Description
STORIA DELLE CANZONI NAPOLETANE D’AMERICA
La storia della casa editrice Santa Lucia inizia in America ancor prima che essa venga inaugurata a Napoli nel 1923.
Il popolo coloniale di New York esige la musica napoletana già da fine Ottocento e, per questo motivo, autori e artisti, una volta giunti in America preferiscono stabilirvisi.
Nasce così una produzione locale autonoma ad opera della Italian Book Company (anche Società Libraria Italiana) che, nel 1902, inaugura la sede al 145/147 di Mulberry Street di New York (Telephone/Canale 8106). Inizialmente, con un capitale di 100 dollari, la società è diretta da Francesco Tocci nel ruolo di Presidente (president), Vincenzo De Luca nel ruolo di vice-presidente (vice-president), Angelo De Gaudenzi nel ruolo di tesoriere (trausurer), Antonio De Martino nel ruolo di segretario (secretary) e curatore dei rapporti con l’estero.
La primissima produzione si riduce alla riproposta di canzoni del repertorio classico napoletano, ma le continue richieste di mercato fanno sì che l’attenzione sia rivolta anche alle canzoni in voga in Italia. Ciò però è impedito dalla casa editrice tedesca Polyphon che, nel 1911, ha monopolizzato la musica napoletana, attraverso una manovra economica che ha raso al suolo storiche case editrici partenopee quali Santojanni, Maddaloni, Izzo, Cottrau e altre. La Polyphon ha messo sotto contratto tutto il firmamento canoro napoletano, creando contratti di esclusiva che, di fatto, impediscono l’esportazione oltre oceano della canzone napoletana. Di fronte ad un blocco del genere, l’America poco può fare se non sorreggersi con nuove produzioni, assai mediocri, realizzate da autori, spesso improvvisati, che si sono trasferiti oltre oceano. Poi arriva la grande occasione nel 1915, quando, dopo quattro anni, la casa editrice Polyphon smantella la sede napoletana e abbandona tutti i protagonisti del firmamento canoro senza neanche risolvere i numerosi contratti in corso.
Succede che Massimo Weber (leader della casa editrice tedesca) deve far ritorno in Germania a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, per cui, come un fulmine, smantella la casa editrice Polyphon e scappa a Lipsia.
Per Napoli è un vero shock, in quanto la casa editrice in poco tempo è arrivata a gestire e monopolizzare in maniera esclusiva tutto il settore della canzone napoletana, soffocando le attività piedigrottesche di tutti gli altri editori, sia vecchi che giovani, i quali subendo questa forma di trust si sono fortemente indeboliti (e anche demotivati). Fortunatamente, a risollevare le sorti della città canora denudata ci pensano due giovani editori, Emilio Gennarelli e Francesco Feola, che, con caparbietà, partendo da zero, riprendono la tradizione piedigrottesca e segnano una nuova pagina, tutta napoletana, della storia della canzone partenopea.
Entrambi, nel 1915, organizzano (con pochissimi mezzi economici) l’audizione di Piedigrotta e, senza neanche sperarlo, fanno centro al primo colpo: il primo lancia al successo ‘O surdato ‘nnammurato e il secondo Tu ca nun chiagne, ovvero due canzoni che, negli anni, assumono una notorietà internazionale. Ebbene, dalla lontana America, il fiuto imprenditoriale di Antonio De Martino lo indirizza proprio sulle due case editrici per avere nuovo repertorio napoletano da pubblicare e distribuire oltre oceano.
Contattati i due editori, per conto della Italian Book Company, chiude un accordo con la Canzonetta e con la Gennarelli come agente esclusivista per Stati Uniti e Canadà di tutta la nuova produzione partenopea. Per proteggersi dal fruttuoso mercato, De Martino chiede specificamente, tra le condizioni contrattuali, di porre alle case madri su ogni canzone la dicitira: —Tutti i diritti sono riservati alla Canzonetta/Gennarelli, Napoli. Copyright 1915 in the U.S. assigned to Italian Book Co. New York. This copy cannot be sold in the U.S., of America and Canada’ under the penality of infrangment of the copyright. Sole Agent for: Societa’ Libraria Italiana -145-147 Mulberry St. New York.
Con questa dicitura, De Martino deposita il copyright delle canzoni napoletane a Whashington e si mette ai ripari da editori improvvisati e soprattutto truffaldini che a New York vendono senza autorizzazioni il copyright delle canzoni napoletane, rivendicandone la proprietà. Inoltre, grazie a questo accordo, Antonio De Martino si mette ai ripari anche dalla concorrenza interna proveniente dall’intensa attività dell’autore Francesco Pennino (nonno del popolare regista americano Francis Ford Coppola) che, proprio nel 1915, inaugura a New York una propria casa editrice: F. Pennino Music Roll. In definitiva, partendo da questo periodo, in America arrivano canzoni napoletane nuove, appena presentate in Italia alle audizioni di Piedigrotta, e l’Italian Book Company offre nuovi prodotti di alta qualità a un mercato che è in continua crescita.
La concorrenza, però, si fa sentire perché nasce in America la pressione degli autori e degli artisti trasferiti oltre oceano, rimasti esclusi dalla produzione canora partenopea che invade i piccoli teatrini di New York. Senza alcuna possibilità di lavorare per l’Italian Book Company, decidono di accordarsi e, nella primavera del 1919, inaugurano la Lega Italiana Musicale diretta da Eduardo Ferrari-Fontana con il cantante lirico Enrico Caruso presidente onorario. Lo scopo della lega è quello di difendere i diritti dei musicisti italiani che lavorano e si esibiscono in America, nonché quello di avere l’appoggio delle istituzioni italiane nei loro diritti di lavoratori. L’inaugurazione avviene con la pubblicazione del primo Bollettino che riassume l’attività prefissata. L’eco della Lega arriva anche in Italia, mettendo in pericolo l’intensa attività di De Martino con gli editori napoletani.
Infatti, sul periodico La Canzonetta di mercoledì 30 aprile 1919 viene annunciata la nascita del nuovo ente:
— Il primo numero del “Bollettino Ufficiale” della Lega Musicale Italiana fondata a New York così riassume gli scopi di quella nuova istituzione: «Affratellare tutti i musicisti italiani (compositori, maestri di canto, professionisti del teatro Lirico ed affini) residenti negli Stati Uniti; difendere e sviluppare quanto più possibile l’arte musicale italiana in America, con pubblici concerti sinfonici che periodicamente vengono dati in America e siano comprese composizioni di maestri italiani; dare all’elemento intellettuale musicale della Colonia il modo ed i mezzi di mettere in evidenza le sue facoltà creative ed esecutive, stimolando alla penetrazione in campo straniero, con la affermazione costante delle nostre idealità musicali; dimostrare alle classi dirigenti in Italia come esista in America una classe di musicisti la quale ha diritto al loro appoggio ed alla loro considerazione, ed infine giovare alla educazione politica ed intellettuale della classe, in modo che essa possa e debba divenire una vera e propria propaggine di attività nazionale».
Ne è presidente Edoardo Ferrari-Fontana, vice-presidente Fernando Tanara, direttore di assemblea Ferruccio Corradetti, vice-direttore di assemblea Alberto Bimboni, segretario di Finanza Agide Jacchia, tesoriere Eduardo Trucco, ecc. A presidente onorario fu nominato il comm. Enrico Caruso.
La Lega Italiana Musicale, sempre nel 1919, inaugura la primissima produzione piedigrottesca con la pubblicazione dell’album di Piedigrotta E. Rossi, contenente ben 24 canzoni, di cui 22 in dialetto napoletano. L’album viene venduto nella libreria italiana di E. Rossi in Grand Street 187 a New York e tutte le canzoni sono firmate da Gaetano Esposito (Pasqualotto) e Gennaro Quaranta, due autori che da tempo vivono oltre oceano. Molte di queste canzoni sono incise da cantanti che vivono a New York: Nina De Charny, Vittorio Somma, Vincenzo Di Maio, Giuseppe Milano, Teresa De Matienzo, Pasquale Tammaro.
Per la difesa del copyright, sono pure inaugurate la casa editrice C.E.R.I.A. (Case Editrici Riunite Italia America), l’edizione musicale M.I.A. (Musicale Italo Americana) e, in particolare, l’Italian Song Company che dall’inizio degli anni ’20, inizia a tenere i copyright delle canzoni di E. A. Mario. Quest’ultimo, nel 1923, in occasione della pubblicazione della canzone Core furastiero di Alfredo Melina, da lui musicata, scrive una lettera di delucidazione sui copyright americani.
Il «Roma» di domenica 9 settembre 1923, nell’articolo intitolato Una lettera di E. A. Mario – Italian Song, non Italian Book, scrive:
—Spett. Direzione, trovo una inesattezza nel “Roma della Domenica” del 2 corrente, e prego questa on. Direzione di rettificarla, perché essa coinvolge una grave questione: si tratta della dicitura del Copyright, pubblicata in calce alla musica di “Core furastiero”. Questa canzone fu concessa ai lettori del “Roma delle Domenica” da E. A. Mario, non dalla Casa Editrice Mario ed il Copyright appartiene alla “Italian Song Company”. Le due Case sono di New York, ma tra “Song” e “Book” non ci è nulla di comune. Questa diffida è necessaria pel complicato congegno della legge del Copyright e pei malevoli che potrebbero approfittare di questo errore, all’apparenza innocente. Grazie dell’ospitalità e cordiali saluti. Da questo momento, Antonio De Martino, per fortificare la produzione canora napoletana esportabile, decide di realizzare, su imitazione del modello tedesco della Polyphon degli anni 1911-1914, una sede a Napoli, inaugurando la casa editrice Santa Lucia che, dal 1923 al 1934, presenterà canzoni piedigrottesche di grande successo (‘E figlie, ‘O paese d’’o sole, Zappatore, ‘E ppentite, Lacreme napulitane, Maria ‘a rigina ‘e Napule e altre).
L’Autore
LA CANZONI NAPOLETANA D’AMERICA
(1923-1934)
Introduzione
capitolo I
Santa Lucia 1923
Dall’America Antonio De Martino dà origine
alla casa editrice Santa Lucia
CAPITOLO II
Santa Lucia 1924
Il ritorno di Salvatore Di Giacomo
e di Ferdinando Russo in Piedigrotta
CAPITOLO III
Santa Lucia 1925
Il trionfo di Lacreme napulitane,
‘E ppentite, ‘O paese d’’o sole
CAPITOLO IV
Santa Lucia 1926
Dalle stelle alle stalle
CAPITOLO V
Santa Lucia 1927
La Piedigrotta nel ricordo
di Ferdinando Russo
CAPITOLO VI
Santa Lucia 1928
Il successo di Tarantella scugnizza
e di L’americana ‘e Napule
CAPITOLO VII
Santa Lucia 1929
Il clamoroso successo di Zappatore
Il debutto dell’inglesina Evelyn Dove
CAPITOLO VIII
Santa Lucia 1930
Lo sciopero di Libero Bovio
Il trionfo di ‘E figlie
CAPITOLO IX
Santa Lucia 1931
Eduardo Fe Filippo debutta come cantante – L’insolito caso di Signorinella
CAPITOLO X
Santa Lucia 1932
Due star internazionali in Piedigrotta: Jose’ Padilla e Lidya Ferreira
CAPITOLO XI
Santa Lucia 1933
L’audizione nel ricordo
di Elvira Donnarumma
CAPITOLO XII
Santa Lucia 1934
La fuga di Libero Bovio
e la fine della casa editrice Santa Lucia
appendice biografica
ISTANTANEE: CAST PIEDIGROTTESCO
Ada Algisi
Annamaria
Leo Brandi
Ada Bruges
Elena Bruno
Carlo Buti
Tina Castigliana
Nice Cleo
Laura Colombo
Carmen De Angelis
Raimondo De Angelis
Eduardo De Filippo
Umberto Della Monica
Raffaele Di Napoli
Elvira Donnarumma
Farfui Prima
Ettore Fiorgenti
Lia Flirt
Lea Floramy
Ciro Formisano
Anna Fougez
Gabrè
Diego Giannini
Girasoli
Nina Guerrito
Gina Juanita
Lida Leda
Clara Loredano
Mara Luce
Mario Mari
Maria Montebruno
Elsa Moreno
Salvatore Papaccio
Vittorio Parisi
Mario Pasqualillo
Gennaro Pasquariello
Ferdinando Rubino
Tombolo
Tsune-Ko
Peppino Villani
Luisella Viviani
Ernesta Vollaro
Maria Wilson
Ringraziamenti
Note sull’autore
Bibliografia
Recensioni
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