Description
LA RIFONDAZIONE DI BOVIANO PAPALINA NELLA VICARIA DI BOVINO PRESSO S.AGATA DI PUGLIA
Loco Olivola e S.Benedetto a Vico d’Apulia di Cava
donati ad Aversa: è Marca del Granducato dal 1092
Nell’ottobre del 1086 le donazioni dei gloriosi siciliani di Ruggero I, incitati dal papa, avvenivano a favore della badìa di Cava, cioè soltanto in nome della di essa Trinità.
Per via dei continui sconvolgimenti, anche Rainulfo Brittone, in nome del glorioso Domino Duca Ruggero I Altavilla, si affrettò a salvare il patrimomnio del Casale e il priorato cavense di S.Pietro Olivola, le Chiese di S.Maria Guardiola e di S.Benedetto in pertinentiis Vici oltre a varie pezze di terre, ai villani e al mulino in iscla Maccarono, donando tutto alla Trinità meteliana Cava in Salerno.
Fino al 1086, il fiume Oliva, morto il Guiscardo, appare un luogo finibus Apulia, cioè un casale sorto presso Rocca S.Agata nel nome di S.Pietro e di proprietà, fra uomini e vari rebus, dell’abbazia di Cava.
Così: – In nomine domini dei eterni et salvatoris nostri Ihesu Christi, anno ab incarnatione eius millesimo octogesimo sexto, temporibus domni nostri Rogeri gloriosi Ducis, mense octobris, decima indictione.
Ego Rainolfus qui vocor Brictone intra claustra monasterii sancte et individue Trinitatis quod constructum est in loco Metiliano cui dominus Petrus venerabilis preest abbas, in presentia suprascripti domini Ducis et prefati domni abbatis, dum ibidem plures fideles adessent domini ducis predicti, clarifico quoniam ego et Atta uxor mea et Iohel filius meus pro salute animarum nostrarum.
Optulimus in suprascripto monasterio monasterium nostrum quod conditum est in finibus Apulie in pertinentia Rocce que vocatur Sancte Agathe ad honorem Sancti Petri Apostoli, in loco qui vocatur Olibula cum antris et casis, terris cum vineis / et terris vacuis et silvis et billanis qui ibi habitant vel habitaturi erunt, et cum vice de viis et introitibus et exitibus eorum et cum omnibus aliis rebus pertinentiarum eiusdem monasterii / cuius pertinentiarum fines sunt hii.1
Sei anni dopo, a far data dal 1092, i siciliani, cominciarono a donare tutte le abbazie solo ad Aversa, contro il volere dell’Imperatore, che si vide scippare Capua perché non accettò la nascita dei Granducati papalini di Ruggero I, sobillatore dell’urbe capuana, vicaria imperiale di Roma.
Quando inizia il litigio, dal 1092, i beni conquistati passarono tutti da Cava nelle mani del’abate di Aversa, perché l’Imperatore, tradito dal figliolo e dal Papa, non considerava più nessun Principato in potere della Chiesa, e progettò di riportare l’Apulia in un solo Principato, quello di Capua, ripartendo dall’originaria Contea Apulai di Lecce, dove organizzò prese a organizzare un proprio giustizierato territoriale, con l’aiuto dei Salernitani di Borsa, ormai ai ferri corti con lo zio e il fratellastro Boemondo.
Fin da subito, anche prima di riconquistarla, per lui, come si legge nei documenti, va tutto inglobato in un solo stato, finibus Apulia, dove sta inviando i fedeli dell’Aquila al fianco del Duca Borsa di Salerno, per ripristinare l’ordine, fondando tribunali ovunque, al comando del suo Giustiziario del Giustizierato Italia: Roberto Loritello.
Perciò Rainolfo Brittone e Duca Rogeri I Altavilla, sempre quello dei gloriosi siciliani, avevano donato al fidato Pietro I, abate del Monastero di Cava, proprio l’area dove intendevano fondare di nascosto la sede del Granducato. Il Papa insomma voleva far nascere una Marca latina di Roma con il tribunale a Torre S.Agata, sfaldando la città che stava facendo costruire Borsa fra Ascoli e Bovino, approfittando dell’assenza dei guiscardani, tornati più forti di prima, al ritorno dalla Crociata.
«Primitus quidem incipit a vallone qui de Olivola dicitur et pergit ad Vadum quod dicitur de Iardino et ascendit per ipsum vadum et pergit per medias Paludes que dicuntur de Fenesso et ascendit per Semitam, iaxta vineam Sancte Marine et ferit per ipsam viam Sancte Marine que est desuper, et per eamdem viam venit usque ad Fontem qui dicitur Romanum et eadem via pergente ferit ad viam de tremuleto que vadit ad Sanctam Agatham usque ad viam que venit de Sancta Maria de Olivola et descendendo per ipsam viam vadit usque in rivum qui dicitur de speca et per ipsam specam ascendit et ferit in viam seu Serram que vocatur Meloniana (Luniano), et per eamdem Serram ascendit et descendit / usque in Rivum qui dicitur de Marco et ferit in viam que venit ab Ariano, et ascendendo per ipsam viam ferit in Serram de Anzano et descendit per stratellam et / vadit usque in caput vallis de Olivola».2
Così continua il documento: «Memoratus dominus et excellentissimus dux, visa huiusmodi oblatione, in augmentum ipsius ecclesie et casalis donavit et confir / mavit ipsi monasterio Sancte et individue Trinitatis ecclesiam Sancte Marie de Guardiola et Sancti Benedicti dirutas sibi pertinentes, sitas in pertinentiis Vici cum superioribus et inferioribus et cum viis et aquis/ et pascuis et anditis suis, cunctisque suis pertinentiis, cuius pertinentiarum fines sunt hii».3
E così, mentre si andava a disegnare il perimetro della nuova città, fra S.Agata, Olivola, Serra, Luniano, Anzano e Ariano, tutto il patrimonio fu trasferito nella nuova vicaria siciliana di Aversa, scippando tutta la circoscrizione donata a Cava, ormai nelle mani di Borsa e dei Guiscardiani, pronti a un nuovo trono del Regno di Puglia in Salerno. ..
1.
I DUE VICI DI SANNIO E PUGLIA SCIPPATI
DAI SICILIANI AI SALERNITANI DI CAVA
La strana donazione aversana sotto Duca Borsa
è per l’anima di Duca Roberto dei Magnifici
Boemondo scippa Berola Principato Sannio a Borsa:
altro Granducato a Vico di Civitate Portuense dal 1101
2.
I SICILIANI smembraNO bovino
PER FARE POSTO ALLA ROCCA DI S.AGATA
Ruggero I sui tre monti di Acuto, Pisio e Ylare:
da Urbe Biviano a Bovino di Beletra sul Cervaro
L’ex Bovino di S.Agata col fiume Cervaro
e gli affluenti fra i Casali di Nebula e Beletro
3.
il granducato di ruggero i marchio
con boemondo principe a laureto
Re Corrado sposa la figlia di Ruggero I Marchio
che scalza Borsa con Boemondo Principe a Laureto
La morte dopo la scalata di Ruggiero I
a Viceré della Langobardia Minor
Il Giustizierato Apulia di Lecce
e il Giusizierato Sannio di Foggia
Il Granducato Urreto fu Nova Urbeviano (S.Severo)
Larino a Berola Samnia, Loritello a Vico Taurano
L’imperatore sopprime la falsa Langobardia Minor,
sede papale della Torre Minor di atYriano: Urbiriano
4.
GIUSTIZIERATO IMPERIALE A LECCE
CONTRO LA FALSA LONGOBARDIA DEL PAPA
Lecce vicaria capuana del Giustizierato Apulia
con Roberto dell’Aquila a Giustiziere imperiale
I militi, guidati da Loritello, invadono il Sannio
Il Tribunale su Rocca di Berola annessa a Lecce
Papalini e Siciliani fuggono da Urberiano
nella vicaria berolitana di Civitate Troiana
Nasce S.Agata a Rocca del Papa che sposta
l’Episcopio di Boviano a Troiana: nasce Bovino
L’Altavilla riparte da Bovino, conquista Boviano
e crea la provincia del nuovo Ducato a Barletta
5.
vicaria ECANA a bovino di s.agata:
rinasce «bivino» NELL’EX TROIANA
Loritello disfa Bovino per S.Pietro di Matrice
e punta su Troia a capoluogo con S.Eleuterio
Toponimi delle Forche Caudine si ripetono
fra Vaccarizza e San Bartolomeo in Galdo
Le cinque città vescovili del Vaticano
e le chiese del Papa donate a S.Sofia
Bivino staccata da Benevento per Eca di S.Marco:
nasce la prima chiesa privata a uso pubblico
6.
loco bivino a san mercurio di troia
RInasce il culto di san marco di eca
Civitate qua dicitur Beneventum
S.Donato e Felice di Jenziano, con s.Marco in AEca
Dal sepolcro del Beato di Eca, nacque Troia I nel 1018:
Episcopio a Canne: S.Mercurio in Arce di S.Scolastica
La corte di S.Marciano con S.Mercurio in Arce
sita al Beletro di Civitate L’Uniano dell’Olivola
Drogone distrugge Bivine o Vibino sul Cerbalo
Il priorato di Bovino sul suo fiume dopo il 1045
C’è Corneto con S.Benvenuto in S.Giuliano
Castelluccio dei Sauri a Serra Longa
7.
EPiscopio bivinense del 1200 in «bibino»
col giudice in citta’ e a torre s.agaTa
Nasce Bovino, la terza città rifondata dai greci
con Ascoli e Troia che hanno accolto il rito latino
La Cattedrale di S.Maria di Olivola
annette il Cappellone di San Marco
18 maggio 1197 si inaugura S.Marco in Arce:
l’abbazia dei 7 vescovi con Teora a Montaguto
La storia di San Marco di Eca
modificata da biografi apocrifi
Palazzo dell’Episcopio di Bovino del 1210
e orti di S.Lucia e S.Simeone dati a M.Vergine
Civitate Bibino sul fiume Beletro
e Monte Rotondo sulla via di Asculu e Palude
Rocca Sant’Agata con S.Andrea Fontana Fure e Illibano
Il beato Beneventulo di Corneto e Deliceto
Un’abbazia dedicata Vergine
come a Valleverde di Spagna
Il nuovo Duomo cominciato nel 1310
Una Campana chiamata Barbara
La morìa del 1517 coi morti seppelliti in casa
e Montaguto infettata dagli eretici di Lutero
San Procopio e le altre chiese sconsacrate
e le reliquie di S.Marco rinvenute dal Guevara
Note
Fonti e Bibliografia Generica
Recensioni
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