13. LA CRISTIANIZZAZIONE TEMPLARE DEI PAGANO: il milite di Florentia fondatore dell’Ordine del Santo Sepolcro nella Gerusalemme del 1118. 3 Parte EAN 9788872971727

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Copertina posteriore

DA FORENZA A ROSSANO CALABRO, I FEUDI DEI PAGANO E PARENTI
di Arturo Bascetta

Ugo in Terra Santa alla fine del 1099

Dice Maurizio Santi che «Ugo de Pagani discende da Albertino di Bretagna, il quale sposò la figlia del proprio duca». Cacciati i Saraceni da quel Castello dell’Apulia, prese «quel territorio il nome Pagano come predicato ad Albertino ed ai suoi discendenti. Un suo nipote Pagano de Pagani, fu colui che dette inizio alla stirpe, dopo avere sposato Emma, ebbero due figlioli Ugone/Ugo, primo Gran Maestro della Sacra Milizia del Tempio, e Difigio».34
Abbiamo accennato alla lettera che Ugo scrisse allo zio Leonardo, per informarlo della perdita dell’amato figliolo.
Manglaviti dice che Ugo andò «a far visita a re Balduino I in occasione della morte del fratello di lui – Godefroy de Boulogne (Goffredo di Buglione) –, dunque nel 1100. Balduino I regnò fra il 1100 ed il 1118».35
Ecco il passo riportato da Carlino:
«Molto magnifico signor zio padre osservantissimo. Dopo che gionsimo qua in Hierusalem io et Alessandro vostro figlio e mio cordialissimo fratello con li altri Genthilomini nostri compagni tra dieci ch’erarno io et Alessandro fummo eletti che andassimo a baciar la mano et far riverenza alla Maestà del re Balduino con condolerci della morte del sig. duca Goffredo suo fratello et avendoli raggionato della nostra ferma deliberatione di havere a guardare et far sicuri tutti quelli passi per dove li fedeli Christiani veneno a visitare lo Santo Sepolcro, et che sempre assassini infedeli molestati et che da noi gentilhomini d’honore per l’amore di Nostro Signore Gesù promettemo d’osservare con voto di volere morire in ogni modo che mancare di farlo e tanto più che molti altri dei nostri concorrono a detta difesa. Da Sua Maestà fummo assai lodati et con abbracciamenti come veri figliuoli licentiati».36

Santi riporta la lettera del 18 ottobre che Ugo «scrisse nel 1103 da Gerusalemme allo zio Leonardo Amarilli di Rossano Calabro per comunicargli la morte del figlio Alessandro, cugino di Ugo/Ugone de Pagani,in possesso agli attuali eredi della Famiglia Amarelli».
— Molto magnifico signor zio padre osservantissimo.
Dopo che gionsimo qua in Hierusalem io et Alessandro vostro figlio e mio cordialissimo fratello con altri Genthilomini nostri compagni, tra dieci ch’erarno io et Alessandro fummo eletti che andassimo a baciar la mano et far riverenza alla Maestà del Re Balduino con condolerci della morte del Sig. Duca Goffredo suo fratello et avendoli ragionato della nostra ferma deliberazione di havere a guardare et far sicuri tutti quelli passi per dove li fedeli Cristiani veneno a visitare lo Santo Sepolchro, et che sempre da assassini infedeli molestati et che da noi gentiluomini d’honore per l’amore di Nostro Signore Gesù promettemo d’osservare con voto di voler morire in ogni modo che mancare di farlo e tanto più che molti altri dei nostri concorrono a detta difesa. Da Sua Maestà fummo assai lodati et con abbracciamenti come veri figliuoli licenziati. Onde essendo noi quasi ogni dì a crudel battaglia con nemici della Santa Fede, Alessandro, essendo andato ad un aguaito con due suoi servitori e venticinque soldati se trovò di tal maniera intrigato che con havere usato lo suo valore de animoso gentiluomo contro cento infedeli assassini di passo, ottenne la vittoria di tutti fandoli passare per fil di spada. Però dei nostri morsero li due suoi servitori et cinque soldati, et Alessandro fu ferito in testa malamente che hoggi è passato da questa vita con infinito mio scontento. Però considerato che se ne è andato in Paradiso, resto assai consolato; è stato pianto da tutti per il suo valore, in specie dalla Maestà di Re Balduino; è stato sepolto in un tumulo di marmo con honore grande accompagnato dal re et infiniti Gentiluomini et soldati; mi comandò all’ultimo di sua vita che scrivesse a Vostra Signoria che restasse consolato per il volere di Dio Benedecto; però, signor zio, la prego ad havere pazienza et stia sicurissimo che l’havemo in Cielo, dove prega per tutti noi; ho scritto a mio padre in Nocera che mi faccia gratia venire a Rossano per consolare V.S. et a Madama Zia Hippolita, e a tutti nostri parenti et che tutti stiamo allegramente che Alessandro è vivo in Paradiso, e che trattando che mio padre non venerà le mando questa lettera acciocchè V.S. Madama Zia Hippolita vostra moglie et il signor fratello mio carissimo Anzoise, et tutti li parenti preghino Iddio per me, che se haverò vita venerò a starmi in Rossano per l’amore che porto a tutti. Sono restati in mio potere tre suoi vestiti et un altro di scarlato guarnito d’oro et veluto, le arme et un bellissimo cavallo che lo comperò cento et dieci scuti; mi sono rimasti ancora in potere ottocento et quaranta scuti d’oro contanti che li cambiò da Roma. A suo tempo spero di soddisfare ogni cosa; tra questo mezzo me ne servirò, et mio padre quando verrà a Rossano porterà tutta la moneta perché così l’ho scritto che soddisfacci. Mi disse ancora che V.S. non manche de consolare alli parenti dei suoi servitori perché l’hanno servito fedelmente fino alla morte et che per amor suo V.S. non manchi di aggiutargli et massime alli loro padri et madri, se saranno vivi. Non altro Nostro Signore ce li liberi da ogni male.
Da Hierusalemme a 18 ottobre MCIII
De Vostra Signoria Figlio et Nipote Ubbidientissimo.
Ugo de’ Pagani.

Description

LA VERA STORIA DI UGO PAGANO PARTITO DAL FEUDO PATERNO DI FORENZA

C’è confusione fra due omonimi: Ugo dei Pagani e Ugo di Champagne. In questo libro Bascetta comincia a rimettere ordine alle inesattezze sui Pagano, dimostrando che il primo Ugo dei templari era figlio del feudatario di Forenza in Valle Basilicata, la cui casata, benche’ francese, era in Lucania gia’ da un secolo, dai tempi dei Lombardi di Re Corrado di Pavia, sceso alla conquista del Sud al fianco del Papa e contro il padre Imperatore, e quindi non c’entra con casi omonimi, specie quelli della Champagne francese, tantomeno con quelli successivi di Nocera dei Pagani, da essi rifondata dopo la distruzione angioina di Lucera in Capitanata detta Nucera. Bascetta ripercorre la storia di Ugo fino alla morte, distinguendo i diversi ordini gerosolimitani, senza incorrere nell’errore di alcuni storici, specificando i diversi periodi di nascita di Templari, Gerosolomitani, Giovanniti, etc.

Presentazione del Sindaco di Forenza
Prologo di Brisset
Introduzione dell’Autore

1.

i pagano nelle terre di mezzo
fra le calabrie di lecce e Rossano

Pagano Re dei Bulgari contro i Saraceni
Confusione fra Nocera e i Pagano di Urbe Lucera
Sigiberto e Pagan di Forenza sotto la Trinità
Forenza a Desiderio, Jean segue Zio Ugo
Pagano II e figli prendono Prata di Avellino
A Nocera sposa Raynaldo Pagano, ma post 1321
Paolo, Pietro e Fabio sotto gli Aragonesi
Lapidi in tutti i feudi appartenuti ai Pagano
La fuga in Francia al tempo dei Viceré

2.

I FEUDI DEI PAGANI DI forenza
dibattuti dalla storiografia

I Pagano del Regno negli studi francesi
Pagano di Forenza annette chiese alla Trinità
Teutonici di S.Maria di Gerusalemme ma nel 1191

3.

LA FONDAZIONE DELL’ORDINE NEL 1128
DEI PRIMI OTTO CAVALIERI DEL 1118

Il feudo di Florenzia e gli Altavilla nel 1151
Barletta Capitale di Puglia Piana e Basilicata
Ugo in Terra Santa alla fine del 1099
La lettera allo zio per la morte di Amarelli
Al via ai Templari di Ugo al Concilio di Troia (1128)

4.

da guardiani italiani del tempio
a templari italo/francesi

I guardiani delle strade del Templum del 1119
Il gran maestro italiano Ugone dei Pagano
I primi sette francesi che aderirono all’ordine
Italiani e francesi, 8 eroi per cominciare

5.

i pagani nei feudi lombardi di forenza
alla conquista di prata e nocera

Da Forenza per consegnare il Regno agli Altavilla
I Pagano con Ruggero I scippano Nocera a Borsa
La leggenda di S.Giona portato da Ugo a Nocera

6.

il potere del papa ai siciliani
morte di ugo fu pagano di forenza

L’ufficializzazione di Ugo a I° Gran Maestro
Giovanni da Matera fonda Pulsano
Il Papa scomunica Enrico: palatina a Palermo
Capua scarica Boemondo: il Papa con Duca Guglielmo
La morte di Ugo avenuto nel 1134

note bibliografiche

Francesco Mastrandrea
Sindaco di Forenza (Pz)

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Editorial Review

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Presentazione del Sindaco di Forenza (pz)
Introduzione dell’Autore
Premessa storica
1. Cade Jerusalem: Baruletta rinasce a Canne
2. S.Martino a Forenza, Domus del governatore
3. Costanza: beni ai Templari e reame al Papa
4. Innocenzo III padrone d’Italia (1198 - 1208)
5. Giustizierati per la confisca ai «tancredini»
6. Federico Re d’Italia: la Lombardia di Pavia

1.
i primi feudatari dell’ex regno greco
nell’impero tedesco dei ghibellini

Ora in Diocesi di Venosa, ora di Acerenza
Forento creduta fra le vigne di cui parla Orazio
Forenza nella Magna spedizione imperiale

2.
dal principato di gerusalemme
al marchesato dei militi di gravina

Con il Principato Neapulia della Sicilia Ultra
Boemondo parte per la I Crociata
L’archivio regio di Lagopesole sotto Carlo II

3.
IL MARCHIONATO DI GRAVINA
E CIVITATE FORENZA nEL XII Secolo

I Templari in Lucania dal Castello Guarianone
Forenza scippata all’ex Marchesa (1093 o 1189)
Il Marchio Silvestro e la madre viventi nel 1132
Il padre Marchio Manfredi sempre vivo nel 1146
E una Marchionessa Feleppa c’era nel 1152
I tre documenti poi autenticati ante 1200
Beni di Forenza contesi da vescovi e marchesi

4.
una rocca fra lagopesole e forenza
e i culti divesi di ARMENI e LOmBARDI

La confisca della Gran Contea di Lecce
Il feudo su Azzolino col quadro armeno di S.Maria
E’ di Aliduce, il Governatore della Capitanata
La domus palazziata del Governatore è una Rocca
Aliduce nel Giustizierato del Capitano Sanseverino
Il Milite Giovanni è il castellano della Rocca armena
La Corte Taurasia confisca S.Maria dei Lombardi
Il giudice dà i feudi mariani ai verginiani di Forenza

5.
ROCCA S.MARTINO ai templari,
casale forenza agli armeni

E’ San Martino la Chiesa dei Gerosolomitani
Niente tasse per i Cavalieri nazareni
Dalla Rocca di Forenza al Casale S.Martino
S.Martino de pauperibus, Acquabella e Acerenza
Napoli M.S.Angelo templare disturba Neapulia
Andria, staccata da Canosa, è Domus di Federico II

note bibliografiche
fonti e bibliografia secondaria

1. Antonio Sabia in: Francesco Capecelatro, Diario di F.C. contenente la storia delle cose avvenute nel reame di Napoli negli anni 1647-1650.
2. Antonino d’Amico, nella Brevis et exacta noticia originis Sacrae Domus Templi.
3. Filiberto Campanile, Dell'armi, ovvero insegne dei nobili, Longo, Napoli 1610.
4. Mario Moiraghi; Carlino in: Manglaviti.
5. Breghot du Lut, Les Pagani et les Pagan, Mougin-Rusand, Lione 1886.
6. Ivi.
7. Cavaliere eremita Souliers detto Tristano. Martin, Napoli francese, ovvero gli elogi genealogici e storici dei principi del regno di Napoli affezionati alla corona di Francia, Parigi 1663.
8. Raffaele Parisi in: Bescherelle,Gran dizionario di geografia.
9. Ivi.
10. Pompeo Litta, autore della Storia delle famiglie celebri d'Italia (1819-1852).
11. Ivi. Cfr. La Revue lyonnaise, Lyon 1881.
12. Ivi.
13. Breghot du Lut, Les Pagani et les Pagan, Mougin-Rusand a Lione 1886.. In Di Meo, cit.
2. Livio, LX. In Di Meo, cit.
3. Alessandro di Meo, Annali critico-diplomatici del regno di Napoli della mezzana età, Volume 12.
4. Ivi.
5. Alessandro di Meo, Annali critico-diplomatici del regno di Napoli della mezzana età, Volume 12.
6. Vito Ricci, Maruggio città dei Cavalieri, sitografia: https://www.italiamedievale.org/portale/maruggio-citta-dei-cavalieri.
7. De Marinis, cit.
8. Vito Ricci, Maruggio città dei Cavalieri, sitografia: https://www.italiamedievale.org/portale/maruggio-citta-dei-cavalieri.
9. F. d’Ayala Valva, La Commenda Magistrale di Maruggio, in Studi Melitensi, I, anno 1993, pag.84.
10. Ivi.
11. Vito Ricci, Maruggio città dei Cavalieri, sitografia: https://www.italiamedievale.org/portale/maruggio-citta-dei-cavalieri. Cfr. B. Capone, Ricerche sul nome e sulle origini di Maruggio, sede di mansione templare, in: Atti del II Convegno di Ricerche Templari – Maruggio (Ta), 8-9 settembre 1984, Torino 1984, pagg. 10-21.
12. Giuseppe del Giudice, Codice Diplomatico del Regno di Carlo I e II d’Angiò, Stamperia della Regia Università, Napoli 1863, pagg.154-165.
13. Ivi, Reg. 1275 A, fol. 80, at. n.22.
14. Ivi, Reg. 1278 D, fol. 67, at. n.31.
15. Ibidem, fol. 322.
16. Giuseppe del Giudice, Codice Diplomatico del Regno di Carlo I e II d’Angiò, Stamperia della Regia Università, Napoli 1863, pagg.154-165.
17. Ivi.
18. Giacomo Bosio, Istoria Della Sacra Religione Et Illma Militia Di S. Gio Gierosolno, Volume 8, 1621, pag. 467.
19. Catalogus Baronum Partenope Regni Apulie - A.D.1093, a cura di A.Bascetta, ABE 2019. Catalogo dei Baroni del 1092, cit. Cfr Cronicon di Santa Maria, p.14, Gli annales, pag.77. Nel “1089”, scrive Falcone Beneventano, Urbanus papa per Benevento transiens fecit sinodum Melfim. Del resto, nel Cronicon di Santa Maria (p.14), è detto chiaramente che papa, venit Beneventum et tenuit synodum mense Martii ibidem et in Troia et in aliis locis Ytalie.
20. Ivi.
21. Ughelli, Italia Sacra, volume 7, pag.880.
22. Ivi.
23. Giuseppe del Giudice, Registri Angioini del Grande Archivio di Napoli, Reg. N.° 143-1304 e 1305 F fol. 33 e 107. In: Codice diplomatico del Regno di Carlo 1. e 2. d'Angiò, ossia Collezione di leggi, statuti e privilegi, mandati, lettere..., 1265-1309, Stamperia dell’Università, Napoli 1863.
24. Ivi. «In cuius rei testimonium presentes nostras litteras exinde fieri et pendenti maiestatis nostre sigillo iussimos communiri. Datum Neapoli per Bartholomeum de Capua militem, logothetam et prothopolarium Regni Sicilie anno domini M. CCCIIII. die XVII Novembris III e Indictionis regnorum nostrorum anno XX».
25. «Di tutti questi Diplomi il primo è pubblicato dall'Ughelli, Italia Sacra. Vol. 7° pag. 115, e gli altri due sono accennati dallo stesso autore pag. 117. Vedi pure Giustiniani, Dizionario geograficoragionato, Vol. 50 pag. 110. Come potrà osservarsi, il primo diploma da me trascritto dal Registro di Carlo II, ha alcune varianti con quello pubblicato dall’Ughelli... Di altri vescovi di Gravina, come pure della città e de' suoi feudatarii darò diverse notizie, pubblicando appresso secondo l'ordine cronologico del mio Codice Diplomatico parecchi documenti di Carlo I e II d'Angiò. Vedi intanto altro diploma di Unfredo Signore di Gravina del 1080, pubblicato nel Vol. 5° pag. 143 dell'opera intitolata, Regii Neapolitani Archivi monumenta etc».
26. Don Placido Tropeano, CDV, n.III, 1132-1151, Edizione Padri Benedettini, Montevergine 1979, perg. Scriptum Concessionis n.285, pag.348-350. Cfr. Tropeano, mentevergine, II, pp. 23-4.
27. Ivi.
28. Ivi, cfr. Pontieri, Tra i Normanni, p. 422.
29. Ivi, cfr. AC, arca H, n° 28.
30. Ivi, cfr. Jamison, Catalogus baronum, p. 14, n°71. 66. «La cittadina di Forenza, situata a circa 15 km a sud di Venosa, fa parte della provincia Potenza dal cui capoluogo dista circa 73 km; essa è l’erede dell’antica citta pugliese di Forentum definita humulis da Orazio ( Carminum liber III, IV, 6). La presenza di questo documento, come di altre pergamene( nn. 1171,1181,2008 ec.) nell’archivio di Montevergine deriva dal fatto che della prima metà del sec. XIII fino al 1807 i verginiani officiarono la chiesa di Santa Maria degli Armeni ( Tropeano, mentevergine, II, pp. 23-4), ubicata nella vallata ad occidente di Forenza, poco distante dal fiume Signone o Fiumarella».
31. Ivi. Cfr. Liutprandi, legatico, p. 488. Di questo periodo bizantino non ci è rimasto il nome di nessun vescovo, o comunque non dovettero essere molti».
32. Ivi, cfr. Ughelli, VII, col. 115; Ughelli,VII, col. 117; Gams, Series episcoporum p. 884 e del 1155 Di Meo, XI p. 261; Mattei- Cerasoli, Di alcuni vescovi pp. 380-1,
33. Don Placido Tropeano, CDV, n.III, 1132-1151, Edizione Padri Benedettini, Montevergine 1979, perg. Scriptum Concessionis n.285, pag.348-350. Cfr. Iannuzzi: Gravina 1147, mazzo I, n°1. registro primo; Cangiani: XLVI, 123. Regesto: Iannuzzi, I, f 165v; Cangiani, II F, 2112; Mongelli, I p. 96, n°284.; Aggiunta sul verso «di mano del sec XVII: Gravina, iannaurio, indicationis 9, Ursone vescovo di Gravina con sua firma, Rogeri de Piro, Goffredo Camerario, Goffredo Di Francavilla, Guiglielmo Floriano testantur come Manfredo marchese della Florenza et Philippa sua moglie concedono al cavaliere Guglielmo una parte di molino dove si dice al fiume di Signore vendutoli da Guidone di Venosa e assenso».
34. Luca Pomarici Santomasi, Note su gl'Illustri Gravinesi.
35. Uomini Illustri di Gravina, Centro Studi e Documentazione della Civiltà Rurale, Giuseppe Ardito - Peppino Schinco, sitografia: http://www.gravinamateriale.it/documenti/illustri.html.
36. Horts Enzensberger, Un documento di re Guglielmo II per Gravina, estratto da Vedi Gravina IV Istituzioni, uomini, cultura. Associazione amici, Fondazione Ettore Pomarici-Santomasi, Lito Pubblicità & Stampa, Bari 1989, pag.93.
37. Giuseppe del Giudice, Registri Angioini del Grande Archivio di Napoli, Reg. N.° 143-1304 e 1305 F fol. 33 e 107. In: Codice diplomatico del Regno di Carlo 1. e 2. d'Angiò, ossia Collezione di leggi, statuti e privilegi, mandati, lettere..., 1265-1309, Stamperia dell’Università, Napoli 1863.
38. Giuseppe del Giudice, Registri Angioini del Grande Archivio di Napoli, Reg. N.° 143-1304 e 1305 F fol. 33 e 107. In: Codice diplomatico del Regno di Carlo 1. e 2. d'Angiò, ossia Collezione di leggi, statuti e privilegi, mandati, lettere..., 1265-1309, Stamperia dell’Università, Napoli 1863.
39. Don Placido Tropeano, CDV, n.X, 1193-1196, Edizione Padri Benedettini, Montevergine 1986, perg. n.999, pag.324.
“Originale [A], AMV, perg. 994, mm. 215x255; scrittura minuscola rotonda di transizione inchiosto unico. Pergamena rigida, in mediocre stato di conservazione, macchie d’umidità e di muffa sparse, una lacerazione all’altezza del dodicesimo e tredicesimo rigo, margine inferiore ad andamento irregolare ed in parte roso dai topi; nell’angolo superiore sinistro la segnatura archivistica del Cangiani: XLVIV, 62.
40. Ivi. « Sul verso non si registrano altre notazioni se non quella del p. Iannuzzi: Mazzo 3, n° I, registro primo». Cfr. Mongelli, Archivio storico, II, p.88; Idem, Monasteri e monaci, pp. 182-83. Cfr. Regesto: Iannuzzi, I, f. 152v; Cangiani, II, f.1860; Mongelli, I, p.261, n.994.
41. Ivi.
42. Verace, La vera istoria, p. 127.
43. Don Placido Tropeano, CDV, n.X, 1193-1196, Edizione Padri Benedettini, Montevergine 1986, perg. n.999, pag.324. v.note.
44. Ivi.
45. Giovanni Mongelli, Regesto delle pergamene, volume II, Roma 1957.
46. Giovanni Mongelli, Regesto delle pergamene, volume II, Roma 1957.
47. Ivi, perg. 1704. Anno 1231 (1234), ottobre 5, domenica. Ind. V., n.56.
48. Giovanni Mongelli, Regesto delle pergamene, volume II, Roma 1957.
49. Ivi, perg. 1146 del “1201” , gennaio. Ind. V. -
50. Ivi, perg.1171 del “1203”, ottobre. Ind. VI., 51.
51. CDV, Codice Diplomatico Verginiano, a cura di Placido Mario Tropeano, Padri Benedettini, Montevergine 1999, n.1174.
52. Ivi.
53. CDV, Codice Diplomatico Verginiano, a cura di Placido Mario Tropeano, Padri Benedettini, Montevergine 1999, n.1151, §.50.
54. Ivi.
55. Giovanni Mongelli, Regesto delle pergamene, volume II, Roma 1957.
56. Ivi, 1220, agosto. Ind. VIII. Roffrido, noto Ruggiero, giudice, CXXI, 30.
57. Ivi, 1229, aprile. Ind. II. - Federico impero a. 9, n. 1644,XLIV, 64.
58. Ivi, anno 1231 (1234), ottobre 5, domenica. Ind. V., n.1703, XLIV, 55.

59. Ivi, N.1704, anno 1231 («1234»), ottobre 5, domenica. Ind. V. , XLIV, 56.
Ivi, n.2764. 1305, gennaio10. Ind. III. - Carlo II re a. 20, (XLIV, 70).
64. Ivi, n.2765. Anno 1305, febbraio 6. Ind. III. - Carlo II re a. 20 .Forenza. Pietro de Oriente, pubbl. noto di Forenza, (XLIV, 71).
65. Ivi, 2774. Anno 1306, marzo 3. Ind. IV. - Carlo II re a.21. Forenza.Pietro de Oriente, pubbl. noto di Forenza, (XLIV,48).
66. Ivi, n. 2809. Anno 1309, giugno 8. Ind. VII. - Roberto re a. 1.Forenza. Pietro de Oriente, pubbl. noto Bartolomeo de Sire Angelo, giudice di Forenza. (XLIV, 53).
67. Ivi, n.2906. Anno 1316, luglio 16. Ind. XIV. - Roberto re a. 7. Forenza, (XLIV, 54).

1. Antonio Sabia in: Francesco Capecelatro, Diario di F.C. contenente la storia delle cose avvenute nel reame di Napoli negli anni 1647-1650.
2. Antonino d’Amico, nella Brevis et exacta noticia originis Sacrae Domus Templi.
3. Filiberto Campanile, Dell'armi, ovvero insegne dei nobili, Longo, Napoli 1610.
4. Mario Moiraghi; Carlino in: Manglaviti.
5. Breghot du Lut, Les Pagani et les Pagan, Mougin-Rusand, Lione 1886.
6. Ivi.
7. Cavaliere eremita Souliers detto Tristano. Martin, Napoli francese, ovvero gli elogi genealogici e storici dei principi del regno di Napoli affezionati alla corona di Francia, Parigi 1663.
8. Raffaele Parisi in: Bescherelle,Gran dizionario di geografia.
9. Ivi.
10. Pompeo Litta, autore della Storia delle famiglie celebri d'Italia (1819-1852).
11. Ivi. Cfr. La Revue lyonnaise, Lyon 1881.
12. Ivi.
Breghot du Lut, Les Pagani et les Pagan, Mougin-Rusand a Lione 1886.

14. Ivi.
15. Ivi.
16. Ivi. «Così la definì in latino lo storico e testimone delle crociate Guglielmo di Tiro, Libro 12, cap. VII.
17. Scipione Mazzella, nella sua Descrizione del Regno di Napoli, Napoli 1601, p.763.
18. Ivi. «Dio e natura. Nuovi pensieri di Mario Pagano, con un racconto sulle origini del padre di Pagani». In: Raffaele Parisi, Napoli, A. Tocco et Cia, Napoli 1885.
19. Scipione Mazzella, nella sua Descrizione del Regno di Napoli, Napoli 1601, p.763.
20. Breghot du Lut, cit.
21. F. Campanile, L’armi, overo insegne de’ nobili, Napoli, stampato presso i tipi di Tarquinio Longo, Napoli 1610, pp. 252-53. «Il testo della donazione è contenuto nel ms. Brindisi, Bibl. De Leo, B 5, fol. 100v», ossia la Biblioteca Arcivescovile Annibale De Leo, Ms. B 5, fol. 100v.
2. «Il testo della donazione è presente anche in H. HOUBEN, Il “libro del capitolo” del monastero della SS. Trinità di Venosa (Cod. Casin. 334): una testimonianza del Mezzogiorno normanno, Lecce, Congedo Editore, 1984, p. 33; Id., Die Abtei Venosa und das Mönchtum im normannisch-staufischen Süditalien (Bibliothek des Deutschen Historischen Instituts in Rom, 80) Tübingen 1995, pp.274-275. Un estratto di questa donazione è riportato anche in L. R. MENAGER, Les fondations monastiques de Robert Giuscard. Duc de Pouille et de Calabre, app. nr. 18 p. 94, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, (1959)».Da: Antonio Sabia, Tesi di laurea triennale, I Templari in Basilicata, pagg-88-92.
In: Cerrini, La rivoluzione dei Templari, p. 82.
24. Sabia, cit.
25. Sabia, cit.
26. «Il manoscritto che elenca tutti i possedimenti dell’Ordine dei Poveri cavalieri del Tempio di Salomone in Basilicata è il Ms. XV, D, 15, ff. 22v-27v. Ms. XV, D, 15, f. 23r. Ibidem, f. 23v; ff. 23v-24v; ff. 24v-26r. Cfr. A. Pellettieri, I Cavalieri del Tempio e la Basilicata, p. 20, in Normanni e Templari tra nord Europa e sud Italia, Atti del convegno Normanni in terra di Lucania (Forenza 5 giugno 2008), EditricErmes, Potenza 2008.
27. Ivi.
28. Ibn-el-atir, cit.
29. Alessandro di Meo, Annali critico-diplomatici del regno di Napoli della mezzana età, Volume 12.
30. A.Bascetta, La Magna Spedizione, ABE Napoli 2016. Cfr. Borrelli, Registro, ovvero al Catalogo dei Baroni.
31. De Marinis, cit.
32. AA.VV., Le Crociate, ABE Napoli 2026.
33. Ivi.
34. Maurizio Santi, L’italianità del primo gran Maestro Ugone de’ Pagani.
35. F. E. Carlino, Rossano tra Storia e Bio-Bibliografia, Vol. I, Imago Artis Edizioni, Rossano, 2014.
36. Ivi. Cfr. D.Martuscelli, Biografia degli Uomini Illustri del Regno di Napoli, Tomo I, stampata presso Nicola Gervasi calcografo, Napoli, 1819. L. Accattatis, Le biografie degli Uomini illustri delle Calabrie, Volume I, Dalla Tipografia Municipale, Cosenza, 1989. L.Manglaviti, Dossier Templari Graal, Reggio Calabria, 2008. F. E. CARLINO, Biografia e Storia di alcuni Rossanesi illustri, Consenso Iure Loquitur, Rossano, 2020. Da: Eco dello Jonio, 09-05-2021 06:05, Alessandro Amarelli (1071-1103), il valoroso Capitano rossanese del XII secolo. Una accurata biografia, che racconta le gesta del crociato, scritta dal professor Franco Emilio Carlino.
Maurizio Santi, L’italianità del primo gran Maestro Ugone de’ Pagani.
A tergo
Al Molto Magnifico Signor Lonardo Amarelli mio Zio e padre osservantissimo a Russano.
Locus sigill: (autentica notarile nell’anno 1617 dell’originalità di detta lettera)
Fidem facio ego notarius Joannes Berardinus Frecentesius de Neap sistens In Curia Julij Cesaris Guadagni Regie Curie Notarij p.ntem copiam fuisse extractam a quadam litera in carta membrana descripta in latine Impressione sigilli in pede suprascritto a tergo mihi exibita a Cornelio Amarelli Nobilium Ciuitatis Rossani Regni huius ipso exibente Restituta de facta collone.m concordat cum mihi tamen semper salua.
Et in fidemrogatuspr.temfeci et signavi Neap. Die quarta Aug.ti 1617 I.B.F.
38. Mathurin Joseph Brisset, I Templari. Romanzo storico del 1313. Traduzione di Ferdinando Grillenzoni, Pirotta, Milano 1838. Prefazione di F.Cusani.
39. Brisset, cit.
40. Pierre Dupuy, Storia dei Templari, Bruxelles, 1751.
41. Varie opere del signor Conte de Pagan, trovate nei suoi scritti dopo la sua morte. Parigi. 1669. Nel-12. Cfr. Duplex. Storia romana. Tomo III, pagina 874.
42. Cristino Martinelli, Raccolta d'Opuscoli Scientifici e Filologici, Volume 6, Zane, Venezia 1732, pag.120 e segg.«Ne fanno ricordanza Monfignor Barbosa nel lib. 1. de Jure Ecclefiaftico cap. 41., il Maurolico in Ocean. Relig., Gio: Pietro Crescenzi nel lib. 1. pag. 487».
43. Giovanni Brompton,Cronaca, Londra 1652.
44. Ivi.
45. Luigi Cibrario, cit.
46. Da: https://www.ddedalo.it/litalianita-del-primo-gran-maestro-ugone-de-pagani.
47. Matteo Camera, Annali Delle Due Sicilie Dall'Origine E Fondazione Della Monarchia, Tipografia del Fibreno, Napoli 1841.
48. Ivi.
49. Ivi. «Vedi Filib. Campanile l'armi ovvero Insegne de' Nobili nella Famiglia Pagano p. 233. edit. del 1610, Napoli».
50. Gottardo Garollo, Dizionario biografico universale, Haydon-Zwingli, II, Hoepoli, Milano 1907.
51. William Pagan, The Birthplace and Parentage of William Paterson, P.Nimmo, Edinburgo 1865. «Vedi Guill. Arco. Tirio, in Hist. sacra, card. Baronio, Tom. 12. sub anno 1118, Giac. Bosio, Tom. I. dell'Hist. di Malta, Paul Emile; Volterrano; Pierre Messie, Fauin; Campanile e altri infiniti».
52. Blaise François de Pagan, Divers ouvrages de Monsieur le comte de Pagan.
53. Blaise François de Pagan, titolato Divers ouvrages de Monsieur le comte de Pagan, III volume. Cfr. Philiberto Campanile, Delle Insigne de Nobili; Scipione Mazella, Delle famiglie illustri d'Italia; Mariana e Turquet, Mayerne. I volume della Storia dell'Espagne.
54. Ivi.
55. P. Maruzzi, in: Excerpta ex Militiae Christi Templique Salomonis Historia brevi, una storia breve estratta da Milizie di Cristo e del Tempio di Salomone. Da: https://www.ddedalo.it/litalianita-del-primo-gran-maestro-ugone-de-pagani.
56. Giuseppe Gatta, Memorie Topografiche Storiche della Provincia di Lucania, Napoli 1743.
57. Gerolamo Boccardo, responsabile della Nuova Enciclopedia Italiana o Dizionario di Scienze Lettere Industrie (1875/88).
58. Da: https://www.ddedalo.it/litalianita-del-primo-gran-maestro-ugone-de-pagani.
59. Camera, cit. V. Regist. del Re Carlo II. an. 1303. lit. D. fol. II.
60. Ivi.
61. Blaise François de Pagan, Divers ouvrages de Monsieur le comte de Pagan, Volume 3, C.Besongne & A.Besongne, Parigi 1669. Cfr. Paolo AEmilius- Raffaello Volterrano, Pierre Messie, Favin, Gli Stati e imperi del mondo; Mazella & Campanile, Della famiglia Pagano: Mariana e Turquet, Histoire d’Espagne, Mayerne, I vol.; Guillelmus archiepiscopo. Tyriensis, in: Historia Sacrâ; Caesar Baronius, Annal. Eccle., tomo 12; Giacomo Bosio, Dell'Hist. di Malta, tom.primo; Carolus Sigonius, De Regno Italia.

CFr. Maria Grazia Rosaria Mele, Mediterraneo e città: Discipline a confronto.
Biblioteca Nazionale di Napoli, Manoscritto XV, D 15, Notizie estratte da un “Reassunto de Diplomi esistente nell’Archivio della Regia Zecca appartenenti all’abolito Ordine de’ Templari , ed all’attuale S.M. Ordine de’ Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, compilato sotto gli ordini del signor Balio fra’ Francesco Antonio Cedronio, ricevitore e ministro dell’Ordine presso S.M. Siciliana, per opera dell’avvocato Felice Parrilli, nell’anno 1803”.
Antonella Pellettieri, «... Quod casale fiat ibidem vel villa»: i borghi di nuova fondazione in Basilicata, in: AA. VV., Città e vita cittadina nei paesi dell’area mediterranea: Secoli XI-XV, a cura di Biagio Saitta, Atti del Convegno Internazionale in onore di Salvatore Tramontana, Adrano-Bronte-Catania-Palermo-Viella, Adrano (CT) 2006, pagg. 162 e segg. Sitografia: https://books.google.it/books?id= f2whEAAAQBAJ&pg= PA167&lpg =PA167& dq=constructum+ est+de+novo+post+adventum+ domini+regis+Caroli&source=.
75. Ivi.
76. Ivi.
77.A.Pellettieri, I segni dei cavalieri in Basilicata, Cap.3, Basilicata in tasca, Guida Turistico Culturale, Potenza 2008.
78. Acquabella fu un antico casale di Venosa in località Mattinelle in agro di Palazzo San Gervasio. V. Tommaso Pedìo, La Basilicata dalla caduta dell'impero romano agli Angioini, Levante editore, Bari 1987.
G.Guerrieri, I cavalieri templari del Regno di Sicilia, Trani 1909.
79. Ivi.