5. Le Dive del Fonografo: 1900-2000 – Spedizione gratuita in tutta Italia (IV rist.)

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Copertina posteriore

Il disegno di copertina, gli schizzi e le vignette all’interno del volume sono stati concessi da Salvatore Architravo.
QUELLO CHE NESSUNO VI HA MAI DETTO SULLE STAR DELLA CANZONE NAPOLETANA di Antonio Sciotti

 

…Il desiderio di raccontare delle protagoniste della canzone napoletana è maturato nel corso di diversi anni, durante i quali mi sono ritrovato ad occupare, eccezionalmente, anche le prime file dei ricordi di un’artista in particolare, la cantante Isa Landi. Le ore trascorse con lei hanno schiuso orizzonti conoscitivi e ispirato, idealmente, fondamenta per ricostruire scenari e contesti di un periodo sul quale il sipario era ormai calato. La Landi durante le nostre conversazioni si trasformava in una preziosa e ed umile spettatrice di un tempo, gli anni ‘40 e ’50 del Novecento, nel quale lei stessa era stata protagonista indiscussa. Non si risparmiava nel dettagliare fatti, storie, meccanismi dello spettacolo di allora, al contempo dispensava un’incredibile ammirazione per Gilda Mignonette, Ria Rosa, Ester Baroni che lei considerava le dive per eccellenza. I suoi racconti, pregni di un vissuto in prima persona mai esclusivo, coinvolgevano un intero sistema nel quale si intrecciava il divismo dirompente di prime donne e un’umanità che lei distillava in aneddoti, chiacchiericci nei camerini ed informazioni inedite rivelatorie di profili umani sorprendenti. Isa Landi pur avendo avuto una carriera costellata da successi, contesa dalle grandi case discografiche e con un pubblico internazionale del calibro di Frank Sinatra, non si è mai lasciata persuadere, durante tutti i suoi racconti, da una facile autocelebrazione, piuttosto il suo straordinario piglio narrativo illustrava le tavole di un antico palcoscenico che ha finanche incrociato quello americano.
Le peripezie di un mondo nuovo dovesi avvicendavano persino personaggi di dubbia dirittura morale, ed episodi che fotografavano un’epoca lontana che lei ha ripercorso con estrema lucidità senza scadere in sentimentalismi di sorta o recriminazioni opportune. La sua straordinaria memoria ha aperto vani sconosciuti nei quali ho scoperto tracce che mi hanno condotto a delle nuove conoscenze e ad indispensabili approfondimenti.
La morte di Isa Landi ha inevitabilmente accelerato un ideale disegno di riscatto della memoria delle cosiddette regine del fonografo e lei diventa la capofila di un progetto nel quale ho inteso inserire le interpreti della canzone napoletana seguendo un preciso percorso.
Le coordinate metodologiche adottate possono essere sintetizzate in tre punti fondamentali: le imponenti discografie che hanno suggellato l’epoca d’oro della canzone partenopea; le carriere discografiche nelle quali si rintraccia in maniera consistente l’alternanza della canzone commerciale con quella antica napoletana; la continuità di repertorio dialettale come cifra carrieristica che si evince nella scelta (per esempio di Virginia Da Brescia, Antonella D’Agostino o Grazia Gresi) di trasferirsi a Napoli, città che diviene la loro determinante fucina culturale.
Eccezionalmente vengono incluse, malgrado il vuoto discografico, artiste come Marianna Checcherini, Emilia Persico, Amina Vargas, Giuseppina Bianco, Carmen Marini e Amelia Faraone perché in maniera consistente hanno contribuito alla diffusione della canzone napoletana a livello nazionale ed europeo.
Ogni singola scheda riepiloga i successi derivanti, esclusivamente, dall’esecuzione di brani inediti, quindi esclude quelli relativi ai rilanci o alle rielaborazioni.

Riproduzione vietata – testo coperto da copyright

Description

Il disegno di copertina, gli schizzi e le vignette all’interno del volume sono stati concessi da Salvatore Architravo.

CONTENUTI DEL TESTO
PROLOGO dell’Autore

1. Itadda Ailema
2. Ester Baroni
3. Concetta Barra
4. Giuseppina Bianco
5. Ada Bruges
6. Tina Castigliana
7. Marianna Checcherini
8. Gloria Christian
9. Cinzia (Laura Grey)
10.Silvia Coruzzolo
11.Virginia Da Brescia
12.Antonella D’Agostino
13.Olimpia D’Avigny
14.Carmen De Angelis
15.Nina De Charny
16.Teresa De Matienzo
17.Tina De Paolis
18.Teresa De Sio
19.Elvira Donnarumma
20.Enza Dorian
21.Mirna Doris
22.Amelia Faraone
23.Elsa Fiore
24.Gloriana
25.Grazia Gresi
26.Nunzia Greton
27.Pina Lamara
28.Isa Landi
29.Nina Landi
30.Consiglia Licciardi
31.Angela Luce
32.Carmen Marini
33.Francesca Marini
34.Gilda Mignonette
35.Pietra Montecorvino
36.Rosa Moretti
37.Vera Nandi
38.Maria Nazionale
39.Eva Nova
40.Marina Pagano
41.Maria Paris
42.Pamela Paris
43.Emilia Persico
44.Ida Rendano
45.Lina Resal
46.Teresa Rocco
47.Ria Rosa
48.Giulietta Sacco
49.Gina Santelia
50.Monica Sarnelli
51.Lina Sastri
52.Valentina Stella
53.Paola Tani
54.Lucia Valeri
55.Amina Vargas
56.Luisella Viviani

SETTIMANALI E MENSILI

Cafè Chantant, Eldorado, La Canzonetta, Tavola Rotonda, Musica e Dischi, L’Eco della Ribalta, Ente della Canzone Napoletana, Proscenio, Occhialetto, Musica e Musicisti, Fortunio, Napoli-Eden, Lo Spettacolo, La Scena, Cronaca Partenopea, Tv Sorrisi e Canzoni, Radio Corriere Tv.

QUOTIDIANI

Avvenire del Mezzogiorno, Corriere di Napoli, Domani d’Italia, Don Marzio, Il Giornale, Il Giornale d’Italia, Il Giorno, Il Tempo, La Stampa, Il Mattino, Il Mattino d’Italia, Il Piccolo, Il Pungolo, La Voce, Voce del Mezzogiorno, Risorgimento, Roma.

ALBUM DI PIEDIGROTTA

La Canzonetta, Santa Lucia, Bottega dei Quattro, Marechiaro, Di Gianni, Giba, Gesa, Gennarelli, Polyphon, La Canzone, Cioffi, Abici, Rendine, Bideri, Santojanni, Izzo, E. A. Mario, Acampora, Autori Associati, Calace, Capolongo, Casa Musicale Napoletana, Epifani, Cosentino, Deva, Rossi, Ceria, Morano, Perrelli, Capodanno, La Sorgente, Panzetta, Partenope, La Sirena, Barile, Ceccoli, Cosentino, Deva, Fragassi, Italianissima, Napoli, Zomack, Pierro, Piccola Vela, Pierrot, Valente, Vis Radio, Vesuvio, Musicalia, Mascagnino, Curci, Conte, Bixio, Cantanapoli, Anazzo, Boheme, Eldorado, Napoli Canora, Scarpetta, Numeri Unici di Piedigrotta.

RINGRAZIAMENTI

A fatica terminata voglio ringraziare quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo lavoro di recupero della memoria musicale partenopea di cui il presente volume è solo una parte, anche se notevole. Si ringraziano Pasquale Scialò, Raffaele Di Mauro, Renato Marengo, Pietro Gargano, Pietro Catauro, Salvatore Architravo, Salvo Domina, Maria Rosaria Vassallo, Roberto, Ferdinando Esposito per la Phonotype Record, Franco Fedele per La Canzonetta, Giuseppe Giorgio, Gianni Aterrano, Luigi Ottaiano, Ciro Daniele, Luciano Maggi, Mariolina Cozzi-Scarpetta, l’editore Arturo Bascetta che ha creduto fermamente in questo progetto e tutte le artiste presenti nel volume che ho conosciuto e intervistato.
Ringrazio principalmente mio padre, Alberto Sciotti, il suo prezioso archivio si è rivelato, ancora una volta, una fonte inesauribile e imprescindibile per la realizzazione di questo libro.

NOTE SULL’AUTORE

Antonio Sciotti, napoletano, classe 1967, figlio e nipote d’arte, ha ereditato dal padre una mirabile collezione di cimeli legati alla canzone classica napoletana.
Saggista, scrittore e storico del teatro e della canzone partenopea, si occupa attivamente di tutto il movimento relativo al recupero della memoria storica del mondo di Cantanapoli. Cura gli archivi musicali della casa editrice La Canzonetta e collabora con diversi mensili di collezionismo musicale. Docente di Storia della Popular Music presso il Conservatorio Nicola Sala di Benevento e archivista presso la Biblioteca digitale Sonar. Gestore e direttore artistico del teatro Cortese.
Ha scritto: Gilda Mignonette: Napoli New York solo andata (Ed. Magmata), Ada Bruges, l’ultima sciantosa di Cantanapoli (Ed. Rabò), Cantanapoli: L’Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1970 (Ed. Luca Torre), Almanacco della Canzone Napoletana Vol. 1° 1880-1922 (Ed. Bascetta), Almanacco della Canzone Napoletana Vol. 2° 1923-1980 (Ed. Bascetta).

altre citazioni bibliografiche sono riportate direttamente nel testo.

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Editorial Review

I PRIMI AUTORI E IL TRIONFO DELLA COPPIA TURCO - DENZA

 

...Dopo il 1880 nasce la corsa a ripetere il successo di questo cambiamento notevole, soprattutto economico, apportato dalla canzone Funiculì funiculà.
Ma gli avvenimenti del 1881 non offrono dei temi interessanti tali da attirare il popolo. Nonostante ciò, la tendenza a scrivere una canzone-attualità che possa ripetere lo stesso successo, anima la penna degli autori, in particolare quella di Peppino Turco e Luigi Denza.
Nel mese di giugno del 1881 il Parlamento abolisce il corso forzoso della lira, applica lo scioglimento del consorzio delle banche di emissione e mette in circolazione le monete d’oro e d’argento e i biglietti di Stato convertibili.
Ciò basta per spingere Peppino Turco e Luigi Denza a scrivere la canzone Zin zin zin, in riferimento al rumore sonante delle monete d’oro e d’argento nelle tasche dei pantaloni. Il simpatico testo di Peppino Turco, con musica allegra di Denza, ironizza sul grande peso delle monete nelle tasche, non bilanciato affatto dal valore delle stesse: trasportare tanto peso per comprare poche cose.
La canzone viene pubblicizzata ed elogiata in occasione della Festa di Piedigrotta.
Il quotidiano Il Pungolo di giovedì 8 settembre 1881, scrive:
— Dallo Stabilimento Ricordi riceviamo un esemplare della nuova canzone popolare di Piedigrotta: “Zin! Zin! Zin!”. I versi sono di Giuseppe Turco, e la musica del M.° Denza. La canzone, ch’è un grazioso dialogo fra due popolani - un marito e una moglie - preludia alla definitiva abolizione del corso forzoso, alla ricomparsa della lira d’argento e al ritorno del napoleone d’oro. La musica è graziosa altrettanto, soprattutto per un ritornello che assicura allo “Zin! Zin! Zin!” di quest’anno la popolarità ch’ebbe il “Funiculì-Funiculà” dell’anno passato.
L’edizione è come tutte quelle che escono dallo Stabilimento Ricordi. La copertina, con quella pioggia di lire e marenghi che vi rovesciò sopra il disegnatore, fa alla canzone ciò che, nei quadri del Michetti, la cornice alla tela: la completa illustrandola.
Al contrario di quanto afferma l’articolo, la canzone non raggiunge il successo sperato. Anzi, diversi periodici parlano di una parodia banale e sconclusionata, salvata soltanto da una musica di buona fattura. Però, due anni dopo, alcuni quotidiani affermano che Zin Zin Zin è molto apprezzata a Londra nel corso di una cerimonia privata a casa di Francesco Paolo Tosti, dove sono presenti Luigi Denza, il principe di Edinburgo e Lord Gladstone.
Peppino Turco e Luigi Denza sono subito imitati dai meno conosciuti Piero Antonio Beneduce e Gennaro Masulli, autori per lo più di romanze, che, usando lo stesso tema, scrivono il brano L’abolezione de lo corso forzoso.
Ma nonostante la scelta dell’argomento d’attualità, nessuna delle due canzoni ripete il successo di Funiculì funiculà. Il popolo sembra gradire di meno l’argomento d’ispirazione, probabilmente disturbato e distratto dagli eventi bellici e, soprattutto, dal terribile terremoto di Ischia del 4 marzo 1881, che provoca circa 150 morti e un numero infinito di feriti. Poche sono, in quest’anno, le canzoni piedigrottesche che sono cantate dal popolo.
Tra queste, emergono soltanto Forturè di Michele D’Alessandro, La pacchiana vò lu marito di Francesco Quaranta, La festa di Piedigrotta di Giovanni Ciaramella e Vincenzo Di Nunno, Stò tanto ncuietato pe stu fatto di Francesco Paolo Leone e Carlo Fanti, Dalle dà di Alfredo Lufrano, Alberto Ferrara e Carlo Fanti, M’hanno cosuto ‘o capo vestitiello di Alberto Ferrara e Carlo Fanti, Non voglio abballà cchiù di Francesco Paolo Leone e Carlo Fanti. Nei vari articoli di presentazione delle nuove canzoni, la stampa sembra imbarazzata nell’annunciare che alcune canzoni napoletane sono scritte da autori provenienti dal popolino e musicate da aristocratici musicisti: inverosimili collaborazioni nate per la Festa di Piedigrotta. In particolare, ciò succede quando viene annunciata la canzone Lu lupinaro di Agostino Tipaldi e Filippo Campanella, edita da Cali e dedicata all’allievo Achille Longobardo.
Il quotidiano Roma di sabato 3 settembre 1881, scrive:
— Fra le canzoni popolari, in parte inventate dal nostro popolino, come vecchio costume, ed in parte scritte, por la prossima festa di Piedigrotta, occuperà certo un buon posto, se non il migliore, quella del signor Agostino Tipaldi, musicata dal bravo maestro Filippo Campanella. Al tipo popolare della poesia risponde perfettamente quello dalla musica.
Lontano dal periodo piedigrottesco, Luigi Denza firma altre due canzoni napoletane su versi di Enrico Bonadia: Guardame sulo e No tu pecchè mo faie?.
Tra le altre novità del 1881 pubblicate per l’imminente festa di Piedigrotta, il Caffè Comito mette in vendita il Dizionario Italiano-Napoletano Vivente per uso della gioventù studiosa con annotazioni storico-geografiche, pubblicato dall’Istituto Premio Corsi. E’ questo il primo dizionario ricavato dalla parlata vivente delle due lingue, con speciale riguardo alle voci e frasi dell’uso giornaliero...

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