Description
NAPOLI E I FESTIVAL A PIEDI GROTTA
Nel 1880, con lo strepitoso successo di Funiculì Funiculà e la nascita del fenomeno dell’industrializzazione della canzone napoletana, sopraggiunge la necessità (soprattutto d’interesse economico) di presentare sempre più canzoni, affollando inesorabilmente i palcoscenici della Festa di Piedigrotta e di altri ritrovi minori.
La canzone dialettale è molto richiesta e i luoghi di presentazione spesso diventano inappropriati e anche di bassa qualità. Fino alla seconda metà degli anni ’80 dell’Ottocento, i grandi capolavori della storia della canzone napoletana vengono presentati sotto i balconi degli uffici di periodici e quotidiani o nelle case dei nobili.
Come contropartita, i numerosi concorsi di Piedigrotta organizzati da impresari, periodici e case editrici sono relativamente interessanti, perché questi si svolgono a porte chiuse. In pratica, viene lanciato un bando di concorso con assegnazione di premi in denaro alle migliori canzoni, ma la selezione e successiva esecuzione dei brani sono tenute in maniera strettamente privata (spesso negli uffici delle case editrici e delle redazioni giornalistiche), senza presenza di pubblico. Per l’occasione, sono le commissioni nominate dagli organizzatori che scelgono, tra le canzoni partecipanti, quelle meritevoli di vincere i premi in denaro: solo in un secondo momento sono fatte conoscere al pubblico durante la festa di Piedigrotta.
Così, nel 1890, nasce il primo Festival di Piedigrotta: le nuove canzoni napoletane, selezionate tramite bando di concorso, sono presentate al pubblico attraverso una gara canora, e valutate da una commissione nominata dagli stessi organizzatori e da una parte del pubblico presente, sorteggiata tramite biglietto d’ingresso.
Lo spettacolo di Piedigrotta assume tutte le caratteristiche di un festival: dalla presentazione che avviene tramite la pubblicazione di un bando di concorso fino alla classifica finale con i primi tre posti e con l’assegnazione di menzioni d’onore (premio della critica) alle canzoni scelte nella serata finale.
Il meccanismo festivaliero, nonostante ci ritroviamo nel 1890, è simile a quello usato oggi dal Festival di Sanremo o da quello che fu del Festival della Canzone Napoletana: tre serate di cui le prime due eliminatorie e la serata con le canzoni finaliste che si sfidano per la vittoria. Il tutto sotto gli occhi di un pubblico coinvolto nella votazione finale tramite referendum popolare.
La città di Napoli s’inventa, così, la formula festivaliera, grazie all’intuizione di Mimì Aguglia, direttore di uno stabilimento Balneare del Chiatamone che, per un proprio tornaconto, organizza la prima gara canora nella storia della musica napoletana (e italiana).
Il Festival di Piedigrotta si sdogana, così, dalla Festa di Piedigrotta, anche se spesso si tiene nello stesso periodo.
Da precisare che, anche in maniera intensa, in questo periodo si tengono numerosissimi concorsi piedigrotteschi da noi non considerati perché tenuti privatamente (a porte chiuse) senza la partecipazione del pubblico. In contemporanea ai concorsi, anche i festival crescono, tanto è vero che, per alcuni anni, sono contemplati più di uno per importanza e qualità.
Dopo circa due decadi, con l’editore Peppino Santojanni inizia un cambiamento che porterà all’abbandono del Festival di Piedigrotta (e anche dei concorsi di Piedigrotta) sostituito dall’audizione di Piedigrotta con la quale, fino alla fine degli anni ‘50 del Novecento, sono lanciati i più grandi successi della canzone napoletana.
La differenza sostanziale tra audizione e festival è che l’audizione non è una gara canora con tutte le sue caratteristiche, ma una semplice carrellata di nuove canzoni napoletane piedigrottesche con brani appartenenti soltanto ad una unica casa editrice.
Infatti, mentre nei festival sono presentate canzoni appartenenti, dal punto di vista del copyright, a più case editrici o addirittura agli stessi autori, ora sono gli editori che singolarmente organizzano la carrellata di nuove composizioni napoletane firmate dagli autori sotto contratto.
Questo nuova formula di spettacolo piedigrottesco va a sostituire, in maniera graduale, ma in meno di un lustro, il Festival di Piedigrotta.
Si perde, così, l’agonismo della gara canora ma aumentano vertiginosamente gli interessi economici, in quanto le edizioni musicali con l’audizione impongono al pubblico in maniera più immediata le proprie canzoni che fruttano grossi guadagni sia alle case editrici che agli stessi autori, i cui contratti (spesso di esclusiva) frequentemente registrano notevoli cifre.
La prima audizione viene presentata nel 1900 dall’editore Peppino Santojanni e, in meno di una decade, viene imitato dagli altri editori. Le imprese teatrali e gli impresari, con l’avvento delle audizioni, sono scoraggiati ad organizzare un festival perché viene a mancare la materia prima: la canzone. Infatti, nessun autore di prestigio invierebbe le sue canzoni ad un festival perché le possibilità di successo sono maggiori se i brani sono presentati in audizione, e poi perché i contratti editoriali lo impediscono.
L’audizione ammazza il festival e riesce pure a sopravvivere per quasi mezzo secolo perché, nonostante la semplice carrellata di canzoni, riesce ad evolversi ed a mutare secondo il periodo e i cambiamenti dei gusti del pubblico. Addirittura, dalla prima metà degli anni ’40 del Novecento, viene inquadrata e proposta sotto forma di rivista con il corpo di ballo, i comici, i presentatori e gli attori che recitano la satira.
Nonostante il cambiamento, nelle altre città d’Italia nei primi anni dell’abbandono della formula festivaliera, si continua a richiedere la gara canora e, per questo motivo, alcuni editori, dopo aver presentato l’audizione di Piedigrotta, su richiesta, la trasformano in gara canora, come accadde nel 1907 quando Francesco Feola, dopo aver presentato tutte le canzoni della nuova produzione della casa editrice La Canzonetta al Caffè Suisse di Portici nelle esecuzioni di Elvira Donnarumma, su richiesta di Giovanni Cruciani, proprietario del teatro Eden di Roma, organizza un nuovo cast che va a sfidarsi nel locale della capitale con le stesse canzoni già proposte al pubblico napoletano.
Tra le ultime richieste, quella del 1910 del cav. Repetto, proprietario del Varietès di Genova, che chiede esplicitamente agli editori Raffaele Izzo e Ferdinando Bideri di poter organizzare una sfida canora e non una semplice carrellata di nuove canzoni di Piedigrotta.
Anche in quest’occasione, sia Izzo che Bideri hanno già presentato la nuova produzione e, per accontentare Repetto, selezionano le canzoni più applaudite per il festival ligure.
Un gradevole ritorno della caratteristica gara canora avviene nel 1920, quando l’editore Alfredo Curatoli stupisce l’ambiente dello spettacolo presentando al pubblico il Concorso fra le donne musiciste italiane. Per la prima volta nella storia della musica in Italia viene organizzato un festival tutto al femminile. Sono, infatti, tutte donne gli autori dei testi e delle musiche delle canzoni in gara e tutte donne i cantanti del cast. L’unico uomo presente nell’intera organizzazione festivaliera è l’editore Curatoli, a cui si deve la stupefacente iniziativa.
Ovviamente il festival delle donne viene totalmente snobbato e anche ostacolato, tanto è vero che non avrà futuro e questa del 1920 è l’unica edizione disputata.
Nel 1947, dopo anni di assenza, fa ritorno il Festival di Piedigrotta, questa volta organizzato dalla Rai (Radio Audizioni Italiane) di volta in volta in collaborazione con l’Associazione Napoletana della Stampa, dell’E.N.A.L. (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori), del Comitato Feste di Napoli, ecc.
La formula utilizzata è quella prettamente festivaliera (come quella attuale) con la gara canora, le tre serate (di cui due eliminatorie), le qualificazioni e la classifica finale delle migliori tre canzoni.
La caratteristica del Festival di Piedigrotta, che si distingue da quelli precedenti, è che gareggiano sia canzoni italiane che napoletane, ognuno nell’apposita categoria.
Così, dal 1947 e fino al 1951, la Rai organizza ben cinque edizioni, associando la manifestazione addirittura con la Lotteria Italia e, in alcune occasioni, organizza pure dei collegamenti con paesi europei e con l’America.
Il modo con cui presentare le canzoni al bando di concorso cambia notevolmente rispetto a quello dei vecchi festival. Le composizioni non possono essere più presentate dagli autori perché nasce la formula dell’invito. L’organizzazione invita a partecipare al festival direttamente le case editrici. Sono poi i responsabili di queste a selezionare tra i loro autori, i brani da presentare alla gara canora.
La formula ad inviti cambia nei particolari durante le cinque edizioni, ma non nella sostanza.
Fino al 1950, gareggiano al Festival di Piedigrotta anche le canzoni in lingua con l’apposita classifica a parte, dopodiché queste passano nel 1951 al Festival di Sanremo (o Festival della Canzone Italiana) e rimangono in gara solo quelle dialettali.
Poi, nel 1952, sempre dalla Rai viene istituito il Festival della Canzone Napoletana e il Festival di Piedigrotta viene messo di nuovo a tacere.
Dopo un lungo silenzio di circa vent’anni, durante il quale la canzone napoletana è comunque ben rappresentata dalle 18 edizioni del Festival di Napoli, nel 1970, nell’ambito della Festa di Piedigrotta, torna la gara canora con un festival chiamato Una Canzone per la Piedigrotta ’70, organizzato dall’Associazione per lo Sviluppo Discografico e Editoriale del Sud, di cui è presidente Aurelio Fierro.
Segue nel 1973 la manifestazione Piedigrotta: Le Nuove Canzoni di Napoli che, però, non è una vera e propria gara canora, in quanto ricalca il vecchio schema delle audizioni, senza vincitori e senza eliminazioni. Questa manifestazione, che nasce come ripiego della Rai dopo aver interrotto in maniera improvvisa e sconveniente il Festival della Canzone Napoletana, è, nella sostanza, semplicemente un programma televisivo nel quale sono cantate nuove canzoni napoletane.
Un successivo tentativo, che naufraga quasi immediatamente, è quello del Festival Pirotecnico del Golfo di Napoli del 1975, organizzato nell’ambito di Piedigrotta: Napoli in festa dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo presieduta da Alberto Del Piero.
La gara presentata da Daniele Piombi e Annalisa Raviele viene annullata all’ultimo momento e lo spettacolo si riduce ad una semplice carrellata di nuovi e vecchi motivi.
Con una formula leggermente diversa, dal 2007 al 2009 fa ritorno per l’ultima volta il Festival di Piedigrotta (chiamato Audizioni di Piedigrotta) voluto dall’Ente Provinciale del Turismo con presidente Dario Scalabrino.
Nella prima edizione, la formula è meno festivaliera del solito perché sono presentate al pubblico, che non può giudicare, solo le canzoni vincitrici decise dalla commissione di lettura, mentre nelle due edizioni successive, viene istituita la gara canora con le tre serate, di cui le prime due eliminatorie e con la proclamazione delle canzoni vincitrici.
Dopo la terza edizione, il Festival di Piedigrotta viene messo nuovamente a tacere, giustificato dalla crisi della canzone napoletana, nonostante nelle ultime due decadi nuovi artisti la rilanciano a livello nazionale, quali Clementino, Rocco Hunt, Franco Ricciardi o Andrea Sannino e nonostante il movimento neomelodico, con il suo quarto di secolo di vita, sia sempre ben saldo con le nuove generazioni rappresentate da Emiliana Cantore, Nancy Coppola, Lino Calone, Rico Femiano, i Desideri e tanti altri.
Oggi che la città di Napoli è diventata molto turistica, sarebbe interessante rilanciare il Festival di Piedigrotta che diventerebbe sicuramente una vetrina preziosa per i nuovi artisti partenopei e pure una affascinante vetrina folkloristica per i tantissimi turisti che affollano la città.
L’Autore
STORIA DEL FESTIVAL DI PIEDIGROTTA
(1890-2010)
Introduzione: Napoli Festivaliera
Cronologia dei Festival di Piedigrotta
i parte
1890 – 1897
LE ORIGINI DEL FESTIVAL DI PIEDIGROTTA
1.
Aguglia 1890
2.
Partenope Teatrale 1891
3.
Starace 1892
4.
Circo delle Varietà 1893
5.
Circo delle Varietà 1894
6.
della Municipalità 1895
7.
Circo delle Varietà 1896
8.
Eldorado 1896
9.
Eldorado 1897
10.
CIRCO DELLE VARIETA’ 1897
Cronologia dei Festival di Piedigrotta
ii parte
1898 – 1907
IL BOOM FESTIVALIERO
1.
Eldorado 1898
2.
Politeama 1898
3.
Rossini 1899
4.
Mercadante 1900
5.
Valente 1901
6.
Carelli 1902
7.
dell’Associazione degli Autori 1903
8.
Tavola Rotonda 1904
9.
Tavola Rotonda 1905
10.
Tavola Rotonda 1906
11.
La Canzonetta 1907
Cronologia dei Festival di Piedigrotta
iii parte
1910 – 2009
LA RAI PORTA ALLA RIBALTA la PIEDIGROTTA
1.
Varietès 1910
2.
delle Donne 1920
3.
Rai 1947
4.
Rai 1948
5.
Rai 1949
6.
Rai 1950
7.
Rai 1951
8.
una canzone per la Piedigrotta 1970
9.
Audizioni 2007
10.
Audizioni 2008
11.
Audizioni 2009
Ringraziamenti
Note sull’autore
Bibliografia
Recensioni
Non ci sono ancora recensioni.
Only logged in customers who have purchased this product may leave a review.