L’erede di Pirro. Clementia del Balzo e Luigi da Copertino dei Conti di San Pol di Lussemburgo

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La vera storia della riconquista del Regno guidata dal cognato di Pirro

Il padre dei del Balzo Duchi d’Andria.
La mamma Donata Orsini ducessa di Venosa.
I genitori ricostruiscono la città da zero.
Il fratello Federico erede titolare.
La sorella Isotta sposa di Pietro de Guevara.
Antonia sposò il Gonzaga di Sabbioneta.
Isabella divenne Regina di Napoli.

Lo sposo di Conversano discende dai Brienne.
L’avo Luigi prorex di Tricarico contro Copertino.
Clemenza impalma «monsieur Saint-Pol».
Il padre generale organizza il tradimento.
La morte del fratello Federico e della madre.
L’addio al capostipite Francesco de Balzo.
Il Re premia il padre, ma sospetta il tradimento.
Del Balzo sobillatori in nome del Pontefice.
Il Papa promulga la pace con la Sindone.
La vendetta: il Re usurpa beni ai del Balzo.
Pirro accusato di essere ribelle: arrestato.
L’imboscata ad Alfonso fallita presso Sarno.
Federico pacifica i del Balzo col pallio a Lecce.
Limoncello al veleno destinato alla sorella.
I baroni rapiscono Federico per farlo Re.
Isabella sposa Federico: sarà Regina.
Baroni nel covo di Lacedonia: Isotta dal Papa.
La Baronia s’arrende, il perdono a Venosa .
Squartati i tre Petrucci e Coppola di Sarno.
L’ultima giostra per il padre delle ribelli.
Pirro arrestato nel 1487, Sanseverino ucciso.
Dieci anni di prigionia senza vedere la figlia.
I reali ad Andria dalla Principessa Isabella.
Muore Pietro d’Aragona in casa del Balzo.
Pirro e i nobili prigionieri annegati a Natale.
Resta il dubbio su una sempre probabile fuga.
Fine del Regno col marito di Clemenza.
La conquista del genero, vice di Carlo VIII.
Luigi II e «Clementia», ultimi duci di Venosa.
Un figlio a Cardinale? Filippo di Lussemburgo.

Description

Genitori di Andria e Copertino, zio di Salerno

Carlo VIII era guidato dal generale Luigi II, dei Saint-Pol del Lussemburgo, che aveva preso in sposa Clemenzia del Balzo, figlia di Pirro, artefice della congiura dei baroni.
Sarà lui a sconquassare i piani degli Aragonesi, arrivando a farsi nominare dal papa gonfalonere della Chiesa, in quanto Dux di Venosa, e quindi pronto alla riconquista del Principato d’Altamura e del Ducato d’Andria.
Luigi II, istruito dalla madre Maria di Savoia, signora di Conversano, e dalla moglie Clemenza di Venosa, partì alla conquista di Napoli nel 1495, ricoprendo la massima carica di luogotenente generale dell’esercito francese.
La contro-vendetta di Pirro fu compiuta quando la più ignota delle figlie, Clementia, riconquistò gli stati paterni scippati dagli Aragonesi, spogliandoli dei titoli rubati alla memoria dei del Balzo.

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Editorial Review

 L’ultima giostra per il consuocero

 

Appena tornato a Napoli, il 1 gennio 1487, Re Ferrante fece fare bando a tutti i baroni del regno che erano in città, tanto rebelli, quanto fedeli, che nesciuno, che se partisse da Napoli a pena de la vita.
Il 6 gennaio Antonello S.Severino principe di Salerno che era stato ribelle ebbe salva la vita e cavalcò col Re per Napoli, la sera a Pozzuoli e poi a Roma, avendo lasciato i castelli del salernitano nelle mani di Alfonso.
Il 5 febbraio furono giustiziati il segretario, la moglie e i figli, lo Coppol tagliatali la testa, e squartati, e strascinati per Napoli, come tradituri de lo Signore Re Ferrante.
Il 2 maggio Federico rinunciò al principato di Taranto, al principato di Schillaci e al contado di Lecce, e tutto tornò nelle mani del padre Re Ferrante e del fratello Duca di Calabria Alfonso II. La tristezza era di casa nel castello del Principe Pirro del Balzo. Le cose peggiorarono da quando avvenne il trattato con i baroni, perché il Re ebbe chiaro chi fossero stati i congiurati per somma sventura della dolce Isabella.
Fu così che il 15 maggio si scoprì l’astio nutrito dal padre verso il vecchio Ferdinando. Perciò il Re indì gran festa a Castelnuovo invitando gli ex baroni ribelli, che poi a fine serata fece trarre prigionieri con l’inganno.
L’ultima festa per gli ex congiurati il Re la diede ai primi dell’estate del 1487, invitando ancora una volta i baroni a Castelnuovo, dicendosi sempre disposto a perdonare ogni ribelle.
Si racconta che il Re diede bando di una gran festa, invitando tutti i baroni per festeggiare la fine delle ostilità. Si ballò, si cantò, e si cavalcò fra cavalieri fin dalla mattina, alla luce del giorno, per dare spettacolo e per divertirsi col carosello organizzato da Alfonso II nel fossato.
Fu quello il momento propizio dell’astuto sovrano, il quale, senza remore, trattenne come prigionieri il fior fiore della nobiltà e del parentato, con l’ordine, già dato alla regia Corte, di incamerare i loro beni prima di farli perire.
Stavolta il Re arriverà a rinchiudere amici e nemici: il consuocero Principe di Altamura, il Principe di Bisignano, il Caracciolo Duca di Melfi che lo aveva fatto arrendere e il Conte di Ugento.
Facendo un po’ di conti già dall’11 giugno, vien fuori che furono fatti prigionieri anche il Sanseverino conte di Melito, fra’ Paolo di s.Agostino, e il gentiluomo del seggio di capuana Salvatore Zurlo.
Pirro fu acciuffato durante i giochi a Palazzo, cioè fu preso il Principe di Altamura, dopo aver fatto la giostra nel fosso del Castello, e trattenuto in cattività, quindi in pieno giorno, insieme al Principe di Bisignano e alla vecchia contessa di Sanseverino.
Si aggiunsero il Conte di Lauria col figlio Bernardino Sanseverino, il Conte del Balzo di Ugento, il Caracciolo Duca di Melfi e molti altri, tutti fatti prigionieri.
Eventi seguiti sempre dal festone di Castelnuovo, culminato con la retata di mezzanotte del 4 luglio, quando fu preso lo signore Pietro de lo Bauzio principe di Altamura...