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VIAGGIO NEL RINASCIMENTO FRA BENEVENTO E CASALE MONFERRATO
TERRE DELLA DUCHESSA E DEL DUCA DI MANTOVA GONFALONIERE DEL PAPA
Nel mese di gennaio di due anni fa (era il 2018)
venne dedicata molta attenzione al poeta Nicolò
Franco, la cui figura fu proposta da ABE, in
occasione della Manifestazione StregArte, a Palazzo
Paolo V di Benevento, la città dove era nato nel
1515.
L’interesse per il poeta beneventano è continuato
anche dopo la conclusione della riuscita kermesse.
La lettura e lo studio delle sue opere è momento
importante per non ripetere valutazioni che la
critica letteraria ha codificato.
In questo libro, in particolare, ci si sofferma su
una delle opere che il Franco scrisse durante il suo
soggiorno a Casale Monferrato. Il soggiorno
monferrino, durato alcuni anni, consentì al nostro
autore di dedicarsi alla stesura del romanzo
intitolato Philena, un nome greco attribuito alla
donna amata, come, prima di lui, aveva fatto
Giovanni Boccaccio, chiamando con nomi greci i
protagonisti di alcune sue opere.
Con questo romanzo, Philena, il Franco si
cimenta con gli autori che avevano trattato, in prosa
e in versi, il tema dell’amore, che da passione
diventa motivo di riscatto sociale e culturale.
Il poeta sembra dirci che la metafora della vita
come un sogno, non deve distrarci dalla speranza e
dalla ricerca continua del bene, anche quando tutto
sembra lasciarci in balia delle onde del mare in
tempesta:
Noi siamo veramente sembianze d’onde marine,
le quali mentre sospinte sono hora da prosperi, e
hora da venti avversi, quando avanti si traggono, e
quando indietro si chinano. La qual cosa fa, che
durar non può sempre il rigor dei contrari fiati. E
perciò veggiamo i mari hora con ispumose montagne
alzati, e pur’ hora ridutti ne le pianezze
piacevolissime, cosi come e rapidi torrenti non
sempre torbidissimi correre, e danneggiare i confini
loro, ma solere a la limpidezza dei lor christalli, e a
la lentezza dei corsi in breve spatio ritornare. Il
nimico, e guazzoso Verno non è sempre intera parte
de la stagione: e veggiamo similmente l’Autunno
suto già spogliato de suoi honori, rinvigorirsi
tantosto nel verde suo. Mal fa chi d’e vostri pari si
trova nel male, e non spera il bene.
In appendice mi sono pregiato di ripore la
biografia dettagliata che Girolamo Tiraboschi, alla
fine del XVIII secolo, dedicò al Franco nella sua
monumentale Storia della Letteratura Italiana.
Una biografia documentata e attenta, anche se il
Tiraboschi non apprezza la sua satira e i suoi
atteggiamenti irriguardosi…
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