Description
Il duplice suono dell’arpa
Il libro di Padre Leonardo già dal titolo “L’arpa di un Italo Albanese”, mi fa pensare a un testo che ha una duplice finalità, una duplice composizione, una duplice lettura. Il che è un merito. Un poco come avviene nel nostro corpo con il cuore. “ Nell’uomo sano -spiegava un grande medico due secoli fa- è come un duplice suono; ogni battuta del polso arterioso, ha un corrispondente suono duplice, ossia corrisponde a due scatti, l’ uno dei quali è rapido e distinto, e alcuna cosa somigliante allo scattare d’una valvola inserviente a un doppio mantice. Quel primo scatto indica la contrazione, la sistole delle orecchiette, l’ altro è più sordo più protratto, e coincide colla battuta del polso, e con quello scatto, o con quello impulso impresso dal movimento del cuore sulla parete del torace, segna la contrazione dei ventricoli. Quel rumore che uno può ascoltare all’ ultima estremità dello sterno, proviene delle impressioni che vi esercitano il movimento della parte destra del cuore; quello che uno può ascoltare tra le cartilagini costali a sinistra, corrisponde alle cavità sinistre del cuore. Nella salute, non differiscono punto tra loro quei rumori che si effettuano da una parte e dall’ altra del cuore”5.
L’Arpa di Leonardo De Martino emette un duplice suono: quello albanese dell’etnia originaria del suo autore e quello italiano, il paese dove da secoli gli Albanesi dell’altra sponda del Mare Adriatico hanno trovato stabile dimora.
Eppure rassomiglia un poco all’araba fenice “L’Arpa di un Italo Albanese”, libro pubblicato a Venezia nel 1881: tutti ne parlano ma pochi, io credo, hanno avuto modo di leggerlo o quantomeno di sfogliarlo.
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