenire un osservatorio privilegiato per la ricostruzione di alcuni particolari momenti della Costa d’Amalfi nel Settecento. Fu, appunto, un fortunato saggio di Franca Assante, La ricchezza di Amalfi nel Settecento, ad avviare un sistematico utilizzo del catasto per la definizione delle vicende demografiche e sociali, per l’individuazione delle categorie professionali e delle attività industriali del capoluogo costiero.
Dopo alcuni anni, Marina Azzinnari e Rossana Spadaccini, in occasione dell’incontro di studi sulla Costa d’Amalfi nel XVIII secolo, offrivano un contributo sulle fonti documentarie conservate presso l’Archivio di Stato di Napoli, indicando gli oltre cento volumi catastali relativi alle Comunità della Costiera come sicura miniera di informazioni: dalla composizione sociale e istituzionale degli abitati alle attività commerciali e manifatturiere.
In tempi più recenti, la fonte catastale è stata utilizzata anche per ricerche di indirizzo storico – architettonico, come quelle condotte da Vincenzo Sebastiano per il complesso di San Cataldo in Scala o da Giuseppe Fiengo e Saverio Carillo per il palazzo Rufolo di Ravello.
All’importanza dell’onciario per la storia del paesaggio e dell’urbanistica dedica un rapido cenno anche Antonio Ferrara, nell’articolo dedicato alla località ravellese di Sambuco, collocata nell’alta valle del Reghinna Minor.
Infine, il rinato interesse scientifico e professionale per le ricerche di storia familiare e nobiliare ha permesso al catasto onciario e, soprattutto, agli atti preparatori, di attestarsi – ha scritto Renata Pilati – «come potente indicatore di numerosi fattori intersecantisi che definiscono la consistenza della popolazione, la composizione del nucleo familiare e, all’interno di questo, strategie matrimoniali, stratificazioni sociali, per qualche aspetto forme di ereditarietà e mentalità degli individui gruppi».
Su questo aspetto i catasti preonciario (1646) e onciario (1755) di Ravello sono stati utilizzati recentemente da Angelandrea Casale e Vincenzo Amorosi per ricostruire le vicende dei nuclei familiari nobiliari appartenenti al Seggio cittadino.
Mancava, però, per Ravello, come ancora per altri Comuni del territorio, un contributo che indagasse finalmente in maniera sistematica i processi formativi del catasto carolino con le connesse dinamiche demografiche e socio-economiche.
Le tessere di questo composito mosaico vengono oggi ricomposte da Fabio Paolucci, che al catasto ha dedicato finora un ragguardevole numero di pubblicazioni, arricchite in appendice dalla paziente trascrizione della documentazione.
Nelle pagine dell’onciario ravellese del 1755 si riflette la vita sociale, economica, la prassi giuridica, i rapporti tra la società e la Chiesa di una realtà rurale e orgogliosamente urbana del Settecento meridionale. Di essa, come meglio dirà in questo volume Luigi Buonocore, sono ben definiti gli elementi tipici del paesaggio agrario, nel quale primeggiava la coltura della vite, insieme all’olivo, al fico, al pero, al melo e al carrubo, che volgarmente era conosciuto con il nome di soscella.
Una realtà che non riusciva, però, a nascondere le difficoltà di una situazione economica radicalmente modificata, coincidente con la decadenza di alcuni settori che erano stati il fiore all’occhiello non solo in ambito regnicolo.
Per tale motivo, all’esito della formazione del catasto, il governo dell’Università ravellese, riunito in parlamento il 14 settembre 1755, supplicava la «Real Clemenza della maestà del Re nostro Signore» di dispensarla dal pagamento dell’onciario, perché «per essere situata e posta sopra un monte sterile ed infruttuoso, tanto che i territori sono di poco anzi di niuna rendita, e che i poveri cittadini per ricavare il loro vitto e sostentamento, altro ricapido non hanno che le sole spalle sulle quali a forza di sudore asportano legname e quanto occorre in essa città alle marine per vivere a giornata».
Molti restano ancora gli aspetti da considerare sul Catasto onciario ravellese del 1755, essendo davvero sterminate le informazioni che offre alla riflessione degli studiosi di oggi.
Se tante sono le suggestioni stimolate dallo studio di questa fonte insostituibile, dobbiamo essere grati a Fabio Paolucci per avercelo nuovamente ricordato, magari con l’accorata esortazione di un collega riferita in anni lontani da Augusto Placanica: «Catasti! Catasti, ma andate a studiare i catasti!».

Dott. Salvatore Amato

Dettagli

EAN

9788872970133

ISBN

887297013X

Pagine

96

Autore

Paolucci

Editore

ABE Napoli

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Editorial Review

Un breve cenno dell'Autore dott.Fabio Paolucci

 

Sfogliando le rivele del Catasto Onciario della Città di Ravello nel 1755, si ha la possibilità di immergersi totalmente nella società della metà del Settecento di questa località, “incontrando” tutte le famiglie dell’epoca, una ad una, con le annotazioni dei mestieri o professioni e dell’età di ogni singolo componente di queste.

Nella parte del catasto vero e proprio, poi, si trascrivono fedelmente le notizie essenziali con l’elenco delle famiglie numerate e riordinate per nome del capofamiglia, anziché per cognome, con la stessa impostazione di ordine delle rivele. Tutto è registrato e trascritto dai deputati e dagli apprezzatori incaricati alla redazione del Catasto: i nomi e cognomi di tutti i capifamiglia sono riportati in ordine alfabetico di nome, con relativo mestiere e composizione del nucleo familiare, seguiti dal parametro dell’oncia per stabilire l’esatto valore del reddito imponibile. Seguono le rubriche dei Cittadini Abbitanti Laici, delle vergini in capillis, delle vedove, degli Ecclesiastici Secolari Cittadini, dei Luoghi Pij, Chiese, Monisterj siti nel Paese, delle famiglie di Forestieri abbitanti Laici, dei Forestieri non abbitanti Laici, degli Ecclesiastici Secolari non abbitanti e dei Luoghi Pij, Chiese, Monisterj non siti nel Paese.

Dopo l’elenco a parte che estrapola i beni ecclesiastici, tassati diversamente in base al Concordato con la Chiesa, il tutto viene registrato, confrontato e assommato nell’operazione di sommatoria definitiva delle tasse, che va sotto il nome di Collettiva delle once, per stabilire l’esatto importo della dichiarazione totale del reddito imponibile relativo all’Università.

I mestieri più diffusi sono quelli del bracciale, bracciante agricolo, del fabbricatore, ovvero muratore e del cosiddetto bastaso, ossia facchino, mentre la società risulta abbastanza variegata con vari mestieri come il carboniero, bottegaro, il macellaro, il panettiere, il mastro d’ascia, il sartore, il tessitore di tela e il coco, non mancando pochissimi casi di famiglie benestanti come i Pisacane, oppure patrizie come i Confalone, i d’Afflitto, i Fusco ed i Sasso.

Per l’esattezza, si contano tra i capifamiglia 68 bracciali, uno zappatore, 11 fabbricatori, un mastro fabbricatore e un manipolo, cioè operaio apprendista muratore, 10 bastasi, 8 marinari, 4 mastri d’ascia, 3 tessitori di tela, un lavorante di lana, un macellaro, 2 scarpari, 3 sartori, 4 carbonieri, un bottegaro, un coco, un apprezzatore, un estimatore, un panettiere e un lavorante di panettiere, 2 notari, un secatore, uno sportellaro, un serviente della Regia Corte, un servidore, 5 inabbili a fattighe, un privileggiato, tre stroppi, 2 mendicanti e 7 famiglie di Magnifici, delle quali solo alcune patrizie di Ravello o di Scala.

 

Ecco qualche esempio dei cognomi contenuti nel testo completo, qui estratti alla rinfusa a titolo di esempio:

 

1. Il bracciale inabbile Giovanni d’Amato del quondam Antonio di 65 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo con due orticelli di proprio suo, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 14 che corrisponde di censo perpetuo alla Cappella di Santa Maria Vetrana. Possiede una vigna nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo fruttata e vitata di giorni quindici di zappa, un poco di territorio nel luogo detto lo Petrito di soscelle ed olive di una giornata di zappa e annui carlini cinque che gli corrisponde per censo Onofrio Polverino. Ha come pesi annui ducati 4 e mezzo al Monistero di Santa Chiara ed annui carlini 8 alla Mensa Vescovile. Vive con la moglie Giovanna Palumbo di 60 anni e con le figlie Vittoria in capillis di 30 anni, Maria in capillis di 28 anni e Carmina in capillis di 24 anni. Nella stessa casa vivono anche la cognata Rosa di Lieto di 58 anni vedova del fratello Angiolo d’Amato ed i figli Matteo d’Amato stroppio di 20 anni e Anna d’Amato di 10 anni. Sono Once…9
62. Il fabbricatore Gennaro Manso del quondam Gaetano di 60 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto San Cataldo, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 4 e mezzo di censo enfiteutico che corrisponde al Reverendo Signor Don Gennaro d’Amato. Possiede una piccola vigna fruttata di giornate due di zappa nel luogo detto Casa Parere e una piccola vigna sterile con pochi piedi di olive di giornate tre di zappa ove appellasi Fiume. Ha come peso annui carlini 10 al Cappellano della famiglia Griffi. Vive con la moglie Agnese Mandina di 53 anni e con i figli Gaspare manipolo di 27 anni casato con Agata A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 26 anni, Chiara in capillis di 22 anni, Serafina in capillis di 18 anni ed Agnese A.G.P. in capillis di 17 anni. Sono Once…13 e tarì 20
63. Il bracciale Gaetano d’Amato del quondam Mattia di 60 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto lo Vallone, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 4 e grana 10 di censo perpetuo che corrisponde al Reverendissimo Capitolo. Possiede una vigna fruttata di giornate cinque di zappa nel detto luogo lo Vallone, una vigna fruttata e vitata di giornate due di zappa nominata Mazzone, un oliveto con soscelle ove chiamasi Magnettola di giornate tre di zappa, una piccola vigna fruttata con casetta diruta dentro ove dicesi Santo Nicola Carpeno di una giornata di zappa, un poco di terra sterile ove appellasi la Lavinola, una piazza di terra fruttata di giornate due di zappa in detto luogo del Vallone ed annui carlini 5 per capitale di ducati 50 che gli corrisponde Domenico Guerrasio. Ha come pesi annui carlini 14 di censo al Convento di San Francesco, annui carlini 17 alla Sagristia della Cattedrale, annue grana 26 e cavalli 8 al Monistero della Santissima Trinità, annue grana 36 e cavalli 8 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo, annui carlini 6 e mezzo al Reverendo Don Lorenzo Prota, annui carlini 7 per capitale di ducati 14 a Tommaso e Carlo Manso quondam Donato, annui carlini 6 per capitale di ducati 10 a Don Andrea Romano di Scala ed annui carlini 12 e grana 8 per capitale di ducati 32 a Tommaso d’Amato di Scala. Vive con la moglie Emanuele Guerrasio di 40 anni ed il fratello Nicola d’Amato bracciale convalescente di 45 anni. Sono Once…8 e tarì 28 e 2/3
64. Il bracciale Giuseppe Polverino di 50 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Angiolo dell’Ospedale, seu li Frezzi, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 25 che corrisponde per porzione di censo alla Signora Donna Teresa e Donna Luisa Frezza di Napoli. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate 16 di zappa in detto luogo di Sant’Angiolo dell’Ospedale, tre piazze di terra fruttate di una giornata di zappa ove dicesi sopra le Case bianche, un poco di territorio ove chiamasi la Marina fruttato di una giornata di zappa, un boschetto sotto la Chiesa diruta di Sant’Angiolo dell’Ospedale, una porzione di soscellato di una giornata di zappa ove appellasi la Ponta di Sant’Aniello, annui carlini 10 che per capitale di ducati 25 gli corrisponde Nicola Manso quondam Bartolomeo ed annui carlini 20 per capitale di ducati 50 che gli corrispondono Pietro e fratelli di Manso quondam Gaetano. Ha come pesi annui ducati 8 alle dette Signore Donna Teresa e Donna Luisa Frezza, annui carlini 12 al Signor Don Girolamo d’Afflitto, annui carlini 6 al Benefiziato di Sant’Angiolo dell’Ospedale, annui carlini 20 per capitale di ducati 40 alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro, annui carlini 21 per capitale di ducati 35 ad Andrea ed Antonio di Palma ed annui carlini 27 per capitale di ducati 60 a Gaspare Trotta. Vive con la moglie Rosaria Manso di 40 anni ed i figli Nicola Polverino bracciale di 22 anni, Lorenzo Polverino bracciale di 18 anni e Carmina in capillis di 20 anni. Sono Once…65 e tarì 10
65. Il carboniero Giuseppe Russo di 46 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 19 di censo perpetuo che corrisponde al Monistero di Santa Chiara. Possiede una vigna fruttata di giornate due di zappa in detto luogo di Santo Martino, una piccola vigna fruttata di una giornata di zappa in detto luogo di Santo Martino, una vigna fruttata di giornate due di zappa in detto luogo di Santo Martino e una casa inabitata, quasi cadente, in detto luogo di Santo Martino. Ha come pesi annui carlini 39 per capitale di ducati 65 che corrisponde al Benefiziato del Santissimo Salvadore del Toro, annui carlini 18 per capitale di ducati 30 a Teresa Cioffo di Vico, annui carlini 15 per capitale di ducati 25 a Mastro Antonio Manso e gli spettano le doti della madre Anna di ducati 80. Vive con la madre Anna Manduca di 70 anni e con i figli Domenico Russo di 12 anni, Nicola Russo di 5 anni, Sabbatella Russo di 10 anni e Chiara Russo di 8 anni. Sono Once…14 e tarì 20
66. Il bracciale Gennaro Palumbo di 60 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 25 che corrisponde per porzione di censo al Signor Don Diego Sasso. Possiede una vigna fruttata di giornate dodici di zappa in detto luogo di Sant’Andrea del Pendolo, una vigna fruttata e vitata di giornate dieci di zappa con casetta dentro ove chiamasi la Vena, una vigna nel luogo detto Santo Marco a Piazzola di giornate cinque di zappa, un poco di boschetto nel luogo detto Castiglione e una vigna parte sterile e parte fruttata di giornate dodici di zappa ove dicesi lo Petrito. Ha come pesi annui ducati 10 al Signor Don Diego Sasso, annui carlini 15 alla Parrocchiale di Santo Martino, annui carlini 13 alla Sagristia della Cattedrale, annui carlini 3 e mezzo al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 5 alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro, annui carlini 2 alla Cappella di Santa Maria Vetrana, annui carlini 12 per capitale dotale di ducati 30 di Catarina Manso a Nicola Buonocore ed annui carlini 12 per capitale di ducati 20 a Francesc’Antonio d’Amato. Vive con la moglie Rosa d’Amato di 50 anni ed i figli Nicola Palumbo bracciale di 16 anni, Matteo di 13 anni e Gaetano di 8 anni. Nella stessa casa vive anche il fratello Salvadore Palumbo bracciale di 50 anni casato con Barbara Manso di 45 anni e padre di Antonio di 10 anni. Sono Once…22 e tarì 5
67. Il bottegaro Giuseppe Carrano di 63 anni possiede la casa ove abita nel luogo della Piazza Publica, sopra la quale vi tiene il peso di anni carlini 20 e grana 5 che corrisponde di censo perpetuo al Monistero della Santissima Trinità. Possiede una vigna fruttata di giornate 8 di zappa ove dicesi lo Ietto, una piccola vigna sterile di giornate tre di zappa nel luogo detto San Cataldo, una selva con bosco ove chiamasi l’Acqua di Scala, un piccolo castagneto verace nel luogo detto lo Faito, una metà di selva castagnale con bosco unito nel detto luogo dell’Acqua di Scala, un poco d’oliveto con vigna fruttata di giornate sette di zappa dove dicesi Casa Rossa, vicino San Giacomo di Sottribulo, un bosco dove chiamasi la Calcara confinante con le Mura della Città, un comprensorio di case nel detto luogo della Piazza, ove esercita la bottega lorda, un altro comprensorio di case in detto luogo della Piazza per uso di riponerci legna e biade per li animali, due muli, quattro vacche d’allievo, ducati 75 impiegati nella sua bottega lorda ed annui carlini 35 per capitale di ducati 45 da Giuseppe Mosca. Ha come pesi annui carlini 28 alla Chiesa della Santissima Annunciata Nuova, annui ducati 11 per capitale di ducati 200 al Monistero della Santissima Trinità ed annui carlini 26 per capitale di ducati 48 alla Parrocchiale di Santo Martino. Vive con la moglie Carmina Manso di 65 anni ed il figlio Bartolomeo Carrano bottegaro di 45 anni casato con Angela Piscino di Gragnano e padre di Pietro di 6 anni, Paolo di 4 anni, Nicola di 3 anni, Pantaleone di 1 anno e Margarita di 9 anni. Nella stessa casa vive pure Giacomo A.G.P. (Ave Gratia Plena) garzone di 23 anni. Sono Once…70 e tarì 20
68. Il bracciale Giovanni Mosca di 50 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Taversa e possiede una vigna fruttata e vitata di giornate tre di zappa nel luogo detto Taversa e un piccolo oliveto di una giornata di zappa ove chiamasi Casa Mosca. Ha come pesi annui carlini 7 al Benefiziato di Santa Margarita ed annui carlini 12 per capitale di ducati 20 al Magnifico Nicola Pisacane. Vive con la moglie Rosa Manso di 45 anni ed il figlio Domenico Mosca bracciale di 20 anni casato co Giacoma Manso di 19 anni. Sono Once…26 e tarì 20
69. Il bracciale Gennaro d’Amato del quondam Tommaso di 60 anni possiede la casa ove abita nel luogo di San Pietro alla Costa, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 15 che corrisponde di censo al Signor Don Paolo Confalone. Possiede due piazzette di terra fruttate nel luogo di San Pietro alla Costa di giornate due di zappa, tre capi di piazza di terra nel luogo detto Sossiero di una giornata di zappa e un poco di soscellato ove dicesi Marmorata di mezza giornata di zappa. Ha come peso annui carlini 5 alla Mensa Vescovile. Vive con la moglie Agata Manso di 56 anni ed i figli Giuseppe d’Amato stroppio di 12 anni, Orsola in capillis di 20 anni ed Isabella in capillis di 16 anni. Sono Once…6 e tarì 25
70. Il marinaro Giacomo Aniello Fraulo di 65 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Torello. Vive con il fratello Francesco Fraulo marinaro di 35 anni casato con Anastasia Manso di 40 anni e padre di Andrea applicato alla scuola di 12 anni, Antonio zoppo di 8 anni, Ambrogio di 3 anni e Mari’Anna di 10 anni, ed il fratello Bernardo Fraulo marinaro di 32 anni casato con Angiola Acconciajoco di 36 anni e padre di Ignazio di 5 anni e Rosa in fascia. Nella stessa casa vive anche la madre Laura Mosca vedova di 85 anni. Sono Once…24
71. Il Mastro d’ascia Giuseppe Manso A.G.P. di Antonio di 35 anni possiede la casa ove abita nel luogo di San Trifone con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 10 di censo perpetuo che corrisponde alla Parrocchiale di Santa Maria del Lacco, annui carlini 15 alla Badia di San Trifone sopra l’orto, annui carlini 35 al Monistero della Santissima Trinità ed annui carlini 18 alla Congregazione di Santa Maria del Carmine. Possiede una vigna fruttata di giornate 10 di zappa nel luogo detto la Marra, una vigna ove chiamasi Brusara di giornate tre di zappa e un bosco ove chiamasi lo Caramone. Ha come pesi annui ducati 4 e grana 10 alla Parrocchiale di Santa Maria del Lacco, annui carlini 12 a Rosa Manso, annui carlini 24 a Reverendissimo Capitolo, annui carlini 12 alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo, annui carlini 9 e mezzo al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 11 ed un grano per capitale di ducati 18 e mezzo alla Parrocchiale di San Giovanni dell’Acqua di Scala e altri annui carlini 18 per capitale di ducati 30 a Domenic’Antonio di Palma. Vive con la moglie Serafina Rella di Nocera de’ Pagani di 30 anni ed i figli Pasquale Manso di 7 anni, Teresa di 9 anni, Anna di 6 anni ed Angiola Maria di 3 anni. Sono Once…28 e tarì 14
72. Il bastaso Giovanni Battista Garofalo del quondam Pietro di 28 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Sopra lo Torello con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 4 che corrisponde di censo enfiteutico al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 5 alla Parrocchiale di Santo Martino ed annui carlini 4 e mezzo alla Venerabile Congragazione del Gesù. Possiede una vigna fruttata di giornate cinque di zappa con casa dentro sotto la Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, la quale casa sta affittata ad Andrea Manso quondam Pasquale per annui carlini 20, una vigna parte fruttata e parte sterile di giornate quattro di zappa ove dicesi fuori lo Lacco, un poco di oliveto e soscellato di una giornata di zappa nel luogo detto l’Annita, annui carlini 22 che gli corrisponde per censo il Magnifico Matteo d’Amato quondam Giovanni sopra un oliveto ove dicesi Pagliarulo e carlini 20 per capitale di ducati 50 che gli corrisponde Pantaleone Manso assegnati al Reverendo Signor Don Domenico Pisacane per capitale di ducati 30. Vive con le sorelle Trofimena in capillis di 35 anni ed Anna in capillis di 25 anni e con il fratello Pantaleone Garofalo bastaso di 23 anni casato con Anna Manso di 26 anni e padre di Pietro di 3 anni, Sabbatella di 5 anni ed Anastasia di 1 anno. Sono Once…38
73. Il bracciale Gaspare Manso del quondam Carmine di 50 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Belvedere e possiede una vigna fruttata con olive di giornate otto di zappa confinante con Gennaro Manso, Teresa Mandina di Scala e via publica, una piccola vigna fruttata di giornate tre di zappa ove dicesi San Giacomo a Sottribulo, due piazzette di terra fruttate di giornate due di zappa sotto il luogo detto Belvedere e due somari, uno per uso proprio e l’altro che gli rende annui carlini 10. Ha come pesi annui carlini 10 alla Parrocchiale di Santa Maria a Gradillo, annui carlini 7 e mezzo per capitale di ducati 15 al Convento di San Francesco ed annui carlini 7 e grana 2 per capitale di ducati 12 a Francesc’Antonio d’Amato. Vive con la moglie Antonia Mandina di Scala di 50 anni. Sono Once…14 e tarì 23
74. Il Mastro sartore Giovanni Guerrasio di 65 anni abita nella casa padrimoniale del Reverendo Don Marc’Antonio suo fratello e possiede due case, quasi dirute, nel luogo dello Lacco, le quali stanno affittate una a Trifone Coppola per annui carlini 10 e l’altra a Santolo Manso per annui carlini 12, un castagneto verace ove dicesi lo Puzzillo, un castagneto verace nel luogo detto Brusara e un altro castagneto verace nel luogo detto Brusara. Ha come pesi annui carlini 27 alla Badia di San Trifone, annui ducati 6 di censo sopra le dette case ne luogo dello Lacco e sopra i due castagneti a Brusara, e annui carlini 30 per capitale di ducati 50 alla Chiesa della Santissima Annunciata del Campidonico. Vive con i figli Gaetano Guerrasio sartore di 17 anni, Serafina in capillis di 21 anni, Gaetana in capillis di 19 anni e Don Pantaleone sacerdote di 26 anni. Nella stessa casa vivono pure il fratello Don Romoaldo Guerrasio sacerdote di 34 anni e le sorelle Elena bizoca di 59 anni ed Orsola in capillis di 35 anni. Sono Once…39 che assorbiscono la rendita, quindi solo Once 7 d’industria
75. Il bracciale Giuseppe Sammarco di 40 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Casa di Rosa con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 4 e mezzo di censo perpetuo che corrisponde al Reverendo Don Giuseppe Conte di Minori. Possiede una vigna fruttata di giornate otto di zappa ove appellasi la Marra, una piazza e mezza di terra fruttata e vitata dotale di Costanza d’Amato nel luogo Sotto Santa Chiara e una muletta per proprio uso. Ha come peso annui carlini 11 e grana 2 e mezzo al Monistero di Santa Chiara. Vive con la moglie Costanza d’Amato di 41 anni, i figli Francesco di 4 anni, Agostino di 2 anni e Santa di 11 anni, e con il fratello Pietr’Antonio Sammarco bracciale di 46 anni. Sono Once…30 e tarì 7 e 2/3
76. Il tessitore di tela Gaspare Trotta di 28 anni abita in casa di Domenico di Palma pagandone carlini 25 d’affitto e possiede una piccola vigna fruttata e vitata ove dicesi Sotto lo Pianello ed annui carlini 27 che gli corrisponde per capitale di ducati 60 Giuseppe Polverino. Vive con la moglie Costanza Polverino di 26 anni. Sono Once…21
77. Il bastaso Giovanni Pepe di 52 anni possiede la casa ove abita con cortile dietro la Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, sopra la quale vi tiene il peso di censi perpetui di annui carlini 9 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo, annui carlini 4 e grana 2 e mezzo alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa ed annui carlini 7 al Monistero di Santa Chiara. Possiede un oliveto e soscellato ove chiamasi Focarola di giornate quattro di zappa. Vive con la moglie Anna d’Amato di 45 anni ed i figli Pasquale Pepe bastaso di 18 anni, Angiolo Pepe bastaso di 16 anni, Bonaventura Pepe di 9 anni ed Isabella Pepe in capillis di 22 anni. Sono Once…30
78. Il marinaro inabbile Giovanni Fraulo del quondam Giuseppe di 70 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Casa Mola. Possiede una vigna alborata di giornate tre di zappa nel luogo detto Santo Nicola a Carpeno e ha come pesi annui carlini 18 agli eredi di Don Pietro di Fusco ed annui carlini 15 per capitale di ducati 30 a Matteo Fraulo di Minori. Vive con la moglie Palma Coppola di 60 anni e la figlia Isabella Fraulo in capillis di 40 anni. Sono Once…11 che assorbiscono la rendita
79. Il secatore inabbile Giuseppe di Somma A.G.P. di 75 anni abita nella casa di Domenic’Antonio di Palma per carità e possiede una piazza di terra fruttata ove dicesi Belvedere di giornate due di zappa. Vive da solo. Sono Once…3 e tarì 10
80. Il bracciale Giovanni Manso del quondam Giuseppe di 61 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto lo Quartiero di Sant’Andrea del Pendolo. Possiede un pezzo di terra di soscelle, olive e fruttato di giornate venti di zappa, una casa nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo affittata per carlini 20 e ha come peso annui ducati 7 al Monistero di Santa Chiara. Vive con la moglie Sebastiana Nastro di Scala di 45 anni e con i figli Eustachio Manso zappatore di 22 anni, Angiolo Manso zappatore di 17 anni e Pantaleone Manso zappatore di 28 anni casato con Agata Oliva di Scala di 30 anni e padre di Pasquale, Giuseppe e Francesco Manso di 7, 4 e 2 anni. Sono Once… 33 e tarì 10
81. Il macellaro Gennaro Coppola di 55 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Casa di Lieto, vicino San Trifone, con piccolo orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 10 che corrisponde di censo enfiteutico alla Parrocchiale di Santa Maria del Lacco ed annui carlini 12 al Reverendo Don Nicola Manso di Napoli. Vive con la moglie Domenica Amatruda di 50 anni ed i figli Gaetano Coppola bracciale di 12 anni, Nicola di 9 anni, Fortunata in capillis di 17 anni, Carmina di 14 anni ed Anastasia di 13 anni. Sono Once…12
82. L’inabbile a fattighe Geronimo Manso di 64 anni abita nella casa di Francesco Manso suo fratello e possiede un trappeto per macinar olive nel luogo detto lo Monte di basso. Vive da solo. Sono Once…1 e tarì 20.
83. L’estimatore Giuseppe Gambardella del quondam Vincenzo di 75 anni possiede la casa ove abita nel luogo dell’Annunciata con un poco di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 15 che corrisponde di censo perpetuo al Reverendissimo Capitolo. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate 25 di zappa con boffe castagnali dove dicesi Casa d’Agostino, una vigna fruttata e vitata di giornate 25 di zappa con alcuni piedi di castagne nel luogo della Trinità, una vigna fruttata ove dicesi Casa Coppola Sotto Sottribulo di giornate otto di zappa, un territorio dove chiamasi Civita di soscelle, olive e fruttato con ciglio boscoso di giornate cinquanta di zappa, una piccola selva ove dicesi Santa Barbara e un bosco selvaggio con boffe di castagne veraci e piedi di soscelle nel luogo detto Civita seu lo Pinto. Ha come annui carlini 10 al Monte del quondam Don Girolamo Manso, annui carlini 12 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 13 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 24 alla Parrocchiale di Santa Maria del Lacco, annui acrlini 25 al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 37 e mezzo al detto Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 14 al Reverendo Don Giuseppe Giordano, annui ducati 5 e mezzo alla Mensa Vescovile, annui calrini 3 e mezzo alla Cappella di Santa Maria Vetrana, annui carlini 36 per legato di messe numero 24 annue per l’anima del quondam Domenico Gambardella, annui carlini 11 e grana 4 per capitale di ducati 33 alla Congregazione de’ Morti d’Atrani, annui carlini 3 per capitale di ducati 9 alla Colleggiata di Santa Maria Maddalena d’Atrani, annui ducati 7 e mezzo per capitale di ducati 125 alla Congregazione di Santa Maria del Carmine di Atrani, annui carlini 18 per capitale di ducati 30 alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo, annui carlini 21 e grana 6 per capitale di ducati 36 ad Alessio Camera di Atrani, annui carlini 28 e grana 8 per capitale di ducati 36 a Nicola Cretella di Atrani, annui ducati 5 e tarì 1 per capitale di ducati 100 a Vincenzo d’Amato, annui carlini 33 per capitale di ducati 60 alla Chiesa dell’Annunciata di Scala, annui carlini 21 per capitale di ducati 35 ad Antonio Amodio di Pugerola ed annui ducati 4 per capitale di ducati 80 alla Congregazione del Carmine. Vive con la moglie Antonia Coppola di 68 anni ed i figli Fortunato Gambardella bracciale di 38 anni casato con Anna d’Amato di 25 anni e padre di Serafina ed Elisabetta di 5 e 3 anni, Salvadore Gambardella bracciale di 35 anni casato con Sabbatella Manso di 34 anni e padre di Diodata ed Angiola di 7 e 5 anni, Benedetto Gambardella stroppio di 32 anni, Biase Gambardella bracciale di 25 anni, Aniello Gambardella bracciale di 20 anni e Maria Gambardella in capillis di 16 anni. Sono Once…76 e tarì 22
84. Il Magnifico Don Girolamo d’Afflitto Patrizio di questa Città di Ravello di 40 anni possiede la casa palaziata ove abita nel luogo del Toro con giardino di proprio uso chiamato Santa Margherita, sopra la quale vi tiene il peso d’annui carlini 12 che corrisponde di censo enfiteutico al Benefiziato di Santa Margarita. Possiede una vigna grande fruttata e vitata di giornate venticinque di zappa nel luogo del Toro, una casa cadente nel luogo detto il Toro inaffittata nella quale abitano i servidori di casa, una vigna nel luogo detto le Case bianche parte sterile e parte fruttata di giornate dieci di zappa, una casa congionta a detta vigna affittata per annui carlini 10 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 7 e mezzo, un bosco nel detto luogo della Case bianche, una selva sopra il luogo delle Case bianche, un boschetto ove dicesi la Porta di Campo, un poco di selva ove chiamasi Scorosa, una selva nel luogo detto la Creta, una selva ove dicesi San Pietro a Bucito, una selva ove appellasi lo Manganiello, una selva in detto luogo lo Manganiello, un’altra selva in detto luogo lo Manganiello nominata Cammarota, una selva ove dicesi le Gradelle confinante col Monistero di San Cataldo di Scala, una selva nel luogo detto lo Puzzillo, un poco di castagneto nel luogo detto San Pietro a Bucito di fresco piantato, un piccolo castagneto di fresco piantato ove chiamasi Brusara, annui carlini 20 che gli corrisponde Sabbato d’Agostino per censo sopra una casa nel luogo di San Cataldo, annui ducati 37 e mezzo che gli corrisponde Onofrio Acconciajoco per censo sopra una vigna con case nel luogo detto Torello, annui ducati 14 che gli corrispondono Antonio e Pietro d’Amato quondam Giacomo sopra due luoghi uno chiamato lo Giardiniello e l’altro la Ponta, annui ducati 7 e mezzo che gli corrispondono gli eredi di Carmine d’Amato per capitale di ducati 150, annui ducati 10 per capitale di ducati 200 che gli corrisponde il Reverendo Don Giuseppe Giordano, annui carlini 30 per capitale di ducati 60 che gli corrispondono gli eredi di Sabbato Guerrasio, annui carlini 30 per censo che gli corrisponde Giuseppe Polverino sopra una vigna ove dicesi lo Toro, annui ducati 4 per capitale di ducati 100 dagli eredi di Marco Prota, annui carlini 30 per capitale di ducati 50 da Andrea Manso quondam Pasquale e una selva ove dicesi lo Puzzillo. Ha come pesi annue grana 20 al Benefiziato di Santa Margarita, annui ducati 11 e grana 3 al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 12 alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro per censo sopra la vigna a San Bartolomeo, annui carlini 8 al Reverendissimo Capitolo, annui ducati 5 alla Badia di San Trifone, annui carlini 6 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 12 al Benefiziato di Casa Rossa, annui carlini 7 e mezzo per capitale di ducati 15 al Benefiziato della Santissima Annunciata di Fusco, annui carlini 12 e mezzo per capitale di ducati 25 al Reverendissimo frate Don Diego d’Afflitto, annui ducati 6 per legato di una messa la settimana per l’anima della quondam Beatrice d’Afflitto, annui ducati 6 e mezzo per capitale di ducati 175 al Signor Don Francesc’Antonio Bonito d’Amalfi, annui carlini 25 per capitale di ducati 50 alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, annui carlini 25 per capitale di ducati 50 al Benefiziato di Sette Dolori Iuspadronato del Reverendo Don Lorenzo Risi, annui carlini 25 per capitale di ducati 50 a Francesc’Antonio d’Amato, annui carlini 16 per capitale di ducati 20 a Mattia Prota d’Atrani, annui carlini 14 per censo alla Cappella di Sant’Angiolo Nuovo, annui carlini 10 alla Sagristia della Cattedrale per censo, annui carlini 7 e grana 3 al Monistero della Santissima Trinità per censo, annui ducati 6 per capitale di ducati 80 a Don Matteo Romano di Scala, annui ducati 48 per vitalizj di quattro sue sorelle al Monistero di Santa Chiara, annui ducati 20 per vitalizj di due sue sorelle al Monistero di San Cataldo di Scala, annui ducati 20 per capitale di ducati 400 per le doti di due sue sorelle Professe al detto Monistero di Santa Chiara, altri annui ducati 25 al Padre Don Eustachio d’Afflitto olivetano suo fratello per suo vitalizio ed annui ducati 25 al Signor Don Diego d’Afflitto suo fratello per suo padrimonio. Vive con la moglie Donna Elisabetta Bonito figlia del Principe di Casapesella di 26 anni e le figlie Donna Maria Serafina di 6 anni, Donna Mari’Antonia di 5 anni, Donna Maria Rosa di 4 anni, Donna Maria Teresa di 2 anni e Donna Maria Giovanna in fascia. Nella stessa casa vivono pure il fratello Don Diego d’Afflitto Arcidiacono di 37 anni, il fratello Don Carlo d’Afflitto di 26 anni e la madre Porzia Confalone vedova di 60 anni. In casa sono censiti pure: Alessandro Fratejanni di Montagnano cameriero di 28 anni, Giovanna Iavarini di Massa moglie di Fratejanni cameriera di 50 anni, Agostino Prota coco di 60 anni, Gaetano Prota figlio di Agostino volante di 12 anni, Melchiorre Criscuolo servidore di 30 anni, Angiola Amodio di Scala serva di 55 anni e Maria Coppola nutrice di 30 anni. Sono Once 637 e tarì 16 che assorbiscono la rendita
85. Il bracciale Ignazio d’Amato di 63 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto le Lenze con due piazzette di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 33 che corrisponde di censo perpetuo al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 5 e mezzo alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello ed annui carlini 6 al Monte del quondam Don Girolamo Manso. Possiede una vigna fruttata e vitata nel luogo detto le Mosche di giornate sei di zappa e ha come peso annui ducati 7 e mezzo per capitale di ducati 125 al Magnifico Gennaro Manso di Minori. Vive con la moglie Agnese Fraulo di 50 anni e le figlie Maria Rosa d’Amato in capillis di 16 anni e Chiara d’Amato di 14 anni. Sono Once…/
86. Il bastaso Lorenzo Manso del quondam Bartolomeo di 70 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Sopra lo Torello con tre piazze di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 30 di censo enfiteutico a Giovanna Durazzo di Scala, annui carlini 8 alla Badia di San Trifone ed annui carlini 12 al Reverendo Don Carmine Sammarco. Possiede una vigna con casa diruta dentro fruttata e parte sterile ove dicesi lo Ietto seu Casa Cimmino di giornate sei di zappa. Ha come pesi annui carlini 33 e grana 3 al Convento di San Francesco, annui carlini 6 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 4 alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro, annui carlini 3 e mezzo alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, annui carlini 20 a Marco Cioffo per capitale di ducati 50 ed annui carlini 16 per capitale di ducati 20 a Giuseppe Carrano. Vive con i figli Francesco Manso bastaso di 26 anni, Anna Maria in capillis di 35 anni, Isabella in capillis di 32 anni e Trofimena in capillis di 30 anni, e con il fratello Gennaro Manso bastaso di 63 anni casato con Agnese d’Amato e padre di Pasquale Manso bracciale di 32 anni, Nicola bastaso di 25 anni, Matteo bracciale di 20 anni, Pietro bracciale di 18 anni Michele bracciale di 16 anni, Orsola in capillis di 23 anni e Carmina di 10 anni. Sono Once…66
87. Il fabbricatore Leonardo Coppola di 54 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto San Cesario con piazzetta di terra per proprio uso. Possiede una vigna fruttata e vitata nel luogo detto Casa Mosca di giornate venti di zappa, un soscellato nel luogo detto Castiglione di una giornata di zappa, una piccola vigna con case inabitabili in detto luogo di San Cesario fruttata e vitata di una giornata di zappa, un poco di soscellato ove dicesi Santa Catarinella di Civita di giornate tre di zappa e un oliveto e soscellato appellato lo Scepponiato di giornate quattro di zappa. Ha come pesi annui ducati 4 al Benefiziato di Santa Margarita, annui carlini 7 alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, annui carlini 13 al Benefiziato del Santissimo Salvadore ed annui ducati 5 per capitale di ducati 100 al Reverendissimo Capitolo. Vive con la moglie Anna Prota di 40 anni ed i figli Francesco applicato alla scuola di 12 anni, Caro di 10 anni, Gaetano in fascia, Lucrezia di 7 anni e Maria Rosa di 4 anni. Nella stessa casa vive anche il fratello Andrea Coppola sartore di 46 anni casato con Violante Donnarumma di 38 anni e padre di Matteo e Romoaldo di 10 e 8 anni. Sono Once…26
88. Il bracciale Luca di Guido di 37 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 7 che corrisponde per censo perpetuo alla Cappella di San Pantaleone, con orticello per proprio uso. Possiede un poco di terra con soscelle nel luogo detto la Ponta di Sant’Aniello e ha come peso annui carlini 5 alla Mensa Vescovile. Vive con la moglie Rosa Coppola di 40 anni e la figlia Nicoletta di Guido di 10 anni. Sono Once…13
89. Il Magnifico Notar Liborio Imparato di 39 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Aniello con giardino di proprio uso. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate tre di zappa nel luogo di San Matteo del Pendolo, una selva cedua castagnale ove dicesi la Mortella, una selvetta cedua castagnale dove chiamasi San Pietro a Bucito, annui carlini 9 e grana 6 per capitale di ducati 16 dagli eredi di Sabbato Manso, annui carlini 19 per censo dagli eredi di Gaetano Manso e annui ducati 4 e mezzo di censo dagli eredi di Gaetano Manso. Ha come pesi annui carlini 20 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 33 e grana 6 per capitale di ducati 48 alla Mensa Vescovile, annui carlini 20 per capitale di ducati 60 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 6 per capitale di ducati 10 al Reverendissimo Capitolo di Majuro, annui ducati 5 per capitale di ducati 100 al Signor Domenico Russo di Minori, annui carlini 30 per capitale di ducati 60 al Magnifico Nicola Pisacane, e al Signor Don Michele Battimelli di Napoli ducati 60 di capitale dipendenti dall’annuo censo di ducati 4 e mezzo dovutogli da suddetti eredi di Gaetano Manso. Vive con la Magnifica Angiola Grosso sua madre di 65 anni e con i fratelli e sorelle Magnifico Biase Imparato di 29 anni, Magnifica Agata in capillis di 35 anni, Magnifica Catarina in capillis di 33 anni e Magnifica Fortunata in capillis di 31 anni. Sono Once…53 e tarì 6 che assorbiscono la rendita
90. Il Magnifico Notar Luise d’Amato di 54 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Torello con piazzette di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso si annui carlini 32 e mezzo che corrisponde per censo perpetuo al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 10 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 4 al Benefziato della Santissima Annunciata de Fuschis, annui carlini 26 al cappellano del Monte del Popolo, annui carlini 10 al Signor Don Matteo d’Afflitto, annui carlini 17 e grana 3 al Benefiziato di Santa Margarita de Grisoni ed annue grana 32 alla Congregazione del Santissimo Nome di Gesù. Possiede una vigna con bottaro e peschiera dentro fruttata e vitata nel luogo detto Santo Nicola di giornate dieci di zappa, una stanza per uso di bottega lorda nel luogo di Torello solita affittarsi per annui ducati 5 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 37 e mezzo, un castagneto verace nel luogo detto Taversa seu la Grotte de’ Francesi, annui carlini 13 che gli corrisponde Tommaso d’Auria ed annui ducati 4 e mezzo che gli corrisponde Francesco d’Amato di Minori per censo sopra un pezzo d terra nel luogo di Villamena e proprio ove dicesi lo Canale. Ha come pesi annui carlini 24 alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, annui carlini 7 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 7 alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo, annui carlini 10 al Convento di San Francesco, annui carlini 14 al Benefiziato di Santa Margarita, annui carlini 30 per capitale di ducati 60 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, annui carlini 30 per capitale di ducati 60 alla Parrocchiale di Santa Maria di Gradillo ed annui carlini 33 per capitale di ducati 63 alla Mensa Vescovile. Vive con la moglie Magnifica Angelica Venosi di Majuro di 40 anni ed i figli Saverio d’Amato clerico di 22 anni, Paolo applicato all’uffizio di Notaro di 20 anni, Giuseppe applicato alla scuola di 12 anni, Catarina in capillis di 14 anni, Rosa di 10 anni, Nicoletta di 8 anni, Petronilla di 6 anni, Elisabetta di 4 anni e Serafina in fascia. Nella stessa casa vive anche la sorella Grazia d’Amato in capillis di 50 anni. Sono Once…6 e tarì 25
91. Il marinaro Matteo Prota del quondam Carmine di 60 anni possiede la casa ve abita nel luogo detto Sotto San Cataldo, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 15 che corrisponde per censo enfiteutico al Reverendo Don Giuseppe Giordano. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate dieci di zappa nel luogo detto Sotto San Cataldo, una vigna fruttata di giornate quattro di zappa nel luogo di Sotto Sant’Agostino, un oliveto con piedi di soscelle ove dicesi Sommarisio di giornate quattro di zappa e una casa nel luogo detto Torello vacua solita affittarsi a carlini 12 da’ quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 9. Ha come pesi annui carlini 15 al detto Reverendo Don Giuseppe Giordano, annui carlini 30 alla Parrocchiale di Santa Maria di Gradillo ed annui carlini 15 al Monistero di Santa Chiara. Vive con la moglie Vittoria Mosca di 54 anni e con i figli Pantaleone Prota bracciale di 22 anni e Carmina in capillis di 16 anni. Sono Once…40
92. Il bracciale inabbile Matteo Fraulo di 62 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlin 10 che corrisponde di censo perpetuo alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo. Possiede una vigna nel luogo di Santo Martino fruttata di giornate due di zappa e ha come peso annui carlini 22 al Signor Don Matteo d’Afflitto. Vive con la moglie Lucia Amatruda di 64 anni. Sono Once…1 e tarì 10
93. Il marinaro Mattia Palumbo di 42 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Portadonica, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 15 che corrisponde per censo perpetuo alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo, annue grana 17 e mezzo alla Cappella di Santa Maria Vetrana, annue grana 30 al Convento di San Francesco ed annui calrini 25 al Monistero di Santa Chiara. Possiede con i suoi fratelli una vigna in detto luogo di Portadonica fruttata di una giornata di zappa, una vigna fruttata in detto luogo di Portadonica di giornate tre di zappa, un pezzetto di vigna nel luogo detto Santo Marco a Piazzolla fruttato di una giornata di zappa, una vigna fruttata in luogo di Portadonica di giornate tre di zappa, un pezzo di vigna nel luogo detto Santa Chiara fruttato di giornate tre di zappa, una vigna parte fruttata e parte sterile nel luogo detto Castiglione di giornate dodici di zappa, un soscellato ed oliveto in detto luogo di Castiglione di giornate tre di zappa, un pezzo di vigna sterile nel luogo di Santo Cosimo di una giornata di zappa, un soscellato ove dicesi sotto Lago di giornate cinque di zappa, una terza parte di castagneto nel luogo detto lo Faito, un poco di soscellato in luogo di Castiglione di mezza giornata di zappa, una vigna fruttata nel luogo detto lo Gradone di giornate otto di zappa, un poco d’orto ove chiamasi Casa Coppola di mezza giornata di zappa ed un comprensorio di case in detto luogo di Casa Coppola solito affittarsi per annui carlini 30 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 22 e mezzo. Ha come pesi annui carlini 11 e grana 2 e mezzo al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 6 al Reverendissimo Capitolo, annui carini 20 a Cecilia della Camera, annui carlini 12 a Don Giuseppe Manso di Napoli, annui carlini 8 al Monistero di Santa Chiara, annue grana 25 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, annui carlini 37 al Monistero di Santa Chiara ed annui carlini 18 per capitale di ducati 30 al Magnifico Francesc’Antonio d’Amato. Vive con la moglie Anna Coppola di 40 anni ed i figli Michele bracciale di 14 anni e Chiara di 13 anni, il fratello Francesco Palumbo bracciale di 40 anni casato con Francesca d’Amato di 35 anni e padre di Carmine e Gaetano di 9 e 6 anni, il fratello Orazio Palumbo bracciale di 38 anni casato con Maddalena Manso di 40 anni e padre di Aniello di 8 anni, Carmina di 12 anni, Catarina di 6 anni ed Angiolo di 4 anni, e gli altri fratelli Giuseppe Palumbo bracciale di 35 anni, Fortunato Palumbo bracciale di 30 anni, Pasquale Palumbo bracciale di 25 anni e Saveria Palumbo in capillis di 23 anni. Nella stessa casa vive anche la madre Giovanna Manso vedova di 65 anni. Sono Once…126 e tarì 7 e 1/2
94. Il bracciale Michele Acconciajoco di 45 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Torello, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 10 di censo perpetuo che corrisponde alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, annui carlini 12 al Reverendissimo Capitolo ed annui carlini 33 al Monistero di Santa Chiara. Possiede una vigna vitata nel luogo di Sotto Santo Cesario di giornate quaranta di zappa e ha come pesi annui carlini 37 e mezzo al Signor Don Girolamo d’Afflitto, annui carlini 15 alla Mensa Vescovile ed annui carlini 32 al Benefiziato di Santa Margarita. Vive con la moglie Angiola Prota di 38 anni ed i figli Saverio Acconciajoco di 15 anni, Stefano di 8 anni, Carmine di 2 anni, Mari’Anna in capillis di 17 anni, Santa di 5 anni e Barbara di 4 anni. Nella stessa casa vive pure il fratello Onofrio Acconciajoco bracciale di 40 anni casato con Teresa Paulillo d’Atrani di 36 anni e padre di Gaetano di 7 anni, Giuseppe di 5 anni, Cristina di 10 anni e Maria di 4 anni. Sono Once…39 e tarì 10
95. Il bracciale Mattia Manso del quondam Cosimo di 64 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Casa Fraulo con poco d’orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 5 che corrisponde di censo enfiteutico al Signor Don Paolo Confalone. Possiede una vigna con bottaro e palmento dentro fruttata di giornate venti di zappa ove appellasi lo Pastino, un territorio fruttato e con piedi di agrumi con fontana d’acqua sorgente dentro nel luogo detto Marmorata di giornate venti di zappa, un boschetto selvaggio ove chiamasi la Ponta di Sant’Aniello, una casa nel luogo di Torello affittata per annui carlini 15 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano restano carlini 11 e grana 2 e mezzo e un poco di bosco nel luogo detto Magnettola. Ha come pesi annui carlini 3 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 4 alla Parrocchiale di Sant’Andrea, annui carlini 4 alla Sagristia della Cattedrale, annui carlini 6 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 8 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, annui carlini 28 al Reverendo don Luca Pepe, annui carlini 19 al Monistero della Santissima Trinità, annui ducati 6 per capitale di ducati 130 al Monistero della Santissima Trinità ed annui carlini 30 per capitale di ducati 50 al Signor Don Matteo d’Afflitto. Vive con i figli Nicola Manso bracciale di 24 anni, Giuseppe bracciale di 22 anni, Agnese in capillis di 18 anni e Cermosina in capillis di 16 anni. Nella stessa casa vivono anche i fratelli e sorelle Michele Manso zappatore di 62 anni, Angiolo Manso bracciale di 38 anni, Palma Manso in capillis di 52 anni e Brigida Manso in capillis di 42 anni. Sono Once…36
96. Il bastaso Matteo Pepe di 55 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Angiolo al Torello con orticello di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 11 che corrisponde di censo perpetuo al Reverendissimo Capitolo ed annue grana 22 a Gaetano Manso. Possiede annui carlini 20 per capitale di ducati 50 che gli corrisponde il Reverendo Don Giuseppe Giordano. Vive con la moglie Anna di Somma di 44 anni e con i figli Lorenzo Pepe bastaso di 30 anni casato con Santa d’Amato di 25 anni, Tommaso bastaso di 15 anni, Trofimena in capillis di 17 anni, Bonaventura di 10 anni, Chiara di 3 anni e Carlo di 2 anni. Sono Once…36 e tarì 20
97. Il Magnifico Matteo d’Amato inabbile a fattighe di 66 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Santo Nicola a Carpeno, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 22 che corrisponde di censo enfiteutico al Monistero di Santa Chiara. Possiede una vigna vicino detta casa in detto luogo di Santo Nicola a Carpeno fruttata di giornate otto di zappa, una vigna fruttata con palmento diruto dentro di giornate sei di zappa confinante con Francesco di Lieto d’Atrani da più parti, una casetta nel luogo detto lo Traglio solita affittarsi per annui carlini 10 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 7 e mezzo e sopra la quale tiene il peso di annui carlini 10 di censo perpetuo alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, due piazzette di terra fruttate di giornate due di zappa nel luogo detto lo Gradone, una selva con bosco nel luogo detto Tiscarano e un oliveto con piedi di soscelle ove chiamasi Pagliarulo di giornate 10 di zappa. Ha come pesi annui carlini 12 alla Badia di San Trifone, annui carlini 3 al Convento di San Francesco, annui carlini 15 al Benefiziato di Santa Margarita, annui carlini 31 al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 19 alla Mensa Vescovile, annui carlini 18 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 22 a Pantaleone Garofalo, annui carlini 12 al Reverendissimo Capitolo di Minori, annui carlini 25 al Monte del quondam Don Girolamo Manso per capitale di ducati 50, annui ducati 6 per capitale di ducati 100 al Benefiziato di San Giuseppe, annui carlini 27 e mezzo a Gaspare Iovene di Atrani per capitale di ducati 50, annui ducati 16 e mezzo per capitale di ducati 300 al Monistero di San Cataldo di Scala ed annui carlini 20 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello. Vive con la moglie Trofimena Manso di 49 anni e con i figli Orlando d’Amato Mastro d’ascia di 27 anni casato con Trofimena Prota di 23 anni, Giovanni d’Amato bracciale di 25 anni, Dionisio d’Amato clerico di 29 anni, Eugenia in capillis di 22 anni, Orsola in capillis di 20 anni, Chiara in capillis di 17 anni Fortunata di 12 anni ed Anna Maria di 10 anni. Sono Once…146 e tarì 15 che assorbiscono la rendita, quindi solo Once 26
98. Il Mastro sartore Matteo Pisani (o Pisano) di 31 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Sotto San Cataldo con un poco di terra per proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 32 che corrisponde di censo perpetuo, cioè carlini 16 a Matteo Manso di Scala marito di Crescenza Pisani ed altri 16 a Paolo Manso di Cricco marito di Chiara Pisani sue sorelle. Vive con la moglie Fosca Manso di 25 anni. Sono Once…14
99. Il carboniero Matteo Conte di 65 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino con orto per proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 13 che corrisponde di censo enfiteutico al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 8 al Reverendo Don Gennaro d’Amato ed annui carlini 10 al Reverendo Don Gaspare Conte di Minori. Vive con la moglie Antonia Manso di 70 anni. Sono Once…/
100. Il Magnifico Don Matteo d’Afflitto Padrizio della Città di Scala e nativo di questa Città di Ravello di 60 anni possiede la casa palaziata ove abita con giardino di proprio uso ove dicesi Casa Rufolo, sopra del quale giardino vi tiene di annui carlini 10 il peso di censo perpetuo che corrisponde alla Mensa Vescovile. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate venti di zappa ove appellasi lo Ietto, una stanza in piano alla strada publica del luogo dello Lacco solita affittarsi a carlini 8, dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 6, ducati 14 che gli corrisponde per censo perpetuo Giovanni d’Amato quondam Antonio sopra una vigna nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo, annui ducati 4 che gli corrisponde per censo Aniello d’Amato quondam Carmine sopra un soscellato nel luogo di Castiglione, annui carlini 35 che gli corrispondono gli eredi di Pietro Amendola sopra un soscellato alla Ponta di Sant’Aniello, annui carlini 30 dagli eredi di Cosimo Manso sopra il luogo di Marmorata, annui carlini 22 da Aniello Russo sopra una vigna nel luogo di Santo Martino, annui carlini 10 per capitale di ducati 12 e mezzo da Notar Luise d’Amato, annui carlini 38 dal Reverendo Don Marc’Antonio Guerrasio sopra una casa nel luogo dello Lacco, annui carlini 16 da Giovanni Guerrasio sopra una casa allo Lacco e tre cannelle delle sette dell’acqua Sabucana, con dichiarazione averle censuate più ore a diverse persone di questa Città le quali da più tempo non gli corrispondono il censo, ma verte lite nella Gran Corte della Vicaria. Ha come pesi annui ducati 12 per legato di messe due la settimana lasciato dal quondam Don Nicola Guido Confalone, annui carlini 12 al Monistero della Santissima Trinità, annui ducati 25 al Signor Don Francesco d’Afflitto suo figlio per suo padrimonio, annui carlini 30 per capitale di ducati 50 alla Parrocchiale di San Giovanni di Toro ed annui carlini 30 per capitale di ducati 50 al Convento di San Francesco. Vive con la moglie Donna Anna del Giudice Nobile della Città di Amalfi di 55 anni ed i figli Don Orazio d’Afflitto di 30 anni, Don Ridolfo di 19 anni e Don Francesco Arciprete di 28 anni. Nella stessa casa sono censiti Silvio Mussallo milanese servitore di 25 anni, Isabella Fraulo serva di 36 anni e Maddalena Palumbo serva di 50 anni. Sono Once…15
101. Il cieco inabbile a fattighe Nicola d’Amato di 80 anni abita nella casa di Ignazio d’Amato pagandone carlini 10 annui. Possiede un poco di territorio sterile con piedi di soscelle dove dicesi Sommarisco di una giornata di zappa e annui carlini 3 che gli corrisponde per capitale di ducati 10 Giovanni di Palma. Ha come peso annui carlini 5 e grana 3 ed un terso che corrisponde di censo alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa. Vive con la moglie Lucia di Palma di 74 anni e le figlie Teresa d’Amato in capillis di 35 anni e Arcangiola d’Amato in capillis di 33 anni. Sono Once…1 e tarì 6 e 2/3
102. Il bracciale Nicola Buonocore convalescente ed inabbile di 70 anni possiede la casa ove abita dove dicesi Casa Coppola con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 15 che corrisponde di censo perpetuo al Reverendissimo Capitolo ed annui carlini 2 alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo. Possiede una vigna fruttata dove dicesi Sotto Santa Maria a Lago di giornate quattro di zappa e ha come pesi annui carlini 7 alla Mensa Vescovile ed annui carlini 4 al Monistero di Santa Chiara. Vive con la moglie Catarina Manso di 64 anni. Sono Once…1 e tarì 10
103. Il bracciale Natale Manso A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 50 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Santo Nicola a Carpeno, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 20 per porzione del censo che corrisponde a Don Andrea Battimelli di Scala. Possiede una vigna fruttata e vitata in detto luogo di Santo Nicola a Carpeno di giornate due di zappa, un poco di vigna ove chiamasi lo Pennino di giornate tre di zappa, una vigna ove dicesi la Fontana dell’Annita di giornate cinque di zappa, una vigna fruttata di giornate quattro di zappa ove appellasi lo Spiruto dell’Annita e due piazzette di terra fruttate di una giornata di zappa nel luogo di Santa Croce. Ha come pesi annui carlini 21 al Benefiziato del Santissimo Rosario dentro Sant’Agostino, annui carlini 5 e mezzo alla Mensa Vescovile, annui carlini 10 al Monistero di Santa Chiara ed annui carlini 3 alla Congregazione del Carmine. Vive con la moglie Angela Fraulo di 45 anni ed i figli Andrea Manso bracciale di 25 anni casato con Diana Guerrasio di 26 anni, Francesco Manso bracciale di 19 anni, Lucia Manso in capillis di 21 anni e Trofimena Manso in capillis di 15 anni. Sono Once…39 e tarì 15
104. Il bracciale Nicola d’Amato del quondam Andrea di 40 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Ponticeto, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 35 che corrisponde per porzione di censo al Signor Don Nicola della Camera di Napoli. Possiede una vigna fruttata di giornate otto di zappa in detto luogo di Ponticeto, una vigna fruttata e vitata di giornate tre di zappa nel luogo detto Sotto Santa Chiara, una vigna piccola fruttata di giornate due di zappa nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo, un territorio nel luogo detto lo Petrito con piedi di soscelle e querce di giornate otto di zappa e un poco di territorio di querce e soscelle ove dicesi la Marina seu la Ponta di Sant’Aniello. Ha come pesi annui carlini 19 al Signor Don Nicola della Camera di Napoli, annui carlini 6 alla Mensa Vescovile, annui carlini 5 e grana 4 per capitale di ducati 9 alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro ed annui carlini 15 per capitale di ducati 25 al Monistero di Santa Chiara. Vive con la moglie Nicoletta Casanova di 36 anni, il figlio Bonaventura di 2 anni, il fratello Francesc’Antonio d’Amato bracciale di 31 anni casato con Maria Manso di 26 anni e padre di Andrea di 2 anni, e con l’altro fratello Bartolomeo d’Amato bracciale di 28 anni casato con Catarina Manso di 25 anni. Sono Once…64 e tarì 16
105. Il Magnifico Nicola Pisacane vivente del suo di 45 anni possiede la casa ove abita con piccolo giardino di proprio uso nel luogo di Sant’Agostino, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 13 e grana 25 che corrisponde di censo perpetuo al Convento di San Francesco. Possiede una piccola selva nel luogo detto Brusara, un bosco nel luogo detto Taversa, un bosco in detto luogo detto Taversa, un bosco vicino la Torina dove dicesi le Croci, un boschetto con boffe castagnali ove dicesi Santo Pietro a Bucito, una vigna fruttata nel luogo di Santo Martino di giornate quattro di zappa, un capitale di ducati 250 e per essi annui ducati 15 che gli corrisponde Francesc’Antonio d’Amato, annui ducati 11 e grana 20 per capitale di ducati 280 che gli corrispondono il Reverendo Don Michele e Don Agostino Coppola, annui carlini 12 per capitale di ducati 20 da Andrea Cioffo, annui carlini 7 per capitale di ducati 10 da Francesco e fratelli di Mosca, annui carlini 12 per capitale di ducati 20 da Giovanni Mosca, annui carlini 20 per capitale di ducati 32 da Pantaleone Manso, annui carlini 30 per capitale di ducati 60 dal Magnifico Notar Liborio Imparato e una bottega nel luogo della Piazza publica solita affittarsi per carlini 20 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 15. Ha come pesi annue grana 42 alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, annui carlini 22 alla Parrocchiale di Santa Maria di Gradillo, annui carlini 4 al Benefiziato di Sant’Angiolo dell’Ospedale, annui carlini 3 al Monistero della Santissima Trinità, annui carlii 13 alla Parrocchiale di Saanto Martino, annui carlini 15 al Convento di San Francesco ed annui carlini 15 alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro. Vive con la moglie Magnifica Chiara Imparato di 36 anni ed i figli Giuseppe, Costanza ed Antonio di 7, 5 e 1 anno. Nella stessa casa vivono pure i fratelli e sorelle Don Domenico Pisacane sacerdote di 55 anni, Don Fortunato Pisacane sacerdote di 40 anni, Rosa Pisacane in capillis di 37 anni Eleonora vedova di 50 anni ed i nipoti Saverio e Mari’Angiola di 21 e 15 anni, figli di Eleonora. Sono Once…88 e tarì 8
106. Il fabbricatore Nicola Infante di 40 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santa Croce a Carpeno, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 20 di censo enfiteutico che corrisponde alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate quattro di zappa in detto luogo di Santa Croce a Carpeno e una piazzetta di terra fruttata di una giornata di zappa in detto luogo di Santa Croce. Ha come pesi annui carlini 15 per complimento di canso di carlini 35 alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, annui carlini 30 agli eredi di Domenic’Antonio Manso dimoranti in Vietri, annui carlini 25 a Simone Manso, annui carlini 6 al Convento di San Francesco ed annui carlini 7 al Monte del quondam Don Girolamo Manso. Vive con la moglie Antonia Garibaldo di Minori di 47 anni, i figli Tommaso Infante di 13 anni, Luca di 10 anni, Domenico di 7 anni, Andrea di 3 anni e Lucia in fascia, e con la madre Anna Maria Cantilena di Minori di 76 anni. Sono Once…17
107. Il bracciale Nicola Gambardella del quondam Lorenzo di 35 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Ponticeto con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 10 di censo perpetuo che corrisponde al Reverendissimo Capitolo. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate cinque di zappa nel luogo della Santissima Trinità, una vigna fruttata e vitata in detto luogo della Santissima Trinità di giornate tre di zappa, un olveto e soscellato dove dicesi Castiglione di una giornata di zappa, un poco di terra incolta chiamata Don Pietro di giornate due di zappa e una selvetta ove chiamasi Santa Barbara. Ha come pesi annui carlini 5 alla Mensa Vescovile, annui carlini 3 alla Cappella di Santa Maria Vetrana, annui carlini 4 per legato di messe alla Parrocchiale di Santa Maria delle Grazie e San Matteo del Pendolo, annui carlini 25 per capitale di ducati 50 a Francesc’Antonio d’Amato e annui carlini 12 e mezzo per capitale di ducati 25 legato di messe alla Congregazione di Santa Maria del Carmine. Vive con la moglie Orsola Manduca di 25 anni, il figlio Matteo di 7 anni, il fratello Carmine Gambardella bracciale di 24 anni e le sorelle Angiola ed Antonia in capillis di 30 e 18 anni. Sono Once…24
108. Il bastaso Nicola Battimelli di 65 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino e possiede una piccola vigna fruttata di giornate quattro di zappa in detto luogo di Santo Martino. Vive con la moglie Maddalena d’Amato d’Atrani di 46 anni ed i figli Carmine Battimelli bastaso di 14 anni e Rosa Battimelli di 11 anni. Sono Once…6
109. Il bracciale inabbile Nicola Coppola del quondam Domenico di 74 anni possiede la casa ove abita nel luogo di San Giovanni alla Costa, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 15 che corrisponde per censo perpetuo alla Mensa Vescovile. Possiede due piazze di terra fruttate di giornate tre di zappa ove dicesi Sossiero. Ha come peso annui carlini 11 alla Parrocchiale di Santa Maria di Gradillo. Vive con la moglie Rosolina Fraulo di 66 anni e con i figli Giuseppe Coppola bastaso di 24 anni casato con Anastasia Manso di 24 anni, Crescenza Coppola in capillis di 26 anni e Lucia Coppola in capillis di 23 anni. Sono Once…13 e tarì 10
110. Il servidore Nicola Sanso di 61 anni possiede la casa ove abita con orto di proprio uso nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo, sopra la quale vi tiene il peso di annue grana 30 che corrisponde per censo perpetuo alla Parrocchiale di Sant’Andrea, possiede una piazzetta di terra fruttata in detto luogo di Sant’Andrea del Pendolo con case dirute di giornate due di zappa. Vive con la moglie Cermosina Porpora di 55 anni ed i figli Andrea Sanso bracciale di 20 anni, Benedetto Sanso bracciale di 15 anni, Antonia Sanso in capillis di 25 anni, Laura Sanso in capillis di 17 anni ed Anna Sanso di 10 anni. Sono Once…18
111. Lo zappatore Nicola Manso del quondam Bartolomeo di 19 anni possiede la casa ove abita Sotto la Parrocchiale di San Giovanni alla Costa, con pezzetto di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 16 che corrisponde per censo enfiteutico alla detta Parrocchiale di San Giovanni. Possiede un soscellato nel luogo detto Sotto Lago di giornate quattro di zappa, un soscellato ed oliveto nel luogo detto Castiglione di giornate tre di zappa e un pezzetto di terra di soscelle da Sopra la Torre di Marmorata. Ha come pesi annui carlini 20 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 20 per capitale di ducati 50 a Gaspare Trotta ed annui carlini 12 e mezzo per capitale di ducati 25 a Benedetto Manso di Cricco. Vive con la madre Orsola Palumbo vedova di 49 anni, il fratello Lorenzo Manso di 8 anni e la sorella Mari’Anna Manso in capillis di 16 anni. Sono Once…12
112. Il bracciale Nicola d’Acampora di 50 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Torello, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 2 che corrisponde per censo perpetuo alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello ed annui carlini 16 al Dottor Fisico Don Andrea Battimelli di Scala. Possiede una piazza di terra fruttata di una giornata di zappa ove dicesi Sossiero. Ha come peso annui carlini 8 alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa. Vive con la moglie Carmina Coppola di 46 anni ed i figli Aniello d’Acampora di 17 anni, Tommaso A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 10 anni e Trofimena di 6 anni. Sono Once…22
113. Il bracciale Onofrio Polverino di 60 anni possiede la casa ove abita ove dicesi Casa Fenice con tre orti di proprio uso. Possiede un poco di vigna fruttata ove chiamasi Casa Pisano di giornate quindici di zappa, un boschetto nel luogo detto Santa Barbara, un poco di oliveto nel luogo detto Civita di giornate quattro di zappa, due piazzette di terra ove dicesi la Marina di giornate tre di zappa ed altre piazze di terra sopra del luogo di Santa Chiara fruttate di giornate quattro di zappa. Ha come pesi annui carlini 7 e mezzo alla Chiesa della Santissima Annunciata e annui carlini 12 alla Congregazione del Gesù per censo. Vive con la moglie Rosa Porpora di 48 anni ed i figli Filippo Polverino bracciale di 23 anni, Angiolo Polverino bracciale di 21 anni casato con Saveria d’Amato di 20 anni e padre di Gaetano, Chiara e Cosimo di 4, 3 e 1 anno, Tommaso Polverino bracciale di 19 anni e Maria Polverino in capillis di 17 anni. Sono Once…50 e tarì 15
114. Il bracciale Pietro Manso del quondam Michel’Angiolo di 34 anni possiede la casa ove abita con un poco di orto di proprio uso nel luogo di Santa Croce a Carpeno, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 2 che corrisponde per censo perpetuo al Reverendissimo Capitolo di Minori. Possiede una piazza di terra fruttata di una giornata di zappa nel luogo suddetto di Santa Croce. Vive con la moglie Angiola Brando di Minori di 25 anni, con le figlie Fortunata ed Angela Manso di 4 e 1 anno, e con le sorelle Giovanna Manso in capillis di 30 anni e Rosa Manso in capillis di 20 anni. Sono Once…12
115. Il bracciale Pantaleone d’Amato del quondam Sabbato di 35 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Torello. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate venti di zappa nel detto luogo di Torello e ha come peso annui ducati 15 al Monistero di Santa Chiara. Vive con i figli Sabbato d’Amato di 8 anni ed Anna d’Amato di 4 anni e col fratello Alessandro d’Amato marinaro di 28 anni casato con Antonia d’Amato di 26 anni e padre di Giuseppe d’Amato di 4 anni. Sono Once…27 e tarì 10
116. Il bastaso inabbile Pietro Manso del quondam Gaetano di 72 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Brusara, sopra la quale vi iene il peso di annui ducati 4 e mezzo che corrisponde di censo perpetuo a Don Agostino Coppola. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate dodici di zappa in detto luogo di Brusara e una vigna piccola nel detto luogo di Brusara di giornate tre di zappa. Ha come pesi annui ducati 4 e mezzo al Magnifico Notar Liborio Imparato ed annui carlini 12 e mezzo al Reverendo Don Rosario Manso suo figlio per supplimento del suo padrimonio. Vive con la moglie Orsola Russo di 64 anni ed i figli Gennaro Manso bastaso di 38 anni casato con Anastasia Manso di 37 anni e padre di Francesca, Fortunata, Crescenza e Teresa di 14, 11, 8 e 6 anni, e Don Rosario Manso sacerdote di 32 anni. Nella stessa casa vivono anche il nipote Saverio Manso bastaso di 28 anni casato con Orsola Manso di 25 anni, il nipote Andrea Manso bastaso di 25 anni casato con Giovanna Coppola, la nipote Chiara Manso in capillis di 20 anni, il fratello Carlo Manso bastaso inabbile a fattighe per esser stroppio di 46 anni e Maria Smiraglio di Lettere vedova del fu Antonio Manso suo fratello di 62 anni. Sono Once…36
117. Il manipolo di fabbricatore Pietro Guerrasio di 26 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santa Croce a Carpeno con poco di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 4 e mezzo che corrisponde di censo enfiteutico al Reverendissimo Capitolo. Possiede una vigna nel luogo detto l’Annita di giornate dodici di zappa, un poco d’oliveto nel luogo detto l’Angresia di giornate due di zappa, un poco di soscellato ove dicesi la Marina di giornate due di zappa ed annui ducati 4 che gli corrispondono Natale ed Andrea Manso per censo sopra alcuni beni stabili nel luogo di Santa Croce. Ha come peso annui carlini 30 per capitale di ducati 60 al Signor Don Girolamo d’Afflitto. Vive con la moglie Anna Mosca di 24 anni, la madre Orsola Pisano vedova di 56 anni ed i fratelli e sorelle Cosimo Guerrasio manipolo di fabbricatore di 24 anni, Speranza Guerrasio in capillis di 14 anni e Lucia A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 10 anni. Sono Once…30 e tarì 20
118. Il bracciale Pasquale Amatruda di 23 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santa Chiara. Possiede una vigna in detto luogo di Santa Chiara fruttata di giornate tre di zappa e ha come pesi annui carlini 16 e mezzo al Monistero della Santissima Trinità ed annue grana 10 alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa. Vive con la moglie Grazia Palumbo di 23 anni e la figlia Anna Maria Amatruda in fascia. Sono Once…12 e tarì 25
119. Il bracciale Pantaleone Fraulo del quondam Lorenzo di 20 anni abita nella casa del Magnifico Gennaro Manso di Minori con piazzetta di terra pagandone annui ducati 4. Possiede due piazzette di terra nel luogo di Torello fruttate di mezza giornata di zappa. Vive con la madre Catarina d’Amato vedova di 60 anni e con i fratelli e sorelle Michel’Angiolo Fraulo bracciale di 18 anni, Paolo Fraulo di 10 anni, Carmina Fraulo in capillis di 26 anni, Palma Fraulo in capillis di 15 anni e Cermosina Fraulo di 13 anni. Sono Once…25 e tarì 20
120. Il bracciale Paolo Manso del quondam Nicola di 36 anni possiede la casa ove abita con piazzette di terra di proprio uso nel luogo di Santa Maria di Gradillo, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 8 che corrisponde per censo enfiteutico al Monistero di Santa Chiara ed annui carlini 12 al Signor Don Agostino Coppola. Possiede un poco di territorio fruttato nel luogo del Vescovado seu lo Seggio di giornate de di zappa, un orto fruttato nel luogo di Santa Maria di Gradillo di giornate due di zappa e un poco di territorio nel luogo Sotto la Chiesa di Santa Maria di Gradillo fruttato di mezza giornata di zappa. Vive con la moglie Teresa Sammarco di 35, il fratello Trifone Manso bracciale di 28 anni casato con Crescenza d’Amato di 24 anni e l’altro fratello Michele Manso bracciale di 19 anni. anni Sono once…36
121. Il Mastro scarparo inabbile Pietro Conte di 86 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Casa d’Agostino. Possiede un po’ di selvetta nel luogo detto lo Faito, una selvetta verace nel luogo detto lo Murillo e un pezzo di terra piantato di castagne veraci dove dicesi Brusara. Ha come pesi annui carlini 9 al Reverendissimo Capitolo ed annui carlini 7 alla Parrocchiale di San Giovanni al Toro. Vive con la moglie Angiola Ippolito di 74 anni ed i figli Giuseppe Conte bracciale di 54 anni casato con Rosaria Vessicchio di Atrani di 46 anni e padre di Carmine lavorante di scarpe di 20 anni, Catarina in capillis di 18 anni, Domenica in capillis di 16 anni e Francesca in capillis di 12 anni, Rosa A.G.P. (Ave Gratia Plena) figlia adottiva di 52 anni e Don Antonio Conte sacerdote di 52 anni. Nella stessa casa vive pure la cognata Isabella Ippolito di 72 anni. Sono Once…28 e tarì 20
122. Il tessitore di tela Pantaleone Sammarco di 38 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 20 di censo perpetuo che corrisponde alla Magnifica Grazia d’Agostino di Napoli. Possiede una piccola vigna vicino detta casa in luogo di Santo Martino di una giornata di zappa, due piazzette di selva castagnale nel luogo detto Brusara, quattro piazze di terra in detto luogo di Brusara di giornate tre di zappa, una selva castagnale nel luogo di San Pietro a Bucito, un castagneto verace con bosco dove dicesi l’Acqua di Scala, una metà di selva castagnale con bosco nel luogo detto l’Acqua di Scala e una selva in detto luogo dell’Acqua di Scala. Ha come pesi annui carlini 7 alla Parrocchiale di Santo Martino, annui carlini 31 al Benefiziato di Sant’Angiolo dell’Ospedale e annui carlini 5 al Benefiziato di Santa Margarita de’ Grifoni. Vive con la moglie Orsola Manso di 45 anni ed i figli Gaspare Sammarco di 13 anni, Baldassarre di 11 anni, Carmine di 5 anni e Trofimena in capillis di 15 anni. Sono Once…12
123. Il Mastro d’ascia Pietro Manso di Antonio di 48 anni abita in casa di Giuseppe Manso figlio adottivo di detto Antonio pagandone carlini 30 d’affitto e deve conseguire da Giuseppe Manso ducati 200 di capitale, per i quali ne deve corrispondere d’interessa. Vive con la moglie Isabella Villaro di Gragnano di 50 anni ed i figli Nicola Manso lavorante di 15 anni, Francesca in capillis di 20 anni, Rosa in capillis di 18 anni e Candida di 13 anni. Sono Once…20
124. Il bracciale Pietro d’Amato di Gennaro di 30 anni possiede la casa ove abita nel luogo del Vescovado. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate 25 di zappa dove dicesi la Vena, un capitale di ducati 80 dotali di Santa d’Amato da Aniello d’Amato quondam Carmine e un altro capitale di ducati 80 dotali di Grazia d’Amato dal medesimo Aniello d’Amato quondam Carmine. Ha come pesi ducati 13 e grana 70 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 5 e mezzo alla Mensa Vescovile, annui carlini 10 a Tommaso d’Amato per legato, annui ducati 5 per capitale di ducati 100 a Pantaleone Palumbo, annui carlini 7 e mezzo per capitale di ducati 12 al Benefiziato di San Giuseppe, annui carlini 5 e mezzo per capitale di ducati 10 alla Mensa Vescovile e annui carlini 20 a Paolo Manso per legato a beneficio di Bonaventura Manso suo nipote. Vive con la moglie Santa d’Amato di 30 anni ed i figli Antonio di 6 anni, Trifone di 2 anni ed Agata di 8 anni. Nella stessa casa vive il fratello Giuseppe d’Amato bracciale di 28 anni casato con Grazia d’Amato di 27 anni e padre di Simone, Pantaleone e Chiara di 7, 5 e 2 anni. Sono Once…25 e tarì 15
125. Il bracciale Pietro Russo di 44 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 7 che corrisponde per censo enfiteutico al Magnifico Gennaro Pandolfo di Scala ed annui carlini 11 a Salvadore Coppola di Santo Mango. Possiede un poco di vigna nel luogo di fuori Santo Martino fruttata e vitata di giornate tre di zappa ed un’altra vigna nel detto luogo di Santo Martino nominata la Cesaria dotale di Chiara sua moglie, fruttata, di giornate tre di zappa. Vive con la moglie Chiara Sammarco di 39 anni ed i figli Bonaventura di 8 anni, Gaetano di 4 anni ed Anella di 13 anni Nella stessa casa vive pure la cognata Chiara Manso vedova del quondam Angiol’Antonio suo fratello di 40 anni con i figli Francesco Russo bastaso di 16 anni, Pantaleone Russo applicato alla scuola di 13 anni, Vincenza Russo in capillis di 18 anni e Maddalena Russo di 5 anni. Sono Once…18
126. Il bracciale Pantaleone Gambardella di 62 anni possiede la casa ove abita nel luogo della Santissima Trinità, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 25 di censo perpetuo che corrisponde al Monistero della Santissima Trinità. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate dieci di zappa in detto luogo della Santissima Trinità, un pezzetto di vigna fruttato di una giornata di zappa ove dicesi vicino Civita, un pezzetto di terra seu vigna fruttata di giornate tre di zappa con case dirute dentro nel luogo del Vescovado, una selvetta verace nel luogo detto Santa Barbara confinante con le vene di Cimbrone, una casa nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo affittata ad Alessandro Paracuollo per annui carlini 15, dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 11 e grana 2 e mezzo, e due pazzette di terra fruttate di giornate due di zappa in detto luogo di Sant’Andrea ove dicesi Casa Mola. Ha come pesi annui carlini 12 e mezzo al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 35 al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 7 alla Cappella di Santa Maria Vetrana, annui ducati 7 e tarì 2 per capitale di ducati 135 a Francesc’Antonio d’Amato assegnati al detto Monistero, annui carlini 12 e mezzo per capitale di ducati 25 alla Congregazione di Santa Maria del Carmine ed annui carlini 15 per capitale di ducati 30 al Benefiziato di sant’Angiolo dell’Ospedale. Vive con il figlio Francesco Gambardella bracciale di 30 anni casato con Nicoletta Zevola di Scala di 31 anni e con l’altro figlio Michele Gambardella bracciale di 25 anni casato con Chiara di Guido di 25 anni. Sono Once…52 che assorbiscono la rendita, quindi solo Once 24
127. Il Privileggiato Pantaleone Manso di 49 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Torello, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 20 che corrisponde per censo perpetuo al Reverendissimo Capitolo ed annui carlini 20 al Reverendo Don Domenico Pisacane. Possiede una piazza di terra con ripa nel luogo detto l’Annita fruttata di una giornata di zappa, una piazzetta di terra sterile ove dicesi Casa Mosca di un quarto di giornata di zappa, una metà di casa solita affittarsi per carlini 6 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 4 e mezzo, due piazzette di terra in detto luogo di Casa Mosca fruttate di una giornata di zappa, un bosco ove dicesi Taversa e una selva castagnale ove dicesi sopra la Fontana dell’Annita. Ha come pesi annui carlini 10 al Benefiziato della Santissima Annunciata del Forno, annui carlini 4 alla Parrocchiale di Santa Maria di Gradillo, annui ducati 5 per capitale di ducati 100 al Monistero della Santissima Trinità e annui carlini 36 per capitale di ducati 72 alla Congrega del Gesù. Vive con la moglie Maddalena di Lieto di Minori di 47 anni ed i figli Ambrogio Manso fabbricatore di 17 anni, Andrea Manso applicato alla scuola di 13 anni, Bonaventura Manso applicato alla scuola di 12 anni, Antonino Manso applicato alla scuola di 9 anni, Stefano Manso di 5 anni, Emanuele Manso di 2 anni, Catterina Manso in capillis di 15 anni, Maria Giuseppa Manso di 7 anni Don Francesco Manso sacerdote di 25 anni e Don Alessio Manso sacerdote di 23 anni. Nella stessa casa vivono pure il fratello Don Giovanni Manso sacerdote di 43 anni e la sorella Agnese Manso bizzoca di 54 anni. Sono once…33 e tarì 10 che assorbiscono la rendita
128. Il bracciale Pantaleone Palumbo di 50 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Casa Coppola con orticello di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 13 che corrisponde di censo perpetuo alla Mensa Vescovile ed annui carlini 25 al Monistero di Santa Chiara. Possiede una vigna fruttata con poco d’oliveto di giornate otto di zappa nel luogo detto Portadonica, una vigna nel luogo detto lo Petrito fruttata e vitata di giornate otto di zappa, una piccola vigna fruttata dotale della cognata Vittoria Manso di giornate due di zappa ove dicesi Santo Marco a Piazzolla, una vigna fruttata con piedi di soscelle ove chiamasi Castiglione di giornate dieci di zappa, un poco di castagneto verace nel luogo detto Santa Barbara e ducati 5 annui per capitale di ducati 100 che gli corrispondono Gennaro e Tommaso d’Amato. Ha come pesi annui carlini 20 alla Magnifica Cecilia della Camera, annui carlini 30 al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 5 alla Parrocchiale di Santa Maria del Lacco, annui carlini 32 al Reverendissimo Capitolo, annui ducati 4 e mezzo alla Parrocchiale di San Pietro, annui carlini 8 al Monistero della Santissima Trinità, annui ducati 4 per censo girato dal Signor Don Diego Sasso alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro ed annui ducati 5 e tarì 3 per censo girato dal suddetto Signor Don Diego alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo. Vive con la moglie Maria d’Amato di 48 anni ed i figli Pietro Palumbo bracciale di 15 anni, Michele di 13 anni, Trofimena di 12 anni, Vittoria di 10 anni, Teresa di 8 anni, Anna di 6 anni ed Antonia di 4 anni. Nella stessa casa vive pure il fratello Domenico Palumbo bracciale di 44 anni casato con Vittoria Manso di 35 anni e padre di Giovanni Palumbo bracciale di 14 anni, Crescenzo di 12 anni e Rosario di 8 anni. Sono Once…52 e tarì 10
129. Lo stroppio mendicante Pantaleone Fraulo del quondam Silvestro di 25 anni abita in casa seu in un bascio del Magnifico Notar Luise d’Amato nel luogo del Torello per carità e possiede un poco di soscellato ed oliveto di una giornata di zappa ove dicesi la Cappelluccia dello Carusiello. Vive con i fratelli e sorelle Francesco Fraulo di 10 anni, Gaetano Fraulo di 4 anni, Silvestro Fraulo di 2 anni, osa Fraulo in capillis di 22 anni e Serafina Fraulo in capillis di 19 anni. Sono Once…2 e tarì 10
130. Il bracciale Paolo Manso del quondam Giuseppe di 48 anni possiede la casa ove abita nel luogo di San Francesco, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 3 che corrisponde al Benefiziato di San Giacomo di Ponticeto di censo perpetuo ed annui carlini 27 per porzione di censo al Convento di San Francesco. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate trenta di zappa nel luogo di San Francesco, una vigna fruttata dove dicesi lo Prencipe di giornate dieci di zappa, una vigna fruttata con case dentro nel luogo detto la Marina di giornate quaranta di zappa, un pezzo di terra fruttato nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo di una giornata di zappa, un poco di oliveto e soscellato ove dicesi la Grotte di Petina di giornate tre di zappa, un ospizio di case nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo solito affittarsi per annui carlini 15, dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 11 e grana 2 e sopra la quale vi tiene il peso di carlini 18 di canso perpetuo alla Cappella di San Pantaleone, una vigna fruttata di giornate otto di zappa ove appellasi Cigliano, annui carlini 37 e mezzo per capitale dotale di ducati 75 che gli corrisponde Domenico di Palma ed annui carlini 33 che gli corrisponde per censo Giuseppe Buonocore. Ha come pesi annui ducati 17 di censo al Convento di San Francesco, annui ducati 33 ai Signori Confalone, annui carlini 12 e grana 6 al Benefiziato di San Giuseppe, annui carlini 5 alla Cappella di San Pantaleone, annui carlini 12 di censo sopra la vigna a Cigliano alla Badia di San Trifone, annui carlini 17 e mezzo per capitale di ducati 35 alla Badia di San Trifone, annui carlini 30 per capitale di ducati 50 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 20 per capitale di ducati 25 al Magnifico Don Andrea Battimelli di Scala, annui ducati 12 per capitale di ducati 24 al Monistero della Santissima Trinità, annui carlini 7 e mezzo per capitale di ducati 15 al Convento di San Francesco ed annui carlini 12 e mezzo per capitale di ducati 25 al Magnifico Andrea Pepe di Minori. Vive con la moglie Chiara Pisano di 40 anni ed i figli Matteo Manso di 8 anni, Antonio di 1 anno e Gaetana in capillis di 20 anni. Nella stessa casa vivono anche i nipoti Bonaventura Manso bracciale di 24 anni e Michele Manso applicato alla scuola di 15 anni. Sono Once…102 e tarì 24
131. Il Magnifico Don Paolo Confalone Padrizio di questa Città di Ravello di 53 anni possiede la casa palaziata ove abita nel luogo detto lo Toro con giardino di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 14 di censo enfiteutico che corrisponde alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro. Possiede una casa in detto luogo del Toro con cortile vacua e non si suole affittare, una casa e bottega nel luogo del Vescovado solita affittarsi per annui carlini 20 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 15 e la bottega sta affittata per annui carlini 30 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 22 e mezzo, una casa vicino la Chiesa della Santissima Annunciata Nuova con piccolo cortile, solita affittarsi per annui carlini 20 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 15, una vigna fruttata e vitata di giornate quindici di zappa con orto vicino nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo, una vigna fruttata e vitata di giornate quindici di zappa con acque sorgenti dentro nominata Don Pietro, una vigna fruttata e vitata di giornate sette di zappa murata con acqua sorgente dentro e con peschiera nel luogo detto Lago e con oliveto, soscellato e cerqueto da fuori, una vigna fruttata di una giornata di zappa con case dirute dentro nel luogo detto Sanbuco, un giardino di frutti dolci ed agri ad acquatorio, parte murato, con peschiere, acque sorgenti e canale dell’acqua che viene dalla Pendola, con torretta e case dentro per comodo del medesimo di giornate trentacinque di zappa nel luogo detto Marmorata, un bosco in detto luogo di Marmorata, una vigna fruttata e vitata di giornate sei di zappa con boschetto, fosso di calcara e piedi di castagne veraci con peschiera ed acquedotto nel luogo detto lo Ietto, una selva ove dicesi la Porta di Campo, un piccolo oliveto ove dicesi la Ponta di Sant’Aniello, una selva ove dicesi lo Puzzillo con acqua sorgente dentro, un castagneto di fresco piantato nel luogo detto lo Faito, un bosco e selva nominata Sette parti, un bosco e selva con acqua sorgente e fosso di calcara dentro ove dicesi Sambuco, una selva ove chiamasi la Torece, annui carlini 23 di censo da Giuseppe Buonocore, una selvetta ove dicesi Tiscarano, annui ducati 7 e mezzo che gli corrispondono per censo Francesc’Antonio e Vincenzo d’Amato fratelli sopra la casa nel luogo di Sant’Andrea, annui ducati 7 e mezzo di censo dagli eredi di Gregorio di Palma, annui ducati 5 di censo da Mattia Manso quondam Cosimo, annui ducati 5 e mezzo di censo da Vincenzo d’Amato A.G.P. (Ave Gratia Plena), annui carlini 12 di censo da Andrea di Palma quondam Erasmo, annui carlini 15 di censo da Gennaro d’Amato quondam Tommaso, annui carlini 6 di canso da Crescenzo Manso quondam Cosimo, annui carlini 6 di censo da Giovanni di Palma, annui carlini 3 di censo dal Reverendo Don Gaetano Coppola, una cartiera di pile sette ferrate ed una sferrata con spanditoio ed altri comodi nel luogo di Marmorata stabilita la rendita per annui ducati 42, un molino ad una mola in detto luogo stabilita la rendita per annui ducati 6 e il Ius di mezza cinquina a barile di vino che gli frutta annui ducati 9. Ha come pesi annui ducati 7 e grana 72 per più censi alla Mensa Vescovile, annui carlini 14 per censo al Monistero di San Cataldo di Scala, annui carlini 17 per censo al Benefiziato di San Pietro a Cigliano, annui carlini 7 per censo al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 11 per censo al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 47 per censo al Monistero della Santissima Trinità, annui ducati 4 e grana 20 per censo alla Chiesa della Santissima Annunciata de Fuschis, annui carlini 12 per censo al Benefiziato di San Lorenzo del Toro, annui carlini 5 di censo alla Parrocchiale di Santo Martino, annui carlini 3 al Benefiziato della Santissima Annunciata del Forno, annui carlini 12 di censo redibile di ducati 30 per messe, annui ducati 25 a Don Andrea Confalone suo fratello per suo padrimonio, annui ducati 24 al Monistero di Santa Chiara per vitalizio di due sue sorelle Professe, annui ducati 20 al detto Monistero per vitto della Signora Donna Antonia Confalone sua figlia, annui ducati 8 per l’acqua che viene dal luogo di Marmorata agli eredi di Don Pietro di Fusco, annui carlini 24 per censo al Convento di San Francesco, annui carlini 30 per messe alla Cappella dei Santo Liborio Iuspadronata di sua Casa, annui carlini 20 per messe alla Cappella di San Giovanni a Mare Iuspadronata di sua Casa, annui carlini 30 di censo alla Chiesa della Santissima Annunciata Nuova ed annui carlini 10 e grana 9 per censo alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo. Vive con la moglie Lucrezia Bonelli Nobile di Barletta di 26 anni ed i figli Don Giuseppe Confalone di 8 anni, Don Giovanni di 6 anni, Don Antonio di 2 anni e Donna Eleonora di 3 anni. Nella stessa casa vivono il fratello Don Andrea Confalone sacerdote di 70 anni e la sorella Donna Felice Confalone in capillis di 64 anni. Sono censiti pure: Nicola Sanso servidore di 60 anni, Luca Guido servidore di 37 anni, Rosa Coppola serva di 40 anni, Rosa Porpora serva di 55 anni, Mari’Anna Polverino serva di 20 anni e Catarina Manso di Scala serva di 56 anni. Sono Once…228 e tarì 24
132. Il bracciale Simone Manso del quondam Donato di 43 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Torello con piazze di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 4 che corrisponde per censo perpetuo al Reverendo Don Lorenzo Risi. Possiede una vigna fruttata di giornate sei di zappa nel detto luogo di Torello nominata Masiello, un poco di vigna fruttata di una giornata di zappa con peschiera diruta dentro nel luogo di Santo Pietro, un poco di oliveto nel luogo detto Marmorata seu lo Trappeto di giornate due di zappa, una casa nel luogo di Torello ove dicesi Casa Fraulo solita affittarsi a carlini 15 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 11 e grana 2 ed un terzo, sopra la quale vi tiene il peso di canso perpetuo di annui carlini 15 al Magnifico Gennaro Manso di Minori, ed un territorio fruttato con olive e soscelle ove chiamasi Paradiso di giornate quattro di zappa. Ha come pesi annui carlini 3 ad Aniello Manso ed annui carlini 3 per legato di messe alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello. Vive con la moglie Petronilla Infante di 35 anni ed i figli Diego Manso di 8 anni, Romoaldo di 1 anno, Anna in capillis di 15 anni e Bonaventura di 12 anni. Nella stessa casa vive pure il fratello Cristofaro Manso bracciale di 40 anni casato con Mattia Manso di 35 anni e padre di Fortunato di 8 anni, Rosa di 12 anni e Catarina A.G.P. (Ave Gratia Plena). Sono Once…24 e tarì 20
133. Lo stroppio Sabbato Manso del quondam Alessandro di 75 anni possiede la casa ove abita con piazzette di terra di proprio uso nel luogo di Santa Croce a Carpeno, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 15 di censo enfiteutico che corrisponde al Benefiziato di Santa Margherita de’ Grifoni e annui carlini 20 a Don Agostino Coppola. Possiede una vigna fruttata e vitata ove dicesi l’Annita e ha come peso annui ducati 6 e mezzo agli eredi di Don Pietro di Fusco. Vive da solo. Sono Once…1 e tarì 20
134. Il bastaso Simone Pepe di 30 anni possiede la casa ove abita ove chiamasi lo Traglio, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 20 di censo perpetuo che corrisponde alla Parrocchiale di San Giovanni alla Costa. Possiede una piazzetta di terra fruttata di una giornata di zappa nel luogo detto Casa Parere e ha come peso annui carlini 4 ad Andrea Manso. Vive con la madre Agnese Manso vedova di 64 anni e con la sorella Anna Pepe in capillis di 22 anni. Sono Once…12 e tarì 20
135. Il bracciale Stefano Manso A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 75 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Sotto Santa Maria a Lago. Possiede una vigna fruttata dove dicesi Ingino di giornate sette di zappa e un piccolo territorio di soscelle ed olive ove chiamasi la Ponta di Sant’Aniello di giornate tre di zappa. Ha come pesi annui carlini 25 alla Badia di San Trifone ed annui carlini 16 per capitale di ducati 20 ad Antonio di Palma. Vive con la moglie Anna Coppola di 70 anni ed il figlio Paolo Manso bracciale di 29 anni. Sono Once…13 e tarì 10
136. Il carboniero Sabbato d’Agostino di 58 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto San Cataldo con piccolo orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso si annui carlini 20 che corrisponde di censo enfiteutico al Signor Don Girolamo d’Afflitto. Possiede una piazza di terra fruttata nel luogo di San Giovanni alla Costa di una giornata di zappa e una piccola vigna fruttata e vitata di giornate due di zappa dove dicesi Sotto San Cataldo. Vive con la moglie Maddalena Manso di 49 anni ed i figli Bonaventura d’Agostino di 12 anni, Pasquale di 9 anni, Geronimo di 7 anni e Cecilia in capillis di 22 anni. Sono Once…12
137. Il fabbricatore Simone Prota di 62 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Angiolo di Torello con piazze di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 10 che corrisponde di censo perpetuo alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello. Possiede tre capi di terra fruttati con casetta dentro che sta vacua ove appellarsi Casa Pepe, la quale casa vacua è solita affittarsi a carlini 15 dai quali dedotto il quarto per l’accomodazioni necessarie restano carlini 11 e grana 2 ed un terzo, una vigna sterile con pochi piedi di soscelle di una giornata di zappa ove chiamasi Sussiero e tre piazzette di terra di olive ove dicesi lo Cafaro di una giornata di zappa. Ha come peso annue grana 20 al Reverendissimo Capitolo. Vive con la moglie Mattia Manso di 55 anni e con il figlio Giuseppe Prota bracciale di 18 anni. Sono Once…16 e tarì 12 e 1/2
138. Il mendicante Sabbato lo Priore di 63 anni abita in casa di Giuseppe Mosca pagandone annui carlini 6 d’affitto. Vive con la moglie Rosaria di Lieto di 52 anni. Sono Once…/
139. Il bracciale Santolo Manso di 66 anni abita in casa di Mastro Giovanni Guerrasio pagandone annui carlini 12 d’affitto. Possiede una piccola vigna fruttata di una giornata di zappa ove dicesi Casa Scannapieco ed una casa in detto luogo di Casa Scannapieco affittata a Carmine Russo per annui carlini 15, sopra la quale insieme alla vigna vi tiene il peso di annui carlini 7 che corrisponde per censo perpetuo alla Parrocchiale di Santa Maria di Gradillo ed annui carlini 8 a Francesco Manso di Napoli, i quali pesi eguagliano la rendita di detta casa. Ha come peso carlini 17 e mezzo annui per capitale di ducati 40 che corrisponde al Monistero della Santissima Trinità. Vive con la moglie Chiara Vozza di Napoli di 52 anni e con le figlie Carmina Manso in capillis di 26 anni, Nicoletta in capillis di 17 anni e Teresa di 12 anni. Sono Once…5 e tarì 25 che assorbiscono la rendita
140. Lo scarparo Trifone Manso di 66 anni possiede la casa ove abita dove dicesi Casa Scannapieco con due piazze di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 8 che corrisponde al Benefiziato di (mancante) di Scala ed annui carlini 2 alla Sagristia della Cattedrale. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate quattro di zappa nel luogo detto Taversa, una vigna fruttata di una giornata di zappa ove dicesi Casa Scannapieco e una vigna vitata e fruttata di giornate tre di zappa nel luogo detto Casa Rossa. Ha come pesi annui carlini 30 per capitale di ducati 50 a Giuseppe Mosca, annui carlini 22 per capitale di ducati 30 al Magnifico Francesc’Antonio d’Amato ed annui carlini 18 per capitale di ducati 30 al Magnifico Alessandro Palumbo di Minori. Vive con i figli Gaspare Manso garzone di 15 anni e Francesco Manso scarparo di 40 anni casato con Santa Manso di Scala di 40 anni e padre di Michel’Angiolo di 9 anni, Lorenzo di 6 anni, Romoaldo di 3 anni ed Orsola in fascia. Nella stessa casa vive pure il fratello Carlo Manso sartore di 60 anni casato con Anna A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 54 anni e padre di Baldassarre Manso sartore di 22 anni. Sono Once…23 e tarì 10 che assorbiscono la rendita
6. Andrea Brandi della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…2 e tarì 20
7. Benedetto Manso della Città di Scala, possiede beni in Ravello: Once…/
8. Magnifico Bartolomeo Brandi della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…tarì 28 e 1/3
9. Magnifico Carmine Russo della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…11 e tarì 20
10. Crescenzo Apicella della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…1
11. Crescenzo Brandi della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…3
12. Magnifica Carmina Criscuolo vidua del fu Dottor Giovanni Pandolfo della Città di Scala, possiede un molino ad acqua nel luogo detto Fiume e possiede beni in Ravello: Once…50 che assorbiscono la rendita
13. Donato Bonito della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…/
14. Domenico Manso della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…2 e tarì 10
15. Illustre Cavaliere Don Filippo Mezzacapo della Città di Majuro Patrizio delle Città di Amalfi e Scala, possiede una montagna con boschi e selve chiamata Pontemena e possiede altri beni in Ravello: Once…357 e tarì 6 e 2/3
16. Filippo Manso del quondam Natale della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…3
17. Francesco di Lieto della Terra d’Atrani, possiede beni in Ravello: Once…18 e tarì 5
18. Francesco d’Amato della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…/
19. Giuseppe Camera della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…50 e tarì 5 che assorbiscono la rendita
20. Gaspare Colonnese della Terra d’Atrani, possiede beni in Ravello: Once…54 e tarì 2 e 1/2
21. Magnifico Giuseppe Iannelli della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…5
22. Magnifico Gennaro Manso della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…96 e tarì 11 e 2/3
23. Don Giuseppe Criscuolo Napoletano commorante nella Città di Scala, possiede beni in Ravello: Once…386 e tarì 20 che assorbiscono la rendita
24. Ignazio Pisano della Terra d’Atrani, possiede beni in Ravello: Once…4 e tarì 15
25. Marco d’Amato della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…4 e tarì 10
26. Matteo Angelo Pisano della Terra d’Atrani, possiede beni in Ravello: Once…6
27. Don Matteo Romano della Città di Scala, possiede beni in Ravello: Once…41 e tarì 20 che assorbscono la rendita
28. Magnifico Mattia Russo della Città di Minori, possiede beni in Ravello: Once…2 e tarì 20
29. Nunzio Esposito della Terra d’Atrani, possiede beni in Ravello: Once…31 e tarì 20 che assorbiscono la rendita
30. Nicola Cretella della Terra d’Atrani, possiede beni in Ravello: Once…10 e tarì 5
31. Magnifico Nunzio Manso della Città di Scala, possiede beni in Ravello: Once…15 e tarì 16
1. Magnifico Alessio Battimelli di Vietri, once 2
2. Alessio Camera d’Atrani, once 7 e tarì 6
3. Magnifico Dottor Fisico Don Andrea Battimelli di Scala, once 83 e tarì 5
4. Don Andrea di Lieto di Napoli, once 66 e tarì 20
5. Antonio Amodio di Pogerola, once 7
6. Magnifico Alessandro Palumbo di Minori, once 6
7. Magnifico Abele Prota d’Atrani, once 24 e tarì 10
8. Magnifico Andrea Pepe di Minori, once 84 e tarì 14
9. Benedetto Manso di Scala, once 6 e tarì 20
10. Baldassarre Albino di Scala, once 16 e tarì 20
11. Magnifico Biaggio della Corte della Cava, once 383 e tarì 10
12. Magnifico Crescenzo Colavolpe d’Amalfi, once 9 e tarì 10
13. Domenico Russo di Minori, once 16 e tarì 20
14. Eredi del Reverendo Don Domenico e Lorenzo Pepe di Majuro, once 3 e tarì 10
15. Eredi di Giovanni Coppola di Sorrento, once 12 e tarì 20
16. Eredi di Domenic’Antonio Manso di Vietri, once 16 e tarì 10
17. Eredi di Don Tommaso di Fusco di Napoli, once 6
18. Eredi di Don Francesco Frezza di Napoli, once 2
19. Eredi di Don Nicola Amendola di Napoli, once 133 e tarì 10
20. Eredi di Don Nicola Cacace di Napoli, once 16 e tarì 20
21. Francesco Coppola di Scala, once 6
22. Magnifico Francesco Aurisicchio d’Atrani, once 6 e tarì 20
23. Magnifico Don Francesco Bonito d’Amalfi, once 21 e tarì 20
24. Magnifici Don Francesco e Don Michele Confalone di Majuro, once 110
25. Magnifico Francesco Manso di Napoli, once 2 e tarì 20
26. Francesco Infante di Vietri, once 13 e tarì 10
27. Magnifico Francesco Russo di Minori, once 12
28. Magnifico Giuseppe Abramo di Napoli, once 9 e tarì 5
29. Gaspare Iovene d’Atrani, once 9 e tarì 5
30. Magnifico Gennaro Pandolfo di Scala, once 2 e tarì 10
31. Magnifico Don Giovanni Battista d’Afflitto di Scala, once 7
32. Giovanni e Francesco d’Agostino di Napoli, once 3 e tarì 10
33. Don Giuseppe Curci di Salerno, once 16 e tarì 20
34. Magnifico Giuseppe Prota d’Atrani, once 23 e tarì 25
35. Gennaro Apicella di Minori, once 7 e tarì 15
36. Magnifico Giuseppe Iannelli di Minori, once 4 e tarì 10
37. Don Ignazio Criscuolo di Napoli, once 60
38. Matteo Fraulo di Minori, once 5
39. Magnifico Matteo Prota d’Atrani, once 102
40. Mattia Prota d’Atrani, once 5 e tarì 10
41. Marco Cioffo di Minori, once 6 e tarì 20
42. Matteo Manso di Scala, once 5 e tarì 10
43. Magnifico Marco Gambardella d’Atrani, once 20
44. Nunziante Pentangiolo di Lettere, once 9 e tarì 20
45. Don Nicola Milano di Nocera de’ Pagani, once 83 e tarì 10
46. Nicola Cretella d’Atrani, once 9 e tarì 18
47. Don Nicola della Camera di Napoli, once 79
48. Illustre Principe Muscettola di Napoli, once 13 e tarì 10
49. Salvadore Cappuccio di Santo Mango, once 3 e tarì 20
50. Illustre Marchese Don Tommaso Garofalo, once 211 e tarì 3 e 1/3
51. Magnifica Anna Castellano di Napoli, once 33 e tarì 10
52. Tommaso d’Amato di Scala, once 4 e tarì 8
53. Magnifica Cecilia della Camera di Vietri, once 25 e tarì 20
54. Magnifica Chiara Capezza di Tramonti, once 43 e tarì 10
55. Catarina di Lieto d’Atrani, once 8 e tarì 10
56. Giovanna Durazzo di Scala, once 19 e tarì 10
57. Grazia d’Agostino di Napoli, once 13 e tarì 10
58. Donna Luisa Frezza di Napoli, once 40
59. Santella Oliva di Scala, once 3 e tarì 10
60. Teresa Cioffo di Vico Equense, once 6
61. Virgilia Brandi di Scala, once 5
1. Il bracciale Francesco Manso del quondam Carmine di 53 anni dimorante in Tramonti possiede una vigna fruttata e vitata di giornate venti di zappa con case dirute dentro nel luogo appellato Don Paolo, una vigna murata fruttata e vitata di giornate sei di zappa con casetta dentro per comodo della medesima nel luogo detto Casa Pepe, un oliveto con pochi piedi di soscelle di giornate tre di zappa ove chiamasi Sossiero, una selvetta ove dicesi lo Cognulo, un comprensorio di case in più stanze superiori ed inferiori con quattro piazze di terra nel luogo di San Giovanni alla Costa, una vigna fruttata di giornate quattro di zappa con casa dentro nominata lo Monte di basso, un oliveto e soscellato di giornate quindici di zappa dove chiamasi Casa Nova seu lo Trappeto e una selva comune con Domenico Guerrasio ove dicesi la Fontana Carosa. Ha come pesi annui carlini 18 al Convento di San Francesco, annui carlini 10 al Benefiziato di Camera, annui ducati 4 e grana 48 alla Mensa Vescovile, annui carlini 5 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 4 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, annui ducati 4 e grana 20 al Benefiziato di Sant’Angiolo dell’Ospedale, annui carlini 15 e mezzo al Convento di San Francesco, annui carlini 10 e grana 8 alla Chiesa della Santissima Annunciata Nuova, annui ducati 7 e mezzo al Monte del quondam Don Geronimo Manso, annui ducati 4 e mezzo alla Parrocchiale di San Giovanni Battista del Toro, annui ducati 20 e mezzo per capitale di ducati 400 al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 20 per capitale di ducati 50 a Benedetto Manso ed annui carlini 12 e mezzo per capitale di ducati 25 al Monte del quondam Don Girolamo Manso. Sono Once
2. Elena di Simone vedova del quondam Pietro Amendola di 48 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 10 che corrisponde al Reverendo Don Gaetano Coppola. Possiede un territorio di soscelle ed olive di giornate quattro di zappa ove dicesi la Ponta di Sant’Aniello. Vive con la figlia Anna Amendola in capillis di 14 anni. Sono Once…/
3. Francesca Manso vedova del quondam Giovanni Pisano di 50 anni possiede la casa ove abita con orto di proprio uso ove dicesi il Torello, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 7 che corrisponde di censo a Geronimo Manso ed annui carlini 10 per porzione di censo perpetuo a Giovanna Durazzo di Scala. Possiede quattro piazzette di terra fruttate di una giornata di zappa in luogo Sopra lo Torello ed una casa diruta vicino lo Torello di niuna rendita. Vive con i figli Francesco Pisano di 12 anni, Costanza in capillis di 18 anni, Mari’Angiola in capillis di 16 anni e Nicoletta di 10 anni. Sono Once…/
4. Grazia di Palma vedova di Gaetano Manso di 55 anni possiede la casa ove abita Sotto la Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 10 che corrisponde di censo enfiteutico alla detta Parrocchiale di Sant’Angiolo ed annui carlini 2 a Giuseppe Camera di Minori. Possiede una vigna fruttata di giornate due di zappa nel luogo detto lo Vallone. Vive con i figli Pasquale Manso di 7 anni e Trofimena in capillis di 21 anni. Sono Once…/
5. Giovanna Palumbo vedova di Francesco Manso quondam Aniello di 70 anni possiede la casa ove abita con orto di proprio uso nel luogo di Santo Martino, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 32 che corrisponde di canso perpetuo al Cappellano della Cappella de’ Griffi. Vive da sola. Sono Once…/
6. Geronima Donnarumma vedova di Mattia Cascone di 65 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santa Maria di Gradillo e possiede una vigna fruttata di giornate dieci di zappa in detto luogo di Santa Maria di Gradillo. Ha come pesi annui ducati 6 al Convento di San Francesco, annui carlini 30 alla Parrocchiale di Santa Maria di Gradillo, annui carlini 4 e mezzo alla Mensa Vescovile, annui carlini 9 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 20 per capitale di ducati 25 alla Congregazione di Gesù ed annui carlini 15 per capitale di ducati 30 a Biase Manso quondam Cosimo. Vive da sola. Sono Once…7 e tarì 5
7. Magnifica Donna Isabella Sasso del Verme vedova del fu Don Pietro di Fusco Padrizio di questa Città di Ravello di 34 anni possiede la casa palaziata ove abita nel luogo appellato Cimbrone, sopra la quale vi tiene il peso di annui ducati 5 e grana 10 di censo che corrisponde al Benefiziato della Santissima Annunciata de Fuschis. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate cinque di zappa vicino detta casa in detto luogo di Cimbrone, una selva castagnale e poco verace murata in detto luogo di Cimbrone, un territorio di vigna, selva e bosco ove chiamasi la Pendola, annui ducati 13 che le corrisponde per censo Gennaro Palumbo sopra il luogo del Vescovado, annui ducati 6 e mezzo che le corrisponde per censo Sabbato Manso quondam Alessandro sopra una vigna ove dicesi l’Annita, annui carlini 18 che le corrisponde per censo Giovanni Fraulo sopra una vigna nel luogo di Santa Croce a Carpeno, annui carlini 8 da Pietro Guerrasio per censo sopra un oliveto ove dicesi l’Annita, annui carlini 20 da Domenico di Palma per censo sopra una vigna ove chiamasi Casa Nova, annui ducati 8 dal Signor Don Paolo Confalone per l’acqua del Canale della Pendola ed annui carlini 30 dal Convento di San Francesco sopra la vigna appellata il Capitolo per censo della detta acqua. Ha come pesi annui carlini 37 di censo al Convento di San Francesco ed annui carlini 2 al Reverendissimo Capitolo di Minori. Vive con i figli Don Giuseppe di Fusco clerico di 10 anni, Don Nicola di 7 anni, Don Ambrogio di 4 anni, Don Domenico in fascia, e Donna Candida di 5 anni. Nella stessa casa sono censiti pure Carmine Berardino di Gragnano servidore di 30 anni e Catarina Polverino serva di 50 anni. Sono Once…187 e tarì 10
8. Maria Coppola vedova di Lorenzo di Somma di 30 anni abita nella casa del Signor Don Girolamo d’Afflitto da balia. Possiede due piazze di vigna fruttate e vitate di giornate due di zappa nel luogo di Santo Martino ed annui carlini 17 e mezzo che per capitale di ducati 35 le corrisponde il Reverendissimo Primicerio Don Giuseppe Giordano. Vive con i figli Lorenzo di Somma postumo di 3 anni ed Agnese di 5 anni. Sono Once…8 e tarì 25
9. Maria d’Amato vedova di Pasquale Battimelli di 39 anni abita nella casa di Onofrio Polverino pagandone annui carlini 15. Possiede tre piazzette di terra fruttate di giornate due di zappa nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo ed altre due piazzette di terra fruttate di una giornata di zappa nel luogo del Vescovado. Ha come peso annui carlini 12 al Benefiziato di Sant’Angiolo dell’Ospedale. Vive con i figli Lorenzo Battimelli di 9 anni, Chiara di 6 anni e Luisa di 2 anni. Sono Once…2
10. Orsola Coppola vedova di Marco Prota di 79 anni possiede la casa ove abita nel luogo di San Pietro alla Costa, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 8 di censo enfiteutico alla Venerabile Cappella di San Pantaleone ed annui carlini 12 alla Parrocchiale di San Pietro alla Costa. Possiede una vigna fruttata di giornate otto di zappa nel detto luogo di San Pietro e ha come peso annui carlini 30 per capitale di ducati 50 al Monistero di Santa Chiara. Vive con la figlia Rosa Prota in capillis di 40 anni ed il nipote Andrea Prota di 10 anni. Sono Once..,/
11. Rosa Manso vedova di Felice Sammarco di 65 anni abita in un bascio di Andrea Cioffo per carità e possiede un censo di annui carlini 12 che le corrisponde Giuseppe Manso A.G.P. (Ave Gratia Plena) sopra un poco di vigna ove dicesi la Marra. Vive da sola. Sono Once…4
12. Rosa di Palma vedova di Sabbato Manso di 40 anni possiede la casa ove abita nel luogo di San Pietro alla Costa con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 14 di censo perpetuo che corrisponde alla Parrocchiale di San Pietro alla Costa. Possiede una vigna murata fruttata di giornate otto di zappa ove dicesi la Grotte di Sossiero ed annui carlini 24 che per capitale suo dotale di ducati 40 le corrisponde Giovanni di Palma. Ha come pesi annui carlini 10 al Benefiziato di San Giuseppe, annui ducati 6 per capitale di ducati 100 al Monistero della Santissima Trinità ed annui carlini 8 e grana 6 per capitale di ducati 16 al Magnifico Notar Liborio Imparato. Vive con i figli Domenico Manso di 10 anni, Girolamo di 8 anni, Biase di 6 anni e Vittoria di 12 anni. Sono Once…5 e tarì 4
13. Sabbatella Manso vedova di Pietro Schiavo dimorante in Minori di 70 anni possiede una vigna fruttata di giornate sette di zappa nel luogo detto Pontarulo con casetta dentro per comodo della medesima. Sono once…/
14. Teresa d’Agostino vedova di Carlo Casanova di 78 anni abita in casa di sua nipote nel luogo di Santo Martino con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 2 di censo perpetuo che corrisponde al Reverendissimo Capitolo. Possiede due piazzette di terra fruttate di mezza giornata di zappa nel luogo detto Sossiero e una piazza di terra fruttata di mezza giornata di zappa nel luogo di Sant’Angiolo di Torello. Ha come pesi annue grana 36 al Reverendissimo Capitolo ed annui carlini 4 alla Parrocchiale di Sant’Angiolo. Vive con la nipote Giovanna Russo in capillis di 18 anni. Sono Once…6 e tarì 4
15. Teresa Fraulo vedova di Giovanni Mosca commorante nella Torre della Santissima Annunciata possiede una piazza di terra sterile ove dicesi San Cesario. Sono Once…/
16. Vittoria d’Amato vedova di Francesco Gallo di 87 anni possiede la casa ove abita con due piazzette di terra per proprio uso nel luogo di Torello, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 18 che corrisponde per censo enfiteutico alla Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello. Possiede una vigna fruttata in detto luogo di Torello di una giornata di zappa e un oliveto di giornate due di zappa ove dicesi Marmorata. Vive con le figlie Palma Gallo in capillis di 60 anni e Anna Gallo bizoca di 57 anni. Sono Once…/
1. Don Alessio Manso diacono: Once…/
2. Don Antonio Conte sacerdote, possiede la casa ove abita nel luogo detto Casa d’Agostino: Once…43
3. Don Angiolo Antonio Manso sacerdote, possiede la casa di più stanze con orticello ove abita nel luogo detto Casa Totano: Once…40
4. Don Carmine Sammarco sacerdote commorante in Secondigliano: Once…12
5. Don Cesare Manso sacerdote, abita in un ospizio di case di suo nipote Don Giovanni Manso quondam Carmine nel luogo detto Brusara: Once…35 e tarì 20
6. Don Diego d’Afflitto sacerdote: Once…5 e tarì 25
7. Don Fortunato Pisacane sacerdote: Once…27 e tarì 5
8. Don Francesco Manso sacerdote: Once…6 e tarì 15
9. Don Francesco d’Afflitto sacerdote: Once…83 e tarì 10
10. Don Giuseppe Giordano sacerdote di 40 anni, possiede la casa ove abita nel luogo della Piazza publica ove chiamasi il Borgo di Sant’Adjutorio: Once…54 e tarì 2 e 1/2
11. Don Giuseppe Imperato del quondam Francesco sacerdote di 49 anni, possiede la casa ove abita nel luogo di San Giovanni alla Costa. Vive con Antonia di Palma di 76 anni: Once…28 e tarì 8
12. Don Giovanni Manso del quondam Carmine sacerdote di 40 anni: Once…32 e tarì 10
13. Don Giovanni Manso del quondam Stefano sacerdote, abita in una casa di più stanze e cortile nel luogo di Torello: Once…15 e tarì 10
14. Don Gaetano Coppola sacerdote di 35 anni, possiede la casa ove abita nel luogo del Vescovado con piccolo giardinetto: Once…2 e tarì 20
15. Don Gaetano d’Amato sacerdote: Once 9 e tarì 7
16. Don Gennaro d’Amato sacerdote di 64 anni, possiede la casa ove abita nel luogo di San Cataldo e vive con i nipoti Don Gaetano d’Amato sacerdote di 30 anni e Trofimena d’Amato in capillis di 21 anni, e con la cognata Rosa di Somma vedova di 50 anni: Once…60 e tarì 10
17. Don Lorenzo Prota sacerdote di 42 anni, possiede la casa ove abita nel luogo di Torello ove dicesi San Cesario: Once…16 e tarì 20
18. Don Lorenzo Risi sacerdote di 55 anni: Once…32 e tarì 10
19. Don Lorenzo Manso sacerdote: Once…/
20. Don Mattia Prota sacerdote di 35 anni, possiede la casa ove abita ove si dice Torello seu a San Cesario: Once…/
21. Don Marc’Antonio Guerrasio del quondam Andrea sacerdote, possiede un comprensorio di case ove abita nel luogo detto la Porta del Lacco: Once…54 e tarì 10
22. Don Nicola Pisano sacerdote, possiede la casa di più stanze soprane e sottane ove abita nel luogo di San Trifone con orto di proprio uso: Once…5 e tarì 5
23. Don Orlando Manduca sacerdote: Once…20 e tarì 25
24. Don Onofrio d’Amato sacerdote: Once…27 e tarì 10
25. Don Rosario Manso sacerdote: Once…40
26. Don Sabbato di Lieto sacerdote Once…/
VI. Luoghi Pij, Chiese, Monisterj siti nel Paese
1. Mensa Vescovile, possiede il palazzo e giardino per abitazione ed uso del Vescovo nel luogo appellato lo Toro, più altri beni e censi. Sono Once…215 e tarì 13 e 1/2, che per la metà secondo il Concordato sono Once…107 e tarì 21 e 3/4
2. Reverendissimo Capitolo, possiede beni e censi. Sono Once…139 e tarì 6 e 1/3, che per la metà secondo il Concordato sono Once…69 e tarì 18 e 1/6
3. Venerabile Cappella di Santa Maria Vetrana, possiede beni e censi. Sono Once…24 e tarì 17 e 1/2, che per la metà secondo il Concordato sono Once…12 e tarì 8 e 3/4
4. Venerabile Cappella di San Pantaleone, possiede la proprietà di mezza cinquina a barile di vino, tanto di quello che nasce in questa Città, quanto di quello che viene da fuori e possiede beni e censi. Sono Once…217 e tarì 26 e 2/3 che assorbiscono la rendita
5. Monte del quondam Don Girolamo Manso, possiede beni e censi. Sono Once…91 e tarì 10, che per la metà secondo il Concordato sono Once…45 e tarì 20
6. Sagristia della Cattedrale Chiesa, possiede beni e censi. Sono Once…50 e tarì 10 che assorbiscono la rendita
7. Venerabile Chiesa della Santissima Annunciata Nuova, possiede beni e censi. Sono Once…12 e tarì 23, che per la metà secondo il Concordato sono Once…6 e tarì 11 e 1/2
8. Venerabile Cappella di Sant’Angiolo Nuovo, possiede beni e censi. Sono Once…12 e tarì 25, che per la metà secondo il Concordato sono Once…6 e tarì 12 e 1/2
9. Venerabile Convento di San Francesco cum annexis del Convento di Sant’Agostino e seminario, possiede un giardino nel recinto di detto Convento di San Francesco per uso proprio dei Padri e possiede beni e censi. Sono Once…1009 e tarì 5 che assorbiscono la rendita
10. Venerabile Monistero di Santa Chiara, possiede beni e censi. Sono Once…209 e tarì 27 e 1/2, che per la metà secondo il Concordato sono Once…104 e tarì 28 e 3/4
11. Venerabile Monistero della Santissima Trinità, possiede beni e censi. Sono Once…417 e tarì 19 e 2/3, che per la metà secondo il Concordato sono Once…208 e tarì 24 e 5/6
12. Venerabile Congregazione del Santissimo Nome di Gesù dentro la Cattedrale, possiede beni e censi. Sono Once…/
13. Venerabile Congregazione di Santa Maria del Carmine dentro la Cattedrale, possiede beni e censi. Sono Once…221 e tarì 16 che assorbiscono la rendita
14. Beneficio sotto il titolo di Santo Nicola dentro la Cattedrale di Scala, Don Domenico Pisacane Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…8
15. Beneficio sotto il titolo di San Giuseppe dentro la Cattedrale, Don Gaetano d’Amato Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…52
16. Beneficio seu Cappellania del Monte del Popolo e San Gaetano, Don Pantaleone Guerrasio Cappellano, possiede beni e censi. Sono Once…71
17. Beneficio sotto il titolo di Santo Nicola delli Frezza, Don Andrea Confalone Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…14 e tarì 3 e 1/3, che per la metà secondo il Concordato sono Once…7 e tarì 3 e 2/3
18. Beneficio sotto il titolo di Santa Maria Rotonda, Don Carmine Manso Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…1 e tarì 26, che per la metà secondo il Concordato sono Once…tarì 28
19. Abbadia seu Beneficio sotto il titolo di Sant’Angiolo dell’Ospedale, Don Andrea Confalone Abbate seu Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…102 e tarì 15 che assorbiscono la rendita
20. Beneficio sotto il titolo di San Michele e San Gennaro di Marmorata, Don Lorenzo Risi Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…4 e tarì 4, che per la metà secondo il Concordato sono Once…2 e tarì 2
21. Beneficio sotto il titolo del Santissimo Rosario dentro la Chiesa di Sant’Agostino, Don Onofrio d’Amato Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…tarì 22, che per la metà secondo il Concordato sono Once…tarì 11
22. Beneficio sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie di Casa Marciano, Don Giuseppe Manso napoletano Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…11 e tarì 20, che per la metà secondo il Concordato sono Once…5 e tarì 25
23. Beneficio sotto il titolo di San Pietro a Cigliano, Don Domenico Pisacane Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…1 e tarì 10
24. Beneficio sotto il titolo della Madonna di Sette Dolori dentro la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Paradiso, Don Rosario Manso Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…26
25. Beneficio seu Cappellania della Santissima Annunciata Nuova, Don Alessio Manso Benefiziato seu Cappellano, possiede a titolo di suo Sagro Padrimonio annui ducati 6 che corrisponde il Governadore di detta Chiesa per li quali deve celebrare una messa alla settimana. Sono Once…/
26. Beneficio sotto il titolo di Santa Maria di Casa Rossa, Don Domenico Pisacane Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…5 e tarì 10
27. Beneficio sotto il titolo del Santissimo Salvadore del Toro, Don Domenico Pisacane Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…20 e tarì 15
28. Beneficio seu Cappella sotto il titolo di Sant’Aniello, Don Gennaro d’Amato Cappellano, possiede beni e censi. Sono Once…8 e tarì 20
29. Beneficio sotto il titolo di Santo Stefano di Ponticeto, Don Orlando Manduca Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…10 e tarì 18 e 1/2
30. Beneficio sotto il titolo di Santa Margarita de’ Grisoni seu Chiesa, Don Domenico Romeo napoletano Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…168 e tarì 10 che assorbiscono la rendita
31. Beneficio sotto il titolo dello Spirito Santo e Santa Lucia dentro la Cattedrale, Don Marc’Antonio Guerrasio Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…/
32. Venerabile Cappella del Santissimo Rosario dentro la Parrocchiale di Sant’Angiolo di Torello, Don Giovanni Manso Cappellano, possiede beni e censi. Sono Once…3 e tarì 26 e 1/2, che per la metà secondo il Concordato sono Once…1 e tarì 28 e 1/4
33. Beneficio sotto il titolo di Sant’Angiolo delli Frezza, Don Orlando Manduca Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…tarì 20
34. Beneficio sotto il titolo di San Lorenzo del Toro, Don Antonio Conte Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…10 e tarì 22, che per la metà secondo il Concordato sono Once…5 e tarì 11
35. Beneficio sotto li titoli di Santo Stefano de Coppola, di San Giacomo di Ponticeto, rurale, seu di Camera e della Santissima Annunciata del Forno, Clerico Saverio d’Amato Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…4 e tarì 18
36. Beneficio sotto il titolo di Santa Maria dello Reto, Don Nicola Pisano Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…33 e tarì 10
37. Venerabile Chiesa della Santissima Annunciata Vecchia de Fuschis di fondazione regia, ed altri Benefici a quella annessi, cioè Santo Nicola del Toro e Sant’Angiolo del Cimbrone, Clerico Don Giuseppe di Fusco Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…86 e tarì 10, che per la metà secondo il Concordato sono Once…43 e tarì 5 e 1/2
38. Beneficio sotto il titolo di San Gennaro, Don Michele Coppola Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…4 e tarì 74, che per la metà secondo il Concordato sono Once…2 e tarì 12
39. Venerabile Chiesa seu Badia di San Trifone, possiede beni e censi. Sono Once…33 e tarì 17, che per la metà secondo il Concordato sono Once…16 e tarì 3 e 2/3
40. Beneficio sotto il titolo di Santo Liborio e San Giovanni a Mare, Don Andrea Confalone Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…/
41. Beneficio sotto li titoli di Santa Maria della Porta e San Leonardo, Don Sabbato di Lieto Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…14 e tarì 17 e ½, che per la metà secondo il Concordato sono Once…7 e tarì 8 e 3/4
42. Beneficio seu Cappella del Glorioso Martire San Pantaleone, Don Francesco Manso Cappellano, possiede beni e censi. Sono Once…/
43. Beneficio sotto il titolo di Santa Maria Fattorosa, possiede beni e censi. Sono Once…21 e tarì 16 e ½, che per la metà secondo il Concordato sono Once…10 e tarì 18 e 1/4
44. Beneficio sotto il titolo di Santa Maria delle Grotti dentro la Cappella di San Pantaleone, Don Gaspare Sasso Benefiziato, possiede beni e censi. Sono Once…22 e tarì 7 e 1/2, che per la metà secondo il Concordato sono Once…11 e tarì 3/4

VII. Forestieri abitanti Laici
1. Aniello di Guido della Città di Vico Equense di 54 anni possiede la casa ove abita dove dicesi Cigliano, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 30 che corrisponde per porzione di censo al Monistero di Santa Chiara. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate cinquanta di zappa nel luogo detto Cigliano, una piazza di terra fruttata di una giornata di zappa nel luogo di Sant’Andrea del Pendolo e una piccola selva in detto luogo di Cigliano. Ha come pesi annui carlini 25 e tarì 3 per complimento di censo di ducati 28 e carlini 6 che corrisponde al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 14 di censo al Reverendissimo Capitolo ed annui ducati 5 per capitale di ducati 100 a Matteo d’Amato. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Orsola Vanacore di Vico di 50 anni e con i figli Pasquale di Guido si 24 anni, Crescenzo di 7 anni e Carmina in capillis di 18 anni. Sono Once…40
2. Andrea Cioffo della Città di Minori di 35 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino con orto di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 9 che corrisponde di censo perpetuo alla Parrocchiale di Santa Maria del Lacco ed annui carlini 12 per capitale di ducati 20 al Magnifico Nicola Pisacane. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Catarina Manso di questa Città di Ravello e con i figli Giuseppe Cioffo di 10 anni ed Innocenzio A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 2 anni. Sono Once…/
3. Benedetto Oliva della Città di Scala di 40 anni abita in casa del Convento di San Francesco pagandone annui carlini 15 e possiede un poco di territorio di olive e soscelle nel luogo detto Civita di una giornata di zappa. Ha come pesi annui carlini 4 di censo alla Mensa Vescovile ed annue grana 25 di censo al Benefiziato di Sant’Angiolo dell’Ospedale. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Giovanna Gambardella e con i figli Emanuele Oliva di 3 anni, Giacinta di 2 anni ed Agata di 1 anno. Sono Once…tarì 15
4. Domenico Rella della Città di Nocera de’ Pagani di 44 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santo Martino e congiunto alla medesima tiene in affitto un’altra casa del Reverendo Don Nicola Manso di Napoli e pagandone annui carlin 35, con un poco d’orto di proprio uso, sopra la quale casa vi tiene il peso di annui carlini 15 che corrisponde di censo perpetuo alla Congregazione di Santa Maria del Carmine. Possiede un piccolo castagneto verace nel luogo detto la Grotte dello Iacovo. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Maddalena Manso di 42 anni e con i figli Sabbato Rella di 14 anni, Michele di 12 anni, Giovanni di 10 anni, Matteo di 8 anni, Filippo di 7 anni, Giacomo di 4 anni, Andrea di 1 anno e Petronilla in capillis di 17 anni. Sono Once…2
5. Il Magnifico Domenico Sasso Padrizio della Città di Scala di 66 anni possiede un palazzo dove abita dove dicesi lo Toro con due orticelli piccoli. Possiede uno stabile di bosco nominato Passo, una selva nel luogo detto la Fontana Carosa, annui ducati 17 e tarì 2 dagli eredi di Gaetano Manso di Cricco sopra li beni ove dicesi Casa Parere, annui ducati 7 e tarì 2 dagli eredi di Carmine Manso quondam Aniello sopra una vigna a Portadonica ed annui ducati 30 dagli eredi di Antonio Palumbo sopra una casa e vigna a Sant’Andrea, sopra una vigna ed oliveto a Sussiero e sopra una vigna ove dicesi Civita. Ha come pesi annui ducati 20 a Francesc’Antonio e Vincenzo d’Amato eredi di Don Valerio Manso, annui carlini 15 alla Parrocchiale di Santo Martino, annui carlini 21 di censo alla Parrocchiale di Santa Maria del Lacco, annui ducati 4 alla Parrocchiale di San Giovanni del Toro, annui ducati 4 e carlini 7 al Benefiziato di Sant’Angiolo dell’Ospedale, annui carlini 14 al Reverendissimo Capitolo, annui carlini 36 per due censi al Monistero di Santa Chiara, annui carlini 21 alla Badia di San Trifone, annui carlini 25 al Benefiziato di Sant’Aniello, annui carlini 24 alla Parrocchiale di Sant’Andrea del Pendolo, annui ducati 4 e mezzo al Monistero della Santissima Trinità, annui ducati 4 e mezzo alla Parrocchiale di San Pietro alla Costa ed annui ducati 20 al Benefiziato di Santa Maria delle Grotti. Paga lo Ius habitationis. Vive con il figlio Don Andrea Sasso di 30 anni casato con la Magnifica Donna Porzia Rotondo Dama Beneventana di 24 anni, Don Pietro di 24 anni e Don Gaspare sacerdote di 29 anni, il fratello Don Cirillo Sasso di 55 anni e la cognata Donna Giuseppa Torres di 50 anni. Tiene al suo servigio la Magnifica Nicoletta Allocara Beneventana di 20 anni, Leonardo Marchese di Catanzaro di 30 anni casato con Luisa Tartaglia di 30 anni, Catarina Berlingiero di Tramonti di 40 anni, Arcangiola Vitagliano di Tramonti di 13 anni e Michele de Rossi Veneziano di 14 anni. Sono Once…98 e tarì 10
6. Giuseppe Guidone della Città di Vico Equense di 64 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto Sambuco e possiede una vigna in detto luogo di Sambuco fruttata e vitata di giornate cinquanta di zappa. Ha come peso annui ducati 60 al Monistero di Santa Chiara. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Rosa Feo di 63 anni e con il figlio Giovanni Battista Guidone di 38 anni casato con Trofimena Manso di 35 anni e padre di Lucia, Agnese e Catterina di 8, 5 e 3 anni. Sono Once…6 e tarì 20
7. Giovanni Manso del quondam Ambrogio della Città di Scala di 40 anni possiede la casa ove abita Sopra San Pietro alla Costa con un poco di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 13 che corrisponde per censo enfiteutico alla Parrocchiale di San Pietro alla Costa ed annui carlini 12, cioè 2 per censo e 10 per capitale di ducati 10, a Mastro Domenico Guerrasio. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Ferdinanda Manso di 36 anni e le figlie Maria, Agata e Catarina di 14, 10 e 2 anni. Sono Once…/
8. Gaspare Pirozzi della Città di Nocera de’ Pagani di 25 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto lo Lacco, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 20 che corrisponde di censo perpetuo al Reverendo Don Marc’Antonio Guerrasio. Possiede annui carlini 25 che per capitale di ducati 50 gli corrisponde Domenico Guerrasio. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Chiara Guerrasio di 37 anni ed i figli Nicola Pirozzi di 6 anni, Giuseppa di 2 anni e Catarina in fascia. Sono Once…8 e tarì 10
9. Michele Buonocore della Città di Vico Equense di 37 anni possiede la casa ove abita nel luogo di Santa Maria di Gradillo con un poco di vigna di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 26 che corrisponde di censo perpetuo al Convento di San Francesco. Possiede una vigna fruttata e vitata di giornate quattro di zappa nel luogo detto Cigliano. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Agnese Cascone di 35 anni ed i figli Giosuè Buonocore di 6 anni, Giuseppe di 13 anni, Angelica di 10 anni, Nicoletta di 9 anni ed Antonia di 7 anni. Sono Once…/
10. Nicola Schiavo della Terra di Tramonti di 35 anni abita nella casa di Don Agostino Coppola pagandone annui carlini 30 d’affitto e possiede una metà di vigna fruttata nel luogo detto Sotto San Cataldo di giornate due di zappa. Ha come peso annui carlini 15 al Monte del quondam Don Girolamo Manso. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Fortunata Pisano di 30 anni ed i figli Francesco Schiavo di 6 anni, Giuseppe in fascia e Mari’Anna di 2 anni. Sono Once…1 e tarì 20
11. Nicola Vitolo della Città di Nocera de’ Pagani di 42 anni abita in casa del Reverendo Don Nicola Manso di Napoli pagandone annui ducati 5 d’affitto e possiede una piccola vigna fruttata di una giornata di zappa nel luogo di Santo Martino. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Anna Maria Pisano di 36 anni ed i figli Rocco Vitolo di 4 anni, Giuseppe di 2 anni, Andreana di 8 anni ed Antonia di 5 anni. Sono Once…2
12. Paolo Imparato della Città di Scala di 66 anni abita in casa propria nel luogo della Piazza publica, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 7 che corrisponde di censo perpetuo al Magnifico Nicola Pisacane. Possiede annui carlini 12 e mezzo per capitale di ducati 25 che gli corrisponde Antonio d’Amato quondam Giacomo. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Anna Amici di 60 anni e con i figli Antonio Imparato di 32 anni casato con Lucia Fraulo di 30 anni, Pasquale Imparato di 27 anni casato con Maria Oliva di 26 anni, Giuseppe Imparato di 24 anni casato con Lucia Manso di 21 anni, Nicola Imparato di 12 anni ed Andrea Imparato di 8 anni. Sono Once…4 e tarì 5
13. Salvadore Imparato della Città di Scala di 48 anni possiede la casa ove abita nel luogo detto San Cataldo con piazzette di terra di proprio uso, sopra la quale vi tiene il peso di annui carlini 3 che corrisponde di censo enfiteutico al Convento di San Francesco, ed annui carlini 10. Paga lo Ius habitationis. Vive con la moglie Rosa Carrano di 47 anni e con i figli Angiola Imparato in capillis di 20 anni, Arcangiola Imparato di 12 anni, Andreana Imparato di 5 anni e Domenico A.G.P. (Ave Gratia Plena) di 9 anni. Sono Once…