GIOVANNA D’ARAGONA DI NAPOLI. La Regina Giovanna IV: La vedovella di Somma – 2 parte – EAN 9788872974728

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indice

1. IL REGNO Dell’amato FERRANTiNO

— L’amore paterno di una Principessa bambina
— Il fratellastro Alfonso II a Re successore
— L’invasione dei Francesi di Carlo VIII
— Re Ferrante II detto Ferrantino: l’amato
— Il Re assorbe i guai della suocera e tratta la pace
— La sosta a Procida per invocare i Re Cattolici
— L’esilio a Ischia delle vedove di corte
— Carlo VIII dentro Napoli isolato dall’Europa
— Francesi arretrano, le Regine tornano a Napoli
— Lauro e Forino fanno prigionieri quelli di Montoro
— Ferrantino intenerisce i Napoletani
— I Francesi lasciano Castelnuovo e Castel dell’Ovo

2. le nozze reali di giovanna iv

—Il baciamano di Giovannella: niente più tasse!
—Benedizione di Borgia e del Marchese di Mantova
—Il Re soffre ma sposa la figlia di Giovanna III
—Somma baricentro dell’antiregno aragonese
—Le Regine alla processione del 2 giugno
—La morte del Re marito e il figlio mai avuto
—L’esilio volontario nella reggia di Somma
—Isabella del Balzo: la Regina di Castelnuovo
—Il viaggio in Spagna e l’amore segreto per Alarcon
—Pizzi e merletti, le distrazioni imparate a Isernia
—Giovannella abdica in favore di Zio Federico
—L’invasione del Re di Spagna traditore
—Le donne in esilio a Ischia, Federico a Tours

3. la «vecchia» torna sul vicetrono

— Le sirocchie a Napoli in attesa del Re di Spagna
— Addio alle promesse: morte di Re Federico
— Accordi col Prorex sull’eredità dei feudi dotali
— La biblioteca napoletana svuotata dai Francesi
— Beatrice lascia il mondo alle «regine tristi»

4. «reginella» a vita sotto carlo v

— La Spagna eredità di Giovanna la Pazza detenuta
— Le doti di Giovanna e Giovannella non si toccano
— Carlo V Re di Napoli perché reggente della «Pazza»
— Le sirocchie trattate come principesse
— I viaggi della vedovella con e senza la madre
— L’accoglienza di Sulmona e Teramo
— L’eredità di Giovanna IV alla morte della madre
— Il viaggio in Sicilia e la leggenda del Castagno
— L’ultimo ritorno a Napoli dal viaggio in Puglia

note bibliografiche

collana regine di napoli

Description

GIOVANNELLA D’ARAGONA, LA VERA REGINA DEGLI AMORI

Questo libro svela per la prima volta quale fu la vera Regina degli amori e se fu un’amante reale questa Regina Principessa, rimasta vedova del suo Re e spodestata dagli Spagnoli. Giovanna viaggiò molto, e non solo in Calabria, perché da Teramo a Bari, seguì sempre le orme della madre, alla quale non sopravvisse di molto, all’ombra del suo castagno dei cento cavalli di Sicilia. Fu così pronta per intraprendere l’ennesimo viaggio in Puglia, ma fu cotretta a fermarsi, colpita da una grave malattia che la trattenne nel letto di morte. Il suo viso, ancora bello e lucente, risplendeva per l’ultima volta sulle povere membra, rivestite del saio francescano e sepolte nel sarcofago reale a lei dedicato, nella della chiesa di S.Domenico Maggiore in Napoli. Sono queste le storie della Regina triste di Napoli, il cui dolore sembra ancora gridare la sua statua che invoca il cielo, nella chiesa di Sant’Anna dei Lombardi. E’ un dolore visibile, quello urlato sul corpo di Cristo dagli Aragonesi di Napoli, in nome del Rinascimento, rubato dai Francesi e soffocato dagli Spagnoli.

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Editorial Review

LA REGINA CHE AMAVA VIAGGIARE

Diversi altri feudi continuarono ad essere posseduti dalla figlia Giovannella per parte di Ferrandino, dote confermata (1507) da Ferdinando Il Cattolico. Ella possedè a vita anche Catanzaro, feudo regio concesso in forma personale e quindi non trasmissibile, neppure quando il Regno sarà ereditato dall’Imperatore. Solo alla sua morte, Carlo V, non vedendosi recapitare il riscatto dall’Università comunale per continuare ad essere libera da casate non regie, la vendè al Conte di Nocera, al quale fu reso impossibile prenderne possesso, nonostante fosse accompagnato dal Vicerè Pedro d’Alarcon fin sotto le mura della città. Lo stesso Don Pedro temè la sommossa dei catanzaresi, i quali, dopo tanti anni di libertà, non intendevano affatto essere comandati nuovamente da un feudatario.
Al chè disse il Vicerè: — Don Tiberio io vi dò di qui lontano il possesso; andate voi a farvi prestare obbedienza e avete finito! 43
Questo accadrà perchè dopo la morte della vecchia Giovanna, avvenuta il 9 gennaio 1517, i suoi feudi, non poterono tornare alla Casa regnante pro tempore in quanto posseduti in eredità da Giovannella, la quale continuò anch’essa ad essere definita Regina nei documenti. Si ritrovò nelle stesse condizioni per il dominio di Molfetta, come attesta un diploma del 4 maggio 1517, quando offrì tutte le grazie che le erano state domandate dai nobili molfettesi in favore del popolo.44
Le cose, almeno per i donativi regi di Giovanna IV, cambiarono solo alla morte (1518), quando le sue spoglie si unirono a quelle dei familiari nella Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli.
In questo caso, passate a miglior vita le Regine, madre e figlia (tranne Isabella del Balzo morta nel 1533), si sciolse ogni dubbio anche sui casi di omonimia che potevano indurre ad una ennesima confusione con Giovanna la Pazza, figlia ed ereditiera di Ferdinando il Cattolico e quindi reggente di tutti i domini spagnoli, nonostante il primogenito Imperatore le riservò la reclusione fino alla morte (1555). Al contrario della Regina Giovanna che, fino a poco prima di spirare, per combattere la tristezza, viaggiò sempre di più, e solo per amore!