IL FIUME CARAPELLE PRIMA DI CARAPELLE: fra Rocca Ordona e Palazzo Pantano nel Marchesato dei Campi Marini EAN 9788872971611

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NELL’AMNE DELLO SPECCHIA SALPARO DEL LAGO SALPIE

…Poco discosto dalla capitale del Marchesato di Nea Heapoli, c’era proprio il Ponte della Chiesa S.Clemente sull’Ofanto, dove Quartus de Soler, legato nazareno del canosino, dal 1098, riscuoteva i diritti di transito spettanti come proprietaria di quell’edificio, su cui provvedeva alla manutenzione.
A seguire c’era l’altro Ponte del Fiume Tressanti, dell’omonima Terra con l’ospedale.
Calcarola, di Torretta di Samaricio e S.Margherita di Tressanti erano luoghi di Salpi, tenimento feudale col rione di Pozzo del Sale o Pozzo Salsa.
In Salpis abbiamo notizia di un quartiere nato intorno alla casa in pictagio Putei Salsi, e nello stesso pittagio o loco iuxta domum Goffridi de Sancto Matheo.
Pittagio è un termine di origine greca che si rifà ad una tavolozza, ma è anche una “circoscrizione territoriale cittadina originariamente caratterizzata da una tavola incerata o impeciata per scrivere”. Il senso specifico è di “documento scritto” ma pettacia è riferito al quartiere foggiano, come avveniva a Monopoli nel 1212, in pictacio Portenove, come rivela uno studio di Michela Russo. Ella scrive che «il termine neutro pictacium è in relazione con la variante femminile pettacia nella documentazione pugliese»: in pectacia sancte Eugenie (Salpi 1209, Salpi 1238), in pectacia sancti Martini (Salpi 1226).
Così è dunque per il luogo sito in pictagio Sancte Eugenie. Altri beni sono in loco Torrecte de Samaricio iuxta terram Sancte Margarite que fuit Gricii et Gottaffridi fratrum.
Altri sono verso Tressanti, in manu massarie Trium Sanctorum e alla località Calcaroli, altri furono quelli di Iaconi Salpitani et est iuxta vineas Sancti Stephany.
Salpi resterò abitata fino a prima del 1500, quando il Re, a dire di Ricca, scriverà Civitatem Salparum inhabitalam.
Ma nulla di più sappiamo, se non che fu sulla via di Baroli, quella col Borgo nuovo e la chiesa della Trinità del Monte Sacro, e la via di Cannarum, fra le terre di S.Maria della Carità.
Cioè confinava con Cerignola, o meglio se non con i luoghi di Camarella e Casa S.Pietro, sicuramente con contrada Cannaro, essendo essa sulla via Salparu nel 1250.
E’ da qui che siamo ripartiti.

1. Giambattista d’Amelj, Storia della città di Lucera, Tipografia di Salvatore Scepi, Lucera 1861.
2. Capecelatro, Storia del Regno di Napoli, lib.7, pag. 283.
3.Giambattista d’Amelj, Storia della città di Lucera, Tipografia di Salvatore Scepi, Lucera 1861.
4. Luciana Petracca, L’Ordine dei Templari in Capitanata. Storia, sviluppi, aspetti e problematiche, da: https://journals.openedition.org/mefrm/3380, in: Le Miscele della Scuola Francese di Roma – Medioevo (MEFRM). Cfr. Amelli 1903, p. 3-9; De Troia 1994, p. 91-119; p. 80-82; De Troia 1994, p. 409, 415 e 417.
5. Ivi. Cfr.ebastiano Paoli, Codice Diplomatico del Sacro Militare Ordine Gerosolomitano oggi di Malta, raccolta di vari documenti dell’archivio di Sorìa pubblicata da Salvatore e Giandomenico Marescandoli in Lucca nel 1733
6. Ivi.
7. Cesare Borgia, Storia di Benevento, cit.
8. Falcone Beneventano, Storia di Ruggiero II, cit.
9. Censimento del 1250 ca.
10. Ivi.
11. Enrico Bacco, Il Regno di Napoli, Lazaro Scoriggio, Napoli 1620, pag.172.
12. G.B.Rampoldi, Corografia dell’Italia, volumi 1-3, III, Antonio Fontana, Milano 1834.
13. Ivi.
14. Domenico Forges Davanzati, Dissertazione sulla seconda moglie del re Manfredi e su’ loro figlioli, cit.
15. Ivi.
16. Dal Registro dell’anno 1269, B, fogl. a terg. Cfr. Giuseppe del Giudice, Codice diplomatico del regno di Carlo I. e II. d’Angiò:, Volume 1, Tip.Università, Napoli 1863.
17. CDT, cit.; Russi, cit.
18. P.Corsi, Un reliquiario inedito a S.Agata ed il vescovo Eimeradus di Dragonara (sec.XI), «Nicolaus», V, Bari 1976, f.1, pp.225-233. In: Russi, cit.
19. G.A.Tria, cit.
20. CDT, cit. Cfr. C.Angelillis, Pulsano e l’ordine monastico pulsanense, «Arch.St.Pugliese», VI (1953), p.437.
21. Adamo d’Adamo, Le 29 chiese di Serracapriola. Cfr.http://serracapriola.net/territorio/bibliografia/adamo/?fbclid=IwAR2KBAcDnEqGqGa4bDl9Cv 9Bu1ZjlqX6HKnEKvnCep1dU4zqBBmAaHB0xU4.
22. Da: https://emeroteca.provincia.brindisi.it/Archivio%20Storico%20Pugliese/1985/Articoli/InsediamentiMedievaliSerra%20capriola.pdf.
23. CDT, doc.35, pagg.111-116.
24. Bolle papali a confronto.
25. Cronica conzana.
26. Bolla antipapa Anacleto.
27. Confronto bolle sofiane del 1092 e 1115.
28. G. Ceva Grimaldi, Opere di Giuseppe Ceva Grimaldi, I, Stamperia Reale, Napoli 1847.
29. A.Bascetta, Catalogo dei baroni del 1092, ABE Napoli 2018.
— Raul de Devia dixit quod tenet Deviam quod est feudum 2 militum et cum augmento obtulit milites 4. Idem Raul tenet in demanio de Comitatu Loritelli feudum 5 militum et cum augmento obtulit milites 10 et 7 et servientes 40. —
— Raho de Montor. sicut dixit Guillelmus de Rocca tenet de eodem de Montorio [Montorio dei Frentani – Cb] feudum 2 militum et cum augmento obtulit milites 4 et servientes sex.
— Almericus Martellus tenet de eodem in Particulo feudum 1 militis et cum augmento obtulit milites 2.
— Robbertus Malvicinus tenet de eodem Rossolum quod est sicut dixit feudum 1 militis et cum augmento obtulit milites 2.
— Guillelmus de Scalfo tenet de eodem in demanio Bisacciam [Montenero di Bisaccia – Cb] quod est sicut dixit feudum 3 militum, et Montem Golfum feudum unius militis, et Larritanum feudum 1 militis et cum augmento obtulit milites 10 et servientes 30. Et tenet in servitio Grulmam que est feudum unius militis, et Petram Fraidam/ Fracdam, feudum 1 militis, et PANTANELLUM/Pantanellam feudum 1 militis et cum augmento obtulit milites 6. Una milites demanii et servitii sunt 16 et servientes 30.
— Guillelmus de Sclavo tenet de domino Rege in demanio Montem Bellum [Montebello sul Sangro – Pe] quod est sicut dixit dimidium feudum militis et cum augmento obtulit militem 1. Et tenet in servitio Portellam que est sicut dixit feudum 1 militis et cum augmento obtulit milites 2. Una demanii et servitii predicti Guillelmi cum augmento sunt milites 3.
— Riccardus de Granara/Granata pro feudo quod tenet in Bestia obtulit militem 1.
— Benyamin dixit quod tenet medietatem feudi unius militis in Sancto Petro Veterano et cum augmento obtulit militem 1.
— Matheus Sancti Petri dixit quod tenet medietatem militis in Sancto Petro et cum augmento obtulit militem 1.
— Nicolaus filius Ectoris dixit quod tenet de domino Rege Bisseletum quod est feudum trium militum et hoc quod tenet in Sancto Jacobo et Florentino feudum 1 militis et cum augmento obtulit milites 8.
— Gualdinus Malacorona dixit quod tenet in Casalinovo feudum unius militis. Et de Aventitiis feudum dimidii militis et cum augmento obtulit milites 2.
— Aliduca Marrun dixit quod tenet in morcono/Morcona [Morcone ] feudum unius militis et cum augmento obulit milites 2.
— Curia tenet Candelar [S.Marco la Catola – Fg] quod est feudum 2 militum et cum augmento obtulit milites 4. Una inter totum milites 6 et servientes 10.
— Philippus de Lacu Pensili dixit quod feudum suum est 2 militum et cum augmento obtulit milites 4.
— Filia Goffridi de Bestia dixit quod tenet feudum unius militis (del Bestia) et cum augmento obtulit milites 2.
— Uxor Urselli dixit quod feudum suum de Vena Maiori est duorum militum et cum augmento obtulit milites 4.
— Riccardus filius Guillelmi dixit quod feudum suum est 1 militis et cum augmento obtulit milites 2.
— Uxor Russi de Ymbriaca/Ymbriata cum filiis tenet Lamam que est feudum 2 militum et cum augmento obtulit milites 4 et servientes 10.
30. Sito internet: SIA_ES_8_1_Analisi_ paes_e_coerenza%20(2).pdf, PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA MEDIANTE LO SFRUTTAMENTO DEL VENTO NEL TERRITORIO COMUNALE DI SAN SEVERO (FG) ANALISI PAESAGGISTICA E COERENZA DEGLI INTERVENTI.
31. Catalogus Baronum, a cura di A.Bascetta, ABE 2019.
32. Ivi.
33. Ivi.
34. Vari testi sulla storia di Benevento. Si elencano circa 40 luoghi a cui abbiamo affiancato altri luoghi [in parentesi quadra].
35. A.Di Meo, Annali Critico-Diplomatici Del Regno Di Napoli Della Mezzana Età, Volume 12. Actum in Civitate Lucerina, ann. IV. Imp. D. n. Alexii Ss. Imp. n. mense Nov. V. Ind. [S.Maria di Giungara o Lungarico, era a Rocchetta di Puglia dei Cavesi], ma vi ha in contrario, che di Alessio correa l’anno primo, e quel Monistero nell’1104 era del Vescovo di Troja. Di Desiderio Velcovo di Lacedonia, esso ancora non conosciuto nell’Italia Sagra, si parla in una Donazione, a cui ancora si soscrisse, fatta a S. Pietro Abbate della Cava, della Chiesa di S.Maria di Giungara in Territorio di Acedonea ( Lacedonia ) con più terre, paludi, e animali, esente da ogni giurisdizione Vescovile, da D. Roberto del Torpo, Signore della stessa Città, ma fatta in Lucera in presenza, e col consenso del suo Signore Arrigo Conte di Lucer(ino), e del Gargano, per redenzione dell’anima di D.Affredo, detto Butellero, q. suo fratello, e de’ q. suoi genitori.
Oltra il Vescovo, e i Conti Arrigo, e Roberto, soscrissero ancora Ubbo de Ollia, Baldovino, Bardone, Guglielmo fratello del Conte Arrigo, e Riccardo figlio di Trustrarno: Anno IV Imp. D. Alexio Ss. Imp. nostro, mense November, V. Ind.
Come si legge trascritto nel Libro della Cava, a prescindere se «ancora vi ha errore o nell’anno, o nell’Indizione, dai due precedenti Strumenti abbiamo, che il Gargano, Lucera, Lacedonia, governati dal Conte Arrigo, e fuoi Suffeudatarj, erano sotto la sovranità del Greco Augusto, e quindi in guerra col Guiscardo», con donazioni che arrivano fino a Mottola, Massafra, «colla condizione che tutto la fotto il Monistero di S.Angelo soggetto alla Cava: pesca nella pescheria di Petenusci».
36. V. Memorie Storiche Civili ed Ecclesiastiche, Libro III, cap.3, pag.183-183. Nella bolla del 1181 si elencavano i 42 luoghi a cui abbiamo affiancato i luoghi del 1254 [in parentesi quadra].
37. Marchesati, Storia di Vasto.
38. Dell’anno 1154, è il documento in nome della Trinità, regnante Domino Guglielmo re Sicilia, Ducatus Apulie e Principatus Capue, i nobili giudici di Asculo, Petracca ed Episcopo, si erano riuniti in curia, nell’Episcopio, per dirimere una questione fra il notario Lupo e Russo[ne] figlio di Nicola per il possesso di un muro che si stabilì, come da atto, comprato da Russonis o Rufum, per mediazione di Ursonem Letum figlio di Giovanni, come redatto dal notario Simeon e sottoscritto dai due giudici, Petracca ed Episcopus, da Luponis figlio di Datti e Giovanni Pagani figlio di Maraldi Gutti (CDV, IV, pag.88-90).
39.Sebastiano Paoli, Codice Diplomatico del Sacro Militare Ordine Gerosolomitano oggi di Malta, raccolta di vari documenti dell’archivio di Sorìa pubblicata da Salvatore e Giandomenico Marescandoli in Lucca nel 1733, pag.457-459.
Così il Tirio lib. 10, cap. 16, pag. 785; il quale, lib. 12, cap: 25, pag. 831; lib.7, cap. 22, pag. 742; «l’ Autore delle Gesta de’ Franchi expugn. Hieruf. pag. 572; Guiberto Abate, Storia Gerosolimitana, lib. 7, cap. 1, pag. 532; Fulcherio Carnotense , Anno 1099, pag. 396; Alberto Aquense, lib. 5, cap. 42, pag. 272; Raimondo de Agiles, pag. 172; Baldrico, lib. 4, pag. 130. Roberto Monaco, lib. 8, in fine , pag. 73; l’ Autore delle Gesta de Franchi, & aliorum , pag. 27. Successore a Roberto dovette essere il nostro Ruggiero, chiamato dal Tirio, lib. 14, cap. 26, Fratello di Rinaldo Primicerio della Milizia di S. Giorgio , che fu ucciso in un’imboscata, intorno al 1142…. nel 1120, Diploma iv, pag. 4, l’ esenzione delle decime, concedute allo Spedale dal Patriarca Arnulfo: nel 1120 intervenne al Concilio di Napoli di Samaria, Tirio, lib. 12, cap. 13, pag. 824: nel 1136, Diplom. xvII, pag. 18, è teftimonio ad una donazione fatta dal Re Folco a’ Cavalieri Gerosolimitani». Sul trasferimento della sede a Barletta v. Ughelli , Tomo 7, pag. 1038, dell’antica edizione.
40. Memorie Storiche Civili ed Ecclesiastiche di Benevento, Libro III, cap.3, pag.183-183. Nella bolla del 1181 si elencavano i 42 luoghi a cui abbiamo affiancato i luoghi del 1254 [in parentesi quadra]. Cfr. Marchesati, Storia di Vasto. Cfr. Johannes De Vita, Thesaurus antiquitatum Beneventanarum. Cfr.Matteo Spinelli, I Diurnali, a cura di S.Cuttrera, ABE Napoli, 2022.
41. Ivi. Cfr. A.Pellettieri, I segni dei cavalieri in Basilicata, Cap.3, Basilicata in tasca, Guida Turistico Culturale, Potenza 2008. Cfr.G.Guerrieri, I cavalieri templari del Regno di Sicilia, Trani 1909.
42. Ivi. Cfr Luciana Petracca, L’Ordine dei Templari in Capitanata. Storia, sviluppi, aspetti e problematiche, da: https://journals.openedition.org/mefrm/3380, in: Le Miscele della Scuola Francese di Roma – Medioevo (MEFRM). Cfr. Amelli 1903, p. 3-9; De Troia 1994, p. 91-119; p. 80-82; De Troia 1994, p. 409, 415 e 417.
43. Ivi.
44. Luciana Petracca, L’Ordine dei Templari in Capitanata. Storia, sviluppi, aspetti e problematiche, da: https://journals.openedition.org/mefrm/3380, in: Le Miscele della Scuola Francese di Roma – Medioevo (MEFRM). Cfr. Amelli 1903, v. Termoli.
45. Ivi.
46. P.Tropeano, CDV, Codice Diplomatico Verginiano, pagg.135-137, Vol 12, Edizione Padri Verginiani, 1999.
47. Questi invece sono i 56 paesi della provincia di Capitanata nell’ultima ripartizione del 1742, ai tempi di Carlo III di Borbone, con l’instituzione dei catasti onciari: Accadia 1753 – Alberona 1752 – Apricena 1741 – Ascoli 1753 – Biccari 1741 – Bovino 1753 – Cagnano 1750 – Celenza Valfortore 1744 – Candela 1753 – Carlantino 1743 – Carpino 1742 – Casalnuovo 1743 – Casaltrinità 1751 – Casalvecchio 1744 – Casalvecchio 1744 – Castelfranco 1753 – Castelluccio Valmaggiore 1754 – Castelnuovo 1755 – Celle 1754 – Cerignola 1742 – Chieuti 1743 – Colle 1752 – Deliceto 1753 – Faeto 1754 – Foggia 1741 – Ginestra de’ Schiavoni 1753 – Greci 1753 – Lesina 1743 – Lucera 1754-1755 – San Marco in Lamis 1753 – Monte Acuto 1753 – Monte Sant’Angelo 1753 – Montefalcone 1741 – Monteleone 1752 – Motta Montecorvino 1752 – Panni 1753 – Peschici 1743 – Pietramontecorvino 1743 – Rignano 1759 – Rodi 1742 – Roseto 1741 – San Bartolomeo in Galdo 1753 – San Giovanni Rotondo 1742 – San Marco la Catola 1753 – San Nicandro 1742 – San Paolo 1749 – San Severo 1753 – Sant’Agata 1754 – Savignano 1753 – Serra Capriola 1742 – Torremaggiore 1743 – Troia 1745 – Vico 1754 – Viesti 1753 – Volturara 1743 – Volturino 1742.
48. Francesco Longano, Viaggio … per la Capitanata, Domenico Sangiacomo, Napoli 1790. Lo stato politico, ed economico della dogana della mena delle pecore di Puglia esposto alla maestà di Ferdinando IV, Volume 1, Tipografia reale di Vincenzo Flauto, Napoli 1781. Così: «Fabrizio de Sangro Dohanerio di Puglia, fa intendere a V. E. come per alcuni si pretende che lui in virtù del suo officio non habbia giurisdizione in “tempo d’inverno”, se non solo con li fidati di Dogana, che vengono d’Apruzzo, quando non fanno delitto toccante a pecore; e per alcuni altri se pretende, che quando alcuno locato fa qualche delitto, non facendolo in territorio assegnatoli dalla Corte, non possa essere conosciuto da esso, il che faria coglierli affatto tutta la giurisdizione, che tiene, e ha sempre tenuto. E perchè la Dogana nessuna cosa la mantiene dopoi dell’herba, se non la giurisdizione, e il giusto favore, e questo faria de diretto contrario a tutti li privilegi di essa Dogana, ad ogni confuetudine, e al capitolo nuovamente espedito, come del tenore, e parole di esso porria chiaramente vedersi; e li Signori Regenti far fede, che quando si fe’ detto Capitolo fu così discusso, e risoluto». Viene quindi fatta supplica al Re, affinché possa «provvedere, e comandare che siano levate dette dispute, che nascono solo dalla mala interpretazione di detto Capitolo, e che sia offervato inviolabilmente». Datum Neapoli die 11. Februarii 1576.
Da qui l’ordinanza fatta nel nome di Re Filippo. «A tutti e a singuli Algozini, e Servienti di questa Regia Dogana; di altra qualsivoglia Corte notificamo come sperandoli con grazia di Dio N. S. , che la detta Dogana questo seguente anno quinte inditionis abbia da calare in Puglia di grosso numero, e molto aumentata, e bifognerà, che la Regia Corte li ferva di assai pil Difese, ed erbaggi di quelli, che ha foluto servire gli anni passati per potere coinodamente locare decta Dogana; e tantoppiù per il mancamento degli erbaggi, così delle Difese straordinarie, come di altri territorj faldi delle locazioni ordinarie della Puglia, dati a coltura per comandamento de Superiori, e questo acciò non ti manchi dal canto nostro al servizio della Regia Corte, e governo di detta Dogana’, come semo tenuti; colla presente commettemo, ed ordinamo a tutti li sopraderti fervienti infolidum, che chi di loro sarà richiesto, debbia avvifare, notificare, e comandare, siccome noi colla presente notificamo, e comandamo a cucci li sottoscritti Padroni delle infrascritte Difese, ed erbaggi, alla pena di docati mille da applicarsi al Regio Fisco per ciascuno in caso di contrario, ed altra pena riservata ad arbitrio di S. E., o della Regia Camera della Summaria, che non li debbiano vendere, nè affittare , ne in esse affidare, nè fare affidare, nè entrare bestiame, alcuno di qualsivoglia forte; ma quelli debbiano tenere, e far tenere, governare, e conservare intatti ad iftanza della Regia Corte, fino al tempo si dard la locazione del mese di Novembre prossimo futuro dell’anno seguente quinte inditionis 76; ed acciocchè possiamo servirci di quelli, che saranno necessarj per locare detta Dogana, conforme alle Istruzioni, ed ordini, che tenemo, ed a quelli, che faranno il contrario, oltre la pena sopraderta, che da esfi fi eliggerà irremisibilmente, non se li pagherà il prezzo di derci erbaggi; anzi saranno astretti alla emenda del danno, che forsi occorrerà trovarsi in elli erbaggi in tempo si consegneranno alli locati, alli quali saranno dispensati, avvertendo detti Padroni, che di quelli erbaggi, che non ne averanno ordine noftro di averli a consegnare per tutta la mectà di Novembre, essi Padroni Affittatori, o Possessori possano dispensare a loro arbitrio fervata la forma delli nostri ordini, purchè non Ji’ vendano ad homini di Dogana, perchè faria contra la forma delli ordini, e Banni Regj, e nostri; ed acciocchè nel dispensare di essi erbaggi possiamo governarci, come conviene, e di forte, che non venga a dispensarsi cola ålcuna, che dalli locari non possa essere posseduta, nè meno lasciare di dispensarsi quello, che potria servirsi, e quello, che si dispenserà, venga a difpenfarsi con la ragione, e considerazione, che fi deve, e non dare fcomodo, o disturbo, nè fare aggravio a nessuno; ordinamo sotto le medesime pene a tutti li sopraderti Affittatori, Padroni, o Possessori di essi infrascritti erbaggi debbiano, e ciascuno di effi debbia comparire avanti di noi, e noftro Luogotenente in Foggia per tutto lo mese di Settembre feguente, a dichiarare, e dar nota della capacità, e qualità di ciascuno di derti erbaggi, ed a che uso servino, cioè se servino per uso proprio di bestiame, o per Dogana, o extra Dogana delli Padroni di essi, o per coltura propria, o di altri, ed in caso che in effe fosse alcuna coltura, debbiano dichiarare se è di tutta la intiera quantità, o di quanta parte, esse quello, che ci resta è territorio saldo, 6 lavoratorio; ed in che quanticà l’uno, e l’altro, ed essendo in effi erbaggi arbori di ghiande, debbiano dichiarare se detto anno produrranno ghiande, ed in che quantità, acciò di ogni cosa si possa avere la ragione fi conviene nel dispensare di essi erbaggi; avvertendo, che se alcuno di essi, dichiarerà, che detti erbaggi servino per uso proprio, e poi fi troverà il contrario, o che in effe dichiarazioni, che faranno, diranno qualsivoglia cosa, che non sia con verità, incorreranno nella medesima pena, e perderanno il prezzo di effi erbaggi, e quelli, che se ne servissero per uso di coltura, o di beftiame proprio , e non dichiaraffero in detto tempo, ut fupra, dopo fatta la locazione, non saranno intesi , oltre che incorreranno alla pena predetta. Datum Fogiæ decima quarta mensis Maii 1576. Fabrizio de Sangro.
Così le altre località dell’elenco:
Larino. L’Università per le sue Difese della Bufalara ; Collepizzuto . Montaltino.
Montorio. Ascanio di Capua per la Difesa di Selvapiano.
Limosani . L’Università per la Difesa delle Cesti., e Foresta.
Matrice Giovanni di Cicco per le Difese dei Casalini; della Piana. Collevannolfo. La Chiusa di Colieçucolo : la Serra , e chiusa di S. Lonardo. Colletorto, e Magliano . L’Università di Colletorto per la sua Difesa nova. Il Barone per la Difefa di Chianamoscata. Celenza. Il Barone per la Difesa di Valle di Celenza, e lo Demanio di detta Terra.
S. Giuliano, Per la sua Difesa, Rotiello. Per la sua Difesa.
Vulturara, o Convicini. Abbate Seccarulo della Grotte per la sua Difesa del Fornelio fiftente sotto la Vultorara. Arignano. L’ Università per la Difesa di Palazzo , La Baronessa per la Difesa di Montegranaro, Piescoruffo da piedi . Lo Demanio, o sia Scuocco della Posta di Lamapozzo, e la Difesa di Vioragno
S. Marcuccio. L’Università per la sua Difesa.
Peschici , ed Ischitella. Il Barone per la Difesa di Varano Isola di Varano, e Demanio d’Ischitella.
Castelpagano. Per le Mezzane , e Mezzanelle.
Viesti. L’Università per la fua Difesa.
Vico. Quel Possessore per lo demanio , ed altri suoi erbaggi. L’Università per la Difesa della Marinara..
Cano.a. L’Università per il suo quarto insolito.
Il Marchese di Campagna o fuo Procuratore per Pantanella piccola di Canosa, la Difesa del Bosco, Demanio di S.Ricciardo, lo Garignone, Difesa della Torre del Duca , e Bosco di Monceverde Andria Giovanni Maria, ed altri Fratelli Conoscitori di detta Città per Lama di Corno , e Parcora di Cioffredo.
Giovan Donato Mione per lo Pedale di Pezzacara .
Il Capitolo della Chiesa di S. Nicola di detta per lo Foriniello s, Angelo a Carvonara, Lama Genzana, Montepetruso, S. Tavella, Macina di S. Nicola, e le Perazzelle , Montevicolo, Papa , e Luca , Quello Spedale della Misericordia per la fya Marina della Misericordia, Quel Vescovo per S. Barba, S. Martino, Marina di Chiancarulo, e Scinetta. Il Magnifico Sebastiano Marullo di Barletta per Lamacaminata Grot”te in Angelis, Pedale di Rivinella, Matina di S. Francesco Boscarello.
Magnifico Giovan Matteo Marullo per lo Pedale di Palese Marina di D. Andreuccio .
Monastero di S. Lucia di Barletta per Montefaraone .
Magnifico Gio: Vincenzo Curtopasso, per Lamadimuccio.
Magnifico Gio: Battista Acconciajoco per la Pezza di Nardo.
Magnifico Gio: Donato Lupicino per Torre di Cola, alias Bosco di Cola.
Magnifico Lovise Mele per lo Gorgone di Scriccio.
Magnifico Bartolomeo Tesoriero per la sta parte di Lago di Andria, chiamata la Chianca .
Reverendo D. Donato Tesoriero per l’altra fua parte .
Achille, è Lovise Volpone per lo Pedale della Monaca.
Fra Scipione Ursino di Barletta per la Sculcola di Andria .
Eredi del fu Marcantonio Chiusola per Spelongano.
Convento di S. Agostino di Andria, e magnifico Alfonso Volpone per la loro Marina del Tommarone. Magnifico Gennaro Tomasino per la Marina dell’Eccellenze rotonde . Magnifica Lucrezia Bonelli per l’Antica di Andria . Magnifica Elena S. Croce per ilo Bosco, alias Boscatello , lo Piano della Padula , e S. Marco, seù lama di Cola Paolo. Abrusina Guindaccia per la Marina di lama di Muccio. Elisabetta Maglio per la Marina di Puzzoforgente . Giovanni Jacovo Mele per la Marina di lama di Cola . Illuftre Duca d’Andria per Savignano. Magnifico Ricciardo Quarto per Torre di Colapellegrino , e la sua parte di Montegrosso. Luzio de Excellis, e Fratelli per casa di Lisa , casa Petrone, Matina di Perino, Lago Corato, e Tordaro.
Gennaro, e Giovanni Antonio Cerece di Andria per Grotte, è Guido.
Giulio Leopardo per le Spinete.
S. Francesco d’Andria per le Cocozze, ed altri erbaggi
Magnifico Jacovo Bonaventura per Montegenuo.
Proipero Quarto per lo Parco deiie Civaglie, e la sua parte di Montegrosso
Geronimo Quarto per l’altra sua parte di Montegrosso.
Geronimo Zagaria per le Murgie di Tauro, ed erbaggi di Monteciello.
Geronimo Guantario per la Marina di S. Ciriaco.
Giovan Vincenzo Quarto per la sua parte di Montegiosso di Andria.
Marcantonio Manso di Andria per la Marina della Tufara della Monaca .
Il Padrone, o Possessore dell’erbaggio di S. Angelo delli Molini delli Tomatini. – Il Possessore dell’ erbaggio di S. Margarita delli Lupicini , e di S. Ni-cola della Gualda. Jacovo Maglio per l’erbaggio della Taverna di Notar Nardo. Eredi di Ferrante de Maggis per l’erbaggio di Torre de Maggis . Ascanio, ed altri di Quarto per l’erbaggio di Torre di Cola Pellegrino. • 11 Possessore della Marina di Erniesco. Trani. Quell’Arcidiano Palagano per Santodugno . Ottavio, e ) Ferlingiero per la Marina di Madamma Giulia Pigna
Camillo tella. Qnel Reverendo Capitolo di Trani per S. Elio lo Puro. Quel Monistero di S. Agnese per S. Alesio. Reverendo Priore di Barletta per la sua parte della Matina di Torricella. L’Arcivefcovo di Trani per la sua Marina di S. Lucia, r’ Reverende Monache di S. Giovanni Lionello per la metrà di Cafamaffi
e la Marina di Casalicchio. Magnifico Francesco Bonosmira per s?i carra fue feudali dell’altra mettà di Casamassima . Éredi del magnifico Spirito Bonosmira per l’altra metrà di Casamassima, e la Matina di Torricella Porzia Palagano, ed altri di lei Parenti per Fornicato
Magnifico Giamberardino e D. Vincenzo Palagano Ruffo.
Per S. Giovanni.
Magnifico Giovanni Luca Staffa per la Marina di Lama di Santa.
Magnifico Francesco Palagano per le Matine.
Magnifica Caterina Piccione per S. Maria Tesciano.
Magnifico Jacovantonio Palagano per Santa Perpetua.
Magnifico Ettore Arcamone per la fua Marina
Magnifico Giovanni Francesco Ventura per Lamadoro
Convento di Gesù, è Maria per la sua Macina.;
Convento di S. Croce, ed i Fratelli Passafepe per Casagrossa grande
Magnifico Bruno Palagano per la fua Matina,
Magnifico Cesare di Cunzio per la sua parte della Marina di Francesco
Palagano. Magnifico Pietro Montealbano per il suo erbaggio di Puzzopiano . Magnifico Annibale Bonosmira per la Marina di Ottina. Magnifico Giovanni Gennaro Lampertino per la Marina della Mammara. Il Possessore della Macina di S. Tomeo
Il Possessore della Marina di S. Elena. Bisceglie. Quel Vescovo per la sua Marina . Casamassima. Il Barone, ed Università per quel Demanio. Eredi di Giovanni Francesco Latillo per il loro Parco a Serralca di Tomola cinquanta. Il Parco di Lama di Junco di comola venticinque. Eredi di Stefano de Vita di Mosella , ed eredi di Notar Pietro Morellaper due Parchi alla Pescina di Parco di Vignali 70. Eredi di Francesco Latillo per il Parco di D. Giovanni detto Lama di Junco di tomola – 10. Antonio di Guido per le Cortaglie di Guido alla via di Calamari di tomola 60. Giulio Spendato abitante in Acquaviva per il Parco di Lama di Junco di comola 8o. Aurelo Zizo per il suo Parco a Lamapuro di comola 12.
Il magnifico Barone per il Parco di Montepellegrino di tomola 60. Losito. Il magnifico Barone per la sua difesa di tomola 40. Spinazzola . Il Reverendiffimo Cardinale per gli erbaggi di Acquacetta con li dieci carra di Baldaisarre Imparaco, e la Difeta delli Buoi di Acquatetta. Avanzo. Quel Reverendo Abbate Monsolino per il Quarto di Cervarezza
Quarto del Vallone della Pila, Quarto di Cola Riccio, Quarto di Angelo di Avanzo, lo Bosco di Avanzo, lo Lago della Abate, e Monteformofiello.
Cerenza. L’Università per la Difesa di Lago di Lauro.
L’Arcivescovo di Cerenza per la Difesa del Finocchiero. Palazzo. Il magnifico Barone per li Casalini, S.Percuoco Francavilla, li Casalini, S.Giulia, li Cornali, e lo Demanio di detta Terra.
Genzano, L’Università per la Difesa delle Valli. Il Duca di Gravina Barone per Lamalicita e Ripa dapà, con li Demanj: Oppido Il Conte di Pacentro Barone per la Difesa della Trignita.
Tolve. Il Duca di Monteleone Barone per lo Demanio, Difela della Colonna, e Difesa di Macchia Ursina’. L’Università per la Difesa da Piedi di Valle montagnara, Montepoloso. Il Duca di Trajetro Barone per il Demanio di Montepeloso.
Marina di Caldarano; Nuovo titolato, la Mezzanella , sed Martinella, Lanacita, ed altri. Quel Vescovo per la sua Difesa dell’ Irsi. Grottula. Il Marchese per le due terze della Macchia sottana, e soprana,e lo terzo deila Bufalara, Marina di S. Pietro, il Bosco di Altozanni, il Bosco delli Cacciatori, ed il Demanio. Carbonara . Il Conte di S. Angelo barone per la Difesa di Pietrapalomba, di Piescoderago, Carbonaro, Difesa di Sassano, ed altri erbaggi. Monteverde. L’Università pel Demanio, ed alcri erbaggi. Venofa. Il Principe, e baglivo della Trinità pel Demanio Difesa della Caccia , della Mezzanelle, del Pantano, e del Monte , tutte di assoluta ragione del Principe. Le Difese poi di Piescomargiotta, e bella Foresta al solo Baglivo.
L’Università per la Difesa di Notar Chierico, dello Cerro, e di Tatta .
Melfi. Il Principe per le Difese di Leonella, e di Cisterna con i suoi Cugni.
Il Cardinale Gesualdo per la Difesa di Palorotundo.
L’Università per la Difesa di Montesantojanni , Monte Calvo, e Difesa di Montefalurzo.
Monasterio delle Monache dell’Annunziata di detta per la loro Difesa.
Cedogna. L’Università per la Difesa di Macchiaforaccia, delli Curci, e della Mezzana.
Il Barone per le Difese di Serrone, Montevaccaro, le Chiancarelle d’Origlio.
Rocchetta. Il Barone per le Difesa di Montealbano, dell’Uuglia Difera grande, e Demanio.
L’Università per le’ Difese del Bosco, e Mezzana.
Magnifico Cesare Ceceri per la Difesa di Mignaniello.
Il Casale di S. Maria di detta per il suo erbaggio .
Laviello. L’Università per il Demanio, e Difela di Isca del Lupo. Il Marchese per lo Finocchiaro di Laviello.
S.Agata. L’Università per la Difesa del Boletto, delle Cesine, del Monte, e del Parcinito.
Il Duca di Gravina Barone per Palino, Servarulo, e Demanio.
Iliceto. Il Marchese, ed Università per li loro erbaggi di Campofacto,
Ginatto, Bosco, e Difesa di Tennolito , Panniello, lo Macchione, ed altri erbaggi. Trivico, Il Marchese per la Difesa di Olivano, ed altri erbaggi. Segue TERRA D’OTRANTO…
Cfr. Gaetano Baselice, Su di un viaggio fisico-botanico, e sulle piante economiche della provincia.
49. Luciana Petracca, L’Ordine dei Templari in Capitanata. Storia, sviluppi, aspetti e problematiche, da: https://journals.openedition.org/mefrm/3380, in: Le Miscele della Scuola Francese di Roma – Medioevo (MEFRM). Cfr. Amelli 1903, p. 3-9; De Troia 1994, p. 91-119; p. 80-82; De Troia 1994, p. 409, 415 e 417.
50. Ivi.
51. Giosuè Musca, Il mezzogiorno normanno-svevo e le crociate, Centro di studi normanno-svevi, Università degli Studi di Bari, a cura di, Edizioni Dedalo, Bari 2000.
52. Luciana Petracca, L’Ordine dei Templari in Capitanata. Storia, sviluppi, aspetti e problematiche, da: https://journals.openedition.org/mefrm/3380, in: Le Miscele della Scuola Francese di Roma – Medioevo (MEFRM). Cfr. Amelli 1903, v. Termoli.
53. . Raccolta di varie croniche: diarj, ed altri opuscoli cosi italiani, V, Perger, Napoli 1782. Cfr. Francesco Carabellese, L’Apulia ed il suo comune nell’alto Medio Evo, 1960, CfrMichela Russo, Le origini del femminile nel medioevo pugliese. I.
54. CDB, prg n.84, pag.122.
55. CDB, prg n.89, pag.128.
56. DB, prg n.102, pag.141.
57. CDB, prg n.87, pag.126.
58. Da: http://www.anspiascolisatriano.it/node/91.
59. Gabriele Tardio, Lama, Lamae… Lamis; Locus Lamæ, Testi di storia e di tradizioni popolari, Edizioni Smil, San Marco in Lamis, Foggia 2010. Sitografia da: https://www.lavalledeglieremi.it/wp-content/uploads /2013/edizioni_smil/084.pdf. Cfr. G.Tardio, Romitori di Ianni Pròdromo al Calvaruso, San Marco in Lamis, 2009.
60. F. Porsia, Il periodo svevo, in AAVV, Storia della Puglia, vol. I, Antichità e medioevo, Bari, 1987, pag.260 e segg.
61. G.Pepe, Lo Stato ghibellino di Federico II, Bari, 1938, pag. 25.
62.Pasquale Corsi, Federico II e la Capitanata.

Description

UN LIBRO RICCO DI TOPONIMI CHE RISCRIVE LA STORIA DEI PAESI SVEVI

introduzione: revisionismo storico e toponimi

1. castelvetere di ripalonga

Il Castelvetere dei Greci
dato a Benevento

Castelnovo Mello
in Silva Ripalonga e S.Amato

L’ex Contea Boviano,
da Ripalonga a Toro

I Castrametati di S.Stefano
discesi dal Calore

Toro, Cantalupo,Viano,
Butticella e Harneto

Baronia di Fenucolo
a Montemarcone a Vetere

S.Pietro a M. Marcone
sede del gonfaloniere

Giordano prende Marcone,
perde Fiorentina

Assedio di Templana
al M.Sableta e Pelusia

M.Calvello Ripalonga a Viano,
Santa Sofia a Va-Yrano

Civitate Biviano a S.Matteo
e Civitatem Larino dei Campimarini

Vairano è Portanova
sul Candelaro: Urbiriano
2.
urbiriano marchesato di nova

La città Nova di Portanova
futura Manfredonia

Il Carapelle dalle sorgenti
del Monte Rumolo

L’Orta, Ordona sul Carapelle
e Palazzo Pantano

Urbiriano del Marchese
e Urbiviano del Papa

Aquadia e Larino
nel Marchesato di Nova

Malfrit fu Tasselgardo
di Larino primo Marchese

3.
neapola marchesato di m.s.angelo

Via da Siponto per la nuova urbe:
il Marchesato dei Templari

Monte S.Angelo:
Marchesato della Neapolis Trani

Campimarini:
Larino Contea usurpa Porto Yriano

Vetere a Serra di Venacausa:
Civitate Aquadia
4.
nella contea imperiale d’apulia

Le città del Pantano
date dai papi a S.Sofia

Chiese e luoghi del Pantano
in bolle e diplomi

Roberto II capo della Contea
fino al rio Triolo di Lucera

Vena Maggiore di Lesina,
Gaudio di Larino

Alarino su Venamajor:
è contea di Lesina

I toponimi in 100 anni
di bolle beneventane

Vena illiana in Serra Vetere
è l’Isola Tremiti di Civitate Termoli

Orsara ex dipendenza
di Urbe Campo Marino

I Campi Marini di Troia
rifondati in Molise

Nasce la provincia di Capitanata
a Vicum S.Angelo degli Iliani

Da Termoli alla Contea
dell’Isola Vaticana

Luoghi teramani:
S.Agata e S.Nazario (Apricena)

Il Principato «at Laureto»
detto «Taureto» foggiano

Laureto, il Marchesato
di San Pietro a Castello

5.
il giustizierato del principato

Nel Pantano dei Campi Marini
della Civitate di Termoli

Nuova Termoli,
ex Civitate Tremiti

Tutto il Pantano con Termoli
fino all’isola di Tremiti

Il Giustiziario coi giudici
della Capitanata

Capitanata è Caput in Ate
dell’antico consolato Atense

I Giustizieri
del Giustizierato

Dove sono le Rocche
e il Palazzo sul Carapelle?

Il tenimento di Rocca Ordona
e Palazzo Pantano

Fiorentino era verso
Borgo Celano e Molisio

Porto a S.Scolastica
sulla Via Vetere di Apricena

Terra Calene, Sala,
il Triolo, Torremaggiore

Palazzo del Marchese
presso S.Giovanni in Lamis

Villanova, S.Lazzaro,
l’Insula, Salzoburgo

Bellovedere (Poggio I.),
A Pricina e Consio

Caprilio a Campaldo,
S.Chirico e Carbonaria

6.
foggia sede del «giustiziario»

Giustiziario a Foggia
contro Capitanata di Barulo

S.Pietro Castello
di Bassano in Foggia

Templari nelle Paludi:
il Marchesato de Umburch (Rumburg?)

Civitate M.Sant’Angelo ex Rebus
e Siponto col Monte Sacro w S.Giorgio

Montecorvino a Colle Aidone,
Ripa e S.Paolo

7.
fra cerignola e barulo: il vicinato

La Cidiniola dei romani
fra Cerignola e Ortanova

Torretta Samaricio a S.Margherita
e Tressanti di Civitate Salpie col Pozzo del Sale

I documenti di Civitate Salpie
sita sulla via di Cannaro

Note
Fonti e Bibliografia Generica

Recensioni

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Editorial Review

LA VERA STORIA DELLE 12 CITT'A DEL PRINCIPATO DI BARULO

 

 

 

 

 

1. castelvetere di ripalonga

Il Castelvetere dei Greci
dato a Benevento

Castelnovo Mello
in Silva Ripalonga e S.Amato

L’ex Contea Boviano,
da Ripalonga a Toro

I Castrametati di S.Stefano
discesi dal Calore

Toro, Cantalupo,Viano,
Butticella e Harneto

Baronia di Fenucolo
a Montemarcone a Vetere

S.Pietro a M. Marcone
sede del gonfaloniere

Giordano prende Marcone,
perde Fiorentina

Assedio di Templana
al M.Sableta e Pelusia

M.Calvello Ripalonga a Viano,
Santa Sofia a Va-Yrano

Civitate Biviano a S.Matteo
e Civitatem Larino dei Campimarini

Vairano è Portanova
sul Candelaro: Urbiriano
2.
urbiriano marchesato di nova

La città Nova di Portanova
futura Manfredonia

Il Carapelle dalle sorgenti
del Monte Rumolo

L’Orta, Ordona sul Carapelle
e Palazzo Pantano

Urbiriano del Marchese
e Urbiviano del Papa

Aquadia e Larino
nel Marchesato di Nova

Malfrit fu Tasselgardo
di Larino primo Marchese

3.
neapola marchesato di m.s.angelo

Via da Siponto per la nuova urbe:
il Marchesato dei Templari

Monte S.Angelo:
Marchesato della Neapolis Trani

Campimarini:
Larino Contea usurpa Porto Yriano

Vetere a Serra di Venacausa:
Civitate Aquadia
4.
nella contea imperiale d’apulia

Le città del Pantano
date dai papi a S.Sofia

Chiese e luoghi del Pantano
in bolle e diplomi

Roberto II capo della Contea
fino al rio Triolo di Lucera

Vena Maggiore di Lesina,
Gaudio di Larino

Alarino su Venamajor:
è contea di Lesina

I toponimi in 100 anni
di bolle beneventane

Vena illiana in Serra Vetere
è l’Isola Tremiti di Civitate Termoli

Orsara ex dipendenza
di Urbe Campo Marino

I Campi Marini di Troia
rifondati in Molise

Nasce la provincia di Capitanata
a Vicum S.Angelo degli Iliani

Da Termoli alla Contea
dell’Isola Vaticana

Luoghi teramani:
S.Agata e S.Nazario (Apricena)

Il Principato «at Laureto»
detto «Taureto» foggiano

Laureto, il Marchesato
di San Pietro a Castello

5.
il giustizierato del principato

Nel Pantano dei Campi Marini
della Civitate di Termoli

Nuova Termoli,
ex Civitate Tremiti

Tutto il Pantano con Termoli
fino all’isola di Tremiti

Il Giustiziario coi giudici
della Capitanata

Capitanata è Caput in Ate
dell’antico consolato Atense

I Giustizieri
del Giustizierato

Dove sono le Rocche
e il Palazzo sul Carapelle?

Il tenimento di Rocca Ordona
e Palazzo Pantano

Fiorentino era verso
Borgo Celano e Molisio

Porto a S.Scolastica
sulla Via Vetere di Apricena

Terra Calene, Sala,
il Triolo, Torremaggiore

Palazzo del Marchese
presso S.Giovanni in Lamis

Villanova, S.Lazzaro,
l’Insula, Salzoburgo

Bellovedere (Poggio I.),
A Pricina e Consio

Caprilio a Campaldo,
S.Chirico e Carbonaria

6.
foggia sede del «giustiziario»

Giustiziario a Foggia
contro Capitanata di Barulo

S.Pietro Castello
di Bassano in Foggia

Templari nelle Paludi:
il Marchesato de Umburch (Rumburg?)

Civitate M.Sant’Angelo ex Rebus
e Siponto col Monte Sacro w S.Giorgio

Montecorvino a Colle Aidone,
Ripa e S.Paolo

7.
fra cerignola e barulo: il vicinato

La Cidiniola dei romani
fra Cerignola e Ortanova

Torretta Samaricio a S.Margherita
e Tressanti di Civitate Salpie col Pozzo del Sale

I documenti di Civitate Salpie
sita sulla via di Cannaro

Note
Fonti e Bibliografia Generica