11. LA CANZONE NAPOLETANA D’AMERICA: 1923 – 1934

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IL GRANDE ITALOAMERICANO ANTONIO DE MARTINO

Il napoletano Antonio De Martino (Napoli, 5 ottobre 1876 – New York, 20 ottobre 1956), nel 1902, emigra con tutta la famiglia a New York, dove inaugura la Italian Book Company (Società Libraria Italiana), ossia un enorme emporio sito a Brooklyn, nel quale si possono acquistare spartiti musicali, libri di musica e di storia, strumenti musicali, dischi, grammofoni ed altro. Il punto di forza del negozio è quello di possedere quantità ingenti di spartiti di musica napoletana, assai richiesti dagli emigranti. Così, in accordo con gli editori partenopei, De Martino acquista a Napoli e vende in America tutte le nuove produzioni musicali, diventando un prezioso anello di congiunzione per l’esportazione della musica napoletana all’estero.
Infatti, con straordinaria volontà e tanta tenacia, crea intorno a sé tutto un movimento intellettuale ed artistico, dando un notevole impulso alla promozione della canzone partenopea oltre oceano.
La sua figura è ben delineata da Libero Bovio nell’album di Piedigrotta del ’32 con un articolo semplicemente intitolato L’editore De Martino:
— Un tipo originalissimo: l’editore Antonio De Martino. Credo che al mondo non esista il simile. Pensa, parla agisce, veste in maniera singolare, come meglio gli piace, come più gli fa comodo, infischiandosi di tutti i vieti convenzionalismi ai quali non crede. Rude e schietto com’è, sembra tagliato con l’accetta. Il suo linguaggio è un miscuglio di dialetto, di italiano e di inglese. Litiga per un centesimo: firma uno “cheque” di centomila lire col sorriso sulle labbra. E’ il tipo autentico del burbero benefico. Nessuno più di lui ricorda il celebre personaggio goldoniano.
Adora la “Santa Lucia” come una sua figliuola. E, d’altra parte, non può sconvenirsi che è stato proprio lui ad ideare e creare questa grande Casa Editrice che per l’operoso ed intelligente industriale costituisce un legittimo titolo d’orgoglio. Antonio De Martino in America ha lavorato con onestà e con fede, ed è uno di quegli italiani che hanno tenuto alto il nome d’Italia. Mister De Martant ha due qualità quasi rare ai nostri tempi: è buono ed è onesto.
Nel 1922, Antonio De Martino decide di fare ritorno a Napoli per la realizzazione di una casa editrice e, grazie alla collaborazione del ragioniere Emanuele Russo inaugura, nella primavera del 1923, in via Cisterna dell’Olio 5/b, la casa editrice Santa Lucia con il maestro Francesco Buongiovanni nel ruolo di direttore artistico e il maestro Vincenzo D’Annibale (sottratto alla casa editrice E. A. Mario), nel ruolo di supervisore generale e prefattore.
La pubblicazione dello spartito Tarantella sott’’e rrose/Lo stornello del dolore ufficializza la nascita della nuova edizione musicale e Tarantella sott’’e rrose, firmata da Pacifico Vento e Ferdinando Albano, ottiene un buon successo, anche dal punto di vista discografico, grazie all’incisione di Roberto Ciaramella in Italia, e di Ria Rosa e Teresa De Matienzo oltre oceano. Il tenore Salvatore Papaccio incide, invece, Lo stornello del dolore, imitato da Raul Romito.
Lo spartito anticipa la prima pubblicazione della nascente casa editrice che inaugura la Piedigrotta ’23. Per l’occasione, sono pubblicati quattro album di Piedigrotta: il fascicolo grande (testi e musiche) al costo di £ 10,0 contenente 43 canzoni e tre piccoli (con solo i testi) al costo di £ 1,0 divisi in tre serie, dove in ognuna sono contenute 16 canzoni, per un totale di 48 motivi.
Le canzoni sono firmate da Raffaele Ferraro Correra, Raffaele Chiurazzi, Arturo Trusiano, Pacifico Vento, Diego Petriccione, Enzo Bonagura, Aniello Costagliola, Antonio Barbieri, Salvatore Baratta, Francesco Maria Russo, Giuseppe Andreassi, Salvatore Ragosta, Vincenzo Emilio, Giuseppe Garofalo, Francesco Martinelli, Giuseppe Angiulli, Cesare Pozzetti, Pasquale Cristiano, Aldo V. Bruno, Leo Brandi, Gennaro Ottaviano, M. A. Mancini, Anton Menotti Buja, Decio Carli (Friquet).
I compositori sono Armando Fragna, Emanuele Nutile, Vincenzo Di Chiara, Gaetano Spagnolo, Enrico Cannio, Enrico Cataldo, F. S. Cataldo, Francesco Buongiovanni, Raffaele Bossi, Vincenzo D’Annibale, Vittorio Fassone, Giuseppe Salzano, Ferdinando Albano, Giovanni Donnarumma, Pasquale Fonzo, Vincenzo De Salvin.
Nell’articolo d’introduzione dell’album, intitolato Santa Lucia, lo scrittore e critico Giovanni Maraffi spiega, tra l’altro, il motivo della scelta del nome assegnato alla casa editrice, fatta per la popolarità del mare di Napoli e della Sirena Partenope nel mondo. Inoltre, la scelta di scegliere come nome il noto borgo dei pescatori napoletani, è stata pure ristretta poichè i nomi degli altri importanti luoghi di mare di Napoli sono già utilizzati dalle editorie Marechiaro, Sirena Partenope, Marinara, Sorrento e Posillipo.
Nell’articolo, intitolato Preludio, sono illustrati i motivi della nascita della nuova casa editrice:
— La Piedigrotta del 1923, cioè la bella festa annuale della canzone napoletana, quest’anno ha, col presente fascicolo, visto accresciuto il numero delle consuete pubblicazioni del genere. La “Piedigrotta Santa Lucia” è al suo primo anno di vita; ma già la sua esistenza si annunzia prospera e rigogliosa, con una ricca produzione, dovuta ai migliori maestri e poeti della canzone partenopea. Quando un degno figliuolo della Napoli nostra, Antonio De Martino, che, nella lontana America, ha saputo con tenacia, con volontà ferrea, e con straordinaria attività creare attorno a sé tutto un movimento intellettuale ed artistico e dare un impulso notevolissimo anche alla canzone napoletana, contribuendo così a mettere in valore quanto di meglio nel genere è stato prodotto finora; quando ha voluto, vinto dalla nostalgia del proprio paese, far ritorno fra noi, egli non ha saputo restarsene inoperoso ed ha creato un novello centro di attività artistica, al quale ha dato il nome di «Santa Lucia».
Ed è così sorta la «Casa Musicale Santa Lucia». Attorno al suo fondatore si sono subito aggruppati artisti valorosi e noti della canzone napoletana e giovani forze, che, sotto la direzione di Francesco Buongiovanni, hanno già dato prove notevoli, lavori accolti dal pubblico con largo favore. Napoli è la città della canzone.
Altri due articoli arricchiscono il fascicolo: quello poetico di Francesco Buongiovanni (L’a. b. c. della canzone) e quello dedicato a sei assi del mondo canoro partenopeo (I nostri grandi interpreti), contenente brevi schede biografiche di Vittorio Parisi, Ada Bruges, Mario Pasqualillo, Laura Colombo, Leo Brandi ed Elena Bruno.
Il definitivo battesimo della nuova casa editrice di Antonio De Martino avviene con la messa in scena del relativo spettacolo piedigrottesco. Ovviamente è Francesco Buongiovanni, quale direttore artistico (coadiuvato dal musicista Vincenzo D’Annibale), ad organizzare la manifestazione che debutta martedì 14 agosto 1923 al teatro Santa Lucia con due spettacoli al giorno alle ore 18,00 e 21,00.
Buongiovanni, dato il gran numero delle canzoni, divide lo spettacolo in due serie, dal 14 al 18 agosto si tiene la prima serie di canzoni e dal 19 agosto in poi la seconda.
Sono ingaggiati gli stessi artisti presenti sul fascicolo di Piedigrotta: Vittorio Parisi, Ada Bruges, Mario Pasqualillo, Laura Colombo, Leo Brandi ed Elena Bruno. Tutti i cantanti sono accompagnati dall’orchestra diretta da Raffaele Bossi.
La stampa si dedica particolarmente al debutto della nuova casa editrice, con qualche cronista che sarcasticamente la battezza come editoria italo-americana, in riferimento alla nazionalità di Antonio De Martino.

Description

STORIA DELLE CANZONI NAPOLETANE D’AMERICA

La storia della casa editrice Santa Lucia inizia in America ancor prima che essa venga inaugurata a Napoli nel 1923.
Il popolo coloniale di New York esige la musica napoletana già da fine Ottocento e, per questo motivo, autori e artisti, una volta giunti in America preferiscono stabilirvisi.
Nasce così una produzione locale autonoma ad opera della Italian Book Company (anche Società Libraria Italiana) che, nel 1902, inaugura la sede al 145/147 di Mulberry Street di New York (Telephone/Canale 8106). Inizialmente, con un capitale di 100 dollari, la società è diretta da Francesco Tocci nel ruolo di Presidente (president), Vincenzo De Luca nel ruolo di vice-presidente (vice-president), Angelo De Gaudenzi nel ruolo di tesoriere (trausurer), Antonio De Martino nel ruolo di segretario (secretary) e curatore dei rapporti con l’estero.
La primissima produzione si riduce alla riproposta di canzoni del repertorio classico napoletano, ma le continue richieste di mercato fanno sì che l’attenzione sia rivolta anche alle canzoni in voga in Italia. Ciò però è impedito dalla casa editrice tedesca Polyphon che, nel 1911, ha monopolizzato la musica napoletana, attraverso una manovra economica che ha raso al suolo storiche case editrici partenopee quali Santojanni, Maddaloni, Izzo, Cottrau e altre. La Polyphon ha messo sotto contratto tutto il firmamento canoro napoletano, creando contratti di esclusiva che, di fatto, impediscono l’esportazione oltre oceano della canzone napoletana. Di fronte ad un blocco del genere, l’America poco può fare se non sorreggersi con nuove produzioni, assai mediocri, realizzate da autori, spesso improvvisati, che si sono trasferiti oltre oceano. Poi arriva la grande occasione nel 1915, quando, dopo quattro anni, la casa editrice Polyphon smantella la sede napoletana e abbandona tutti i protagonisti del firmamento canoro senza neanche risolvere i numerosi contratti in corso.
Succede che Massimo Weber (leader della casa editrice tedesca) deve far ritorno in Germania a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, per cui, come un fulmine, smantella la casa editrice Polyphon e scappa a Lipsia.
Per Napoli è un vero shock, in quanto la casa editrice in poco tempo è arrivata a gestire e monopolizzare in maniera esclusiva tutto il settore della canzone napoletana, soffocando le attività piedigrottesche di tutti gli altri editori, sia vecchi che giovani, i quali subendo questa forma di trust si sono fortemente indeboliti (e anche demotivati). Fortunatamente, a risollevare le sorti della città canora denudata ci pensano due giovani editori, Emilio Gennarelli e Francesco Feola, che, con caparbietà, partendo da zero, riprendono la tradizione piedigrottesca e segnano una nuova pagina, tutta napoletana, della storia della canzone partenopea.
Entrambi, nel 1915, organizzano (con pochissimi mezzi economici) l’audizione di Piedigrotta e, senza neanche sperarlo, fanno centro al primo colpo: il primo lancia al successo ‘O surdato ‘nnammurato e il secondo Tu ca nun chiagne, ovvero due canzoni che, negli anni, assumono una notorietà internazionale. Ebbene, dalla lontana America, il fiuto imprenditoriale di Antonio De Martino lo indirizza proprio sulle due case editrici per avere nuovo repertorio napoletano da pubblicare e distribuire oltre oceano.
Contattati i due editori, per conto della Italian Book Company, chiude un accordo con la Canzonetta e con la Gennarelli come agente esclusivista per Stati Uniti e Canadà di tutta la nuova produzione partenopea. Per proteggersi dal fruttuoso mercato, De Martino chiede specificamente, tra le condizioni contrattuali, di porre alle case madri su ogni canzone la dicitira: —Tutti i diritti sono riservati alla Canzonetta/Gennarelli, Napoli. Copyright 1915 in the U.S. assigned to Italian Book Co. New York. This copy cannot be sold in the U.S., of America and Canada’ under the penality of infrangment of the copyright. Sole Agent for: Societa’ Libraria Italiana -145-147 Mulberry St. New York.
Con questa dicitura, De Martino deposita il copyright delle canzoni napoletane a Whashington e si mette ai ripari da editori improvvisati e soprattutto truffaldini che a New York vendono senza autorizzazioni il copyright delle canzoni napoletane, rivendicandone la proprietà. Inoltre, grazie a questo accordo, Antonio De Martino si mette ai ripari anche dalla concorrenza interna proveniente dall’intensa attività dell’autore Francesco Pennino (nonno del popolare regista americano Francis Ford Coppola) che, proprio nel 1915, inaugura a New York una propria casa editrice: F. Pennino Music Roll. In definitiva, partendo da questo periodo, in America arrivano canzoni napoletane nuove, appena presentate in Italia alle audizioni di Piedigrotta, e l’Italian Book Company offre nuovi prodotti di alta qualità a un mercato che è in continua crescita.
La concorrenza, però, si fa sentire perché nasce in America la pressione degli autori e degli artisti trasferiti oltre oceano, rimasti esclusi dalla produzione canora partenopea che invade i piccoli teatrini di New York. Senza alcuna possibilità di lavorare per l’Italian Book Company, decidono di accordarsi e, nella primavera del 1919, inaugurano la Lega Italiana Musicale diretta da Eduardo Ferrari-Fontana con il cantante lirico Enrico Caruso presidente onorario. Lo scopo della lega è quello di difendere i diritti dei musicisti italiani che lavorano e si esibiscono in America, nonché quello di avere l’appoggio delle istituzioni italiane nei loro diritti di lavoratori. L’inaugurazione avviene con la pubblicazione del primo Bollettino che riassume l’attività prefissata. L’eco della Lega arriva anche in Italia, mettendo in pericolo l’intensa attività di De Martino con gli editori napoletani.
Infatti, sul periodico La Canzonetta di mercoledì 30 aprile 1919 viene annunciata la nascita del nuovo ente:
— Il primo numero del “Bollettino Ufficiale” della Lega Musicale Italiana fondata a New York così riassume gli scopi di quella nuova istituzione: «Affratellare tutti i musicisti italiani (compositori, maestri di canto, professionisti del teatro Lirico ed affini) residenti negli Stati Uniti; difendere e sviluppare quanto più possibile l’arte musicale italiana in America, con pubblici concerti sinfonici che periodicamente vengono dati in America e siano comprese composizioni di maestri italiani; dare all’elemento intellettuale musicale della Colonia il modo ed i mezzi di mettere in evidenza le sue facoltà creative ed esecutive, stimolando alla penetrazione in campo straniero, con la affermazione costante delle nostre idealità musicali; dimostrare alle classi dirigenti in Italia come esista in America una classe di musicisti la quale ha diritto al loro appoggio ed alla loro considerazione, ed infine giovare alla educazione politica ed intellettuale della classe, in modo che essa possa e debba divenire una vera e propria propaggine di attività nazionale».
Ne è presidente Edoardo Ferrari-Fontana, vice-presidente Fernando Tanara, direttore di assemblea Ferruccio Corradetti, vice-direttore di assemblea Alberto Bimboni, segretario di Finanza Agide Jacchia, tesoriere Eduardo Trucco, ecc. A presidente onorario fu nominato il comm. Enrico Caruso.
La Lega Italiana Musicale, sempre nel 1919, inaugura la primissima produzione piedigrottesca con la pubblicazione dell’album di Piedigrotta E. Rossi, contenente ben 24 canzoni, di cui 22 in dialetto napoletano. L’album viene venduto nella libreria italiana di E. Rossi in Grand Street 187 a New York e tutte le canzoni sono firmate da Gaetano Esposito (Pasqualotto) e Gennaro Quaranta, due autori che da tempo vivono oltre oceano. Molte di queste canzoni sono incise da cantanti che vivono a New York: Nina De Charny, Vittorio Somma, Vincenzo Di Maio, Giuseppe Milano, Teresa De Matienzo, Pasquale Tammaro.
Per la difesa del copyright, sono pure inaugurate la casa editrice C.E.R.I.A. (Case Editrici Riunite Italia America), l’edizione musicale M.I.A. (Musicale Italo Americana) e, in particolare, l’Italian Song Company che dall’inizio degli anni ’20, inizia a tenere i copyright delle canzoni di E. A. Mario. Quest’ultimo, nel 1923, in occasione della pubblicazione della canzone Core furastiero di Alfredo Melina, da lui musicata, scrive una lettera di delucidazione sui copyright americani.
Il «Roma» di domenica 9 settembre 1923, nell’articolo intitolato Una lettera di E. A. Mario – Italian Song, non Italian Book, scrive:
—Spett. Direzione, trovo una inesattezza nel “Roma della Domenica” del 2 corrente, e prego questa on. Direzione di rettificarla, perché essa coinvolge una grave questione: si tratta della dicitura del Copyright, pubblicata in calce alla musica di “Core furastiero”. Questa canzone fu concessa ai lettori del “Roma delle Domenica” da E. A. Mario, non dalla Casa Editrice Mario ed il Copyright appartiene alla “Italian Song Company”. Le due Case sono di New York, ma tra “Song” e “Book” non ci è nulla di comune. Questa diffida è necessaria pel complicato congegno della legge del Copyright e pei malevoli che potrebbero approfittare di questo errore, all’apparenza innocente. Grazie dell’ospitalità e cordiali saluti. Da questo momento, Antonio De Martino, per fortificare la produzione canora napoletana esportabile, decide di realizzare, su imitazione del modello tedesco della Polyphon degli anni 1911-1914, una sede a Napoli, inaugurando la casa editrice Santa Lucia che, dal 1923 al 1934, presenterà canzoni piedigrottesche di grande successo (‘E figlie, ‘O paese d’’o sole, Zappatore, ‘E ppentite, Lacreme napulitane, Maria ‘a rigina ‘e Napule e altre).

L’Autore

LA CANZONI NAPOLETANA D’AMERICA
(1923-1934)
Introduzione
capitolo I
Santa Lucia 1923
Dall’America Antonio De Martino dà origine
alla casa editrice Santa Lucia

CAPITOLO II
Santa Lucia 1924
Il ritorno di Salvatore Di Giacomo
e di Ferdinando Russo in Piedigrotta

CAPITOLO III
Santa Lucia 1925
Il trionfo di Lacreme napulitane,
‘E ppentite, ‘O paese d’’o sole

CAPITOLO IV
Santa Lucia 1926
Dalle stelle alle stalle

CAPITOLO V
Santa Lucia 1927
La Piedigrotta nel ricordo
di Ferdinando Russo

CAPITOLO VI
Santa Lucia 1928
Il successo di Tarantella scugnizza
e di L’americana ‘e Napule

CAPITOLO VII
Santa Lucia 1929
Il clamoroso successo di Zappatore
Il debutto dell’inglesina Evelyn Dove

CAPITOLO VIII
Santa Lucia 1930
Lo sciopero di Libero Bovio
Il trionfo di ‘E figlie
CAPITOLO IX
Santa Lucia 1931
Eduardo Fe Filippo debutta come cantante – L’insolito caso di Signorinella

CAPITOLO X
Santa Lucia 1932
Due star internazionali in Piedigrotta: Jose’ Padilla e Lidya Ferreira

CAPITOLO XI
Santa Lucia 1933
L’audizione nel ricordo
di Elvira Donnarumma

CAPITOLO XII
Santa Lucia 1934
La fuga di Libero Bovio
e la fine della casa editrice Santa Lucia

appendice biografica
ISTANTANEE: CAST PIEDIGROTTESCO

Ada Algisi
Annamaria
Leo Brandi
Ada Bruges
Elena Bruno
Carlo Buti
Tina Castigliana
Nice Cleo
Laura Colombo

Carmen De Angelis
Raimondo De Angelis
Eduardo De Filippo
Umberto Della Monica
Raffaele Di Napoli
Elvira Donnarumma
Farfui Prima
Ettore Fiorgenti
Lia Flirt
Lea Floramy
Ciro Formisano
Anna Fougez
Gabrè

Diego Giannini
Girasoli
Nina Guerrito
Gina Juanita
Lida Leda
Clara Loredano
Mara Luce
Mario Mari

Maria Montebruno
Elsa Moreno
Salvatore Papaccio
Vittorio Parisi
Mario Pasqualillo
Gennaro Pasquariello
Ferdinando Rubino

Tombolo
Tsune-Ko
Peppino Villani
Luisella Viviani
Ernesta Vollaro
Maria Wilson

Ringraziamenti
Note sull’autore
Bibliografia

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