LA CORRIERA AZZURRA

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Tra le cose che non ci sono più

Ho sempre pensato che il suono delle campane sono
parole, nel senso che se conosci il linguaggio puoi capire
cosa dicono. Le nostre campane, quelle del nostro
campanile, sono come un notiziario ti avvertono sempre cosa
sta succedendo.
Se senti un suono lento con cadenze lontane allora è
purtroppo
un funerale, se senti un suono forte e veloce con un
volteggio ampio delle stesse campane allora ti avvertono che
è festa, se sono ferme nel suono che producono, più quadrate
, più serie e continue, ti dicono che sta incominciando la
messa.
Quel giorno era il suono triste di un funerale e davanti alla
chiesa pochissime persone.
«Chi è morto?, chiese il prof»
«Un povero uomo rimasto solo senza nessuno».
«Poveretto, che tristezza, vuol dire che lo accompagniamo
noi»…
Nel percorso che andava dalla chiesa al cimitero
pochissime persone, io, il professore, il prete e quattro
persone che si erano offerte per portare la bara, e scordavo
anche il solito cane che da un po’ di tempo accompagna
chiunque camminava lungo la strada.

Description

LA CORRIERA AZZURRA DI CIRIELLO

Per un istante che sembrava un secolo la corriera rimaneva ferma,
impassibile, sembrava guardarci con i suoi grossi fari che
erano occhi e poi finalmente si vedevano aprirsi le porte e
scendere le persone, sempre le stesse. Ognuno aveva i suoi
orari, le sue consuetudini, i suoi pensieri che si portava sulle
spalle come un grande valigia.
La corriera azzurra per anni ha rappresentato le nostre
curiosità, le nostre speranze e per questo l’avevamo
soprannominata “la corriera della speranza”.Perché da quel
bus ognuno di noi ragazzi si aspettava che arrivasse qualcuno
o qualcosa che potesse finalmente cambiare le proprie vite
di paese, monotone, tristi spesso, sempre uguali.
L’appuntamento con la corriera era giornaliero,
conoscevamo tutti i suoi orari, chi scendeva e a che ora, chi
aspettava per scendere in città e chi tornava.Potevamo tenere
il conto di tutti i viaggiatori, le abitudini di ogni persona che
saliva o scendeva dalla corriera.
Un pomeriggio d’estate, uno di quei giorni in cui le ore
non sembrano più passare, quando non si respira dal caldo
e ogni essere sembra aver rallentato la sua vita, stavamo
sdraiati sulle scale della chiesa, noncuranti del sole che
picchiava forte e aspettavamo come al solito la corriera delle
tredici, aspettandoci che scendessero sempre le stesse
persone, diventati vecchie insieme con lei.
Ma come quando all’improvviso scoppia un temporale
imprevisto, così vedendo scendere una persona diversa dai
soliti viaggiatori fummo presi alla sprovvista, non essendo
abituati all’imprevisto e alla novità.

Dettagli

EAN

9788872970133

ISBN

887297013X

Pagine

96

Autore

Ciriello

Editore

ABE Napoli

Recensioni

1 review for LA CORRIERA AZZURRA

  1. Valutato 5 su 5

    Arturo Bascetta

    È un romanzo breve, anzi un raccontato. I protagonisti ci sono tutti: il ragazzo e il professore, anzi lo scugnizzo e il signore, o forse il musicista e il cantante, il viaggiatore e il cicerone… ognuno vede e si ritrova in chi vuole, nel nero o nel bianco, nel giovane o nel vecchio, nella pittura o nella scultura, nella realtà o nella fantasia. Dalla penna di Ciriello nasce così questo viaggio in un paesino sperduto dell’Irpinia dove ebbe i natali Papa Paolo IV Carafa, il papa più terribile della storia…

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Editorial Review

Una capatina a Napoli

 

Io e il professore decidemmo di andare a comprare la
chitarra e dove potevamo acquistarla se non li nella città
della canzone e della musica ?
Un mattino ci alzammo presto per andare finalmente a
Napoli e questa volta la corriera la prendevo io, per cambiare
un po’ d’aria, per vedere gente diversa, per sentire altri
profumi.
Non era la prima volta che mi recavo a Napoli,ma ogni
volta sembrava sempre la prima, la gente era tanta, le grida
numerose e poi le auto e i clacson mi facevano scoppiare la
testa.
Finalmente giungemmo alla via S.Sebastiano, la famosa
via degli strumenti musicali.Quanti negozi, quanti strumenti,
c’era l’imbarazzo della scelta. Entrammo in un negozio e il
professore nell’aprire la porta disse: «Gennaro,rivolto a
qualcuno che già conosceva, scegliamo una chitarra per
questo giovanotto alle prime armi».
«Va bene professore,una classica o acustica?»
«Una acustica dovrebbe andare bene».
Il sig. Gennaro prese dalla parete dove erano esposte
centinaia di chitarre, mandolini, violini ecc., una chitarra rossa
come il colore dell’agenda del professore e rivolgendosi a
me disse: «Guagliò, vedi se va bene».