IL GOVERNATORE DI FIRENZE. Carlo d’Angiò: Duca di Calabria e Vicario di Napoli EAN 9788872974384

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IL MATRIMONIO DI CARLO EREDE SFORTUNATO E PADRE DELLA REGINA GIOVANNA

Siamo ormai negli anni in cui Carlo aveva raggiunto l’età della ragione, della consapevolezza e della conoscenza delle vicende familiari.
Alla Regina Sancia, senza figli e senza più nemmeno figliastri da allevare, non restò che dare l’anima a Dio. Il fermento religioso che l’animava in realtà frenò questo processo moderno, ma non fermò il progresso della vena artistica che chiedeva spazio in altri settori, e non solo a corte.
Anche la sirocchia vedova d’Ungheria provvide, assieme alla nuora, alla commissione della tavola di Simone Martini, raffigurante s.Ludovico di Tolosa che incorona Roberto, dipinta nel 1317, poco dopo la canonizzazione. Essa reca gli stemmi angioini e arpadiani di Maria al fine di promuovere il culto del figlio, e confermare agli ungheresi la legittimità della successione al trono di Sicilia del terzogenito Roberto. Ella stessa ordinò una statuetta d’argento raffigurante san Ludovico di Tolosa, recante la testa e la corona d’oro, per donarla alla badessa di S.Maria Donnaregina, Agnese Caracciolo. La statuina reggeva una reliquia del Santo in una mano, e lo scettro reale nell’altra. Sempre Sancia commissionò alcuni reliquiari di s.Ludovico, uno dei quali fu destinato alla cappella del santo in S.Chiara.
La Regina madre, in seguito alla canonizzazione del corpo del figlio, inviò al convento dei frati Minori di Marsiglia un calice d’oro di gran peso, una croce d’argento con pietre preziose, due candelabri d’argento dorati, due panni preziosi, un frontale e una cappella completa di paramenti sacri, appunto per dotarne la chiesa del santo.
In realtà l’unica vera opera non religiosa di Sancia fu la composizione di un trittico, di cui oggi rimane unicamente una splendida Vergine puerpera, databile intorno al 1325. L’opera, ospitata all’interno della sezione presepiale della Certosa di San Martino, realizzata in legno policromo, venne donata al monastero di Santa Chiara dalla stessa regina. Si tratta di una madonna ritratta distesa, subito prima o subito dopo il parto, che si ispira alle sculture orvietane del senese Lorenzo Maitani e all’arte francese.
Roberto non aveva mai messo in discussione le azioni religiose e politiche di Sancia, sebbene la vide benissimo allontanarsi dal talamo nuziale e dalla vita lussuosa della corte per iniziare relazioni con francescani e clarisse sempre più strette. Questo perché anch’egli sembrò rafforzare la simpatia per questi ordini mendicanti, sebbene non in maniera così oppressiva e apprensiva, come cominciò a fare Sancia.
Di certo si avvertì ovunque, specialmente a corte, questa devozione spirituale che penetrò nella stessa vita dei cortigiani, riflettendosi in modo molto chiaro tanto nelle azioni di governo, quanto nella vita mondana, sebbene si continuò nell’alimentare le arti, almeno fino a quando restò in vita il Re.
Così, mentre il sovrano iniziava la doppia vita di amante, Sancia si avviò alla passione epistolare con Avignone. In una lettera inviata al Papa Giovanni XXII prima del 1317, arrivò a chiedere il permesso di divorziare per entrare in convento, anche per giustificare a se stessa i tre figli avuti da Roberto fuori dal matrimonio.
Da una parte c’è la possibilità che la Regina fosse sterile, dall’altra che la richiesta di divorzio al papa si basi sulla consapevolezza di aver avuto rapporti d’amore saffico con Cantelma Cantelmo, vedova di Bertrand d’Artois, governatore di Napoli morto nel 1305.31

Dettagli

EAN

9788872970133

ISBN

887297013X

Pagine

96

Autore

Bascetta

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Editorial Review

Nato Duca di Calabria, erede di Provenza e di Napoli

 

indice

capitolo i

— Un d’Angiò della progenie materna degli Svevi
— Figlio di Jolanda d’Aragona e Duca Roberto
— La cugina Sancia di Mallorca a sua matrigna
— Carlo vicario del reame dalla morte del nonno
— Roberto parte per Avignone: l’incoronazione
— La catarsi nei costumi: pomposità del vestiario
— I parenti trattano la pace con la Sicilia
— I d’Angiò consolidano i palazzi di Napoli

capitolo ii
una cugina per regina-matrigna:
sancia, napoli e la corte d’amore

— Il Duca si forma fra i poeti della Corona
— La Biblioteca reale per diletto della Città
— La Napoli dei mercanti e la Corte degli amori

capitolo iii
il generale di puglia si sposa:
caterina d’austria per moglie

— Carlo si dà alle conquiste, sboccia l’arte religiosa
— Caterina, la moglie del Commissario di Puglia
— Il Parlamento restituisce il Sannio alla Chiesa
— Dalla Sicilia il trasferimento a Firenze

capitolo iv
maria valois, seconda moglie
madre di margherita e giovanna
— Giovanna e Margherita avute da Maria Valois
— Giovannella in realtà fu secondogenita
— Le figlie cresciute dalla Regina Sancia

capitolo v
la partenza per firenze
con la corte al seguito
— Addio alla fondazione di S.Martino
— Carlo: bambine a Napoli, la Duchessa con sé
— L’arrivo nel 1326 con moglie e negromante
— Ruggiero Capograsso di Salerno medico di Corte

capitolo vi
ghibellini contro guelfi:
venti di guerra con lucca
— Imperiali sulla Sardegna, Firenze trema
— Catalani, Bavaro e Lucca alleati contro Napoli
— Carlo col padre in Sicilia, poi Signore di Siena
— Firenze divisa fra guelfi Bianchi e guelfi Neri
— La Cronica di Villani bistratta il Duca

capitolo vii
il governatore rassicura la città
la duchessa ripristina le feste
— La prima visita a Palazzo e la cerchia muraria
— Donne in festa con le trecce bianco-gialle
— Il pranzo divino che stupì i Fiorentini
— E’ «prerinascimento» a tavola!

capitolo viii
la ritirata contro lucca
avvicina il nemico imperiale
— La battaglia contro Lucca arenatasi nel fango
— Il Bavaro Re d’Italia contro Avignone e Napoli
— Nascita e morte dell’erede Carlo Martello
— Un Signore di pace nella Congiura di Lucca

capitolo ix
l’EPISTOLARIO di giugno 1327:
fiorentini nei regesti di napoli
— S.Barnaba a Mugello e le donnine di s.Domenico
— Il Capitano del Balzo e il vizio plebeo del gioco
— Tasse a S.Lorenzo, punizioni a Empoli
— Esenzioni a S.Casciano, arciprete a Colle Giotto
— Debiti a Poggibonsi, Statuto a Castelfiorentino
— Graziati i Fiorentini, sale al Castello di Signa
— I priori delle arti, le rocche di Latere e Galgani
— Ufficiali difensori e notai per gli estimi comunali
— La ribellione di Contrada Spoleto ai mercanti
— I tassatori per Prato e l’ufficiale di Fichino
— Armigeri catalani a spasso per Valdarno e Signa
— Fatti di Casa Rossi, di Capraria
— Porta S.Pietro e vino a S.Miniato e S.Gemignano
— Le potenze nate con la Festa di San Giovanni

note bibliografiche

1. Da: https://it.wikipedia.org /wiki/Violante_d%27 Aragona _e_Sicilia#cite_note- Aragona.
2. Cfr. Violante d'Aragona e Sicilia, in: Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
3. Ivi. C.De Cherrier, Storia della lotta dei papi e degli imperatori della casa di Svevia, Volume 3, Francesco lao Tipografo, Salvatore di Marzo Editore, Palermo 1862.
4. Ricordano Malaspina, Istoria antica dalla edificazione di Fiorenza per insino all'anno 1281, presso Gaetano Romagnoli, stabilimneto tipografico di G.Monti, Bologna 1867, pag.238.
5. Cfr. Diurnali Ms A di Parigi in: Honoré Théodore Paul Joseph d'Albert de Luynes, Commentaire historique et chronologique sur Les Éphémérides intitulées Diurnali di Messer Matteo di Giovinazzo, Librarie de Firmin Didot frères, Paris 1839.
6. Diurnali Ms B in: I Diurnali di Messer Matteo Spinelli da Giovinazzo, Edizione Nuovissima con Discorso e note filologiche, Tipografia Cannone, Bari 1865. I diurnali di messer Matteo Spinelli da Giovinazzo con discorso del professore Luciano Loparco e con note filologiche di Ciro D’Agostini.
7. G.Villani, Cron., VIII, 82, 93, IX, 39. In: Atti della Accademia Pontaniana, Volumi 23-24, Napoli 1893; Loyse De Rosa, Cronache dei tempi miei, III parte, a cura di V.Iandiorio, ABE 2022.
8. Giacomo Della Morte, Cronica di Napoli di Notar Giacomo, pubblicata a cura di Paolo Garzilli, dalla Stamperia Reale, Napoli 1845; Giuseppe Coniglio, ANGIÒ, Carlo d', detto l'Illustre, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 3, 1961. Cfr. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/angio-carlo-d-detto-l-illustre_%28Dizionario-Biografico%29/
9. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/maria-d-ungheria-regina-di-sicilia_%28Dizionario-Biografico%29. Cfr. Fragment d'une cronique anonyme dite Chronique de Reims, in: Recueil des historiens des Gaules et de la France, XXII, Paris 1865. Cfr. Annales Ianuenses / Annales Sancti Victoris Massiliensis, in Monumenta Germ. Hist., Scriptores, XXIII, a cura di G.H. Pertz, Hannoverae 1874.
10. Romolo Caggese, Roberto D'Angiò e i suoi tempi, Volume 2.
11. Giuseppe Coniglio, ANGIÒ, Carlo d', detto l'Illustre, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 3, 1961. Cfr. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/angio-carlo-d-detto-l-illustre_%28Dizionario-Biografico%29/.
12.Camillo Minieri Riccio, Genealogia di Carlo I di Angio: prima generazione, Stabilimento tipografico di Vincenzo Priggiobba, Napoli 1857. Cfr. Rerum Italicarum Scriptores vol. 7. pag, 1103. Cfr. CAFFARO Annales Genueses Rer. Ital. Script. vol. 6 CRONICH. PATAV. Rer. Ital Script. vol.8. =ANNALES PISANI Rer. Ital. Script. vol. 6. FRANCISCUS DIPINUS Chronic. Rer. Ital. Script. vol. 9 = CHRONICA PISANA Rer. Ital. Scrip. vol. 6 = MURATORI. Ann. d'Italia ann. 1267-1968.
13. Registro Angioino del grande archivio di Napoli 1274. B. fol. 87=Reg. 1272. C. fol. 72 e at. Vedi il documento XXX. Cfr. il documento XXIX. Ivi. Registro Angioino del grande archivio di Napoli 1274. B. fol. 87=Reg. 1272. C. fol. 72 e at. Vedi il documento XXX. Cfr. il documento XXXI. Reg. Ang. del grand. arch. di Nap. 1276. B. fol. 9 at. Così: «Tutto ciò leggesi al fol. 36 at. del Registro Angioino del grande archivio di Napoli 1276-1277. A».
14. Registro Angioino del grande archivio di Napoli 1274. B. fol. 99 at. Cfr. documenti XXXI. e XXXII. V. Camillo Minieri Riccio, Genealogia di Carlo I di Angio: prima generazione, Priggiobba, Napoli 1857, pagg.12-15. Cfr. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/ beatrice-di-provenza-regina-di-sicilia_(Dizionario-Biografico). Cfr. Andreae Ungari Descriptio victori. ae a Karolo Provinciae comite reportatae, in Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, XXVI, Hannoverae 1882.
15.Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/ beatrice-di-provenza-regina-di-sicilia_(Dizionario-Biografico). Cfr. I registri della Cancelleria angioina, a cura di R. Filangieri, I-III, Napoli 1950-1951. «Il brano relativo è pubblicato in: A. de Saint Priest, Histoire de la conquête de Naples par Charles d'Anjou, II, Paris 1849, pp. 304-306)». Diurnali Ms A di Parigi in: Honoré Théodore Paul Joseph d'Albert de Luynes, Commentaire historique et chronologique sur Les Éphémérides intitulées Diurnali di Messer Matteo di Giovinazzo, Librarie de Firmin Didot frères, Paris 1839. Cfr. Diurnali Ms B in: I Diurnali di Messer Matteo Spinelli da Giovinazzo, Edizione Nuovissima con Discorso e note filologiche, Tipografia Cannone, Bari 1865 [I diurnali di messer Matteo Spinelli da Giovinazzo con discorso del professore Luciano Loparco e con note filologiche di Ciro D’Agostini]. A. Javierre Mur, Constanza de Sicilia en las cronicas de su tiempo, in Rivista Stor. del Mezzogiorno, I, anno 1966. Cfr. Wikipedia, voce Beatrice di Provenza. Cfr. Camillo Minieri Riccio, Genealogia di Carlo I di Angio: prima generazione, Priggiobba, Napoli 1857. Cfr.Datum Rome XV. madii» (XV.e Indictionis 1272) Reg. 1272 A fol. 204 at. N° 13.
16. In: Minieri-Riccio, cit. Reg. 1309 A. fol. 297. Ibidem, fol. 68. «Caroli Primogeniti sui Carissimi Calabrie Ducis ac in Regno Sicilie Vicarii generalis, ac eum consiliis auxilis et favoribus dirigeret, quia semper confidit de persona et toto genere suo. Reg. 1309 A. fol. 297.La carta di papiro nell'anno 1310 si pagava sette tari e 10 ogni risma. Reg. 1310 H. fol. 386 t.
17. Ivi. Re Roberto nel 1342. teneva le sue scuderie in Pendino Castri Novi Neapolis in quibus custodiuntur equi Marescalle nostre, et reponuntur selle et armature dictorum equorum. Reg. 1343 A fol. 67. Avea poi in fitto delle case sitarum prope Castrum novum in quibus moratur Carcer ospitii nostri. E le altre scuderie iuxta viam qua itur ad Ecclesiam S. Marie de Pedegripta, e nella strada che portava alla chiesa di S. Lucia. L'ufficio poi di Forreria nelle case poste prope Monasterium S. Petri ad Castellum de Neapoli, e presso lo stesso Monastero stavano le scuderie di Giovanna duchessa di Calabria. Ivi fol. 67 t. Le scuderie di Andrea duca di Calabria stavano subtus Castrum novum prope domos in quibus est carcer noster». Sul formaggio v. Reg. 1316 E. n. 210 fol. 319. Sul carcere perpetuo v. Reg.1335-1336 C. fol. 32. V. anche Reg. 1309 A. fol. 15.
18. In: Minieri-Riccio, cit., Reg. 1326 B. fol. 316 320 t.
19. Loyse De Rosa, Cronache dei tempi miei, II-III parte, a cura di V.Iandiorio, ABE 2022. Cfr. Neocastro, cit. Cfr. Camillo Minieri Riccio, Genealogia di Carlo I di Angio: prima generazione, Priggiobba, Napoli 1857. Cfr. T. P. Boyer, Sacre et théocratie, cit, p. 30. Cfr:Mario Gaglione, Profili di Sovrani Angioini, da Carlo I a Renato (1266-1442), Lampi di stampa, Milano 2009. Formato elettronico di internet: www.lampidistampa.it. Cfr. Francesco Ceva Grimaldi, Della città di Napoli dal tempo della sua fondazione, Napoli 1857. Cfr. T. P. Boyer, cit.
20. Cfr. Arm 2, 4, 7. Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Ludovico_di_Tolosa
21. Giambattista Amelj, Storia della città di Lucera, Tipografia Salvatore Scempi, Lucera 1861.
22. Processus canonizationis et legendae variae sancti Ludovici OFM, in Analecta Franciscana, VII, Quaracchi, Firenze 1951, p. XXVII. Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Ludovico_di_Tolosa.
23. Domenico de Guidobaldi, Affreschi della vecchio chiesa de Trinità di Cava de' Tirreni, Tipografia degli Accanttoncelli, Napoli 1869. Cfr. Loyse De Rosa, Cronache dei tempi miei, II-III parte, a cura di V.Iandiorio, ABE 2022.
24. Loyse De Rosa, Cronache dei tempi miei, II-III parte, a cura di V.Iandiorio, ABE 2022.. Cfr. Camillo Minieri-Ricci, Genealogia di Carlo II. d'Angio, re di Napoli, vol.I, pagg.56-65, Giannini, Napoli 1882.
25. Ivi. Cfr. Lodovico da Palma, Vita di S. Lodovico d'Angio, Stamperia reale, Napoli 1855. Cfr. Henricus Sedulius in Historia Seraphicae Religionis; cfr.Petrus Rodulphius in Historia Seraphicae Religionis. Cfr. Camillo Minieri-Ricci, Genealogia di Carlo II. d'Angio, re di Napoli, vol.I, pagg.56-65, Giannini, Napoli 1882.
26. Muntaner, Cronache Catalane, cit. Saba Malaspina, cit.
27. Loyse De Rosa, Cronache dei tempi miei, II-III parte, a cura di V.Iandiorio, ABE 2022.. Cfr. Camillo Minieri-Ricci, Genealogia di Carlo II. d'Angio, re di Napoli, vol.I, pagg.56-65, Giannini, Napoli 1882. Cfr. Matteo Spinelli, Diurnali, cit. Cfr. Malaspina, cit., pag. 712.
28. Summonte, cit. Minieri-Riccio, «come può leggersi nella sua dotta scrittura intitolata Genealogia di Carlo I d’Angiò, pag.89 e seg.». Cfr. Rivista Marittima, cit. Cfr. Bernat Desclot, Crónica, a cura di M.Colli Alentorn, Barcelona 1949-51.
29. Loyse De Rosa, Cronache dei tempi miei, II-III parte, a cura di V.Iandiorio, ABE 2022.
30. Camillo Minieri-Ricci, Genealogia di Carlo II. d'Angio, re di Napoli, vol.I, pagg.56-65, Giannini, Napoli 1882.
31. Ivi. Cfr. N. F. Faraglia, Il duca di Calabria e la spedizione degli Abruzzesi contro Rieti nel 1320,IX(1884), pagg. 249-55.
32. Ivi
33. Edward Armstrong, L'Italia al tempo di Dante, in: Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pp. 235–296; Romolo Caggese, Italia, 1313-1414, in: Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pp. 296– 331.
34. Paul Fournier, Il regno di Borgogna o di Arles dall'XI al XV secolo, in: Storia del mondo medievale, vol.VII, 1999, pp. 383–410. Cfr. Rosa Maria Dessì, Les spectres du Bon Gouvernement d'Ambrogio Lorenzetti. Artistes, cités communales et seigneurs angevins au Trecento, Paris, Puf, 2017. V. https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_d%27Angi%C3%B2_(duca_di_Calabria)#cite_note-3
35. Giuseppe Coniglio, ANGIÒ, Carlo d', detto l'Illustre, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 3, 1961. Cfr. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/angio-carlo-d-detto-l-illustre_%28Dizionario-Biografico%29/
36. Nel 1323 in seguito ai tumulti contro il rettore beneventano Guglielmo, accorse Carlo Duca di Calabria per sostituirlo col cappellano regio Arnaldo, raccomandato dal papa al maresciallo del Regno.
37. Borgia, Archivio Beneventano, tom.3, n.7. Una carta della Biblioteca Vaticana (misc.othobon., 102), Olim Ludovis, porta il titolo: Acta litis agitatae inter monachos monasterii S.Mariae de Crypta, & monachos monasterii S.Maria de Gualdo ad S.R.E. nullo medio pertinentium coram Ven. viro domino Guillelmo de Balaeto Archiidacono Ecclesiae Forolivieb. Domini PP.Cappellano civitatis Beneven. Rectore, Neapoli anno 1319. Super unione facta a raone Episcopo Arianen. Qui a Bonifacio VIII ad id negotium fuerat deputatus. Il nuovo Rettore magistrum Arnaldum Regis archidiaconum cameracen. Cappellanum nostrum tertii gradus causarum nostri palatii auditore Campaniae e Maritimae Rectorem, come nelle sue lettere da Avignone (dat. Avin.13 K. Julii anno 7°), fu dal papa raccomandat in modo speciale a Tommaso di Marzano Conte di Squillace e Maresciallo del Regno di Sicilia, affinché lo assistesse nel governo di Benevento (Reg.ep.1090).
38. G.P.de Crescenzi Romani, Anfiteatro romano, parte prima, Milano 1648. Cfr. M.Gaglione, Profili di Sovrani Angioini, cit.
39. Giuseppe Coniglio, ANGIÒ, Carlo d', detto l'Illustre, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 3, 1961. Cfr. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/angio-carlo-d-detto-l-illustre_%28Dizionario-Biografico%29.
40. Reg. 1326 B. n. 263 fol. 10 t.; Ivi fol. 43; Sub die 3 Maii 9. Indict. 1326. Ivi fol. 141.; Sub die ultimo Maii 9. Indict. 1326. Reg. 1326 B. n. 263 fol. 191. 198. In: Camillo Minieri-Riccio, Studii storici fatti sopra 84 registri angioni dell'archivio di stato di Napoli,
41. Giuseppe Coniglio, ANGIÒ, Carlo d', detto l'Illustre, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 3, 1961. Cfr. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/angio-carlo-d-detto-l-illustre_%28Dizionario-Biografico%29. Cfr. Minieri-Riccio, cit., Reg.1324 A. n. 253 fol. 106. «Petro de Montella Regie Thesaurarie Notario provisio pro solutione unc. 20 convertendarum in certis servitiis et operibus que fieri providimus pro sollemnitate festi sponsaliorum inter nos et Ducissam futuram Consortem nostram celebrandorum in proximo, Domino concedente sub die 28. Aprelis 7. Indict. an. 1324». Vedesi diverse altre annotazioni di spesa del periodo: «Mandatum pro preparatione trium galearum, et aliorum lignorum pro nostro accessu ad Civitatem Gaiete obviam euntes Domino patri nostro, de Provincie partibus illuc redeunti, et Galee sunt videlicet illa per nos donata spectabili Domino Philippo Tarentino Principi patruo nostro Carissimo remorum 120 alia Nicotai Cosse de Iscla remorum 100 et reliqua Nicolai de Turre remorum 96. nec non sagitta una Ligorii de Turre remorum 90 Saetia alia Nicolai Pappacude remorum 26. et Barca seu Parescallum Curie. Ibidem, fol. 191.
42. Mastrulli, Montevergine sagro. E’ comunque nella città Beneventana che nel 1338 nascerà la nuova Rettoria: è la nuova Urbe Metropolita sede della provincia di Beneventana, da cui dipenderanno città minori come Ariano.
Benevento sarà considerata una Diaconia Cardinalizia detta di S.Marco, dipendente dal cardinale che non sedeva a Roma ma in Aqueiro, a cui appartiene il Vescovo di Civitate Ariano, il quale, stando ai documenti rinvenuti ad Avignone, aveva integrato per vicissitudini familiari anche l’ex Dominio-badiale di Apice.
Nei documenti rinvenuti nella sede papale di Avignone risulta che l’abate di M.Vergine e il vescovo di Ariano dipenderanno dal Cardinale di Villa S.Marco di Beneventana, provincia papale della Marca Sabba di Ravenna, collocata nel Regno di Sicilia Citra del Patriarca Gotio, che si era seduto al comando di S.Marco, nell’Urbe di fronte al Faro di Partenope del Regno di Sicilia (1338) che gli aragonesi stavano strappando a Roberto.
43. Cfr. date Wikipedia.
44. A.Bascetta-S.Cuttrera, Sancia, Regine di Napoli, I-II, ABE Napoli 2019. Cfr. A.Bascetta-S.Cuttrera, Maria d’Ungheria, Regine di Napoli, ABE Napoli 2022.
45. A.Bascetta-S.Cuttrera, Margherita, Regine di Napoli, I-II, ABE Napoli 2022.
46. A.Bascetta-S.Cuttrera, Sancia, Regine di Napoli, I-II, ABE Napoli 2019.
47. A.Bascetta, Amanti e Bastardi di Re Roberto il Saggio, ABE Napoli, 2022.
48. Loyse De Rosa, Cronache dei tempi miei, II-III parte, a cura di V.Iandiorio, ABE 2022. Cfr. G. De Blasiis, La dimora di Giovanni Boccaccio a Napoli, XVII (1892), pag. 99 e seg.. Cfr. A. Mele, Carlo duca di Calabria, in Samnium, XI, 1938.
49. In: Minieri-Riccio, cit., Reg. 1326-1327 B. fol. 81. «Erario Curie Vicarie Regni mandatum quod solvat dominis Berardo et loanni Caraczulo fratribus de Neapoli unc. 170 pro pretio valoris tenimenti eorum extimati in quo construi facimus monasterium nostrum S. Martini in montanea S. Erasmi prope Neapolim quod fuit dictorum fratrum. Landulfo Caraczulo dicto Cannella de Neapoli militi concessio domus site secus muros Civitatis Neapolis in loco qui Carbonarium dicitur edificate hactenus de mandato Domini Regis Caroli Secundi patris nostri ex eo specialiter ut per illam ad ludum qui fit in eodem Carbonario habilior redderetur aspectus sub conditione quod nunquam possit edificari supra domum ipsam, et in altum erigere, et quod nos et successores nostri quotiescumque voluerimus ad dictum ludum Carbonari accedere liberum et licitum possimus habere spectaculum ex eadem, et dicta domus hos habet fines, iuxta hortum Sari Caraczuli de Neapoli militis viam publicam et murum dicte Civitatis.
50. Pietro Fanfani, Cecco d'Ascoli racconto storico del sec. 14, Tip.Carnesecchi, Firenze 1870, pagg.1-245, escluso dal capitolo 38° de «La seconda guerra» in poi. Cfr. R. Davidsohn, Storia di Firenze, Firenze, Sansoni, 1973, vol. IV, pp. 1054 e segg. Cfr. Piero Gualtieri, 13 gennaio 1326: Carlo di Calabria accetta la nomina a signore di Firenze. Dalla rivista on line: https://www.storiadifirenze.org/?p=1885.
51. Giuseppe Castelli, La vita e le opere di Cecco d'Ascoli, Zanichelli, Bologna 1892. Riporta un brano del prof. Giovanni Spalazzi che descrive il quadro di Giulio Cantalamessa (Ascoli Piceno, 1º aprile 1846 – Roma, 12 settembre 1924). In: G.Spalazzi, Cecco d’Ascoli, Discorso, Tip. Cardi, Ascoli 1876.
52. Fanfani, cit. Cfr. R. Davidsohn, Storia di Firenze, Firenze, Sansoni, 1973, vol. IV, pp. 1054 e segg. Cfr. Piero Gualtieri, 13 gennaio 1326: Carlo di Calabria accetta la nomina a signore di Firenze. Dalla rivista on line: https://www.storiadifirenze.org/?p=1885.
53: Villani, cit.; Forti, in Fanfani, cit. Sul medico di Salerno v.: Minieri-Riccio, cit., Reg. 1332 C. fol. 176.
54. Giuseppe Coniglio, ANGIÒ, Carlo d', detto l'Illustre, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 3, 1961. Cfr. Sitografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/angio-carlo-d-detto-l-illustre_%28Dizionario-Biografico%29. Cfr. R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di re Roberto negli anni 1326 e 1327, [con appendice di documenti pubbl. integralmente o in regesto], in Arch. stor. per le prov. nap., XXXIII (1908), pp. 439-68, 639-62; XXXIV (1909), pp. 3-18, 197-221, 403-431, 597-639; XXXV (1910), pp. 3-46, 205-72, 425-58, 607-36; XXXVI (1911), pp. 3-34, 254-85, 407-33.
55. Ammirati, cit. Seguono trascrizioni dei Regesti fatte da Minieri-Riccio, cit. «Notario Borgo Baldini commissio officii Registratoris provisionum spectantium ad regimen Florentinorum, et in assertione legitur. Proviso nuper, et deliberatione consulta fore utile publico boni causa, quod littere sub titulo excellentie nostre facte a tempore nostri felicis accessus ad dictam Civitatem Florentie ac conficiende deinceps, tam super publicis negotiis, quam privatis florentinos cives suosque Comitativos et districtuales tangentibus registrari debeant semotim a Registris nostris aliis in certis libris seu quaternis in Camera dicti Communis ad perpetuam rei memoriam conservandis de tua fide sufficientia et legalitate tibi dictum registrandi officium etc. [Sub datum Florentie die 4. Ianuarii X Indict. 1327, fol. 127 t.; fol. 136 e t.; Ivi fol. 161, 166 t. 167 t. 174. «Vicariis nostris in Regno, mandatum quod revocant ad manus Curie domunculam, sive apothecam sitam prope Regium Castrum novum Civitatis Neapolis iuxta ospitium Curie nostre, quod fuit Ioannis de Tussiaco, via qua intratur dictum Castrum, et alios confines, devolutam per obitum absque liberis q.m magistri Liocti Corduanerii [Regesti, fol. 178 t.].
56. Giovanni Villani, Cronica, XI vol. Cfr. http://www.intratext.com/IXT/ITA1633/_POS.HTM. «Qui comincia lo XI libro, il quale conta de la venuta in Firenze di Carlo duca di Calavra figliuolo del re Ruberto, per la cui venuta fu cagione che lo re eletto de' Romani venne de la Magna in Italia», I; II; III. L’atto è trascritto in Minieri.Riccio, cit. Reg. 1334. 1335 A. n. 295 fol. 154 t.
57. Pietro Fanfani, Cecco d'Ascoli racconto storico del sec. 14, Tip.Carnesecchi, Firenze 1870, pagg.1-245, escluso dal capitolo 38° de «La seconda guerra» in poi. Cfr. Sacchetti, ivi.
58. Pietro Fanfani, Cecco d'Ascoli racconto storico del sec. 14, Tip.Carnesecchi, Firenze 1870, pagg.1-245, escluso dal capitolo 38° de «La seconda guerra» in poi.
59. Villani, cit.
60. Villani, cit., cap.XI, par.XI. Cfr. Pietro Fanfani, Cecco d'Ascoli racconto storico del sec. 14, Tip.Carnesecchi, Firenze 1870, pagg.1-245, escluso dal capitolo 38° de «La seconda guerra» in poi.
61. Cfr. Pietro Fanfani, Cit.
62. Ivi
63. Ivi
64. Ivi
65. Ivi
66. Villani, Ibidem, c.14
67. Pietro Fanfani, Cecco d'Ascoli racconto storico del sec. 14, Tip.Carnesecchi, Firenze 1870, pagg.1-245, escluso dal capitolo 38° de «La seconda guerra» in poi.
68. Villani, cit, c.14
69. Ivi
70. Ivi
71. Villani, cit. Cfr. Fanfani.
72. Ivi
73. Ivi
74. Ivi.
72. Ivi
73. Ivi
74. Ivi.
75. Ivi.
76. Ivi
77. R. Davidsohn, Storia di Firenze, Firenze, Sansoni, 1973, vol. IV, pp. 1054 e segg. Cfr.Fanfani.
78. Villani, Ibidem, cap.23.
79. Piero Gualtieri, 13 gennaio 1326: Carlo di Calabria accetta la nomina a signore di Firenze. Dalla rivista on line: https://www.storiadifirenze.org/?p=1885.
80. Ivi
81. Ivi.
82. Lino Chini, Storia antica e moderna del Mugello, Volume 4, Stamperia Carnesecchi e figli, Firenze 1876.
83. R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di re Roberto negli anni 1326 e 1327, in: Archivio storico per le province napoletane, 33, Napoli 1908.Archivio di Napoli, Reg. 266, f. 182.
84. Ivi, f. 172.
85. Placido Puccinelli, Vita di S. Barnaba Apostolo primo pastore di Milano, Stamperia Malatesta, Milano 1649.
86. R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di re Roberto negli anni 1326 e 1327, in: Archivio storico per le province napoletane, 33, Napoli 1908.Archivio di Napoli, f. 176.
87. Lino Chini, Storia antica e moderna del Mugello, Volume 4, Stamperia Carnesecchi e figli, Firenze 1876.
88.Guido Carocci, I dintorni di Firenze: nuova guida illustrazione storico-artistica, Tipografia Galletti, Firenze 1881.
89. R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di re Roberto negli anni 1326 e 1327, in: Archivio storico per le province napoletane, 33, Napoli 1908. Archivio di Napoli, f. 185.
90. Ivi. Archivio di Napoli, f. 179; f. 184.
91. Archivio di Napoli, ivi, f. 180.
92. Archivio di Napoli, ivi, f. 184.
93. Archivio di Napoli, ivi, f. 184.
94. Archivio di Napoli, ivi, f. 186.
95. Archivio di Napoli, ivi, f.187.
96. Lino Chini, Storia antica e moderna del Mugello, Volume 4, Stamperia Carnesecchi e figli, Firenze 1876.
97. Ser Filippo Contruccini, Archivio Diplom. Fior.; cfr. Filippo Baldinucci, Vita di Giotto, note, Batelli, Firenze 1844.
98. Lino Chini, Storia antica e moderna del Mugello, Volume 4, Stamperia Carnesecchi e figli, Firenze 1876.
99. Ser Filippo Contruccini, Archivio Diplom. Fior.; cfr. Filippo Baldinucci, Vita di Giotto, note, Batelli, Firenze 1844.
100. R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di re Roberto negli anni 1326 e 1327, in: Archivio storico per le province napoletane, 33, Napoli 1908. Archivio di Napoli, ivi, f.186.
101. Archivio di Napoli, ivi, f. 181.
102. Archivio di Napoli, ivi, f. 186.
103. Archivio di Napoli, ivi, f. 190.
104. Archivio di Napoli, ivi, f. 191.
105. Archivio di Napoli, ivi, f. 191.
106. Archivio di Napoli, ivi, f. 202.
107. Ibidem, f. 187.
108. Archivio di Napoli, ivi, f. 181.
109. Archivio di Napoli, ivi, f. 189.
110. Archivio di Napoli, ivi, f. 198.
111. Archivio di Napoli, ivi, f. 188.
112. Archivio di Napoli, ivi, f. 190; ibidem, f. 189. Da: R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di re Roberto negli anni 1326 e 1327, in: Archivio storico per le province napoletane, 33, Napoli 1908.
113. Archivio di Napoli, ivi, f. 199.
114. Archivio di Napoli, ivi, f. 191.
115. Archivio di Napoli, ivi, f. 199.
116. Archivio di Napoli, ivi, f. 199.
117. Archivio di Napoli, ivi, f. 195.
118. Ibidem.
119. Ivi, f. 189.
120. Archivio di Napoli, ivi, f. 190.
121. Archivio di Napoli, ivi, f. 199).
122. Ivi, f. 199.
123. Ivi, f. 190.
124. Archivio di Napoli, ivi, f. 192.
125. Archivio di Napoli, ivi, f. 199.
126. Archivio di Napoli, ivi, f. 190.
127. Archivio di Napoli, ivi, f. 191. Cfr: R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di re Roberto negli anni 1326 e 1327, in: Archivio storico per le province napoletane, 33, Napoli 1908.
128. Pietro Fanfani, Cecco d'Ascoli racconto storico del sec. 14, Tip.Carnesecchi, Firenze 1870, pagg.1-245, escluso dal capitolo 38° de «La seconda guerra» in poi.
129.Villani, cit, Cfr. Melchiorro di Coppo Stefani - Goro Dati da: Fanfani, cit.
130. Ivi.
131. Ivi.
132. Ivi.
133. Ivi.
134. Ivi.
135. Reg. 1326-1327 B. fol. 47 t. In: Minieri-Riccio, cit.