Description
I cognomi sono tantissimi: nel testo sono riportati anche i nomi, le case e il nucleo familiare
I cognomi registrati a Bonito nella metà del Settecento sono, in ordine alfabetico e considerando tra parentesi il numero delle occorrenze dei nuclei familiari dei capifamiglia e delle vedove e vergini in capillis, esclusi i sacerdoti, sono i deguenti:
ALBANO (3 famiglie) – Cognome panitaliano, ovvero ampiamente diffuso in tutto il territorio italiano, deriva dalla cognominizzazione del patronimico Albano, dal latino albeo, “essere bianco, puro”. Nel Catasto Onciario di Calabritto compaiono il massaro Francesco Albano di 60 anni, Rosa Ruggiero di 36 anni vedova di Bonito Albano ed il clerico Filippo Albano di 19 anni.
ALFIERO (1) – Diffuso soprattutto nella forma pluralizzata Alfieri, deriva dal nome di persona Alfiero o Alfiere, a sua volta originato dalla carica militare dell’alfiere. Nel Catasto è menzionato il servidore Antonio Alfiero di 17 anni, che abita in casa d’affitto del Signor Emanuele Miletti a lo Piano.
ANNESE (4) – Cognome principalmente pugliese, deriverebbe dal soprannome Annese, “che ha molti anni”. Nell’Onciario di Bonito, è riferito a quattro famiglie, due di braccianti agricoli e due di capifamiglia dediti al lavoro della tessitura.
BALESTRIERI (1) – Tipico campano, e soprattutto del Napoletano, ha origine nel mestiere di balestriere, il soldato addetto all’uso della balestra. A Bonito è registrato il bracciale Lorenzo Balestrieri di 20 anni del Monte Miletto abitante in Bonito.
BASILE (1) – Dal punto di vista etimologico, Basile è originato dalla cognominizzazione del nome Basilio, continuazione del latino Basilius, a sua volta adattamento del personale greco Basileios, col significato di “regale”, ossia “re”, affermatosi in Italia già nell’alto medioevo specialmente grazie al culto di tradizione greco-bizantina di San Basile il Grande di Cesarea, vissuto nel IV secolo5.
BATTAGLIESE (2) – Cognominizzazione in senso patronimico del nome Battaglia, è registrato per una delle figure più importanti di Bonito della metà del XVIII secolo: il Reverendo Arciprete Nicola Battagliese di 65 anni.
BEATRICE (1) – Matronimico, deriva dal nome di persona Beatrice, cognominizzato. A Bonito, nel Catasto, è menzionato il ricco massaro di campo Lorenzo Beatrice di 63 anni, che abita in casa propria a fitto perpetuo di un sottano e un soprano con orto a il Borgo e possiede molti beni immobili e capi di bestiame.
BELMONTE (6) – Tra le famiglie più diffuse a Bonito nella metà del Settecento, trae origine dal toponimo Belmonte, come è ad esempio il Comune molisano di Belmonte del Sannio, in provincia di Isernia6.
BERTONE (1) – Nel Catasto di Bonito è menzionato solo un Filippo Bertone di 30 anni della Città d’Ariano, discepolo del ferraro Crescenzo Capuozzo. Deriva dal nome Berto, dal VII secolo attestato in Italia già nella forma Bertus7.
BONAVITA (1) – Registrato per il bracciale Giuseppe Bonavita di 24 anni abita in casa d’affitto soprana dentro il Capo della Terra con la moglie Anna Rosa Iacullo, deriva dalla cognominizzazione in senso patronimico del personale augurale Bonavita.
BORZILLO (3) – Tipico meridionale, deriva dal nome germanico Borsa, dialettizzato nella forma Borza e ridotto al vezzeggiativo Borzillo. Nell’Onciario di Bonito compaiono le famiglie di Gabriele, Leonardo e Simone Borzillo, tutti e tre braccianti agricoli.
BOTTICELLA (1) – Maggiormente diffuso nel Beneventano, a San Giovanni a Cupolo, deriva dalla cognominizzazione del soprannome Botticella/Botticello. Esempio più illustre del soprannome cognominizzato è quello del celeberrimo pittore Alessandro Filipepi (1445-1510), detto il Botticelli per l’attività del fratello Antonio, orafo in Firenze, quindi soprannominato battiloro o battigello.
BRACCIO (6) – Cognome raro, in Campania presente nel Napoletano, deriva dal nome di persona Braccio, del quale illustri esempi sono rimasti nel corso della storia: Braccio da Montone (1368-1424), fu famigerato condottiero, capitano di ventura e uomo politico.
BRUNO (1) – Panitaliano, ossia largamente diffuso in tutto il territorio nazionale, è la cognominizzazione in senso patronimico del personale Bruno, nato in epoca medievale come soprannome per indicare il colorito scuro dei capelli (dal germanico brun, braun in tedesco moderno, col significato letterale di “scuro, nero, lucente”). Il nome si diffuse soprattutto grazie al culto dei santi Bruno di Hartefaust, monaco fondatore dell’Ordine dei Certosini, deceduto nel 1101 a Serra San Bruno in provincia di Vibo Valentia, e Bruno di Segni, vescovo e confessore nel Lazio, nativo di Solero (AL) nonché abate di Montecassino, morto nell’anno 11238.
BUONO (1) – Soprannome fin dal medioevo, come lo fu per il re Guglielmo II di Altavilla detto “il Buono” che nel 1189 volle la terza crociata, è la cognominizzazione del soprannome o nome del capostipite del ceppo familiare, Buono.
BUONOPANE (2) – Cognominizzazione del soprannome Buonpane o Buonopane, per indicare una persona buona come il pane o legato al mestiere di panificatore svolto dal capostipite.
CADAVERE (1) – Menzionato nel Catasto Onciario di Bonito solo per il bracciale Fortunato Cadavere di 22 anni, è la cognominizzazione del soprannome cadavere, nel Napoletano registrato anche nella forma cognominale Catavere.
CAJATA / CAIATA (2) – È la cognominizzazione del personale Cajetanus, quindi Gaetano.
CALVO (11) – Tra le famiglie più diffuse nella Bonito settecentesca, deriverebbe dal soprannome calvo, “senza capelli”: Carlo II, re dei Franchi occidentali, re di Aquitania, nominale dall’838 ma effettivo tra l’852 e l’855, re di Lotaringia, imperatore dell’Impero carolingio, re d’Italia e re di Provenza, fu detto Carlo il Calvo.
CAMUSO (7) – Soprannome cognominizzato, deriva dalla conformazione fisica del naso, di forma schiacciata, piatta.
CAPUOZZO (2) – Dal punto di vista etimologico, trae origine dalla cognominizzazione di un soprannome formato dal termine capo, “testa”, dato in rapporto alle caratteristiche fisiche, esteriori, della testa, o, in senso figurato, a caratteristiche intellettuali e di carattere. Il linguista e studioso di cognomi Emidio De Felice, nel suo Dizionario dei cognomi italiani, precisa che i tipi Capoccia e Capozza, da capoccia e meridionale capozza, capozzo, possono indicare anche chi è capo di un nucleo familiare colonico, di una squadra di lavoratori agricoli o di mandriani e pastori. Nel Napoletano, inoltre, Capozzo può anche rappresentare il nome regionale del muggine, capozzo9. La genealogia dei Capuozzo, poi Capozzi, di Bonito ha inizio nella prima metà del Settecento, con i fratelli Ciriaco e Crescenzo Capuozzo, il cui cognome fu poi trasformato in Capozzo e, quindi, Capozzi nella forma pluralizzata. Ciriaco e Crescenzo appartenevano al ceto dei mastri ferrai e provenivano da Montecalvo.
CARUSO (2) – Panitaliano, il cognome presenta picchi d’intensità di diffusione nelle regioni meridionali tirreniche (Campania, Calabria e Sicilia), dove con ogni probabilità si è formato nel corso dei secoli. La forma cognominale Caruso è originata dalla cognominizzazione del personale Caruso, a sua volta derivato dal sostantivo meridionale caruso o carusu, dal verbo carosare o carusare, voce dialettale adoperata per “tosare”. Con il termine “caruso” si designavano, in passato, i giovani garzoni impiegati nelle attività agricole e pastorali. Un’altra ipotesi propenderebbe nel ricondurre il cognome all’antico Carusius, noto per essere stato il nomen di Marcus Carusius, governatore della Britannia nel III secolo d. C., oppure al cognomen romano Carus (Caro), dall’aggettivo latino carus, col significato di “caro, diletto, amato, stimato” 10.
CHIERCHIE / CERCHIA (1) – Forma dialettale del termine cerchio, in napoletano chierchia o chirchio11.
CHIRICUZZO (1) – Soprannome dialettizzato del termine “chierico”, detto appunto chiericuzzo o chiricuzzo.
CIAMPA (1) – Cognominizzazione del toponimo di provenienza del nucleo familiare, originario probabilmente da un’area dalla forma della ciampa, segno del ferro di cavallo lasciato dalla zampata del cavallo. Ciampata, in dialetto campano, è un calcio sferrato a qualcuno.
CIMIRRO (1) – Potrebbe derivare dalla forma dialettale cimmaro, con il significato di cembalo. A Bonito compare un Polisto Cimirro di 30 anni lavorante di molino della Terra del Cassano, che abita in casa d’affitto di un membro soprano a Santa Catarina.
COLONNELLO (1) – È un cognome legato al soprannome o alla carica militare ricoperta dal capostipite, oppure al toponimo di provenienza, come ad esempio Colonnella in Abruzzo. Nel Catasto, Ciriaco Colonnello è un forestiere delli Casali di Monte Fusco, annoverato fra gli affittatori dei beni del duca dell’Isola.
CONZA (5) – Deriva dal toponimo di provenienza del ceppo familiare, appunto Conza della Campania.
CORLETA (1) – Come il precedente, deriverebbe dal toponimo di origine del nucleo familiare, appunto Corleto. A Bonito vive il bracciale Antonio Corleta di 66 anni, che abita in casa propria di un sottano e un soprano nel ristretto detto le Nevere.
COSTANTINO (2) – Cognominizzazione in senso patronimico del personale Costantino, si è diffuso in epoca romana grazie alla figura storica di Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come Costantino il Grande e Costantino I, imperatore romano dal 306 alla sua morte, nel 337.
COTUGNO (1) – A Bonito è registrata solo la famiglia del massaro Domenico Cotugno di 60 anni, che abita in casa propria di due soprani e due sottani allo Pastizzo e possiede beni di fortuna. Il cognome deriverebbe dal greco kidonion, “melone, mela”.
COVIELLO (14) – Cognome molto diffuso a Bonito all’epoca del Catasto, ha origine dall’aferesi di nomi dialettizzati come Iacoviello, da cui appunto Coviello, da Giacomo.
CRISTALLO / DI CRISTALLO (4) – Cognome di quattro famiglie bonitesi all’epoca dell’Onciario, avrebbe alla base il nome Cristo, a devozione cristiana del capostipite del ceppo familiare.
CURCIO (2) – Deriverebbe dal soprannome curcio, dialettizzazione di “corto”.
D’ADDONIZIO / D’ANTONIZIO (1) – Patronimico, si ritrova nella duplice forma cognominale per lo stesso nucleo familiare, per il bracciale Gennaro d’Addonizio (d’Antonizio nella seconda rivela) di 40 anni, che proviene dalla Terra della Pietra de Fusi. È chiaramente un patronimico, da Addonizio o Antonizio, nome del capostipite del ceppo.
DATO (2) – Patronimico, deriva dal nome di persona Dato, nel senso di “dato al Signore”, “dato alla vita sotto la luce di Dio”.
D’ALESSIO (4) – Molto diffuso nel Mezzogiorno,e soprattutto in Campania nell’Avellinese, deriva dal nome del capostipite che si chiamava appunto Alessio. Il personale Alessio deriva dal latino Alexius – adattamento del greco Aléxios, originato a sua volta dal più antico nome Álexis, derivato probabilmente dal verbo aléxein, “proteggere” – e si è diffuso in epoca cristiana grazie al culto dei santi Alessio di Roma, protettore dei mendicanti morto secondo la tradizione nel 412 d.C., ed Alessio Falconieri, fiorentino morto a 110 anni nel 1310. È interessante notare come in un manoscritto redatto in Irpinia, a Calabritto, il 15 agosto 1582, per l’elezione del sindaco di tale Università, il cognome compaia trascritto anche nelle forme de Alexio e dealessio.
DE NISCO (1) – Tipico di Venticano e Calvi, deriverebbe dal personale Nisco, contrazione del nome Francesco, o da un toponimo. Nel Catasto di Bonito compare un Ciriaco de Nisco della Terra di Pietra de Fusi possiede in enfiteusi un terreno seminatorio di 7 tomoli e mezzo a Morroni.
DELLA VECCHIA (1) – Tipico dell’Avellinese, deriva dal soprannome del capostipite, definito come appartenente alla famiglia “della vecchia” o residente in una “vecchia” area del borgo di origine. A Bonito vi è la rivela del bracciale Paolo della Vecchia di 50 anni, che abita in casa a cenzo di un sottano a le Nevere.
DELLA VERDE (1) – Come il precedente cognome, si riferisce alla peculiarità dell’area di origine del ceppo familiare, probabilmente residente in una casa di colore verde.
DELLA VIGNA (1) – Raro in Italia, ma molto antico, fa riferimento alla zona di origine del ceppo di origine della famiglia, che viveva nei pressi di una vigna. Un illustre esempio è il celebre politico, scrittore e letterato del Regno di Sicilia Pier della Vigna (1190-1249), tra i più grandi maestri dell’ars dictandi.
DE SANTIS (1) – Patronimico, deriva dalla latinizzazione pluralizzata del personale maschile Santo, nome del capostipite.
DI BERNARDO (1) – Patronimico, è la cognominizzazione del nome Bernardo, dal germanico ber-bern-berin berö, “orso”, e hard-hardhu, “ardito, valoroso”, con il significato di “valoroso come un orso”.
DI CHIARA (9) – Tra i più diffusi nella Bonito della metà del XVIII secolo, è la cognominizzazione in senso matronimico del personale Chiara.
DI CICCO / DE CICCO (6) – Come Cicco, Di Cecco, Ciccotti, Ciccarella, Ciccolella, Ciccone, Ciccia, Ciccio, Cicchetto e Cicchetti, anche Di Cicco e De Cicco derivano dal patronimico Cicco, dal nome Francesco12.
DI CRISTOFANO (1) – Registrato solo per il bracciale Antonio di Cristofano di 50 anni che abita in casa propria di tre membri soprani e tre bassi con cantina e orticello avanti la Chiesa, deriva dalla cognominizzazione del personale Cristoforo, Cristofaro o Cristofano, con la variante Cristofalo.
DI FILIPPO (1) – Dal punto di vista etimologico, ha alla base la cognominizzazione in senso patronimico del personale Filippo, dal greco Philippos, che, composto dal verbo philein (“amare”) e hippos (“cavallo”), e può essere tradotto come “amante dei cavalli” o, per estensione, “esperto, abile con i cavalli”, diffusosi in epoca cristiana per effetto del culto di San Filippo apostolo. Nel Catasto di Bonito è menzionato il bracciale Carlo di Filippo di 25 anni, originario di Melito.
DI FLUMMARI / DI FLUMARI (2) – Toponimico, deriva da Flumeri nei pressi di Grottaminarda, luogo di origine del ceppo familiare.
DI GERONIMO (2) – Patronimico, è la cognominizzazione del nome del capostipite, Geronimo.
DI IORIO (1) – Iorio è largamente diffuso in tutta la Campania, con picchi di maggiore intensità nel Salernitano e nel Napoletano, mentre la variante locale Iuorio, ottenuta per dialettizzazione, risulta tipica dei Comuni di Campagna, Buccino ed Eboli nel Salernitano, con propaggini anche nell’area partenopea ed in quella irpina. Entrambi i cognomi, Iorio (di Iorio) e Iuorio, derivano dalla cognominizzazione in senso patronimico del personale medievale Iorius, da cui l’attuale nome Giorgio.
DI MINICO (3) – Cognominizzazione in senso patronimico del personale Minico, da Domenico, nome del capostipite del ceppo familiare.
DI NAPOLI (1) – Toponimico, indica la provenienza della famiglia. È molto più diffuso in Campania nella forma singola Napoli, soprattutto nel Salernitano. Nel Catasto è presente la rivela del bracciale Crescenzio di Napoli di 27 anni, che abita in casa propria dotale di un membro soprano a Santa Catarina.
DI PIETRO (7) – Patronimico, è la cognominizzazione del nome del capostipite Pietro. È diffuso anche nella forma latinizzata De Pietro o, pluralizzata, De Petris.
DI ROSA (2) – Oggi più diffuso nella forma De Rosa, si è formato nel medioevo da “rosa”, come augurio di bellezza, e si è affermato con il culto di varie sante con questo nome, e specialmente di Santa Rosa, patrona di Viterbo13.
DI STASIO (1) – Registrato principalmente a Napoli, Luogosano nell’Avellinese, Sessa Aurunca e Caserta, con una larga concentrazione anche nei Comuni di Mugnano di Napoli, Grazzanise, Salerno e Torre del Greco, risulta registrato pure nei documenti parrocchiali di Vietri sul Mare, vicino Salerno, fin dal XVI secolo. Dal punto di vista etimologico, il cognome Stasio e le sue varianti sono la cognominizzazione in senso patronimico dell’ipocoristico aferetico di Anastasio, dal greco Anastasios, composto da ana (“su”, “di nuovo”) e stasis, (“che sta”), col significato originario di “risorto”. Il nome di persona Anastasio ed il suo aferetico Stasio si diffusero grazie al Cristianesimo per il culto dei santi Anastasio di Camerino, dove fu martire nel 251 insieme alla moglie Teopista ed i figli Aradio, Evodio (Ebodi), Callisto, Felice, Eufemia e Primitiva; Anastasio vescovo di Antiochia, giustiziato sotto l’imperatore bizantino Foca (602-610); Anastasio il Persiano, monaco martire a Resafa in Siria nel 628 14.
DI VITO (1) – Patronimico, è la cognominizzazione del nome del capostipite del ceppo familiare, Vito.
ERRICO (1) – Patronimico, deriva dal nome del capostipite Errico o Enrico, di origine germanica.
FANO (1) – Patronimico, è la forma aferetica di nomi come Alfano, Alfarano o Stefano.
FEOLA (2) – Toponimico, deriverebbe dal latino ferula, con il significato di “canna”, “bastone”, “ramo sottile”.
FERRAGAMO (15) – Tra i più diffusi a Bonito nel Settecento, deriverebbe dal latino ferrugo, con il significato di “color ruggine”, riferito probabilmente al colore dei capelli del capostipite, o come seconda ipotesi, a ferrus e gammatus, con riferimento ad uno strumento di ferro a forma di gamma, terza lettera greca, probabile simbolo araldico della famiglia o della professione svolta in origine. A questa famiglia appartenne il celebre stilista Salvatore Ferragamo (Bonito, 1898 – Firenze, 1960).
FERRARO (4) – Cognome panitaliano, ovvero diffuso ampiamente in tutto il territorio nazionale, deriva dall’attività artigianale del fabbro o del lavorante all’estrazione o ancora alla fusione del ferro (dal latino faber ferrarius, in dialetto campano ferraro) 15.
FIORE (4) – Cognominizzazione in senso patronimico del nome del capostipite, Fiore, era anche attribuito in passato come cognome per infanti proietti, ovvero abbandonati presso brefotrofi o “ruote degli esposti” di istituti di carità ecclesiastici.
FISICHELLA (1) – Cognome della Sicilia orientale, del Catanese, è registrato nel Catasto Onciario di Bonito per il bracciale Giuseppe Antonio Fisichella di 40 anni abita in casa propria di un sottano a lo Pastizzo. Deriva dal soprannome e personale Fisichello, usato in epoca medievale.
FRANSESE (1) – Prettamente campano, diffuso nel Salernitano e nel Napoletano, deriva dal soprannome Fransese, ovvero “francese”, per l’origine del ceppo familiare.
FRATTOLILLO (2) – Cognome napoletano, deriva dal toponimo Frattolillo, piccola fratta, per evidenziare il luogo di provenienza della famiglia.
FREDA (2) – Patronimico, deriva dall’aferetico di nomi germanici come Alfredo, Otofredo, Gottifredo o Goffredo, da frithu, “pace, amicizia” 16. Nel Catasto di Bonito è presente la rivela del bracciale Goglielmo Freda di 57 anni, vedovo della Terra di Chianchetella abitante in questa Terra di Bonito.
FUSCO (1) – Tipico meridionale, deriva dalla cognominizzazione del nome medievale Fosco, corrotto nella forma dialettizzata Fusco.
GAMMUTO (1) – Cognome attualmente registrato solo ad Ariano Irpino, deriverebbe dal termine “gamba”, divenuto gambuto e poi gammuto.
GAUDIO (1) – Cognominizzazione del personale Gaudio o Gaudioso, nome del capostipite del ceppo familiare.
GIARDINO (1) – Deriva dal luogo di origine del ceppo familiare, che viveva probabilmente nei pressi di un giardino.
GIORDANO (1) – Cognome più diffuso IN Costiera Amalfitana e a Salerno nella metà del Settecento, è largamente diffuso in tutta Italia e deriva dal personale medievale Giordanus, già documentato in iscrizioni latine cristiane del II e III secolo come Iordanus e Iordanes: il nome, dall’aramaico Yurdenah ed ebraico Yarden (col significato di “fiume a due bracci”) si diffuse in Europa nell’XI secolo per effetto delle crociate in Terrasanta, essendo il nome del fiume Giordano della Palestina dove fu battezzato Cristo. Vi fu pure un Perosino de Giordano, tra i Cavesi che il 22 settembre 1460 furono destinatari della missiva di re Ferrante I d’Aragona contenente privilegi e concessioni alla Fedelissima Città della Cava17.
GRASSO (1) – Soprannome cognominizzato, era usato già in epoca medievale per evidenziare peculiarità fisiche di persone corpulente18.
GRAZIANO (3) – Cognominizzazione in senso patronimico del nome del capostipite, Graziano, è ampiamente diffuso in area partenopea.
GRIECI (4) – Tipico di Bonito, Mirabella Eclano e Ariano Irpino, è la cognominizzazione dell’etnico “greco”, attribuito in passato anche alle famiglie di etnia arbëreshë.
GUIDA (1) – Dal gotico-germanico wit(h)o e wido, “legno di bosco o foresta” e, per estensione, “uomo che vive nella selva” o figuratamente “persona o famiglia isolata, lontana”, deriva dalla cognominizzazione del nome Guido19.
IACOBELLIS (1) – Forma pluralizzata latina del personale Iacopo o Giacomo, è la cognominizzazione in senso patronimico del nome del capostipite. A Bonito è registrata la rivela del bracciale Francesco Iacobellis di 30 anni, che abita in casa enfiteutica a lo Pastizzo con la moglie Maria Ferragamo.
IACULLO (1) – Tipico di Napoli e delle aree di confine tra la Campania e la Puglia e la Basilicata, deriverebbe dal termine iaculo, con il significato di “saetta, freccia, dardo”.
IMPERIALE (1) – Patronimico cognominizzato, deriva dal soprannome o dal nome del capostipite del ceppo familiare, Imperiale, nella tradizione di nomi come Principe, Marchesem, Barone o Nobile attribuiti ad infanti al momento del battesimo per propiziarne un fulgido futuro.
INGLESE (2) – Soprannome cognominizzato, deriva dal termine “inglese”, oriundo dell’Inghilterra.
LANZO (6) – Diffuso per sei famiglie nella Bonito della metà del Settecento, deriva dal termine “lancia”, divenuto “lanza” e “lanzo”.
LECITO (1) – Attualmente rarissimo, è originato dalla cognominizzazione del personale Lecito, nome del capostipite.
LEONE (2) – Cognominizzazione del personale Leone, diffuso fin dal medioevo. Si ricordino illustri personaggi con tale nome, papi ed aristocratici, come fu ad esempio un Leone, duca della Repubblica amalfitana nell’800.
LIUCCIO (1) – Patronimico, deriva dal nome di persona Leo, nella forma vezzeggiativa Leuccio o Liuccio.
LOMBARDO (3) – Cognome panitaliano, ovvero presente in tutto il territorio nazionale, deriva dall’etnico “Lombardo”, contrazione di “Longobardo” in riferimento all’origine germanica del ceppo familiare. Una diversa ipotesi fa risalire il cognome al soprannome attribuito al capostipite: tra il XII e il XIII secolo, infatti, l’appellativo “lombardo” era spesso adoperato, nel Mezzogiorno d’Italia, sia per indicare le persone che provenivano dal settentrione che coloro che erano dediti a tipi di mestieri particolari quali il mercante, il banchiere, il cambiavalute e l’usuraio, nella maggior parte dei casi professioni esercitate da toscani o, comunque, da settentrionali20.
LOSANNO (4) – Tipico di Bonito, ma diffuso anche ad Apice nel Beneventano, deriverebbe dalla congiunzione dell’articolo “lo” e “Sanno”, nome di persona originato da Sannino, oppure, come seconda ipotesi, “lo Sannio” per indicare l’origine dell’area geografica della famiglia.
LOSSAMBRO (1) – Cognome estinto, sembrerebbe una variante del suddetto cognome Losanno, oppure un cognome di origine spagnola, dalla forma cognominale Los Ambros.
LUONGO (7) – Deriva dal termine “lungo”, dialettizzato in luongo e cognominizzato in Luongo, con il significato di “lungo, alto” e già adoperato in epoca antica come testimoniato dal nome del celebre grammatico latino Velius Longus, attivo nel periodo adrianeo (117-138 d.C.) 21.
MAFFEO (2) – Patronimico, attualmente diffuso anche nella forma pluralizzata Maffei, è la cognominizzazione del nome di persona Maffeo, variante di Matteo, registrato già in epoca medievale a Salerno.
MARANO (1) – Ampiamente diffuso in tutto il territorio nazionale, deriva dal toponimo Marano.
MASONE (4) – Patronimico, ha origine nell’aferetico del nome di persona Tommasone, divenuto Masone. Anche Maso e Masuccio, ad esempio, sono stati nomi frequenti fino all’epoca moderna.
MAURIELLO (1) – Patronimico, è la cognominizzazione in senso dialettale del nome di persona Mauro, divenuto Maurello e Mauriello, nella forma dialettizzata.
MELILLO (1) – Cognominizzazione in senso patronimico del nome Carmine o Carmelo, variato in Carmelillo e quindi in Melillo.
MENNILLO (1) – Cognominizzazione del nome di persona Menno, al femminile Menna. Nella forma dialettale, con il termine menna si indica la mammella di una donna o di un animale.
MEROLA (2) – Tra i più comuni in area campana, con picchi d’intensità di diffusione nel Casertano, nel Napoletano e nel Salernitano, deriverebbe dal nome femminile medioevale Merola, a sua volta ottenuto dal soprannome latino merula, col significato di “merlo”. Il cognome è attestato già nell’anno 832 d.C. a Nocera Superiore (Sa), dove una donna di nome Merola compare in un documento nel quale è rappresentata dal figlio Marinus (cfr. Archivio dell’abbazia benedettina della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni – Abbatia Territorialis Sanctissimae Trinitatis Cavensis) 22.
MILETTI (5) – Diffuso principalmente a Napoli e nell’Avellinese, a Bonito, Avellino e Atripalda, con piccoli nuclei registrati nel Beneventano, nel Casertano e nel Salernitano, rispettivamente nei Comuni di Amorosi, Maddaloni e Scafati, il cognome Miletti sembra avere origini croate e sarebbe l’italianizzazione di Mileta, cognome croato-dalmata derivato a sua volta dal nome proprio Emilio, oppure da Miletich o Miletic, questi ultimi presenti anche in Istria e di antica origine. Secondo una ragionevole ipotesi, in periodo rinascimentale alcuni esponenti della casata, probabilmente per motivi militari, si spostarono dalla fascia adriatica della Penisola balcanica sulle coste adriatiche italiane, in Veneto, nelle Marche e in Molise, e di qui in Campania, conquistando ragguardevoli posizioni sociali e, in alcuni casi, anche titoli nobiliari23.
MOCCIA (1) – Cognominizzazione del personale Moccio, Moccia al femminile, trarrebbe origine dal latino mucceus, inteso come infante da proteggere. Nel Catasto compare il massaro Bartolomeo Moccia di 63 anni, che abita in casa propria di un solo membro a l’Aierella.
MODESTINO (2) – Cognominizzazione del nome del capostipite, appunto, Modestino. A Bonito il cognome apparteneva ai due tessitori Francesco e Crescenzio, originari della Terra di Paterno.
MONACO (6) – Ampiamente diffuso in tutta la Campania, con picchi d’intensità maggiore nel Comune di Napoli e nel Casertano (San Prisco e Santa Maria Capua Vetere), deriva dalla cognominizzazione del soprannome “monaco”, originato dal tardo latino monachus, dal greco monachós, “unico, solitario” 24.
MONGIELLO (2) – Tipico dell’Avellinese, specificamente di Solofra, Montemarano e Castelvetere sul Calore, è la cognominizzazione dell’aferetico Limongiello, “piccolo limone”.
MORELLO (2) – Cognominizzazione in senso patronimico del personale Morello, da Moro, nome o soprannome del capostipite.
MORETTO (2) – v. Morello.
MOTTOLA (1) – Toponimico, è la cognominizzazione del luogo di origine della famiglia, ovvero Mottola.
MUSTO (1) – Cognominizzazione del soprannome del capostipite, da Mosto, dialettizzato in Musto.
NATALE (1) – Cognominizzazione in senso patronimico del personale Natale, nome del capostipite del ceppo familiare.
NECCO (2) – Soprannome cognominizzato, si rifà al latino nequus, con il significato di “semplicione, ingenuo” oppure a quello letterale di “cattivo, ingiusto”. Come soprannome, è già documentato nel 1363 a Torino nella forma Nechus25.
OLIVOLA (7) – Soprannome cognominizzato, si rifà al termine oliva, per una determinata peculiarità fisica del capostipite.
PALLADINO (5) – Diffuso in tutta Italia nella duplice forma Paladino e Palladino, con più alta frequenza al Sud per Palladino, ha alla base il nome Paladino, già documentato nel XII secolo (Genova 1163 e Bari 1273, Palladinus; Bari 1270, Paladinus), formato da “paladino”, denominazione irradiatasi in Italia a partire dal XII secolo con l’epica francese carolingica come denominazione di ognuno dei dodici cavalieri che vivevano e combattevano accanto a Carlo Magno26.
PALMIERO (1) – Sembra ovvia l’origine dal nome di persona Palmiero, o Palmiere, appellativo e titolo attribuito nell’ultimo medioevo a chi si era recato in pellegrinaggio in Terra Santa riportando con sé un ramo o una foglia di palma dei luoghi dove visse e morì Gesù Cristo27. La forma pluralizzata Palmieri, presente in Italia in molteplici ceppi, è più diffusa rispetto a questa al singolare.
PANTALENA (2) – Patronimico, deriverebbe dalla cognominizzazione del personale Pantaleo o Pantaleone, nome diffusosi dal XI secolo per il culto di San Pantaleone di Nicomedia, già diffuso in Oriente dal V secolo28.
PAPA (1) – Ampiamente diffuso in tutta la Campania, deriva dal soprannome Papa, con il significato di “sacerdote, zio, padre, padrino, persona di rispetto”, originato dal termine greco papas, ovvero “prete”. Molto frequenti, specie nel Mezzogiorno, sono i cognomi composti da “papa” ed il personale del capostipite, come ad esempio i vari Papandrea, Papaluca o Paparusso29.
PARAGONA (1) – Cognome sannita, tipico di Apice nel Beneventano, ha dato luogo alla variante cognominale Paragone. Deriva da un toponimo cognominizzato.
PARZIALE (1) – Cognominizzazione in senso patronimico del nome del capostipite, Parziale, in testi latini riportato nella forma Partiale.
PASCUCCIO (1) – Patronimico, deriva dal personale Pascuccio, derivato da Pasqualuccio. Variante pluralizzata, più diffusa, è la forma Pascucci, tipica irpina e sannita.
PASQUALE (2) – Cognominizzazione del nome del capostipite, Pasquale.
PECORARO (1) – La famiglia Pecoraro vanta antiche e nobili origini. I primi documenti che attestano la presenza del casato in territorio campano sono rintracciabili presso l’Archivio della Badia di Cava de’ Tirreni, dove il Liber Familiarum cita illustri personaggi con tale cognome: fra costoro vanno menzionati Ursone Pecorario (1180), Domenico Pecorario (1232), Giovanni Pecorario di Roccapiemonte (1272) e Tommaso Pecorario (1360), che si distinsero nella vita sociale e civile dell’area compresa tra Cava, Nocera Superiore, Roccapiemonte e il Napoletano30. Altri ceppi Pecoraro, omonimi, derivano dal mestiere svolto dal capostipite.
PEPE (1) – Fitonimo, deriva da nome comune di pianta, dal greco peperi o piperi e dal latino piper, ossia pianta da cui si ricava la spezia commestibile31. È dunque un soprannome cognominizzato. Nel Catasto compare il bracciale Nicola Pepe di 55 anni della Terra di Torrecosi abitante in questa Terra di Bonito.
PETITTO (2) – Cognominizzazione in senso patronimico del personale del capostipite, Potito o Petito, rafforzato nella forma dialettizzata Petitto.
PETRILLO (3) – Cognominizzazione del nome del capostipite del ceppo familiare, Petrillo, da Pietro, è tipico irpino, dell’area compresa tra Montemiletto, Pietra de’ Fusi e Bonito. Il nome è attestato già dal medioevo con un Petrillo consigliere di re Ferrante I d’Aragona (1423-1494).
PICARDO (1) – Deriva dalla cognominizzazione del nome Picardo, da Pico.
PIERRI (1) – Cognominizzazione in senso patronimico del nome del capostipite Pierro, da Pietro, nella sua forma pluralizzata molto diffusa anche nel Salernitano.
RACCA (7) – Toponimico, deriverebbe dal nome del luogo di provenienza della famiglia. Attualmente, il cognome è diffusissimo in Piemonte.
REDA (6) – Soprannome cognominizzato, avrebbe alla base il termine “re”. Nel medioevo, il termine reda aveva anche il significato di “erede”.
ROMANO (5) – Panitaliano, ossia diffuso in tutto il territorio nazionale, si trova registrato come forma cognominale anche nelle varianti locali Romani, Romanelli, Romanello e Romaniello. Deriva dal nome di origine slava Roman, o dal nome latino Romanus o da uno dei vari toponimi contenenti il termine “romano” 32.
ROMANIELLO (1) – Ha alla base il personale Romano, dialettizzato nella forma Romaniello.
ROMOLO (2) – Cognominizzazione in senso patronimico del personale Romolo, nome del capostipite del ceppo familiare. Nel Catasto di Bonito è registrato come capofamiglia il bracciale Carmine Romolo di 60 anni, che abita in casa propria di tre membri sottani a Santa Caterina.
ROSATO (1) – È la cognominizzazione del personale del capostipite, Rosato, da Rosa come il nome Rosario. Potrebbe in seconda ipotesi derivare anche da un toponimo.
ROSSA (1) – Cognominizzazione del soprannome “rossa”, attribuito al colore dei capelli della capostipite.
ROSSETTO (2) – Ha alla base il soprannome “Rosso”, cognominizzato nella forma Rossetto ed in quella pluralizzata, più diffusa, Rossetti.
RUGGIERO (11) – È la cognominizzazione del nome di origine germanica Ruggiero, di tradizione francone e francese antica, affermatosi dopo il Mille al Sud per il prestigio dei sovrani normanni Ruggiero duca di Puglia, Ruggiero I conte di Sicilia e Ruggiero II re di Sicilia33.
RUSSO (9) – Tipico meridionale, deriverebbe dal soprannome cognominizzato “rosso/russo”, in riferimento al colore dei capelli o alla discendenza da stirpe barbarica, unna o normanna. Una leggenda amalfitana fa derivare il ceppo dei Russo da un mercante di nome Rubeis o Rubeo, vissuto nel IV secolo d.C. e capostipite di una ricca e nobile discendenza. Il cognome è registrato, nei documenti più antichi, anche nelle forme De Rubeo, De Rubeis, Dello Russo e Lo Russo34.
SABATINO (1) – Ampiamente diffuso in Campania, specialmente nel Salernitano, deriva dal nome del capostipite Sabatino, da Sabato.
SANTORO (1) – Panitaliano, deriva dalla cognominizzazione in senso patronimico del nome augurale di origine medievale Santoro, tratto dalla denominazione latina Ecclesia sanctorum animum, cioè “Festa o Comunione di tutti i santi”, con sanctorum genitivo plurale di sanctus, ossia “santo” 35.
SANTOSUOSSO (6) – In antico nella forma staccata Santo Suosso, deriva dalla provenienza del ceppo, originario della Baronia di Santo Suosso.
SASSO (1) – Soprannome cognominizzato, deriva dal toponimo di origine del nucleo familiare.
SCAFURA (1) – Maggiormente diffuso nelle forme Scafuro e Scafuri, deriva dal temine “scafa”.
SCARPELLINO (1) – Derivato dal mestiere del capostipite del ceppo familiare, quello dello Scalpellino o, dialettizzato, scarpellino. Nell’Onciario, l’unico Scarpellino è il bracciale Nicola, proveniente dalla Città di Ariano.
SCOCCA (4) – Caratteristico dell’area sannita che comprende il Beneventano con Pietrelcina, Benevento e Buonalbergo ed il Campobassano con Gambatesa, la forma cognominale, di dubbia origine etimologica, potrebbe derivare dalla cognominizzazione del nome normanno di mestiere basato sul termine escohier (“scuoiatore, pellettiere”), ma molto più probabilmente dovrebbe essere originato da un soprannome originato dal termine longobardo skokka, col significato di “ronzino, cavallo da tiro” 36.
SICURO (1) – Deriva dal nome del capostipite, Sicuro.
SIGNORE (2) – È la cognominizzazione del soprannome del capostipite, detto “signore”, per i modi gentili e garbati.
SIMONELLA / SIMONELLI (7) – Cognominizzazione in senso matronimico e patronimico del nome di persona Simonello, da Simone.
SORRENTINO (1) – Cognome tipico campano, diffuso maggiormente nei Comuni di Torre del Greco, Napoli, Cava de’ Tirreni, Palma Campania e Castellammare di Stabia, è originato dall’etnico “Sorrentino”, ossia “abitante, nativo di Sorrento o della costiera sorrentina”. La forma cognominale è già attestata in documenti del XV secolo: un Vincentio Surrentino compare infatti come testimone in un atto rogato nel 1477 dal notaio Marino de Flore di Napoli37.
TARTARO (2) – Ha alla base l’etnico Tartaro, che dal medioevo ha indicato non soltanto gli appartenenti alle popolazioni mongoliche che dall’Asia invasero, nel Duecento, l’Europa orientale, ma anche, con valore generico, i vari popoli non europei e non cristiani dell’est dell’Europa e del Mediterraneo, compresi i Turchi e gli Arabi, e a volte ha assunto il significato figurativo di “barbaro”38.
TERENZIO (1) – Cognominizzazione del nome del capostipite, Terenzio.
TISO (4) – Tisi è tipico di San Cipriano Picentino nel Salernitano , mentre la forma cognominale singolare Tiso è più diffusa nell’Avellinese e nel Beneventano. Il cognome deriverebbe dal personale medievale Tiso, nome dei capostipiti dei vari e distinti ceppi familiari.
TOMASIELLO (1) – Cognominizzazione in senso patronimico del nome del capostipite della famiglia, Tommaso detto Tomasiello.
TOMMONIELLO (2) – Cognome dielettizzato, deriverebbe dal luogo di origine della famiglia, un tumulo o tommoniello, una leggera altura nei pressi di un borgo abitato.
TORDIGLIONE / TORDEGLIONE (2) – Deriverebbe dal soprannome cognominizzato attribuito al capostipite, detto Tordiglione o Tordeglione per la somiglianza ad un animale come il tordo, o dalla caccia al tordo.
TORELLA (1) – Toponimico, deriva dal nome del luogo di origine del ceppo familiare.
TORINO (1) – Come il precedente, è un toponimico che deriva dal nome del luogo di origine del nucleo familiare.
TORNASCIOLO (1) – Cognome dialettizzato, deriverebbe da un soprannome legato ad abitudini personali, come il “tornare da solo”. Nell’Onciario di Bonito, Pasquale Tornasciolo, bracciale, è nativo della Terra di Monte Fusco.
TOSCANO (3) – Etnico, deriva dalla provenienza della famiglia di origine.
TRANCONE (1) – Deriverebbe da un toponimo, legato al nome di un troncone o “trancone” di strada dove il nucleo originario della famiglia abitava.
TROISI (3) – Deriva dal nome di persona del capostipite, Troisio o Torgisio, personale attestato già in epoca medievale. Si ricordi il normanno Torgisio Sanseverino, che nel XII secolo fu il fondatore dello Stato di Sanseverino, nei pressi di Salerno.
VAZZA / VAZZI (4) – Di difficile interpretazione, potrebbe essere legato a toponimi come Vassi, derivati a loro volta dal termine latino vicia, ossia “veccia” (pianta leguminosa).
VENTRE (1) – Cognome derivato da una parte anatomica di animale, probabilmente perché connesso al mestiere del capostipite o a sue peculiarità fisiche.
VIGLIOTTA / VIGLIOTTI (5) – Cognome derivato da un toponimo, oppure dal nome del capostipite Vigliotto.
VILLANO (1) – Cognomizzazione del nome del capostipite, Villano, nome medievale.
ZIZZA (9) – Cognome dialettizzato di una parte anatomica di animale, attribuito al capostipite per una sua peculiarità fisica.
Recensioni
Non ci sono ancora recensioni.
Only logged in customers who have purchased this product may leave a review.