Description
Le vite di 30 soubrette uccise, violentate e costrette al suicidio, vittime del successo, bruciato dai tempi, con cui fa i conti chi cresce troppo in fretta. Spesso condannate da giornali di ieri, giornalisti e studiosi di oggi, ricercatori di peso come Antonio Sciotti, le hanno riportane in auge, riconsegnando ai posteri queste tristi, ma brillanti storie vere. Piccole Donne bistrattate per anni che in pochi, con sagacia e cultura, come racconta la brillante penna di Antonio Sciotti, hanno saputo riabilitare e consegnare ai posteri da vere stelle, quali esse furono. Sabato 29 alle 16, la presentazione con il regista Stefano Amatucci e il poeta Claudio Pennino alla galleria Principe di Napoli nell’ambito di Ricomincio dal Libri. Poi ci rivediamo tutti per stare più tempo insieme e per riascoltare quei brani presso il teatro cortese di Anna Sciotti l’8 dicembre.
PREFAZIONE DEL REGISTA STEFANO AMATUCCI
Quando Antonio Sciotti mi ha comunicato il titolo del suo nuovo libro Le Dive dalla vita spezzata la mia mente è subito andata a quei meravigliosi films noir a cavallo tra il 1940-‘50 in cui il contrasto tra luci e ombre rappresentavano metaforicamente il conflitto tra bene e male. Storie, quelle che Sciotti racconta, in cui Eros e Thanatos danzavano abbracciati a passo di tango e sparivano inghiottiti dall’oscurità in fondo ad un elegante corridoio Liberty. Storie di amori malati, quelli che egoisticamente pretendiamo quando non si può averli e che si trasformano in Meduse con mille serpiente che l’abballano ‘ncapa cantando sotto le luci di un palcoscenico o di una festa di piazza o di un Cafè Chantant.
L’amore talvolta è come la droga che ti butti nelle vene e di cui è impossibile fare a meno perché senza di esso resterebbe solo il vuoto nelle nostre vite. E allora le nostre Dive hanno preferito un malammore invece che nessun amore. Così le loro esistenze si sono consumate tra un colpo di cipria profumata sul volto e barbiturici ingeriti con un vecchio Bourbon, tra pellicce e abiti luccicanti e missive mai spedite o mai recapitate, tra fasci di rose rosse profumate di sedicenti promesse e telefoni bianchi bagnati di lacrime, tra applausi scroscianti e colpi di rivoltelle. Alcune vite di Dive sono state spezzate da misteriose fatalità, da destini bari e crudeli come terremoti, guerre o malattie che le hanno sprofondate dall’alto delle luci della ribalta nel fondo di abissi fatti di miseria e disperazione in una continua lotta per la sopravvivenza. Altre ancora hanno pagato il conto di essere canzonettiste prive di talento ma che solo grazie alla loro bellezza hanno visto brevi e ingannevoli bagliori di celebrità che si sono poi spenti nell’indifferenza di tutti, perché cosa puoÌ alzare il vento nel deserto se non la sabbia?
Stefano Amatucci
Regista
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