Editorial Review

IL PROREX DEL FRATELLASTRO FILIPPO II
INDICE
JEROMIN: il FIGLIO SEGRETO
DELL’IMPERATORE CARLO V
— Il fattaccio 10 anni dopo il viaggio a Napoli
— Geronimo garzone del maggiordomo-tutore
— Il Principe spurio descritto nella Cronaca
la nascita
la madre fatta sposare all’avvocato
il piccolo affidato in baliato al camerario
carlo v testamenta al figlio re che c’è un altro
2.
i mori sloggiati da granada
e deportati dopo 600 anni
— Da Cardinale nato a Infante militare
— La cacciata dei Mori premia l’ammiraglio
— Da mancato Cardinale a Generale sul campo
filippo v dichiara al servo di essere principe
screzi in famiglia col nipote fatto morire
giovanni prediletto del re fratellastro
la rivolta dei moriscos a natale del 1568
il re lo invia lì col gran colsalvo e balio
don giovanni deporta i mori a castiglia
e da galizia e asturia ripopolò l’andalusia
il ritorno da generale: subito a cartagena
3.
la crociata a lepanto col crocifisso
consegnato dal legato in s.chiara
— L’investitura vaticana ricevuta a Napoli
— Il Comandante guida la flotta per Lepanto
— Corona taglia su Lepanto, il nemico Viceré
cipro invasa dai turchi andava liberata
la flotta veneta a santa maria di leuca
l’arrivo da napoli a messina
da marsala a lilibeo: nasce porto d’austria
la sorella margherita sposa in l’aquila
feste a vigevano e parma, perdite in calabria
l’odio per il cardinale viceré granvele
don giovanni vuole uccidere il viceré
l’esilio a procida e il ripensamento
4.
in africa lontano dagli amori,
no a re di tirana, sì per fiandre
— Conquista di Tunisi e rinuncia all’Albania
— L’amore per la baronessa e la Sorrentina
— Festa a Napoli con Diana Falangola
— La figlia Giovanna, suora in S.Chiara
— La relazione con Zenobia Saratosia
— Cervantes mutilato, raccomandato al Re
— Il Governatore del Belgio e la morte
— L’ultima liberazione: i Paesi Bassi
l’idea di governare le fiandre
la consegna dei castelli e la pace
escono gli spagnoli, entrano i valloni
tentativo di golpe contro il governatore
anversa e bruxelles voglioni i francesi
la trama di liege con la regina di navarra
la morte per fistole a 29 anni
le ultime volontà e la fiducia per il parma
l’addio col leone sempre vicino come un micio
il cardinale mancato che si flagellava
predilesse rime amorose per tucidide
APPENDICE DOCUMENTARIA
il ms. scomparso di Silvio Ascanio Corona
«Fatti Tragici Amorosi Successi in Napoli»
di Camillo Minieri Riccio*
bibliografia essenziale
Silvio Corona, Successi diversi traggici, et amorosi occorsi in Napoli, et altrove a Napol[lita]ni, composti dà Silvio Corona cominciando prima dalli Re Aragonesi; Mss., Discorso IV: Don Giovanni d’Austria, pagg.79-162. Bartolommeo Capasso, Il Tasso e la sua famiglia a Sorrento ricerche e narrazioni storiche, Napoli 1866. Corona Silvio ed Ascanio, La verità svelata, Mss., Negli Amori di Don Giovanne d'Austria. Quaderno di not. Auriemma 1500 f. 74 v. Rep. f. 83 v. Prot. di not. Auriemma 1495-96 f. 56 v. Rep. f. 6; e Prot. 1525-26 f. 259. Rep. f. 760 v., Rep. f. 83 v. e 89 v.-Prot. di not. Coppola 1524 f. 23 v. Rep. f. 145. Acta visit. Archiep. Pavesii 1559. Bulla 1573 nel Bullar. vol. 1. Bartolomé Bennassar, Don Juan de Austia. Un heroe para un imperio, Temas de Hoy, Madrid, 2000, rif. Diana Falangola o Zenobia Saratosia. Salvatore Bono, L’occupazione spagnuola e la riconquista musulmana di Tunisi (1573-1574), v. Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 33, N.3, Sett. 1978, pag.359. Serge Brunet, Philippe II et la Ligue parisienne (1588), Revue Historique, T. 312, Fasc. 4 (656) (OCTOBRE 2010), p. 816. Philip II and Mateo Vazquez de Leca, The government of Spain (1577-1592) by A. W. Lovett, Review by Bartolomé Bennassar, Revue Historique, t. 261, fasc. 2, 530, Avril-Juin 1979, pag.482. he Royal Historical Society, Vol. 11, anno 1961, pagg.35-36. P. O. De Torne, Philippe II et Henri de Guise. Le debut de leurs relations (1578), Revue Historique, T. 167, Fasc. 2 (1931), pp. 323-335. Francesco Pata, Gaetano Gallo, Gianluca Pellino, Evolution of Surgical Management of Hemorrhoidal Disease: An Historical Overview, in: Frontiers in Surgery, vol. 8, 30 agosto 2021. Fausto Nicolini, Un'amante sorrentina di Don Giovanni d'Austria. Diana Falangola, Alberto Miccoli, Napoli 1934. Edouard Sylvène , Un songe pour triompher : la décoration de la galère royale de don Juan d'Autriche à Lépante (1571), Revue Historique, T. 307, Fasc. 4, 636, Ottobre 2005, pagg.821-848. P. O. de Torne, Don Juan d'Autriche et les projets de conquête de l'Angleterre. Étude historique sur dix années du xvie siècle, 1568-1578. T. II, Helsingfors, 1928. Cfr. sito Wikipedia, voce Don Giovanni d’Austria. Cfr. sito https://www.deamoneta.com/auctions/view/790/622; sulla medaglia v. Attw. 984; Hill-Pollard, Kress 635; Volt. 558. PB. 41.00 mm. Opus: G. V. Melon.
Giovanni Tarcagnota, Delle historie del mondo: lequali con tutta quella partticolarità, Volume 4. James Fitzmaurice-Kelly, Vita, letture e sorte di Miguel De Cervantes, il ‘padre’ inquieto di Don Chisciotte (1605). Cervantes prese parte a diverse battaglie davanti, fra cui quelle di Navarino (1572), Tunisi (1573) e la Goulette (1573). La minuta autografa dell’abate Francesco Maurolico (1494-1575), professore di Matematica presso l’Università di Messina, a Pietro Barresi, datata 11 settembre 1571, è indirizzata al Principe di Pietraperzia alla vigilia della battaglia di Lepanto. Si trova nel codice San Pantaleo 115/32 (cc. 40v-41r). La prima edizione risale al 1883 ad opera di Luigi De Marchi, Una lettera inedita del Maurolico a proposito della battaglia di Lepanto, Rendiconti dell’Istituto Lombardo di scienze, lettere ed arti, Serie II, XVI, 1883, pp. 466-467. L’edizione elettronica e in: www.dm.unipi.it/pages/maurolic. Ecco uno stralcio dalla lettera A lo Illustrissimo Signore di Petra preccia. Messina, Die 11 Septembris ante lucem 1571.Havendomi questa matina avante iorno risvigliato et recitato il S. Officio di laudi mi venne in mente in primo pregare l’onnipotente maximo et ottimo Dio, che non guardando li peccati nostri, ma per sua clementia si degni indrizare et prosperare la felice partenza di questo serenissimo et potentissimo S. Io. d’Austria: Il quale in questo memorando iorno da questa nobilissima cità, da questo capacissimo et notabilissimo porto ha da partire per seguir l’honorata impresa in favore de la Christiana Republica. Appresso mi parve di fare qualche complimento con lo Illustrissimo Signor mio principe di Petra preccia, et avisarlo, che se sua Illustre Signoria anchora si trova affettionata de le preciose et profunde scientie, come sempre è stata in questo suo discesso et sempre, non postponendo il coniugale amore de la Illustrissima Signora sua princepsa per lo cui amore si mette hoggi in camino, harìa conseguito il suo intento senza moversi di Sicilia...
Sullo stendardo del crocifisso v. Salinas, «Una relazione, scriveva Salinas, dei primissimi del Novecento, scritta «in caratteri del secolo XVIII ma evidente copia di un originale antico che più non esiste, trovo identicamente trascritta negli Opuscoli Palermitani del Marchese di Villabianca, tra le memorie ch'egli ivi raccolse della città di Marsala, intorno al 1780. E innanzi a lui l'ebbe sott'occhio il Sac. Angelo Genna, il quale, nel suo Annale cronologico della Città del Lilibeo, dopo di aver cennato alla Santa Lega e descrittone lo Stendardo con le parole stesse della Relazione, continua: - Il Generale venne in Marsala da Messina a 1o ottobre 1573 con 160 galee, entrò in porto, e disbarcato fece sollenne entrata; al quarto giorno, occorrendo la festività di S. Francesco, fu nella Chiesa dei PP. Cappuccini, come si legge in una lapide posta nella stanza pria della sagrestia sopra la porta che conduce alla Cappella maggiore e dopo altri giorni diede in dono al Venerabile Monastero di S. Girolamo lo Stendardo di Pio V. col Crocefisso, che si venera nella Chiesa sotto titolo del Crocefisso della battaglia. Ma più in là, tornando su l'argomento, l'Autore aggiunge: - Per quello che riguarda alla bandiera del Crocefisso benedetta da S. Pio V. Papa, di cui si è parlato a foglio 257, che si conserva iu questo Monastero nell'Altare primo dopo l'arco maggiore della Chiesa, son di parere che S. A. R. Don Giovanne d'Austria l'anno 1572 (sic) venuto in Marsala l'avesse data in dono al Cavaliere Margio, che dispose l'edifizio del Monastero nel suo testamento l'anno 1587, eseguito l'anno 1603, o pure al Magistrato, il quale per maggior venerazione lo ha posto in Chiesa. Ma si vede subito che, leggendo male l'originale, il copista mutò Parma in Renna. Il Villabianca a sua volta, copiando dalla copia, corresse in Renda». Antonino Salinas, Miscellanea di archeologia, storia e filologia dedicata al Prof. Antonino Salinas, Virzì, Palermo 1907. Paolo Paruta, Storia della Guerra di Cipro, libri tre di Paolo Paruta, Siena, dalla Tipografia di Pandolfo Rossi all'insegna della Lupa, 1827, lib. II, pag. 279; M. Gio. Pietro Contarini, Historia delle cose successe dal principio della guerra mosea da Selim Ottomano a' Venetiani, fino al dì della gran Giornata Vittoriosa contra Turchi. Descritta non meno particolare che fedelmente da M. Gio. Pietro Contarini, Venetiano, In Venetia, Appresso Francesco Rampazetto, Venezia 1572, f. 48. Uberti Folietae, De sacro foedere in Selimum libri quatuor. Eiusdem variae expeditiones in Africam. Eiusdem obsidio Melitae, Genuae 1575, lib. III, pag. 168. Tomaso Costo, Del Compendio dell'Istoria del Regno di Napoli, di Tomaso Costo Napolitano, Parte terza, aggiuntovi in questa ultima editione il Quarto libro che supplisce per tutto l'anno MDCX ecc. (In Venetia MDCXIII, Appresso i Giunti, lib. II, pag. 38. Jo. Ant. Gabutius, De vita et rebus gestis Pii V, Romae, 1605, lib. V, cap. I, pag.127. Cesare Campara, Delle Historie del mondo, Descritte dal sig. Cesare Campara, Gentilhuomo aquilano, volume primo, che contiene libri dieci: Ne' quali diffusamente si narrano le cose avvenute dall'anno 1570 fino al 1580. Novamente stampati ecc., in Pavia, appresso Andrea Viani, 1602, lib. I, pag. 34. Girolamo Catena, Nella Vita del gloriosissimo Papa Pio Quinto, in Roma, 1587, «descrive a pag. 170 «lo Stendardo di damasco rosso col Crocifisso e i SS. Pietro e Paolo consegnato a M. A. Colonna come Ammiraglio della flotta pontificia, ma non dice verbo dello Stendardo della Lega»: da Antonino Salinas.
Sul Crocifisso vaticano per la spedizione di Lepanto v. anche Luigi Napodano, Lo ‘stendardo’ della Lega di Lepanto a Don Giovanni d’Austria, in: AA. VV., Raccolta Rassegna Storica dei Comuni - Anno 1974, vol.6, Istituto di Studi Atellani, Atella 2010. Gaudenzio Dell'Aja, «14 agosto 1571», Un avvenimento storico in S.Chiara di Napoli, Ed. Giannini, Napoli 1971.
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