Editorial Review
I Deputati alla redazione del Catasto Onciario del 1743

Per la realizzazione del Catasto Onciario di Cassano la Curia vescovile nominò quindi i deputanti ecclesiastici per l’ascolto delle “rivele”, la verifica e il conteggio delle tasse. Il tutto fu riportato in un librone di 944 pagine redatto, come per legge, dopo il decreto della Regia Camera Sommaria del 20 settembre del 1742, firmato da Don Ludovico Paterno. Siglato a tergo dal notaio Gramignani, fra il timbro ad inchiostro e quello a secco dell’Università di Cassano alla pagina 943, il Catasto è firmato direttamente con il nome e cognome degli interessati o, per chi non sapeva scrivere, col segno di croce seguito dal nome e cognome vistato. Esso sarà consegnato nel 1743. Gli atti preliminari per il nuovo Catasto Generale di Cassano furono iniziati il 18 settembre del 1741 dall’amministrazione di quell’anno formata dal sindaco Nicola Granata, dal copo eletto Stefano dello Polito e dagli eletti Francesco Mongiello, Sabato Andreano, Francesco Carfagno. Alla presenza del Governatore Giovanni Tommaso Paglia, il 1 ottobre del 1742, tornò a riunirsi il Generale Parlamento e furono quindi eletti anche i Deputati per il Catasto nelle persone che firmeranno l’atto di Michele Mangino (Francesco Michele Mancini), Giacomo Antonio del Corpo (Giacomo Andrea di Corpo), Domenico Mascolo, Domenico Amatetti e quelli analfabeti con segno di croce Giacinto Bocchino, Carmine Faia (Carminantonio Faya).
I nomi fra parentesi sono quelli così come li lesse Scandone, aggiungendovi a quelli già citati anche altri due nomi, Giovanni di Giuseppe di Lauro e Giuseppe Saulino (in L’Alta Valle del Calore, Volume VI, Cassano Irpino, riedizione Dragonetti, Montella 1999, pag.79, da Onciarii di Principato Ultra, nell’Archivio di Stato in Napoli, vol.4953, foglio 1) che non abbiamo riscontrato nella copia del Catasto Onciario presente nell’Archivio Comunale di Cassano, ma che probabilmente si riferiscono alle due persone scelte per l’apprezzo che però non sono deputati. Ma anche il loro nome appare diverso quando Scandone, al rigo successivo, scrive che per l’apprezzo dei beni furono scelti Giuseppe Di Lauro e Giuseppe di Luca Saulino relativamente alle terre di Cassano, mentre Giovanni Camillo Rosa e Marco Granese per l’accertamento in Montella, sostenendo che erano assai numerosi i territori in quel di Cassano, aggiungendo che vennero nominati scrivani Domenico Rossi e Giovanni Di Corpo. E che per i beni ecclesiastici fu invitato a far la nomina dei deputati ecclestiastici il vesovo di Nusco che elesse il Reverendo Don Giuseppe De Blasio di Cassano ed il padre Andrea Marchitto, conventuale del monastero di San Francesco a Folloni di Montella (Onciario cit., foglio 5, 11, 41, in L’Alta Valle del Calore, Volume VI, Cassano Irpino, riedizione Dragonetti, Montella 1999, pag.79).
Il 25 novembre tornò intanto a riunirsi il Parlamento per la costituzione del nuovo Governo. Furono quindi eletti gli amministratori che poi firmeranno il Catasto Onciario di Cassano: il sindaco Michele Russo, il Capo Terra (Capo-eletto) Francesco Prudente e gli eletti, cioè il Primo Eletto Giacinto Bocchino e gli altri due eletti Giulio Majorana e Giovanni Mongiello.
Lo Scandone, dalla copia conservata nell’Archivio di Napoli, riesce anche a leggere i nomi degli esperti che si sostituirono ai vecchi, individuati nelle persone di Domenico D’Urso di Cassano e Donato Vitagliano di Montella.
Scandone commenta che continuarono così le operazioni finchè non fu compilato per intero il Libro del Generale Casto del 1743 firmato dal sindaco in carica Russo non essendo passato il mese di agosto del 1743 e dai suoi eletti (Onciario cit., vol.4953, foglio 48; Onciario, vol. 4957, foglio 1 a t.; in L’Alta Valle del Calore, Volume VI, Cassano Irpino, riedizione Dragonetti, Montella 1999, pag.81).
A tergo del Catasto seguiranno poi i deputati firmatari. Essi ebbero tale appellativo che riscontriamo scritto nel Catalogo anche durante le rivele, pertanto sono confermati, come precisato accanto ai loro stessi nomi. Firmano quindi i sei deputati per il catasto già citati: il vaticale Carmine Antonio Faija, il bracciale Domenico Amatetti, il medico cerusico Domenico Mascolo, lo speziale Michele Mancino, il manolese Giacinto Bocchino e il giudice Giacomo Antonio Di Corpo. Si tratta de: il vaticale di Ponzone, Carmine Antonio Faija con un castagneto alle Ramate; il bracciale di Fundano, Domenico Amatetti, con una terra ai Vacantali; il cerusico di Tufo Luongo, il magnifico Domenico Mascolo con un cavallo per proprio commodo; lo speziale manuale, il magnifico Michele Mancino che abita in casa patrimoniale dell’arciprete Amato Mancini e possiede due somari; il manolese di Fundaco Giacinto Bocchino; il giudice di Fundaco, il magnifico Giacomo Antonio di Corpo che incassa decine di esazioni e possiede una giumenta.
Come si vede sono esclusi dalla firma i due nomi, Giovanni di Giuseppe Lauro e Giuseppe Saulino, che legge invece lo Scandone nel Catasto conservato nell’Archivio di Napoli, il quale, esclude dalla firma altri due nomi, Carmine Antonio Faija e Giacinto Bocchino (Scandone, op.cit., pag.81).
A seguire vi sono gli altri deputati che si differenziano da quelli precedenti perchè sono i tre deputati per formare l’Onciario: il dottor Francesco Sacco, Domenico Mancini, Giuseppe Antonio Mongiello, quelli che Scandone dice essere destinati ad invigilare sulla redazione finale dell’Onciario, con il quale si concorda.
Infine compare la firma di Don Francesco Bruno, deputato ecclesiastico per parte ....(?) e segue il visto del notaio (Vito) Gramignani, il magnifico notaro che abita con la moglie Flavia Catalano a Fundaco ed è l’unico con tal cognome. Di questi ultimi due nomi Scandone non fa alcun riscontro sulla copia del Catasto rinvenuta a Napoli.
Queste le firme a conclusione del Catasto Onciario di Cassano:
+ Segno di croce di Michele Russo Sindaco
+ Segno di croce di Francesco di Paulo Prudente Capo Terra
+ Segno di croce di Giacinto Bocchino (Primo eletto)
+ Segno di croce di Giulio Majorana | Eletti
+ Segno di croce di Giovanni Mongiello |
Giacomo Antonio del Corpo Deputato
Michele Mongino Deputato
Domenico Mascolo Deputato
Domenico DAmascato Deputato
+ Segno di croce di Giacinto Bocchino |
+ Segno di croce di Carmine Faia | Deputati
V. Magnifico Francesco Sacco Deputato per l’Onciario
Domenico Mancini Deputato per formare l’Onciario
Giuseppe Antonio Mongiello Deputato per formare l’Onciario
F.to Don Francesco Bruno Deputato Ecclesiastico per parte decosto (?)
V. Gramignani (sul timbro ad inchiostro e quello a secco di Cassano)
Come si nota anche dalla fotografia dell’originale non vi sono solo crocesegnati, ma anche firmatari di proprio pugno. Contrariamente che ad altri Catasti, questo di Cassano, è preceduto dal dispaccio regio, possiede delle pagine bianche fra una lettera e l’altra, riporta l’ordine alfabetico per nome e termina con questa ultima pagina dei firmatari.
Dall’elenco dei capifuoco che nel 1743 presentarono rivela sappiamo che sono riportate in ordine di nome e cognome del capofamiglia, del mestiere (o professione) seguito almeno dal nome e cognome della moglie per avere un minimo di distinzione in caso di omonimia, e preceduto dall’eventuale titolo dei “don” (magnifico, deputato), laddove se ne è avuta notizia ed è stata chiara l’interpretazione della scrittura.
I sacerdoti sono in numero elevato, probabilmente perchè fra essi vi sono persone divenute chierici per evadere le tasse. Noi ne abbiamo letti 20, lo Scandone ne riportò 32 inserendovi anche quelli che abitavano in altri nuclei familiari.
I 32 sacerdoti che abitavano da soli e in altre famiglie: Giovanni Battista Aurilia, Carlo e Giuseppe De Blasio, Francesco Bruno, Francesco e Nicola Carrozza, Donato Catalano, Giovanni Chiarolanza, Guglielmo Chiarolanza, Nicola Cieri, Salvatore Di Corpo, Marco Granata, Carlo Maiorana, Amato Mancini arciprete, Ferdinando Mancini, Michelangelo Ninni, Giuseppe Prudente, Alessio Pico, Giuseppe Pico, Orazio Pico, Pietro Pico, Amato Russo, Annunzio Sacco primicerio, Lelio Sacco, Marco Sena, Andrea Vecchia, Bartolomeo Vecchia, Donato Vecchia, Donatantonio Vecchia, Francesco Vecchia, Giovanni Vecchia, Pietropaolo Vecchia.
Oltre i 2 diaconi: Giuseppe Carrozza e Giuseppe Solimine. Sui sacerdoti si concorda quindi con lo Scandone, anche se non se ne conteggiano 32 ma solo i 20 che fanno “famiglia” a se; altra cosa ancora erano gli assenti, trovandosi altrove, in quanto sacerdoti emigrati. Si tratta dei 7 sacerdoti emigrati: Carlo Maiorana economo in Arzano Casale di Napoli, Carlo de Blasio assente in Napoli, Giovanni Chiarolanza Arciprete della Cattedrale di Montemarano, Marco Granata assente in Arionegro (Rionero in Vulture) con fratello medico, Mario Sena che era senza residenza, Nicola Cieri in Napoli, Pietro Paolo Vecchia in Montemarano.
Il lettore trova in un Catasto i nomi con il relativo mestiere (per esempio: massaro, bracciale, ferraro, campese, falegname, forese, mastro, muratore, calzolaio, sartore, bandieraro o alfiere, dottore in legge, scardassatore di lana), oppure l’invalid.....................ra abitato, compresa la famiglia del marchese nel Palazzo baronale, da 220 nuclei consistenti. Circa 1/5 di tutte le famiglie a Fundaro, 1/5 a Ponzone ed 1/5 a Serra. Le rimanenti erano dislocate per la maggior parte a Pretariello, poi alla Cittadella, alla Ripa e presso la Chiesa Madre.
17 a La Cittadella (1 di Montella)
37 Serra (1 a Serra Campana e 1 a Serra d’Orto)
41 Ponzone (1 di Monte Marano)
29 Pretariello
10 Ripa (1 è di Montella)
45 a Fundaro (1 di Guardia Lombardi e 1 di Montella)
9 Sopra la Chiesa Madre
A queste vanno aggiunte altre 15 famiglie delle contrade: 6 a Tufo Luongo, 2 a Ponte e 3 a Frasale, con 1 sola famiglia rispettivamente in Acquania, Forno, Gargone, Cortiglia. Ne restano altre 16 di cui non si riesce a decifrare la ........................ fare la rivela dei beni e delle industrie e i tecnici apprezzavano gli stabili, mentre l’Università cominciò ad approntare lo Stato, cioè il Bilancio di quell’anno che risultò essere di 1034 Ducati in Entrata, e di 1324,46 in Uscita:
INTROITO
1) Dalli demaniali, per la fida dell’erbaggio,
volendosi affittare potrebbonsi ricavare..........................Duc. 10,00
2) Dal Catasto inter cives....................................................Duc 990,00
3) Dalla bonatenenza de’ forestieri....................................Duc 15,00
4) Dall’affitto del pane a vendere......................................Duc 10,00
5) Dalla chianca..................................................................Duc 4,00
6) Dalla (pesca nella) fiumara..........................................Duc 5,00
Totale 1034,00
ESITO
1) Alla Regia Corte e fiscalarii............................................Duc.654,00
2) Per il donativo (al barone)..............................................Duc. 22,00
3) Per (i crediti) strumentali alla Camera Baronale.............Duc.192,60
4) Al Rev. Capitolo per strumentarii...................................Duc. 8,80
5) Al Rev. Capitolo di Nusco..............................................Duc. 1,80
6) Alla Cappella del SS.mo.................................................Duc. 55,20
7) Alla medesima per contribuzione....................................Duc. 4,00
8) Alla Chiesa di S.Maria della Grazia per strum(entarii)....Duc. 13,20
9) Al Pio Monte del quond(am) Alessandro Sena...............Duc. 0,80
10) A Gius(eppe) Andrea di Corpo per strument(arii).........Duc. 4,00
11) A Vincenzo Mancini......................................................Duc. 1,40
12) Alla Camera Baronale per custodia del castello
senza saperne causa......................................................Duc 18,00
13) Al Rev(erendo) Capitolo per le decime sacramentali....Duc 14,00
Al medesimo per libbre 32 1/2 di cera lavorata...................Duc. 14,00
15) Alla mensa vescovile di Nusco.................................... Duc. 7,00
16) Al Governatore per li banni pretorii.............................Duc. 10,00
17) Al sindaco e 4 eletti per loro provvisione.....................Duc. 26,00
18) Al Cancelliere e Notaro................................................Duc. 18,00
19) Al Predicatore quaresimale...........................................Duc. 30,00
20) A chi pone a segno l’orologio........................................Duc. 8,00
21) Alli beccamorti...............................................................Duc. 6,00
22) All’Avvocato in Napoli.................................................Duc. 30,00
23) Al Procuratore in Napoli...............................................Duc. 10,00
24) All’Avv(ocato) in R(egia) Udienza...............................Duc. 10,00
25) All’Avv(ocato) in detta Terra........................................Duc. 6,00
26) All’esattore per l’esazione............................................Duc.100,00
27) Feste per i (santi) Protettori..........................................Duc. 30,00
28) All’ospedale per alloggio di pellegrini..........................Duc. 5,76
29) Per accomodo di strade e fontane..................................Duc. 30,00
30) Al sacrestano per sonare li tocchi..................................Duc. 5,00
Totale 1324,49
Fatti tutti i calcoli, veniva fuori che l’Università doveva pagare alla Regia Corte, relativamente ai fuochi dei cittadini moltiplicati per i 12 carlini a fuoco, un totale di 1133 ducati e 6 grani e 1/2.
E, fatti tutti i calcoli, come scrive lo Scandone, relativamente alle entrate ed alle spese, e divise queste per la somma totale delle once, ch’erano 10933 (ridotte a 9457 e 29 tarì per la deduzione dell’importo della bonatenenza) si trovò che ogni oncia doveva pagare 6 grani e 8 cavalli.
Così si andò avanti per diversi anni, conclude lo Scandon...................di La Cittadella; Amato Di Lauzi, bracciale, e Antonia Prudente di Serra; Andrea Pico Piero, bracciale, e Alessandra Cafriello di Il Pretariello; Antonio Baderto, bracciale, e Catarina Piro; Angiolo Vecchia, bracciale, di Serre; Amato Roberto, bracciale, di Serra; Antonio Vecchia, e Annalisa Di Meo, a La Ripa; Angelo Antonio Salvato, bracciale, e Maddalena Roberto di Serra; Agostino Granese, bracciale, e Giovanna Roberto, a Pretariello; Antonio Granese, bracciale, e Grazia di Enzo a Pretariello; Amato Antonio di Pieri, industriante, a Serra; Angiolo d’Enzo, industriante, e Catarina dello Polito a La Cittadella; Antonio Prodente, bracciale, e Grazia Sorice a Lo Tundaro o Fundaro; Annunziante Vecchia, bracciale, e Teresa a Serra; Angiolo Capone, sartore, e Rosa Grasso, allo Pretariello; Alessandro Solimine, calzolaro, e Carmina Prudente, alla Ripa; Amato Carozza, bracciale, e Porzia Cantillo, alla Ripa; Amato Chiarolanza, bracciale, e Antonia Buntaegna, allo Fundaro; Amato di Sapio, bracciale, e Carmina Buntaegna, allo Fundaro; Antonio Majorana, bracciale, e Maria Granato; Antonio Russo, bracciale, e Marta Prio, a Sopra la Chiesa Madre; Antonio Baiano, bracciale, allo Pretariello; Annunzio Granato, bracciale, allo Fundaro; Antonio Ressa, mastro indoratore, a Fundaro; Andrea Capobianco, bracciale, e Anna Granese commotante nella Terra di Montella con casa alla Ripa.
B - Bartolomeo Carfagno, bracciale, e Maddalena Caputo, a Serra; Bartolomeo Fiorentino, bracciale, e Antonia Pieri, a Ponzone; Bartolomeo Maggiotto, bracciale, e Laudonia Cantillo, a La Serra; Bartolomeo Carozza, bracciale, e Vittoria Cantillo, alla Ripa; Biase Baso, bracciale, e Teresa Tatra, a Serra; Bartolomeo Foglia, bracciale, e Vittoria Vadignone? allo Fundaro; Bartolomeo Prio, bracciale, e Popa Bardone, a Pretaziello; Bartolomeo D’Aurilia, sartore, allo Pretariello; Bartolomeo Roberto, bracciale, e Marzia Benisaegna allo Fundano; Bartolomeo Fadio, bracciale, e Carmina Mascolo, a Serra; Bartolomeo di Lauri, bracciale, e Annamaria di Torso o Borgo a Pretariello; Bartolomeo Pico, bracciale, e Maria Carrozza, alla Ripa; Benedetto di Stona?, bracciale, e Grazia di Lioni allo Pretariello; Bartolomeo Barbone, bracciale, e Grazia Caputo allo Fundano; Biasi Foglia, bracciale, e Carmena di Fazio, alla Cittadella; Bartolomeo della Calca, alla Cittadella; Benedetto Recupido, bracciale, e Salessia Faliento, a Fundano.
Seguono i nomi che cominciano per la lettera “C” con Carmine che batte Ceriaco (Ciriaco), e quelli della lettera “D”, con molti Domenico e svariati Donato.
C - Carmine fu Antonio Pico, bracciale, e Laura Cossa, a Fundano; Carmine Mosca, bracciale, e Camilla Faja, a Porzone; Carlo del fu Agostino Foglia, bracciale, e Aurelia Caputo allo Forno; Ceriaco Barbone, bracciale, allo Pretariello; Carlo di Francesco Foglia, bracciale, e Teresa Mascolo, abitava alla Cittadella; Carmine di Antonio Vecchia, a Pretariello; Carmine Capone, sartore, e Alessandra Bocchino alla Serra; Ceriaco Mogea, bracciale, e Antonia Savino a Ponzone; Carmine Francesco Foglia, bracciale, e Vittoria di Bolera, al Pretariello; Carmine Granato, bracciale, e Carmina della Catta al Fundano; Carmine fu Francesco Carrozza, bracciale, e Teresa Bergantino allo Fundano; Consalvo Prudente, bracciale, e Grazia Filippone a Fundano; Ceriaco Caputo, bracciale, e Angiola Begantino alla Ripa; Cristofano Martone, bracciale, e Teresa Prudente, al Fundano; Ceriaco Granato, vaticale, e Madalena Laveri, alla Cittadella; Carmine di Cerasio, e Giovanna Mascolo a Porzone; Carmine Lacerio, bracciale, e Giovanna dello Palito a Fundano; Carmine Carfagno, massaro, e Sergia Pico alla Cittadella; Carmine Sena, massaro, a Ponzone; Crescenzo Santino, bracciale, e Maria Pico, a Ponzone; Carmine fu Domenico Pico, vaticale, e Isabella Conza, al Pretariello; Carmine fu Giuseppe Carrozza, bracciale, e Angiola Santino, a Ponzone; Carmine dello Polito, e Carmena Granato, a Ponzone; Cristofano Vaiano, bracciale, e Giovanna Petriello, a Fundano; Carmine Mongiello, bracciale, e Orsola Russo, a Serra di Orto; Carmine Chiarolanzo, bracciale, e Giulia Laurio a Fundano; Carmine Antonio Faija, vaticale e deputato, e Anna di Feo a Ponzone; Carlo Corso della Città di Montemarano, a Fundano.
D - Daniele Caputo, impotente, e la moglie Vittoria Romano a Fundano; Donato Foglia, bracciale, e Porzia di Cieri, alla Cittadella; Domenico Petriello, e Giovanna Recupido, a Ripa; Domenico Saulino, e Grazia di Geronimo a Ponzone; Domenico Granato, e Grazia Mongiello, alla Cittadella; Domenico Sena, bracciale, e Carmena dello Polito a Ponzone; Domenico Majorana, bracciale, e Olimpia Bruno a Ponzone; Domenico di Arso o Varzo, bracciale, e Elisabetta Recupido allo Ponte; Domenico Mongiello, bracciale, abitante alla Serra; Domenico Vecchia, bracciale, e Caterina Saulino a Ponzone; Domenico Laurio, bracciale, e Maria Bruno, il figlio Silvestro vaticale a Ponzone; Domenico del fu Felice Caputo di Fundano; Domenico Faija, bracciale, a Ponzone; Domenico Carrozza, negoziante, e Olimpia Conzo col figlio Annunzio molinaro e Gennaro vaticale alla Cittadella; Domenico Fiorentino, mendicante, e Teresa Chiarolanzo; Domenico dello Polito e Grazia Pijagia, a Tufo Luongo; Donato dello Polito, e Margherita Bergantino; Domenico di Biasi Russo, bracciale, e Teresa Saulino abita a Pozone; Domenico di Bartolomeo Russo, e Elisa alla Chiesa Madre; il magnigico Domenico Mancini a Serra Campana; il magnifico Domenico Rossi, speziale manuale, e Costanza Amatetti alla chiesa Madre; Domenico Amatetti, bracciale e uno de Deputati, bracciale, e Maria Majorana, a Fundano; il magnifico Domenico Mascolo, (medico) cerusico e uno de Deputati, e Dorodea Saulino, a Tufo Luongo.
Abbiamo quindi i nomi che cominciano per le lettere “E”, “F”, “G” e “H”. Qui Eliggio è solo contro tutti i Francesco, Giuseppe e Giovanni.
E - Eliggio Fiorentino, bracciale, e Catarina Castagno a Ponzone.
F - Francesco Chiarolanzo, massaro, e Maria Mancino a Fundano; Francesco Mascolo, bracciale, e Antonia di Lauri a Pretariello; Francesco Sena, bracciale, di Ponzone; Francesco Castagno, bracciale, e Aurelia Pieri di Pretariello; Francesco Mosca, bracciale, e Antonia Pica di Ponzone; Francesco Mongiello, bracciale, e Carmina Pico di Ponzone; Francesco di Lauri, bracciale, e Prodenzia Bevilacqua a Fundano; Francesco Sarni, bracciale, e Apollonia Laurio a Fundano; Francesco di Bolera, bracciale, a Fundano; Francesco Civaricchio o Civarullo? e Maria Cantillo alla Serra; Francesco di Paulo Prudente, negoziante, e Antonia Amatetti a Fundaco; Francesco Granato, mandese o mandege, e Teresa Majorana a Ponzone; Francesco Faija, bracciale, e Catarina Bergantino a Tufoluongo; Francesco Solimine, calzolaio, a Fundano; il magnifico notaio? Francesco Amatetti e Anna Vecchia a Pretariello; il magnifico Francesco Catalano, e Nicolina Venuti, a Fundico; Frabrizio Carrozza, bracciale, a Pretariello
G - Erroneamente riportati nella lettera “E” seguono Gennaro Creta e il magnifico Giuseppe Vecchia di cui non si ha notizia e, presumibilmente è lo zio del sacerdote, quello della casa dove abita il sacerdote, il che ingenera non pochi sospetti evasivi; Gioacchino Granato, bracciale, e Teresa Fazio, a Ponzone; Gennaro Petriello, bracciale, e Apollonia Majorana, a Ponzone; Giuseppe di Giovanni Carfagno, e Chiara Santino, abitante in Ponzone; Gennaro De Blasio, bracciale, abitante in Acquania; Giuseppe Majorana, bracciale, e Teresa di Vurso o Orso a Ponzone; Giovanni Majorana bracciale, e Carmina Mosca, abita alli Gargone; Giovanni Mongiello, bracciale, e Porzia Granato, abita a Ponzone; Giuseppe di Carmine Pico, bracciale, e Madalena Di Meo abita a Pretariello; Giovanni Sorice, bracciale, abita con la moglie Grazia Sena a Ponzone; Giuseppe Foglia, bracciale, moglie Teresa Lieri alla Cittadella; Gennaro Vecchia, bracciale e Grazia Carfano alla Serra; Giulio Majorana, bracciale e Teresa Recupido a Ponzone; Gregorio Vecchia, massaro, abitava in casa di suo zio sita alla Serra; Giuseppe di Giulio Chiarolanzo abita alla Serra; Giovanni Foglia, bracciale, e Anna Maria Russo alla Serra; Giuseppe Bruno, bracciale, e Orsola Pico in casa di Don Francesco Bruno suo zio a Ponzone; Giovanni Tomaso Sena, bracciale, e Angiola Scandone alla Serra; Gennaro Foglia, bracciale, a Pretariello; Giovanni Battista Pico, bracciale, allo Fundaco; Giovanni Felippone abita alla Chiesa Matrice; Giovanni Granato, bracciale a Ponzone; Giuseppe Russo Massaro e Teresa di Blasio allo Pretariello; Giuseppe Caputo, bracciale, e Margherita Amatetti a Fundaco; Giuseppe di Salvatore Pico, massaro, e Catarina Pico, abita alla Ripa; Giuseppe Pisapia, bracciale, e Anna Valdo, alla Chiesa Madre; Giovanni Russo bracciale, e Rosolinda Sentino, alla Chiesa Madre; Geronimo di Mazzeo, bracciale e Teresa Amatetti a Serra; Giuseppe del fu Pietro Saulino, bracciale, e Giandonia Sena, alla Cittadella; Giuseppe Vecchia, bracciale, a Ponzone; Giovanni Tomaso Caputo, bracciale, e Teresa Bardone, a Funaco; Giuseppe di Giulio Chiarolanzo, bracciale, e Francesca Areniello a Fundaco; Giovanni Bergantino, bategaro, e Barbara di Marino alla Cittadella; Giuseppe Ciriaco Pico, e Antonia Pica, a Pretariello; Giuseppe Recupido bracciale, e Teresa Laurio, a Fundaco; Giuseppe di Domenico Pico, bracciale, e Antonia Longa; Giovanni di Geronimo, molinaro, e Grazia Chiarolanzo alla Chiesa; Giovanni Battista Laurio a Fundaco; Giuseppe Sena, sacrestito, e Grazia di Balera a Ponzone; Giuseppe Buccella, bracciale e Orsola Pico, a Pretariello; Gennaro Caputo, bracciale a Fundaco; Giuseppe Mongiello, bracciale, e Grazia Mancino a Serra; il magnifico notaio Giuseppe Catalano e la magnifica Teresa Ninni a Serra; Giuseppe Petriello, bracciale, alla Cittadella; Giovanni Buccella, bracciale, e Domenica Chiarolanzo a Fundaco; Giuseppe di Lorenzo Carfagno, e Mabile Majorana, alla Cittadella; Giovanni Battista di Bolera, bracciale; il magnifico giudice Giacomo Antonio di Corpo col figlio magnifico Giovanni, studente, e Francesco scolaro abitanti in Fundaco; Giacinto Bocchino, manolese, e la moglie Laura Buccella, a Fondaco; Giuseppe di Luca Saulino, marcolese, Orsola Caprariello a Tufo Luongo; Giuseppe di Lauri, bracciale, e Madalena Amatetti, alla Serra; Giuseppe Grieco, bracciale, della Terra della Guardia Lombarda, e Donata di Fazio, a Fundaco; Giuseppe de Ficeto, bracciale, della Terra di Montella, e Madalena d’Orso, bracciale, alla Cittadella.
Non essendoci nomi con la “I” e la “Q”, arriviamo alle lettere “L”, “M”, “N”, “O”, “P” ed “R”. Ed eccoci a Lorenzo, pochi Leonardo, i Michele; Nicolò che batte Nicola, Orazio che batte Onofrio, e Pietro.
L - Leonardo Granato, bracciale, e Antonia d’Urso a Ponzone; Leonardo Majorana, bracciale, e Domenica Fierro abita nella casa degli eredi di Berardino Barbone a Pretariello; Lorenzo Russo, bracciale, a Pretariello; Lorenzo Petriello, bracciale, e Antonia Carrozza a Ponzone; Lorenzo Sorice, bracciale, e Teresa Sena a Ponzone; Luca Pasquale, bracciale, a Fundaco; Lorenzo di Bolera, bracciale, e Francesca Grasso a Pretariello; Lorenzo Sena, sartore, commorante in Monte Marano con casa a Ponzone.
M - Michele Majorana, bracciale, e Porzia Buccella a Trasale o Frasale; Michele Vecchia, bracciale, e Camilla Foglia a Frasale; Mario Pico, e Teresa Peccerillo, a Ponzone; Michele Recupido, povero vecchio di 83 anni a Tufo Luongo; il magnifico Don Michele Angelo Vecchia commorante in Napoli e la magnifica Madalena Amatetti; il magnifico Michele Mancino, speziale manuale, uno dei Deputati, e la magnifica Grazia Vecchia abita in casa dell’arciprete Amato Mancini; Michele Russo, bracciale, e Rosalba Cefalo; Michele Angelo Grasso e Anna Maria Rizzo presso al Chiesa Madre.
N - Nicolò Chiarolanzo, bracciale, con Ippolita Carfagno a Ripa; Nicolò Russo, bracciale, con Geronima Mongiello alla Serra; Nicolò Vecchia, e Vittoria Moscariello alla Serra; Nicolò Fiorentino, bracciale, alla Chiesa; Nicolò Sena, negoziante, e Antonia Granato a Fundaco; Nicolò Fazio, bracciale, a Fundaco; Nicolò Vajano, bracciale, ed Elisabetta Bevilacqua; Nicolò di Giovanni Angelo Majorana, bracciale, e Orsola Recupido alla Cortiglia; Nicola Carfagno, bracciale, e Maddalena Saulino abita in casa di Bartolomeo di Lauri.
O - Orazio Mancini, bracciale, e Luisa Vecchia, alla Serra; Orazio Antonio Saulino, bracciale, e Vittoria Sorice, a Fundaco; Onofrio Foglia, bracciale, e Vittoria Saulino, a Serra; Orazio Granese, bracciale, e Maddalena Pico abita in casa di Vincenzo Mancini a Serra; il magnifico Ottavio Ninni e la magnifica Angiola Natelly a Serra; il magnifico Orazio Sacco o Sarro, e Carmena Majorana serva a Ponte.
P - Pasquale Vecchia, bracciale, a Pretariello; Pietro di Blasi, bracciale, alla Serra; Pietro Capone, sartore, e Rosalia Bruno alla Serra; Pietro Carrozza, bracciale, e Agata di Meo a Pretariello; Pietro di Geronimo, bracciale, alla Ripa; Pietro Angelo Pico, bracciale, e Carmina Bevilacqua a Fundaco; Paolo Petriello, massaro, e Maria Pico e il figlio Francesco Forese a Ponzone.
R - Rocco dello Polito, bracciale, e Carmina Petriello a Tufoluongo.
Non essendoci neppure nomi con la “U” e la “Z”, riportiamo le ultime lettere di “S”, “T” e “V” con i vari Stefano, Tomaso e Vincenzo, rimandando ad una lettura personale dell’elenco che qui si riporta.
S - Salvatore Roberto, bracciale, e Vittoria Fiorentino alla Serra; Sabato Andreano, bracciale, e Grazia dello Polito; Sabato Vajano, bracciale, e Madalena Lupo allo Pretariello; Salvatore Di Blasio, bracciale, e Carmina Saliento alla Serra; Stefano Majorana, bracciale, e Angiola Vecchia a Ponzone; Stefano dello Polito, e Teresa di Lauri, a Lo Pretariello; Salvatore Foglia, bracciale, alla Serra; Salvatore Saulino, mandese, e Isabella Chiarolanzo a Fundaco.
T - Tomaso Mascolo, bracciale, e Vittoria Pico allo Pretariello; il magnifico Tomaso d’Aurelia, e Carmea Tobia a Pretariello speziale?; l’Illustrissimo Possessore Don Tommaso Guarniero Giaquinto Barone di questa Terra di Cassano oriundo della Città di Campagna d’Eboli e Donna Teresa Papa di Montoro e con essi Michele Fazio cameriero, Donata Ciccariello (insegnante) di Laurea, Saverio Saluotto volante, Sebastiano di Feo guardiano, Carmine Chiarolanzo legnaiolo, Catarina di Marco serva, Teresa di Bolena serva, Candida Lupo serva, abitante nel palazzo baronale sito nel mezzo di detta Terra con giardino contiguo alla proprietà Corrado.
V - Vincenzo Bergantino, bracciale, e Carmena di Tieri, alla Serra; Vito d’Urso, bracciale, e Rosa Tobia, alla Cittadella; Vincenzo Petriello, e Orsona Tieri, a Ponzone; il magnifico Vincenzo Mancini massaro viveva col figlio Amato figlio vaticale sposato a Grazia Carrozza, con figli Vincenzo e Carmosina. Michele che faceva il forese era figlio di Vincenzo e Antonio che faceva lo scolaro alla Serra; il magnifico notaio Vito Granignani e la m................entificati dal nome della persona che li possiede e dai confini. Quasi sempre sono riportati i nomi dei vicini, altre volte, o contemporaneamente, viene citato anche il luogo. In Cassano, fra le altre, si ebbero quindi terre a castagneti nelle località di Troccole, Sacandre, Cannole, Mancaccaudo, Demanio di Calvaruso, Demanio alla Montagna presso la Cappella del Santissimo, Nocelleta, Longilli, Monte Calvo, Canalone, Tadedidorzo, Tiso, Fuogno, Ramate, Calvaruso, Selva di Monte Campana, Fontana di Maletiempo, con orticelli a Costarenella, Fontana di Messer(e) Roberto, Lauri, Santi Pietri, con seminati a Costariche e all’Acquaria o Acquania, con vigne alli Serroni.
Terre con vigneti e seminati alla Spineta, alli Serroni, a Chianole, Valle, con cerri e querce a Gargone, Longa, Terra della Torre; o solo a seminati a Cannito, Piano, Melara, Limiti, Cenzo, Vallone, Polentinella, Cerase del Monte, Tuogno, Corvini, Campora, allo Grieco, Varuso o Baruso, alle Valchiere; o solo a vigneti a Toppolo, Li A Cantali, Pioppi, Tremolizzo, Aierile o Airile, Cerzito, Serri, Fiume Vecchio, Trasale, Lupilli, Baruso, Baleidorsa, Valle, alla Rena, (S/T)iracquani(a/e)nti o Siracquania o Stracquan(i)enti, Valle di Marcone, Gramignani, Pennino, Pignatagiano.
Altre terre generiche si ebbero a Barbati o Varvati, Mulino dell’Acqua del Bagno, Tufo Luongo, Toppole, Castanella, Fabbrica, Polentinella, Tempa, Casato presso la Cappella del Santissimo a Fuogno, Apicella, Vacantali, Ponte, Vascone, Pietra Togara, Sorba, Fundano seu Ripa, con Pozzo a Valli o Vatri d’Orsa, Montagna Casaura fra Santa Maria della Longa e Demanio, Canalone e Molara della Montagna, Limorti, Triccorti, Vignadonica, alli Corvini, terre a Isca delli Fossi.
Alcuni esempi riportati nel Catasto di Cassano:
Amato Di Lauzi di Serra possiede beni alle Troccole, Spineta, Cannito, Castagneto alle Secandre; Andrea Pico Piero de Il Pretariello, possedeva fra l’altro un castagneto alle Cannole; Antonio Baderto una viglia a Li Acantali ed un Castagneto alle Cannole; Angiolo Vecchia di Serre un Castagneto alle Troccole, un Seminato allo Piano, una vigna alla Chianola, un seminato alli Limiti, un castagneto a Mancaccaudo, una Vigna alli Serroni, una Vigna alla Chianola; Amato Roberto di Serra una vigna alli Pioppi; Antonio Vecchia di Ripa una vigna allo Tremolizzo e lavorava nel Demanio a Calvaruso; Angelo Antonio Salvato di Serra una vigna alla Valle; Agostino Granese di Pretariello una vigna alla Spineta, un castagneto alla Nocelleta; Antonio Granese di Pretariello una vigna alli Serroni, un Castagneto sito alla Montagna, fra la Cappella del Santissimo ed il Demanio, e una vigna ad Aierile; Angiolo d’Enzo di Cittadella una terra a Serra Campana, un seminato alli Bacantali, una vigna allo Cerzito; Annunziante Vecchia di Serra una vigna alla Longa e un seminato allo Cenzo; Angiolo Capone di Pretariello un seminato alla Valle e un Castagneto alli Logilli, Alessandro Solimine di Ripa un Castagneto sito alla Sorba, una vigna alla Spineta, un seminato alla Torre, un seminato allo Vallone, una vigna alla Spineta; Amato Carozza di Ripa, una vigna sita alle Serri e un seminato alle Cerase del Monte, una vigna sita allo fiume Vecchio; Amato di Sapio di Fundaro un castagneto sito a M. Caluo, una vigna all’Airile; Antonio Majorana una vigna alla Gargone e Chianole, un Castagneto allo Canalone, un seminato a Cannito e alla Melara, una vigna alla Gargone; Antonio Russo della Chiesa Madre, un seminato allo Vallone e Polentinella, Castagneto all’Acquaria, alla Balle, allo Tiso, vigna alla Serra; Antonio Baiano di Pretariello un seminato alla Longa e Castagneti alla Montagna e a Serroni; Annunzio Granato di Fundaro una vigna allo Gargone, castagneto alla Spineta e vigna a Trasale, seminato alla Chianola; Antonio Ressa di Fundaro una vigna alla Longa; Andrea Capobianco di Ripa, un seminato alla Spineta e a Tuogno, castagneto a Serroni, seminato alla Polentinella; Bartolomeo Carfagno di Serra, una vigna a Trasale e Lupilli, seminato alli Corvini; Bartolomeo Fiorentino di Ponzone, con seminato alla Longa, Castagneto sito alla Montagna e Tatedidorzo; Bartolomeo Maggiotto di La Serra, vigna sita ai Baruso pagando censo alla Chiesa di San Rocco, a Castagneto a Baleidorsa, Castagneto a Calvaruso; Bartolomeo Carozza di Ripa, castagneto allo Tiso; Biase Baso di Serra con vigna alla Longa; Bartolomeo Fadio di Serra una Vigna alla Valle; Bartolomeo di Lauri di Pretariello e Cittadella una vigna alla Longa; Bartolomeo Pico di Ripa, un seminato sito ad Acquania, seminato allo Vallone; Benedetto di Stona? di Pretariello, con vigna alla Rena; Bartolomeo Barbone di Fundano una vigna alla Spineta; Biasi Foglia della Cittadella un seminato e una vigna a Toppolo; Bartolomeo della Calca della Cittadella, con vigna alla Gargone; Benedetto Recupido di Fundano un seminato con cerri e querce alla Gargone; Carmine Pico di Fundano un seminato ad Acquania e terra alla Terra della Torre; Carmine Mosca di Porzone un seminato alla Gargone; Carlo Foglia di Forno alla Polentinella; Carmine Capone della Serra una vigna alli Lupilli; Carmine Granato di Fundano, un seminato alla Campora, con vigna e castagni alli Serroni e seminato a Chianola; Carmine Carrozza di Fundano una vigna a Torre e a Lupilli ed una vigna alli Siracquanianti; Consalvo Prudente di Fundano un seminato allo Grieco; Cristofano Martone di Fundano un seminato a Taruso o Varuso (meglio Varuso); Carmine di Cerasio di Porzone un seminato a Vallone; Carmine Carfagno della Cittadella, con beni a Vallone, Aierile, Seracquanienti; Cristofano Vaiano di Fundano con terre a Varvati o Varuati e Bagno sotto il corso del Mulino presso l’acqua del Bagno; Carmine Mongiello di Serra di Orto e castagneto a Fuogno e seminato a Baruso; Carmine Antonio Faija un castagneto alle Ramate; Daniele Caputo di Fundano una vigna...........
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