06. Prata Sannita nel 1754

30,00


L’Università comune di Pratella

Le abbazie di Santa Maria di Ferraria in Vairano, Santo Stefano in Bosco, Santo Stefano in Coro e Santo Stefano di Varvicciano in Carpineto sono comunque appartenute a Fossa Nova della Diocesi Tarracinense. Quella in Ferraria, con le mura fra Pastoreccia, Rio Petruso, Volturno e Monte Colle Santa Lucia, verrà fondata solo nel 1171 su un terreno del Comite Riccardo de Sangro che vide il primo abate, Guglielmo, nel 1184 in quel di Fossanova in Ferrariam terre Laboris. Si sa poco dell’architettura romanica con le vele complesse di Santa Maria della Ferraria e del suo eremo di S.Maria de Intus da dove veniva incanalata l’acqua. L’acqua raccolta a Ferraria nella cisterna dell’abbazia elevata a tale rango il 21.11.1184, due giorni dopo l’ esenzione cistercense emanata, il 21 Novembre 1184, da papa Lucio III. L’abbazia di Ferraria fu quindi esclusa dall’ingerenza del vescovo, dipendendo solo dall’abbazia madre e dal pontefice.
Per permuta fatta con l’arcivescovo capuano Matteo presero le chiese confinanti di San Martino e Santa Lucia e la chiesa di S.Angelo.
Guglielmo II d’Altavilla che, nell’Ottobre del 1189, prendeva sotto la protezione regale la badìa, confermandola nel possesso di tutti i beni già da essa posseduti grazie alle oblazioni dei locali feudatari e aggiungendo Egli stesso altre terre in donazione, sia nei dintorni che altrove.64
Hugo Falcando, come afferma Riccardo notaio di S.Germano, cronista del periodo svevo, è attento osservatore della Civitatem Aliphie quando scrive che post hec venit Alifam, ut videret eam; qua visa, de ipsius amenitate loci, lympharumque circumcurrentium magna abuntantia fertur valde sibi complacuisse. Quarum videlicet limpharum tanta erat obsecundationis facilitas, ut quandocumque prius vellet, rivum ex eis productum in hortum suum, ubicumque esset, posset transducere, eiusque ad irrigandum olera pro velle suo famularetur. Si citano la cappella della Curtis alifani Castelli e, nel 1241-46, l’imperatore che dispone la manutenzione dei castelli: Castrum Alifie reparari potest per homines ipsius terre, Pedemontis et Baye. Nel 1197 Giovanni di Ravecanina è detto Iohannes comes Alifie.65
La verità resta nei registri angioini,66 e in quel documento che afferma Alifia usque Beneventum.67

Anche Pratelle cresce. E’ diventata Universitas hominum Pratelle, vassallum Roberti de Fossaceca. Quindi Pratella è stata abitata da uomini che erano vassalli di Roberto di Fossaceca ha degli uomini, mentre Radulfo detto Normanno, che ha consegnato nelle mani della Curie regia il Castrum Castanu, riceve in concessione la Terra di Rocce de Pratella de Comitato Molisii. E’ ancora più evidente, da questa ultima annotazione, che la terra conquistata in Molise da Radulfo Normanno, vassallo di Roberto di Fossaceca, prende nome dal luogo di origine di Radulfo che, stando così le cose, appare essere Pratella. Ecco perchè, conquistata la nuova terra, innalza una torre che chiama Torre di Petrella.68

ECCO QUALCHE COGNOME ORIGINARIO ESTRATTO DAL LIBRO

Lo Codacchio
1. Il bracciale Agostino Cardillo di anni 58 possiede una casa dove abita con la moglie Maria de Muccio di anni 50 e i figli: Giovanni, bracciale di anni 20 e Caterina, figlia in capillis di anni 25. Il capofamiglia possiede una terra in S.Maria della Misericordia.
2. Il bracciale Antonio Scuncio di anni 31 possiede la casa dove abita con la moglie Angela Petraccaro, di anni 33 e il figlio Marco di anni 2.
3. Il bracciale Filippo Simeone [sebbene la lettura porti a Fimeone] di anni 53 possiede una casa allo Codacchio vicino al Palazzotto detto delli Viti. Qui abita con la moglie Faustina de Ruccio e i figli: Ottavia, figlia in capillis di anni 25, Giuseppe, pastore di anni 17, Giovanni di anni 11, Domenico di anni 7, Michelangelo di anni 3, Apollonia, figlia in capillis di anni 14 e Grazia Maria di anni 2. Con loro abita anche la sora in capillis Anna di anni 60. Il capofamiglia possiede terre a Le Fosse, Cimogna, Le case di San Barbato, una vigna a Lo Fargnito, un orticello e un casaleno vicino casa sua.
4. Il pastore Giacomo Izzo di anni 34 possiede la casa dove abita con la moglie Giulia Lincio di anni 28. Il capofamiglia possiede un terreno a Lo Fargnito. Ha un reddito imponibile pari a once 1.
5. Il pastore Giacomo Gogliormella di anni 21 possiede in comune con altri la casa dove abita col fratello Filippo di anni 12, il cognato bracciale Domenico Riccio di anni 37, la moglie di lui, Lucrezia Gogliormella di anni 27 e le loro figlie Dorodea di anni 11 e Maria di anni 13. Il capofamiglia possiede anche un orticello fuori casa e una terra a Pasaniello.
6. Maria Rosso in capillis di anni 20 possiede la casa dove abita sola. Suoi sono inoltre un terreno incolto a L’Acquara, una vigna a Lo Fargnito e una terra a Cimogna.
7. Il bracciale Pietro Madalena di anni 30 possiede la casa dove abita con la moglie Rosa Scuncio di anni 29. Il capofamiglia possiede due terre a La Piana e a Le Piane della Causa.
8. Il bracciale Sisto Girardi di anni 37 possiede la casa dove abita con la moglie Agnesa Russo di anni 24 e i figli: Giuseppe di anni 4 e Antonio di anni 1. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Fargnito.
9. La vedova Vittoria Petraccaro di anni 50 possiede la casa dove abita con le figlie in capillis: Casandra di anni 20 e Anna Mari di anni 17.

Capo La Pagliara
1. Il bracciale Antonio Massaro di anni 50 possiede la casa dove abita con la moglie Vittoria Riccio, di anni 54 e e le figlie in capillis: Diadora, di anni 18 e Maria, di anni 15.
2. Il bracciale Antonio Imundi di anni 57 possiede la casa dove abita con la moglie Nunzia Valentino di anni 46 e i figli: Domenico, di anni 20, Maria, di anni 13 e Teresa, di anni 10. Il capofamiglia possiede una terra a Fontana, un’altra terra alle Piane della Causa e una vigna a Li Tartari.
3. Il bracciale Antonio Lombardo di anni 60 possiede la casa dove abita con i figli: Nicola, bracciale di anni 21, Angela, figlia in capillis di anni 27, Maria, figlia in capillis di anni 23 e Silvestro di anni 8. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Pivo del Rosario e una a Raiasi, una terra a Lasaudelle, un terreno a La Pescheta e un orticello a Capo Le Pagliara. Dichiara un reddito di 4/15 once.
4. Il bracciale Andrea Riccio di anni 53 possiede la casa dove abita con la nipote in capillis Margarita di anni 34.
5. Il bracciale Biagio Restaino di anni 70 possiede la casa dove abita con la moglie Maria Pistocco di anni 71, la figlia vedova Angela di anni 34 e i nipoti Giuseppe di anni 6, Domenico di anni 3 e Antonia di anni 8. Il capofamiglia possiede un’altra casa e un orticello a Capo Le Pagliara e anche un terreno a S.Andrea. La figlia vedova Angela possiede una vigna a S.Andrea mentre il marito Filippo Ianuccilli le ha lasciato in eredità una casa affittata, un terreno e un orticello.
6. Il bracciale Gregorio Pistocco di anni 45 possiede la casa dove abita con la moglie Lucia Lombaro di anni 45 e i figli: Felice di anni 5, Giuseppina, figlia in capillis di anni 17, Colomba, figlia in capillis di anni 16, Regina di anni 8, Giuliana di anni 6, Chiara di anni 2. Il capofamiglia possiede una vigna a S.Andrea. Dichiara 2 once.
7. Il pastore Carlo Russo di anni 16 abita in casa in affitto con le sore in capillis: Rosetta di anni 21 e Maria di anni 13, la sora Gertruda di anni 8 e la madre Cecilia Pantone di anni 46.Non possiede altri beni.
8. Il signor Domenico Barbaro di anni 38 vive civilmente possiede la casa dove abita con le sore in capillis: Giuseppina di anni 47 e Marinella di anni 44. Il capofamiglia possiede terre a La Fontana della Tina, Capo e Pagliara, Raiasi, S.Marco e una vigna a S.Andrea. Dichiara 43.5 once.
9. Il bracciale Dario Parisi di anni 55 possiede la casa dove abita con la moglie Francesca Martinello di anni 49, il figlio Giuseppe di anni 6 e le figlie in capillis: Anna di anni 27, Caterina di anni 24 e Isabella di anni 16. Non possiede altri beni.
10. Il campiere Donato Madalena di anni 63 possiede la casa dove abita con la moglie Giovanna Riccio di anni 57. Il capofamiglia possiede un’altra casa nello stesso luogo e terre a La Pescheta e a Valle. Ha un reddito imponibile pari a once 4.20.
11. Il bracciale Filippo Parisi di anni 58 possiede la casa dove abita con la moglie Pasqua Martinelli di anni 56 e i figli: Domenico, bracciale di anni 22, Nicola di anni 13, Agnese, figlia in capillis di anni 26 e Maria, figlia in capillis di anni 24. Non posseggono altri beni.
12. Il campiere Francesco Riccio di anni 64 possiede la casa dove abita con la moglie Lucia Sancia (?) di anni 55 e i figli: Nicola, bracciale di anni 30, Angelo, pastore di anni 20, Apollonia, figlia in capillis di anni 13. Abitano con loro anche la moglie del figlio Nicola, Rosa Riccio di anni 25 e il nipote Fabio, pastore di anni 24. Il capofamiglia possiede un terreno a Lo Ponte e una vigna a S.Andrea.
13. Il bracciale Giacomo Madalena di anni 41 possiede la casa dove abita con la moglie Dorodea Girardi di anni 33 e i figli: Angelo di anni 8, Madalena di anni 10, Scolastica di anni 5, Marianna di anni 2. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Perrone. Ha un reddito imponibile pari a once 5.25.
14. Il sartore Giuseppe Vitiolo di anni 17 possiede la casa dove abita con la madre Madalena Gogliarmella di anni 43. Possiede un orticello vicino casa.
15. Il bracciale Innocenzo Riccio di anni 28 possiede la casa dove abita con il fratello Pascale, bracciale di anni 24, il fratello Angelo, bracciale di anni 21, il fratello Giovanni di anni 11 e le sorelle in capillis: Violante di anni 29, Maria di anni 18 e Vittoria di anni 15. Il capofamiglia possiede spazio per edificare una casa accanto alla sua.
16. Il bracciale Isidoro Riccio di anni 26 possiede la casa dove abita con il fratello Ventura, pastore di anni 20 e la sorella in capillis Maria di anni 22. Il capofamiglia possiede un terreno incolto a lo Ponte. Ha un reddito imponibile pari a once 0.15.
17. Il bovaro Michele Madalena di anni 33 possiede la casa dove abita con il fratello pastore Giovanni di anni 31 e le sorelle in capillis Geronima di anni 36 e Madalena di anni 27. Abita con loro anche la madre Angela Lombardo di anni 55. Il capofamiglia possiede una vigna a S.Andrea.
18. La vedova Maria Madalena di anni 34 possiede la casa dove abita con i figli Sisto di anni 4 e Giovanna di anni 10. Il capofamiglia possiede due terre a La Pescheta e una vigna a La Selicata.
19. Il bracciale Nicola Russo di anni 44 possiede la casa dove abita con la moglie di Angela Testa di anni 41 e i figli: Domenico, pastore di anni 16, Michele, pastore di anni 14, Giovanni di anni 4, Nicadoro di anni 2, Giovanna, figlia in capillis di anni 17, Anna di anni 12, Rosa di anni 9, Teresa di anni 5. Abita con loro anche la madre Prudenza Generoso di anni 75. Il capofamiglia possiede una vigna a La Fontana della Tina.
20. Il campiere Nicola Madalena di anni 62 possiede la casa dove abita con la moglie Angela Martinello di anni 47 e i figli: Giovanni, bracciale di anni 37, Ferdinando, vaccaro di anni 32, Giuseppe, capraro di anni 25, Michele, pastore di anni 22. Il capofamiglia possiede un orticello a Capo Le Pagliara.
21. Il pastore Nicola Imundi di anni 50 possiede la casa dove abita con la moglie Solimena Scuncio di anni 47 e i figli: Gaetano di anni 4, Germana di anni 9, Madalena di anni 6. Il capofamiglia possiede un orticello in comune col fratello Antonio accanto casa, due terreni a Lo Vade della Calcara e a Lo Cargnalito, una vigna a Li Tartari e un’altra casa a la Mantra delli Ricci.
22. Pascale Iannuccilli di anni 18 possiede la casa dove abita con il fratello studente Michele di anni 14, le sorelle in capillis Elisabetta di anni 22, Margarita di anni 20, Nicolina di anni 12, le sorelle Teresa di anni 9 e Benedetta di anni 7. Abitano con loro anche la madre Antonia de Filippo di anni 55 e le zie in capillis Marta di anni 53 e Teodora di anni 43. Il capofamiglia possiede altre quattro case e un orto accanto la sua, una vigna a Lo Canale e a Capo Le Pagliara e terre a La via delle vigne, Lo Vallone, La Pescheta, La Casa di Lete, La Fontana di Melone, L’Acquara, Lo Bracciale di Lete. Ha un reddito imponibile pari a once 155.0.
23. Il bracciale Silvestro Lombardo di anni 59 possiede la casa dove abita con la moglie Antonia Sotterra di anni 34 e la figlia stroppia Lucia di anni 29. Il capofamiglia possiede una vigna a S.Andrea. Ha un reddito imponibile pari a once 0.15.
24. Il bracciale Stefano Cardillo di anni 53 possiede la casa dove abita con la moglie Ippolita Riccio di anni 43 e i figli Domenico di anni 4 e Maria di anni 13. Il capofamiglia possiede un orticello a casa sua, una terra a La Fontana nuvolata e una vigna a Lo Fargnito.

In Piedi a Prata
1. Il bracciale Andrea Cardillo di anni 38 possiede la casa dove abita con la moglie Giovanna Riccio, di anni 39 e i figli: Domenico, bracciale di anni 21 e Dorodea, di anni 8. Il capofamiglia possiede una terra a Piegroancelsone. Ha un reddito imponibile pari a once 12.
2. Il pastore Pietro Girardi di anni 15 possiede la casa dove abita con la sorella Anna in capillis di anni 27 e la madre Caterina Riccio di anni 52. Il capofamiglia possiede un orticello a Lo Ponte di Prata, una vigna a Lo Fargnito e un’altra casa con altri membri a Lo Fosso. Ha un reddito imponibile pari a once 2.15.
3. Il campiere Pietro Cardillo di anni 34 possiede la casa dove abita con la moglie Angela Imundi di anni 26, il fratello pastore Giovanni di anni 29 e l’altro fratello pastore Nicola di anni 21. Il capofamiglia possiede altre due case in piedi a Prata, una terra con casa per uso stalla a Lo Pozzo e una terra a S.Barbato.

In Piedi la Terra
1. Il bracciale Antonio Imundi di anni 57 possiede la casa dove abita con la moglie Samania Riccio di anni 51 e i figli: Nunzio, di anni 22 e Francesco, di anni 20. Il capofamiglia possiede una terra a Lo Colle delli Dieci e una vigna a La Selicata. Ha un reddito imponibile pari a once 38.20.
2. Il campiere Giovanni Imundi di anni 31 possiede la casa dove abita con la moglie Elisabetta Cardillo di anni 31 e i frati: Michele, bracciale di anni 29 e Andrea, bracciale di anni 22. Vive con loro la madre Soprana Ferruccio di anni 56. Il capofamiglia possiede un orticello in piedi La Terra, una vigna a Selicata, una casa a Li Graduni e terre a Cimogna e S.Barbato.
3. Il bracciale Michele Rosso di anni 29 possiede la casa dove abita con la moglie Rosa Girardi di anni 30 e i figli: Grazia di anni 2 e Maria di anni 1. Il capofamiglia possiede una terra a Cimogna e la moglie ne possiede un’altra sempre a Cimogna.

[In Piedi Prata] alla Nunziatella [in Capo la Pagliara]
1. Il barbiere Innocenzo Russo di anni 35 possiede la casa a La Nunziatella in Capo la Pagliara dove abita con la moglie Maria Imondi di anni 43 e la figlia del primo matrimonio di lei, Anna Friello di anni 14. Il capofamiglia possiede terre a lo Fargnito, Lo Perrone, Le Fermentine, la Starza del Capo e S.Barbato; una vigna a Lo Fargnito e un orticello presso la casa sua. Ha un reddito imponibile pari a once 3.
2. Il bracciale Antonio Pisaturo di anni 51 possiede la casa dove abita con la moglie Domenica Testa di anni 46 e i figli: Berardino, bracciale di anni 25, Giuseppe, pastore di anni 22, Gennaro di anni 14, Nunzia, figlia in capillis di anni 18. Il capofamiglia possiede un orticello presso il fiume Lete e un terreno a Lo Drigo.
3. Il bracciale Antonio Imundi di anni 34 possiede la casa dove abita con la moglie Maddalena Riccio di anni 34 e i figli: Francesco di anni 11, Gennaro (morto), di anni 5 e la sora in capillis Angela di anni 36. Il capofamiglia possiede una vigna e un terreno a Lo Fargnito e un’altra terra a Lo Perrone. Ha un reddito imponibile pari a once 16.10.
4. Il sartore Carlo Viziola di anni 61 possiede la casa dove abita con la moglie Genoveffa Pecoraro di anni 50, i figli: Giosualdo, sacerdote di anni 26, Paolo, speziale di anni 24, Nicola di anni 19, Maria, figlia in capillis di anni 16, Teresa di anni 13, Carmina di anni 10 e il fratello sacerdote Giacomo di anni 66. Il capofamiglia possiede terre a Le Saudelle, a la Pescheta e alla Valle dello Principe, un orticello accanto alla casa e un’altra casa Sotto la chiesa di Prata.
5. Il barbiere Domenico Pezzullo di anni 54 possiede la casa a La Nunziatella, in Piedi Prata dove abita con la moglie Tomasina Marsico di anni 39 e i figli: Michelangelo, bracciale di anni 15, Rosa, figlia in capillis di anni 20, Mariangela, figlia in capillis di anni 14, Caterina di anni 9, Albinia di anni 6 e Nicolina di anni 3. Il capofamiglia possiede un orticello accanto alla casa a La Nunziatella in piedi a Prata, una vigna a Lo Perrone e una terra a Cimogna. Ha un reddito imponibile pari a once 2.15.
6. La vedova Elisabetta Cardillo possiede la casa dove abita sola. La donna possiede inoltre un orticello accanto la casa, un terreno a Lo Perrone e una vigna a Lo Fargnito.
7. Il bracciale Ferdinando Martinelli di anni 38 possiede la casa dove abita con la moglie Camilla Castallo di anni 35 e i figli: Domenico di anni 13, Nicolina di anni 7, Anna di anni 4, Deodora di anni 1. Vivono con loro anche la madre Daria Gonelli di anni 67 e il frate sacerdote Serafino di anni 36. Il capofamiglia possiede terre a Lo Fargnito, L’Acquara, Lo Capo delli Preti, Cimogna, La Pescheta, La Piana, Le Petraruole, S.Barbato, Lo Sancito. Possiede inoltre un orto a La Nunziatella, un comprensorio di case in comune con Cardillo di membri 18 a Lo Piro e, in comune con altro membro di famiglia, una casa affittata nello stesso luogo. Ha un reddito imponibile pari a once 277.02.
8. Il bracciale Gennaro Riccio di anni 37 possiede la casa dove abita con la moglie Grazia Mancino di anni 26 e le figlie: Olimpia di anni 5 e Vittoria di anni 1. Il capofamiglia possiede un comprensorio di case di membri 7 a La Masseria delle Pergole al Cantone, una casa per uso di stalla al Chiuggito e terre a Lo Fornillo, Cargnabito (?), S.Andrea, La Piana, Raiasi. Possiede inoltre due vigne a S.Andrea e un padulo a La Piana. Ha un reddito imponibile pari a once 87.1.
9. Il campiere Giovanni Scuncio di anni 51 possiede la casa dove abita a La Nunziatella in piedi a Prata con la moglie Isabella Testa di anni 43 e i figli: Fabio, pastore di anni 17, Maria di anni 13, Carmina di anni 8. Il capofamiglia possiede un orticello al recinto di Prata e delle terre a Li Colli sopra Prata, Lo Colle dello Principe e Lo Colle dello Maio. Ha un reddito imponibile pari a once 32.15.
10. Il bracciale Giuseppe Russo di anni 39 possiede la casa dove abita con la moglie Maria Palermo di anni 30 e i figli: Francesco di anni 4, Carmina di anni 6, Camilla di anni 2. Abita con loro anche la sora in capillis Aloisia di anni 45. Il capofamiglia possiede una terra a Lo Perrone. Ha un reddito imponibile pari a once 1.
11. Il campiere Giuseppe Riccio di anni 56 possiede la casa dove abita con la moglie Atonia Savoia di anni 50 e i figli: Pietro, pastore di anni 27, Giacomo, pastore di anni 35. Abitano con loro anche la moglie di Giacomo, Cecilia Miniella di anni 30 e il loro figlio Sisto di anni 8. Il capofamiglia possiede un’altra casa nello stesso luogo, terre a La Fara, Lo Colle dello Principe, Lo Colle dello Mulino, La Pescheta, Li Tartari e una vigna a La Nunziatella. Ha un reddito imponibile pari a once 29.10.
12. Il sartore Gio Riccio di anni 31 abita in caso in affitto con la moglie Nicolina Restaino di anni 31 e i figli: Romualdo, di anni 7, Giosualda, di anni 9, Anna di anni 4, Giacinta di anni 2. Il capofamiglia possiede una vigna a S.Andrea.
13. Il bracciale Gregorio Pistocco di anni 49 abita in casa in affitto dove vive con la moglie Ventura Rosso di anni 38 e i figli: Francesco di anni 11, Angela di anni 14 e Anna di anni 4. Non posseggono bene alcuno.
14. La vedova Ippolita Simeone di anni 62 possiede la casa dove abita sola. Possiede un orticello a Le Porte di Prata e una terra a Cimogna. Ha un reddito imponibile pari a once 2.20.
15. Il bracciale Ignazio Imondi di anni 24 possiede la casa dove abita con la sorella in capillis Geronima di anni 27 e la madre Marta Nardolillo di anni 58. Il capofamiglia possiede un orticello vicino casa, una vigna a Lo Fargnito e due terre a Lo Perrone e a Mazzabucco.
16. Il bracciale Luca Scuncio di anni 60 possiede la casa dove abita con i figli: Giuseppe, pastore di anni 27, Pietro, bracciale di anni 24 (morto) e Giovanni, bracciale di anni 22. Il capofamiglia possiede un’altra casa a La Nunziatella e una terza con orticello accanto la sua.
17. Il bracciale Nicola Scuncio di anni 25 possiede la casa dove abita con la moglie Margarita Nardolillo di anni 25, la sorella in capillis di anni 18 e la madre Margarita Rosso di anni 56. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Fargnito e due terre a La Fara.
18. Il campiere Pietro de Muccio di anni 59 possiede la casa dove abita con la moglie Daria Consiglio di anni 59, il genero Filippo Pisaturo di anni 35, la figlia Angela de Muccio di anni 25 e i nipoti Benedetto di anni 4 e Angela di anni 2. Il capofamiglia possiede un terreno incolto a Lo Pozzo e una terra a Le Lotelle dello Pozzo. La figlia e il genero possiedono una casa vicino e terre a Le Lotelle dello Pozzo, Lo Pozzo e Le Saudelle.
19. Il pastore Stefano Testa di anni 49 possiede la casa dove abita con la figlia in capillis Madalena di anni 20 e la figlia in capillis Anna di anni 15. Il capofamiglia possiede una terra a La Starza della mela e una vigna a Lo Fargnito.
20. Il campiere Sebastiano Riccio di anni 32 possiede la casa dove abita con la moglie Isabella Traferro di anni 20, il fratello bracciale Nicola di anni 27, il fratello pastore Biagio di anni 21, la sorella in capillis Rosa di anni 18 e la madre Antonia Martinelli di anni 59. Il capofamiglia possiede un orticello accanto casa, una vigna a Lo Fargnito e terre a La Pigna di Cavaruotto, Le Spinara e Li Scarpati. Ha un reddito imponibile pari a once 2.

Sotto la Chiesa di Prata
1. Il bracciale Andrea de Ruccio di anni 37 possiede la casa dove abita con la moglie Lucrezia Ferruccio di anni 37, i figli: Isidoro di anni 11, Nicola di anni 3, Anna di anni 6 e la madre Grazia Diccia di anni 64. Il capofamiglia possiede una terra a Cimogna, un orticello alle Grotte di Lete e un casalino a Li Graduni.
2. Il bracciale Filippo Scuncio di anni 16 possiede la casa dove abita con la sora in capillis Angela di anni 18. Il capofamiglia possiede due terre a Lo Colle dello Principe e a Cimogna.
3. Il bracciale Giuseppe Cardillo di anni 39 possiede la casa dove abita con la moglie Candida Nardolillo di anni 40. Il capofamiglia possiede un orticello a Le Porte di Prata, delle terre e una vigna a Lo Fargnito. Ha un reddito imponibile pari a once 3.22.
4. Giuseppe Massaro di anni 13 possiede la casa dove abita con il fratello Giovanni di anni 11, la sorella Rosa di anni 7 e la madre Caterina Russo di anni 39. Il capofamiglia possiede un orticello al Lete.
5. Il campiere Innocenzo Varatta di anni 35 possiede la casa dove abita con la moglie Angela Nardolillo di anni 30 e i figli: Nicola di anni 12 e Raimondo di anni 9. Con loro abita il fratello Sebastiano, bracciale di anni 30. Il capofamiglia possiede terre a lo Colle dello Principe e a Lo Ponte e una vigna a Lo Fargnito.
6. Il bracciale Michele Petruccio di anni 42 vive in casa in affitto dove abita con la moglie Angela Mancino di anni 34 e i figli: Nicola di anni 10, Vincenzo di anni 4 e Domitilla di anni 12. Il capofamiglia possiede una casa affittata nello stesso luogo.
7. Il bracciale Paolo Cardillo di anni 31 possiede la casa dove abita con la moglie Angela Russo di anni 29 ed è proprietario inoltre di una terra a Le Pantane delle Spinara e a S.Barbato e una vigna a Lo Fargnito.
8. Il bracciale Pietro Girardi di anni 57 abita in casa in fitto con la moglie Caterina Ciocco di anni 55, il figlio bracciale Giuseppe di anni 25, la nuora Francesca di Cesare di anni 18 e il figlio scroppio Marcellino di anni 21. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Fargnito e una terra a S.Pancrazio vecchio.

In Piedi la Pagliara
1. Il bracciale Antonio Riccio del fu Francesco di anni 37 possiede la casa dove abita con la moglie Maria di anni 40 e i figli: Benedetto di anni 12 e Francesco di anni 10. Il capofamiglia possiede un orticello vicino alla casa e una vigna a La Selicata.
2. Il campiere Bartolomeo Storto di anni 34 possiede la casa dove abita con la moglie Margarita Madalena di anni 28 e il figlio Pietro di anni 5. Il capofamiglia possiede una terra e una casa di fabbrica annessa per uso stalla a S.Agostino, una terra a La Fornacola e una vigna a Lo Perrone. Ha un reddito imponibile pari a once 6.
3. La vedova Caterina Scuncio possiede la casa dove abita, due terre e una vigna a Lo Fargnito. Ha un reddito imponibile pari a once 5.
4. Il bracciale Domenico Scuncio di anni 46 possiede la casa dove abita con la moglie Anna Pisaturo di anni 47 e i figli: Francesco di anni 17, Vncenzo di anni 8, Madalena, figlia in capillis di anni 20 e Angela, figlia in capillis di anni 14. Con loro abita anche il frate bracciale Giuseppe di anni 43. Il capofamiglia possiede un’altra casa a Lo Cantone per uso proprio, un orticello a La Viavecchia, vigne a Lo Piro dello Rosario e a S.Andrea e una terra a La Pescheta.
5. Il medico Federico Cardillo di anni 42 possiede la casa dove abita con la moglie Ippolita Potenza di anni 40 e i figli: Giuseppe Pascale di anni 4, Nicolò di anni 2. Abitano con loro anche i frati: Domenico, sacerdote di anni 46, Cesare, sacerdote di anni 38, Gio Antonio di anni 41 e le sore in capillis: Rosa di anni 50, Antonia di anni 48 e Scolastica di anni 36. Il capofamiglia possiede un orticello presso la casa sua, terre ad Olivella, La Pescheta, La Piana, Raiasi, una vigna a S.Andrea. Possiede inoltre una masseria e una casa per uso di rimessa di animali a La Valle dell’Api, metà comprensorio di case di membri 18 a Lo Piro, un’altra casa in comune nello stesso luogo e una casa affittata sul terreno di sua proprietà a Raiasi. Ha un reddito imponibile pari a once 184.
6. Il bracciale Giuseppe Martinelli del fu Francesco di anni 27 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Nardolillo di anni 32 e i figli: Francesco di anni 3 e Dorodea di anni 7. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Fargnito e delle terre a Li Pugliari delli Quartaroni e alle Pentome dello Fargnito (?).
7. Il Nobil vivente Signor dottore di legge Gaetano Vendettuoli di anni 27 possiede la casa dove abita con i frati: Carlo, scolaro di anni 17, Alfonso, scolaro di anni 15, Pascale, scolaro di anni 15 ed Elisabetta, sora in capillis di anni 22. Abitano con loro anche: Berardino, zio sacerdote di anni 45, Rosalina, zia in capillis di anni 48, Lucrezia, zia in capillis di anni 41. Il capofamiglia possiede un giardino accanto la casa, una casa in piedi a Pagliara per uso proprio, un comprensorio di case di due membri in piedi a Pagliara, una vigna a Lo Fargnito e terre a S.Barbato, Lo Colle dello Principe, Valle piana, La Cerreta, San Pancrazio vecchio, Lo Ponte delli Canali. Ha un reddito imponibile pari a once 73.5.
8. Il bracciale Giacinto Marcaccio di anni 17 possiede la casa dove abita con la sorella in capillis Vittoria di anni 13. Non posseggono altri beni.
9. Il dottor notaro Giovanni Camaretta di anni 63 possiede la casa dove abita con il figlio Francesco, dottor notaro di anni 40, la moglie di lui Dorodea Russo di anni 42 e la loro figlia Anna Maria di anni 13. Abitano con loro anche il figlio sacerdote di Giovanni, Paolo di anni 35 e le figlie in capillis: Angela di anni 29 e Giuseppina di anni 23. Il capofamiglia possiede terre a Lo Canale, La Portella, Lo Colle di Sucillo, Cimogna, Le Saudelle, Le Saudelle al Rigo, La Castagna delli Scarpati, Li Scarpati. Il figlio Francesco possiede terre a Lo Vallone, S.Barbato, la Nonna, Capomasano e una vigna a Raiasi. Ha un reddito imponibile pari a once 107.4.
10. Il barbiere Michele Russo di anni 42 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Storto di anni 51 e i figli: Venazio, pastore di anni 13 e Rosa, figlia in capillis di anni 16. Il capofamiglia possiede una vigna a S.Andrea.
11. La donna in capillis Maria Gogliormella di anni 21 possiede la casa dove abita con lo zio sacerdote Clemente di anni 44 e una vigna a S.Andrea.
12. Il campiere Michele Storto di anni 33 possiede la casa dove abita con la moglie Rosa Pisaturo di anni 27 e i figli: Giovanni di anni 7 e Vittoria di anni 2, il fratello bracciale Andrea di anni 54, il fratello Cherubino, sacerdote di anni 46, la madre Maria Gogliormella di anni 58. Il capofamiglia possiede un’altra casa vicino lo Pavone di Pagliara, terre a Fargnito, Raiasi, in piedi Le Pagliara e Cagnola e delle vigne a Lo Fargnito.
13. La vedova Margarita Scuncio di anni 45 possiede la casa dove abita coi figli: Barbara, figlia in capillis di anni 15, Paola di anni 13, Teresa di anni 12. La donna possiede una terra e una casa di fabbrica per uso stalla a Li Vignati, due terre a Li Valluni e a Li Scarpati e una vigna a Lo Fargnito. Ha un reddito imponibile pari a once 25.12.
14. Il pastore Nicola Riccio di anni 14 possiede la casa dove abita con la sorella in capillis Anna Maria di anni 17, la sorella Giovanna di anni 11, la sorella Antonia di anni 8, la sorella Crestina di anni 6 e la madre Giulia di anni 40. Il capofamiglia possiede un orticello vicino casa.
15. Il bracciale Nicola Martinello di anni 43 possiede la casa dove abita con la moglie Gelsomina di anni 25 e la figlia Angela di anni 2. Non posseggono altri beni.
16. Il bracciale Nicola Saccataro di anni 39 possiede la casa dove abita con la moglie Benedetta Riccio di anni 26, il figlio Raffaele di anni 3 e la madre Porzia Storto di anni 68. Non posseggono altri beni.
17. Il bracciale Nicola Restaino di anni 35 abita in casa in affitto con la moglie Ippolita d’Angelo di anni 40 e i figli: Gaetano di anni 2, Caterina di anni 13 e Francesca di anni 5. Non posseggono altri beni.
18. Il campiere Nicola Riccio di anni 30 vive in casa in affitto con la moglie Faustina Riccio di anni 27 e il figlio Silvestro di anni 2. Non posseggono altri beni.
19. Lo speziale Pietro Riccio di anni 53 possiede la casa dove abita con la moglie Lucrezia Coluccio di anni 58 e il figlio Cesare di anni 10. Il capofamiglia possiede una vigna a Li Tartari e tre terre a L’Acquara, Lo Fargnito e Pataniello.
20. Il mandese Ponzio de Cicco di anni 28 possiede la csa dove abita con la moglie Madalena Restaino di anni 31 e i figli: Nicolina di anni 5, Aloisia di anni 3 e Anna Maria di anni 2. Non posseggono altri beni.
21. Il bracciale Rinaldo Pistocco di anni 36 possiede la casa dove abita con la moglie Ponzia Martinelli di anni 40 e i nipoti Gio Russo di anni 11 e Caterina Russo di anni 8, figli dei defunti Nicola e Laura Martinelli. Il capofamiglia possiede un’altra casa con due casalini vicino la sua e un terreno a Lo Ponte.
22. L’orfana Ventura Pistocco di anni 12 possiede la casa dove abita sola, una vigna a S.Andrea e una terra incolta a Lo Perrone.

San Cristofaro a Colle di Corte
1. Il bracciale Antonio Nardolillo di anni 53 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Ferruccio di anni 55 e i figli: Nicola di anni 21, Giuseppe, bracciale di anni 19 e Anna, figlia in capillis di anni 27. Il capofamiglia possiede due terre a S.Barbato, una a Valle dell’Api, a Ponte delli Canali, a La Porta di Prata, a le Chiaie (?) di S.Barbato, a S.Silvestro, a Li Dunci, a La Fornicella, a Lo Perrone e una vigna a Lo Fargnito. Ha un reddito imponibile pari a once 90.10.
2. Lo scarparo Benedetto Riccio di anni 29 abita in casa in affitto con la moglie Rosalina Imundi di anni 31, il figlio Giovanni di anni 2 e la madre Maria Petruccio di anni 60. Il capofamiglia possiede una terra a La Fontana. Ha un reddito imponibile pari a once 0.25.
3. Il campiere Domenico Valentino di anni 34 possiede la casa dove abita con la moglie Madalena Nardolillo di anni 30 e il figlio Francesco, bracciale di anni 40. Con loro vive anche Teresa Ferro, moglie di Francesco, di anni 30. Il capofamiglia possiede un terreno accanto la casa e a Li Scarpati, a Li Carpini, a Lo Fosso, una casa vicino la sua e una vigna a S.Andrea.
4. Il pastore Giuseppe Gogliormella di anni 47 possiede la casa dove abita con la moglie Maria Riccio di anni 43 e i figli: Paolo di anni 7 e Angela di anni 2. Il capofamiglia possiede un’altra casa nello stesso luogo e due terreni a Lo Fargnito e a Li Tartari. Ha un reddito imponibile pari a once 1.10.
5. Il bracciale Gio Batta Pistocco di anni 24 possiede la casa dove abita con la madre Crestina di Robio di anni 50. Non posseggono altri beni.
6. Il campiere Michele Nardolillo di anni 53 possiede la casa dove abita con la moglie Madalena Ruccio di anni 56, il figlio bracciale Marco di anni 22, il figlio Antonio di anni 16, la figlia in capillis Ippolita di anni 25, la figlia in capillis Rosa di anni 19 e la figlia Beatrice di anni 10. Il capofamiglia possiede una terra a Lo Perrone.
7. Il campiere Nicola Pisaturo di anni 66 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Riccio di anni 63, il figlio pastore Gio di anni 35, la moglie di Gio, Madalena Ferruccio di anni 43, i nipoti Michelangelo di anni 6 e Pascale di anni 2, il figlio sacerdote Crescenzo di anni 24 e la nipote Angela Maria di anni 13. Il capofamiglia possiede un orto a La Fontana del Carnello, terre a Lo Fargnito e a S.Barbato e due case a La Piazza e a La Mantra delli Ricci.
8. Il bracciale Pascale Lombardo di anni 40 vive in casa in fitto con la moglie Felice Pistocco di anni 42 e le figlie Maria di anni 8 e Rosalia di anni 3. Non posseggono altri beni.
9. L’orfana in capillis Teresa Rucci del padre Gio, di anni 20, possiede la casa con orto dove vive con la madre Orsola Vida di anni 55. La donna possiede terre a Li Scarpati, Le Pantana, L’Acquara, Capo Le Pagliara, due terre con casa uso stalla a La Fara, una vigna a La Fontana della Tina e una casa uso stalla a S.Cristofaro. Ha un reddito imponibile pari a once 75.25.
10. Il bracciale forestiero Giuseppe Traferro di anni 60 vive in casa di affitto con la moglie Maria Rosceno di anni 55 e i figli: Pascale di anni 14, Ginevra di anni 11, Michele di anni 6, Eleonora di anni 13, Anna Rosa di anni 9 e Carmina di anni 3. Non posseggono altri beni.
11. Il medico Leopoldo Camaretta di anni 27 possiede la casa dove abita con i frati: Antonio, sacerdote di anni 36, Serafico, sacerdote di anni 33, Lorenzo, dottore di anni 22 e la sora in capillis Anna di anni 25. Abita con loro anche la madre Rosa Lanni di anni 60. Il capofamiglia possiede un giardino avanti casa, una vigna a S.Andrea e terre a La Stazna di S.Silvestro, Li Notturni e Lo Colle dello Principe.
12. Il bracciale Michele Lombardo di anni 39 possiede la casa dove abita con la moglie Maria Pistocco di anni 40 e i figli: Angelo di anni 7, Francesco di anni 10, Colomba di anni 12, Mariantonia di anni 2. Il capofamiglia possiede inoltre una terra a La Fara.

Sopra la Chiesa di Prata
1. La vedova Antonia Nardolillo abita nella casa che fu del marito Annibale Riccio.
2. Il bracciale Arcangelo Girardi di anni 21 possiede la casa dove abita con il figlio Giuseppe di anni 13 e le sore in capillis Pasqua di anni 18 e Giovanna di anni 16.
3. Il bracciale Giovanni Ferruccio di anni 49 possiede la casa dove abita con i figli: Michele di anni 24 e Agnesa, figlia in capillis di anni 18. Il capofamiglia possiede un orticello a Lo Ponte di Prata, delle terre a S.Barbato e alla Valle della Coliera (?), una vigna a Lo Fargnito.
4. Il bracciale Giacomo Testa di anni 36 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Pecoraio di anni 38 e i figli: Giuseppe di anni 8, Antonio di anni 6, Orsola di anni 12, Elisabetta di anni 11, Anna di anni 3. Vive con loro anche il frate sacerdote Giovanni di anni 40. Il capofamiglia possiede un orticello sotto la Chiesa di Prata e delle terre nello stesso luogo, al Lete e allo Colle delli Ricci. Ha un reddito imponibile pari a once 2.25.
5. Il bracciale Sisto Nardolillo di anni 31 possiede la casa dove abita con la moglie Madalena Nardolillo di anni 33 e il fratello Damiano, bracciale di anni 41. Non posseggono altri beni.

Lo Cantone
1. Il bracciale Angelo Storto di anni 28 possiede la casa dove vive con la moglie Anastasia Padone di anni 27, il figlio Giovanni di anni 2 e il frate bracciale Francesco. Il capofamiglia possiede una terra a La Noce, una vigna a Raiasi e una casa affittata a La Nunziatella. Ha un reddito imponibile pari a once 2.
2. Il campiere Agostino Nardolillo di anni 30 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Valentino di anni 31, il figlio Biagio di anni 1 e la sora in capillis Rosa. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Perrone e una terra a La Piana. Ha un reddito imponibile pari a once 1.15.
3. Il campiere Angelo Nardolillo di anni 38 possiede la casa dove abita con la moglie Dorotea Pantone di anni 33 e i figli: Nicola di anni 10, Donato di anni 9, Crestina di anni 7, Antonia di anni 5. Il capofamiglia possiede una vigna e una terra a Lo Perrone. Ha un reddito imponibile pari a once 15.5.
4. Il campiere Angelo Scuncio di anni 55 possiede la casa dove abita con la moglie Giulia di anni 44 e i figli: Tomaso di anni 13, Germanico di anni 8, Felice di anni 6, Giustina, figlia in capillis di anni 18, Maria, figlia in capillis di anni 17, Paola di anni 12, Xavenia di anni 10, Gaetana di anni 3; con loro vive anche la suocera Marta Castallo di anni 81. Il capofamiglia possiede due orticelli presso la casa propria, una casa terranea affittata e un’altra casa per uso proprio a Lo Cantone, una terra e una casa affittata ad uso stalla a La Masseria delli Gianquella, due terre a La Fontana e due a S.Barbato, una terra a La Rocca della Causa, una a La Pescheta o Capo Le Pagliara, una a Li Scarpati. Possiede inoltre due vigne a S.Andrea, una a Lo Perrone e una a Lo Fargnito,. Ha un reddito imponibile pari a once 13.10.
5. Il calzolaio Carlo Giacomino di anni 47 possiede la casa dove abita con la moglie Rosa Riccio di anni 30 e i figli: Nicola di anni 13, Giovanni di anni 12 e Angela di anni 9. Il capofamiglia possiede un’altra casa a Lo Cantone e una vigna a Lo Fargnito. Ha un reddito imponibile pari a once 2.10.
6. Gregorio Madalena di anni 35 possiede la casa dove abita con la moglie Angela Scuncio di anni 38 e i figli: Giovanni di anni 4 e Filippo di anni 2.
7. Il campiere Cesare Nardolillo di anni 36 possiese la casa dove abita con la moglie Caterina Storto di anni 27. Il capofamiglia possiede terre a Lo Perrone e a Lo Rigo, sotto S.Agostino.
8. Il bracciale Francesco Ferlingiero di anni 39 possiede la casa dove abita con i figli bracciali: Giovanni di anni 25 e Domenico di anni 23. Vive con loro anche la madre Cecilia Caniseo di anni 60. Il capofamiglia possiede un orticello a casa sua e una vigna a S.Andrea. Ha un reddito imponibile pari a once 2.
9. Il bracciale Francesco Viti di anni 55 possiede la casa dove abita con la moglie Maria di anni 54 e le figlie in capillis: Virgilia di anni 24, Arcangela di anni 22, Nicolina di anni 19 e Teresa di anni 15. Il capofamiglia possiede terre a La Fara, L’Acquara, Lo Fargnito, un’altra casa usata come stalla nello stesso luogo della sua, una vigna a Lo Fargnito e un giardinetto presso la propria casa. Ha un reddito imponibile pari a once 33.25.
10. Il bracciale Giuseppe Scuncio di anni 48 possiede la casa dove vive con i figli Mario, di anni 14 e Bartolomeo di anni 9. Non posseggono altri beni.
11. Il bracciale Giuseppe Storto di anni 55 possiede la casa dove abita con la moglie Grazia Valentino di anni 46 e i figli: Carlo, pastore di anni 13, Pasqua, figlia in capillis di anni 16, Margarita di anni 7 e Giuseppina di anni 3. Il capofamiglia possiede un orticello a La Viavecchia e una vigna a Raiasi. Ha un reddito imponibile pari a once 0.20.
12. Il campiere Giuseppe Scuncio di anni 70 possiede la casa dove abita con il figlio Domenico di anni 43, la nuora Marta Nardolillo di anni 33 e i nipoti: Giuseppe Angelo di anni 8, Genaro di anni 5, Marianna di anni 11 e Madalena di anni 4. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Piro dello Rosario e un terreno a La Pescheta. Ha un reddito imponibile pari a once 3.
13. Il campiere Gio Luigi Martinelli di anni 42 possiede la casa dove abita con la moglie Catarina Martone di anni 30 e i figli: Pancrazio di anni 12, Antonio di anni 7, Pascale di anni 5, Gio Domenico di anni 3, Veneranda di anni 14, Crestina di anni 11, Santa di anni 9,. Con loro vivono anche il frate orbo Geronimo, pastore di anni 40, il frate Francesco di anni 43, il frate sacerdote Giosuè di anni 45 e lo zio Tomaso di anni 69. Il capofamiglia possiede un orticello a Lo Cantone, una vigna a S.Andrea e un terreno a Capo La Pagliata. Ha un reddito imponibile pari a once 40.20.
14. Il pastore Giovanni Cardillo di anni 25 possiede la casa dove abita con la moglie Giovanna Lincio di anni 24 e la figlia Anna di anni 1. Il capofamiglia possiede un’altra casa in piedi La Terra e una terra a Piesco Ancellone.
15. Ludovico Valle di anni 45 possiede la casa dove abita con i fratelli: Giosuè di anni 20, Nicolò, sacerdote di anni 32, Tomaso, sacerdote di anni 25, Felice, sorella in capillis di anni 37, Geronima, sorella in capillis di anni 24 e Faustina, sorella in capillis di anni 43. Il capofamiglia possiede un orto davanti casa.
16. Il bracciale Michele Testa di anni 29 possiede la casa dove abita con la moglie Ponzia Nardolillo di anni 27 e i figli: Giovanni di anni 1, Gio Batta, bracciale di anni 37, la sora in capillis Nicolina di anni 23 e la madre Claudia Ferlingieri di anni 55. Il capofamiglia possiede un’altra casa a Lo Celso.
17. Il bracciale Michele Scuncio di anni 32 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Nardolillo di anni 31 e una vigna a Lo Ponte delli Canali.
18. Il cimiteriale (?) Michele Fortino di anni 24 possiede la casa dove abita con il fratello scolaro Pascale di anni 14, la sorella in capillis Giustina di anni 22, la sorella in capillis Crestina di anni 16, lo zio sacerdote Nicola di anni 44, la madre Geronima Giuliano di anni 45. Il capofamiglia possiede altre case a Lo Cantone e Lo Piro e terre a La Pescheta, allo Ponte delli Canali, a Raiasi, a Lo Perrone a Mazzabucco e a La Viavecchia. Inoltre possiede una padulo a La Piana. Ha un reddito imponibile pari a once 372.
19. Il campiere Michele de Muccio di anni 55 possiede la casa dove abita con la moglie Maria Rucci di anni 26 e i figli: Giovanna di anni 8, Nicola di anni 4, Anna di anni 6, Giacomo, fratello sacerdote di anni 50, Angelo, fratello sacerdote di anni 43. Il capofamiglia possiede un’altra casa a Lo Cantone e terre all’Orto di Scionio (?), alla Pietra scritta, a Lo Fargnito, a Cimogna, a Gianmichele e a Raiasi. Inoltre possiede una vigna a La Pietra scritta e al Piro del Rosario. Ha un reddito imponibile pari a once 81.6.
20. Il campiere Marco de Muccio di anni 48 possiede la casa dove abita con la moglie Aurelia Testa di anni 39 e i figli: Silvestro di anni 8, Giuseppe di anni 4 e la figlia in capillis Caterina di anni 18. Il capofamiglia possiede vigne a La Pietra scritta e a Lo Piro del Rosario, terre a Lo Ponte di Prata, Lo Colle delli Ricci, La Pietra scritta e Lo Ponte ed inoltre una terra con casa per uso di stalla a Le Saudelle di Prata.
21. Il bracciale Marco Cardillo di anni 26 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Imundi di anni 28 e la madre Porzia Ferlingieri di anni 50. Il capofamiglia possiede una terra a La Fontana nuvolata.
22. Lo scarparo Nicola Martinello di anni 23 possiede la casa dove abita con la moglie Rosaria Martinelli di anni 20. Possiede inoltre una vigna a Lo Fargnito.
23. Il pastore Pascale Riccio di anni 29 possiede la casa dove abita con i fratelli: Paolo, bracciale di anni 27, Angelo, bracciale di anni 23, Giuseppe, pastore di anni 20, Ignazio, pastore di anni 17, Giovanni, pastore di anni 14, Maria Gogliormella, madre di anni 53. Il capofamiglia possiede una vigna a S.Andrea e due terre a Lo Capo delli Preti e a Li Tartari.
24. Il campiere Pietro Riccio di anni 25 possiede la casa dove abita con i fratelli pastori: Paolo di anni 27, Giuseppe di anni 23, Giacomo di anni 18 e Arcangelo di anni 15 (morto), la sorella Nicolina di anni 11 e la madre Margarita Nardolillo di anni 51. Il capofamiglia possiede un’altra casa a Lo Cantone, una vigna a Lo Chiuggito e una casa per uso di stalla a Li Tartari.
25. Il bracciale Pompeo Nardolillo di anni 62 possiede la casa dove abita con il figlio Dionisio pastore di anni 19. Possiede un orticello presso la Via vecchia.
26. Pascale de Tomaso di anni 50 possiede la casa con giardino dove abita con le sorelle in capillis Teresa di anni 47 e Anna Maria di anni 44. Il capofamiglia possiede una terra a La via vecchia, una vigna e due case a S.Andrea. Ha un reddito imponibile pari a once 18.08.
27. Lo scarparo Pascale Fierro di anni 55 possiede la casa con casalino dove abita con la moglie Margarita Riccio di anni 36 e i figli: Arcangelo, bracciale di anni 16, Angela di anni 7 e Dorodea di anni 5. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Fargnito.
28. Il bracciale Pietro Storto di anni 26 possiede la casa dove abita con la moglie Orsola Riccio di anni 25 e la figlia Caterina di anni 1. Il capofamiglia possiede terre a Lo Ponte delli Canali, L’Acquara e Le Petraruole.
29. Il campiere Sisto Martinelli di anni 47 possiede la casa dove abita con la moglie Genna Riccio di anni 46 e i figli: Cesare, pastore di anni 18, Lucia di anni 10, Crestina di anni 8, Pasqua di anni 5 e le figlie in capillis: Angela di anni 15, Antonia di anni 13 e Anna di anni 12. Il capofamiglia possiede un’altra casa per uso proprio accanto la sua, una vigna a Lo Fargnito e due terre a Lo Fargnito e a La Pescheta.
30. Il bracciale Vincenzo Martinello di anni 51 possiede la casa dove abita con la moglie Vittoria Passerella di anni 43 e i figli: Cosimo di anni 11, Francesca, figlia in capillis di anni 16, Marta, figlia in capillis di anni 14, Brigida di anni 5 e la madre Lucrezia Scuncio di anni 70. Il capofamiglia possiede una terra a L’Acquara e una a Lo Murorutto.

La Piazza
1. Il mandese Biagio Riccio di anni 39 abita in casa d’affitto con la madre Isabella Massaro di anni 70. Il capofamiglia possiede una casa a Lo Cantone per uso proprio e una vigna a Lo Perrone.
2. Il medico Domenico Riccio di anni 38 possiede la casa dove abita con le sore in capillis: Angela di anni 33 e Anna di anni 28. Con loro vive anche la madre Carmosina Gonelli di anni 71. Il capofamiglia possiede terre a Lo Chiuggito, a S.Barbato, a la Piana della Causa, a Li Scarpati, a Maschino e a La Cappelluccia, delle vigne a La Fontana della Tina e a Fargnito-Selicata e inoltre una casa, una vigna e un orto a Lo Cantone. Ha un reddito imponibile pari a once 115.
3. Lo speziale di medicina Francesco Gonnelli di anni 60 possiede la casa dove abita con la moglie Beatrice Vendettuoli, il figlio Gio, medico di anni 18 e le figlie in capillis: Margarita di anni 31, Anna di anni 28, Domitilla di anni 25, Dorotea di anni 24. Il capofamiglia possiede terre a L’Acquara, a Le Petraruole, a La Fara, a S.Silvestro e a S.Pancrazio Vecchio e una vigna a La Selicata. Ha un reddito imponibile pari a once 37.25.
4. Il bracciale Francesco Russo di anni 47 possiede la casa dove abita con la moglie Dorotea Scuncio di anni 41 e i figli: Angelo, pastore di anni 19 (morto), Tomaso, pastore di anni 17, Pascale di anni 6, Giuseppe di anni 3, Anna, figlia in capillis di anni 13, Orsola di anni 8, Elisabetta di anni 10. Non posseggono altri beni.
5. Il barbiere Gio Russo di anni 67 possiede la casa dove abita con la moglie Madalena Ferruccio di anni 60 e le figlie in capillis: Agnesa di anni 38, Maria di anni 33, Anastasia di anni 24, Dorotea di anni 21. Il capofamiglia possiede una terra a S.Barbato.
6. Il capraro Gennaro Russo di anni 41 possiede la casa dove abita con la moglie Angela Riccio e i figli: Camilla, figlia in capillis di anni 16, Giosuè di anni 13, Salvatore di anni 7, Carminia, di anni 9, Elisabetta di anni 4. Il capofamiglia possiede dei terreni e una vigna. Ha un reddito imponibile pari a once 1.15.
7. Il bracciale Mattia Caniseo di anni 45 possiede la casa dove abita con la moglie Margarita Russo di anni 40. Non ha altri beni.
8. Paolo de Tomaso di anni 61 possiede la casa dove abita solo. Possiede altre due case di cui una con casalino aggiunto, a La Piazza. Sono suoi inoltre terreni a La Starza Malcieri, Le Piane della Causa e La Masseria di Ciarpella, quest’ ultima con casa per uso stalla, 2 casalini e un orticello. Possiede inoltre una vigna a La Piana e una padula a Le Padula. Ha un reddito imponibile pari a once 56.5.

Sant’Andrea a Lo Piro del Rosario
1. Il bracciale Biagio Nardolillo di anni 49 possiede la casa dove abita con la moglie Marta Scuncio di anni 49 e i figli: Nicola di anni 13 e Silvestro di anni 11. Il capofamiglia possiede una terra a Lo Rigo. Ha un reddito imponibile pari a once 1.20.
2. Il campiero Cesare Scuncio di anni 60 possiede la casa dove abita con la moglie Ippolita Ferruccio di anni 50 e i figli: Carlo, bracciale di anni 30 e Anna, figlia in capillis di anni 23. Il capofamiglia possiede una vigna a Lo Fargnito e terre a Raiasi e a Capo delli preti. Ha un reddito imponibile pari a once 0.15.
3. Dorotea Martinello di anni 48 possiede la casa dove abita con i figli: Nicola di anni 10, Elisabetta di anni 7 e le figlie in capillis di primo matrimonio: Madalena Russo di anni 23 e Rosolina Russo di anni 20. La donna possiede una terra a La Piana e una vigna a Lo Fargnito.
4. La vedova Daria Riccio di anni 63 possiede la casa dove abita sola. La donna possiede un orticello a Lo Cantone, una vigna a Lo Piro del Rosario e un terreno a La Fontana. Ha un reddito imponibile pari a once 8.21.
5. La vedova Diana Gogliormella di anni 46, sposa del fu Domenico Riccio, possiede la casa dove abita con la figlia Margarita di anni 11. La donna possiede una vigna a La Selicata, una terra a S.Barbato e un’altra casa affittata a Busiani.
6. Il bracciale Filippo Russo di anni 52 abita in casa in affitto con le figlie in capillis: Ippolita di anni 21, Anna di anni 15, Giovanna di anni 12. Non posseggono altri beni.
7. La vedova Faustina Massaro di anni 40 abita in casa in affitto coi figli: Nicola di anni 6 e Caterina di anni 7.
8. Il campiero Filippo Nardolillo di anni 39 possiede la casa dove abita con il frate pastore Pietro di anni 27, la moglie del frate Caterina di anni 26, la sora in capillis Teresa di anni 20 e la madre Anna Riccio di anni 63. Il capofamiglia possiede un terreno a Pagliara. Ha un reddito imponibile pari a once 0.24.
9. Il bracciale Fabio Assalone di anni 50 possiede la casa dove abita con la moglie Agnesa Valentino di anni 38 e i figli: Giovanni di anni 10, Giuseppe di anni 7, Caterina di anni 5. Vive in famiglia anche la suocera in capillis Ponzia Valentino di anni 50. Il capofamiglia possiede una terra a L’Acquara e una vigna a Raiasi.
10. Il bracciale Giuseppe Parisi di anni 45 abita in casa in affitto con la moglie Angela di anni 30 e i figli: Pietro, bracciale di anni 17, Pascale di anni 12, Francesco di anni 7, Gio di anni 3. Non posseggono altri beni.
11. Il bracciale Giuseppe Valle di anni 57 possiede la casa dove abita con la moglie Livia Da Muccio di anni 50 e i figli: Domenico, di anni 9, Antonio di anni 6 e Caterina, figlia in capillis di anni 22. Il capofamiglia possiede un orticello a Lo Piro e un terreno a S.Andrea. Ha un reddito imponibile pari a once 1.10.
12. Il sartore Giuseppe Russo di anni 28 possiede la casa dove abita con la sora in capillis Antonia di anni 24 e la madre Vittoria Petruccio di anni 59. Il capofamiglia possiede terre a Lo Ponte delli Carnali e a S.Acquaia (?), due vigne a Lo Ponte e a La Selicata e un orticello a Lo Canale.
13. Il campiere Genaro Scuncio di anni 56 possiede la casa dove abita con la moglie Lucia Nardolillo di anni 35 e i figli: Giovanni di anni 11, Salvatore di anni 2 e Annamaria di anni 6. Con loro vive anche il frate Domenico, pastore di anni 60. Il capofamiglia possiede terre a La Padula della Piana e a La Piana. Ha un reddito imponibile pari a once 1.10.
14. Il campiere Giuseppe Passarella possiede la casa dove abita con la moglie Dorodea Valentino di anni 37 e i figli: Pascale, vagabondo di anni 17, Berardino, pastore di anni 11, Michelangelo di anni 3, Giovanni di anni 1, Faustina di anni 8 e Anna di anni 7. Il capofamiglia possiede un terreno a la Fontana, a S.Barbato, a Lo Peschito dell’Api (?), alle rade della Causa e una vigna a Raiasi. Ha un reddito imponibile pari a once 2.
15. Il pastore Giovanni Madalena di anni 53 possiede la casa dove abita con la sora in capillis Antonia di anni 45 e il di lei marito Domenico Antonio, scarparo di anni 40. Vive con loro anche la madre Ippolita Madalena di anni 43. Il capofamiglia possiede una terra a Lo Cargnolito (?) e a S.Barbato e una vigna a Raiasi.
16. Il pastore Giovanni Madalena di anni 53 possiede la casa dove abita con la sorella in capillis Antonia di anni 45, il marito di lei, Domenico Antonio Guarniello di anni 40 e la moglie Ippolita Madalena di anni 43. Il capofamiglia possiede una terra a Lo Corgnalito e una a S.Barbato, nonché una vigna a Raiasi. Ha un reddito imponibile pari a once 2.20.
17. Gio Antonio Russo di anni 75 possiede la casa dove abita con la moglie Felice Sarillo di anni 60. Il capofamiglia possiede terre a L’Acquara, Raiasi e Cimogna, una vigna a Raiasi e un’altra casa a Lo Piro. Ha un reddito imponibile pari a once 118.
18. Il bracciale Nicola Tomasone di anni 30 vive in casa in affitto con la madre Madalena Riccio di anni 64 e possiede un’altra casa a Lo Cantone, due terre a Lo Ponte e a Lo Parco e una vigna a Lo Ponte. Ha un reddito imponibile pari a once 20.25.
19. Lo scarparo Nicola Cardale di anni 55 possiede la casa dove abita con la moglie Maria Pecoraro di anni 45. Possiede inoltre un orticello a Lo Canale, una casa a La Chiesa di Prata, una terra a Li Pantani della Fara e una vigna a Lo Perrone. Ha un reddito imponibile pari a once 14.10.
20. Il bracciale Pietro Padone di anni 60 possiede la casa dove abita con la moglie Caterina Imundi di anni 55. Possiede una terra a Lo Canale e una vigna a Lo Perrone.
21. Il pastore Simeone Russo di anni 18 possiede la casa dove abita con la sorella in capillis Paolina di anni 13 e la madre Camilla Ruccio di anni 53.

Via Vecchia
1. Cosmo Scuncio di anni 37 possiede la casa dove abita con la figlia di anni 6 e le sore in capillis: Olimpia di anni 44 e Innocenzia di anni 30. Il capofamiglia possiede terre a Lo Perrone e a S.Francesco.
2. Il bracciale Domenico Nardolillo di anni 68 possiede la casa dove vive con la figlia in capillis Margarita di anni 33. Il capofamiglia possiede un orticello a casa e una vigna a Lo Perrone.
3. La vedova Eva Russo possiede la casa dove abita con i figli: Francesco Scuncio di anni 8, Pascale Scuncio di anni 6, Rosa Scuncio di anni 13. Il capofamiglia possiede terre a Li Valloni, a Raiasi e una vigna a Lo Fargnito. Ha un reddito imponibile pari a once 0.20.

La Masseria de Li Ricci

Description

Ruggiero Altavilla Re di Sicilia: Nasce la Baronia angioina della piccola Prata con 18 famiglie

Scappato a Villa San Lorenzo, Riccardo II Drengot, si dichiarò Principe dei Capuani, in nome del padre Giordano e del nonno Riccardo, donando tutti i beni posseduti, compresa la San Lorenzo in Capua, alla nuova fortificazione fatta nascere a San Lorenzo presso le mura della città Aversana. Fu allora che il papa, riconoscendo Drengot e non Loritello, concesse la sede episcopale metropolitana aversana all’Episcopio del Castello di San Leonardo, futura San Leonardo in Castelvetere.XXVIII
Ma neppure ad Atella il Loritello li lasciò in pace e, nel 1117, li rimise in fuga, spalleggiato dal Duca Guglielmo, verso Avella.XXIX
Episodi simili, ma inconfondibilmente diversi perchè citano la Villa San Lorenzo Abellainense, ricordata nelle pergamene di Montevergine, riconquistata e donata all’episcopio di Santa Maria, quello chiamato S.Maria di Civitare Troiana, che apparteneva quindi ad un diverso Principato, quello del Comite Guglielmo Marchisio figlio di Ugone fu Boemondo, cioè nipote di Tancredi fratello del padre, della razza soprannominata ‘Malerba’, padre dell’ultimo Boemondo titolari, all’epoca del Catalogo dei Baroni, prima di tutto il territorio fra Riardo-Calvi e poi solo di Summonte-Avellino.XXVII
I tempi infatti si restringono dall’una e dall’altra parte e la storia è tiranna per il Principe Roberto Loritello II che si è piegato agli Altavilla e a danno dei ‘Malerba’. Pur ricevendo Capua, però, non avrà mai il titolo di Re di Sicilia che spetta a Ruggiero. Ma le cose non sembrano andare bene neanche al Duca Guglielmo [Marchisio] Malerba, che ha perso il titolo di Principe e si ritrova relegato a Domino di Civitate Campi Marini, e al cugino Imperatore d’Oriente, Romano Magno, ristretto a Domino di Avellino, col Pontifex e San Guglielmo che si spostano, fra Tras e Sub monti vergini, in attesa di notizie migliori che, comunque, arriveranno da Panormi-Palermo-Salerno.XXXII
L’elezione di Ruggiero a Re di Sicilia, intanto, lo vede risalire le Calabrie da Panormi, dove ha ricostruito il castello di Salerno, annettendo uno dopo l’altro i territori che furono di Goffredo e Boemondo, fino ad arrivare al cuore di un Principato mancato, che si restringe sempre più, dall’Avellinese all’Alifano, restando da piegare solo i castelli compresi nella fetta di territorio che è nelle mani di Rainulfo d’Alife.XXXIII

Sotto i conti Rainulfo (circa 1066-87), Roberto (1087-1115) e Rainulfo II (1115-39) l’assetto politico è sempre in evoluzione. Bisogna stare attenti ai termini di civitate e urbe, che possono designare cose diverse. L’ex guastaldato sul fiume Alife è quello di Raynulfus in finibus Alifanis secessit; qui continuo civitatem illam, et munitonem castelli comprehendit et suae obtinuit potestati, scrive Falcone Beneventano. L’Urbe Alifa è invece quella del passo di Alessandro Telesino, Veniente itaque Cancellario [Guarinum] ad urbem, que dicitur Alifa. Nel 1226 si dirà di Torano come un loco vecchio di Alifie, infra fines dicte civitatis Alifie, in loco ubi Toranus vezu dicitur, che dà nome al ramo che s’immette nel Volturno, prope flumen Torani, si specifica, ubi dicitur Torano vecchio. Infatti, mentre la viam publicam è sempre detta via publica que vocatur Strata, verso Telese si parla di Stradra ab Alifia usque Beneventum. Così nel registro angioino per l’atto di Re Carlo I d’Angiò del 1266: mandata pro custodia stratarum in riferimento all’ordine di manutenzione pro stradra ab Alifia usque Beneventum. Ruggero Re di Sicilia giunse ad Alife, per vederla. Si compiacque molto della sua amenità e della grande abbondanza delle acque che vi scorrono nel 1135, come trascrive l’abate Alessandro di Telese, nella sua Ystoria Rogerii. Nel 1138 Re Ruggero sosteneva che atterrando Alife avrebbe piegato le resistenze del suo principale nemico, il conte Rainulfo, e la fece saccheggiare ed incendiare. Un fatto gravissimo per Falcone Beneventano che grida per un crimine compiuto contro l’umanità: La diede alle fiamme, mentre gli avanzi di galera del re, la soldataglia che lo seguiva, prendevano tutto ciò che gli capitava e rapinavano tutti gli averi dei cittadini e gli ornamenti delle chiese, dividendosi il bottino tra loro. Oh lettore, se fossi stato presente ad una tale e tanta strage e confusione della città avresti perso i sensi! Ed avresti affermato che mai, dopo l’epoca dei greci e dei pagani, era avvenuta tra i cristiani una così grande devastazione ed incendio. Dopo aver bruciato la città d’Alife, tolto di lì l’esercito si avviò alla volta di Venafro. L’abate Wibaldo di Montecassino si affretta a segnalare all’imperatore che le città di Pozzuoli, Alife e Telese, nient’altro mostrano se non di essere un tempo esistite.XXXIII

Finalmente, con gli Angioini, abbiamo le prime certezze definitive. La prima Prata riportata nei registri appare quella dell’Abruzzo. E’ piccolissima, come se fosse appena nata, in quanto non possiede abitati. Paga infatti solo 20 tarì ed è nominata insieme a Civitella per un’oncia, a Rampino con 1, San Vito con 1, Celano, Sulmona ed altre. Già solo questo potrebbe dimostrare che la Prata aquilana e tutte le altre cittadelle abruzzesi sono il clone di quele campane, e che la Prata in Terra di Lavoro, in ogni caso, è già consolidata. Sono quindi sono le cittadelle della Terra di Lavoro ad aver dato nome a quelle dell’ex Molise e non viceversa, sebbene di difficile affermazione in quanto le due province sono fuse in una sola.
Prata [Sannita] esiste eccome, come confermato negli anni immediatamente successivi, rientrando in quella che si intende essere una magistratura di Terra di Lavoro e Comitato del Molise, retta dal magistrato Bonifacio de Giliberto. Viene nominata insieme ad altri luoghi della zona in quanto abitata da 18 famiglie, seguita da Alifie, centro militare dove risiede il giudice, con 29 nuclei, Caiazzo con 21, Villa Curtinum con 40, Limata con 17 ed altre. C’è da aggiungere che, nello stesso documento che assegna a Prata una tassa da 4 once e 15 tarì, essendo abitata da 18 fuochi, Thenum ha 117 nuclei, Gallecium 58, Aylanum 6, Pentema 21, Sextum 4, Mastrale 4 seguita da Marzanello, Presenzano ed altri. Da questo atto è chiara la consistenza abitativa di Teano con 117 nuclei e della stessa Pentema con 21, mentre scarseggiano presenze in Ailano con sole 6 famiglie. Questo per dire la difficoltà che lo studioso incontra nel voler attribuire un minore o maggiore spessore storico ai luoghi. Di certo, in questi anni, Prata è la sede della Baronia Prata di Filippo Villa Cublana, riconosciuta anche ai suoi eredi i cui nuclei familiari cominciano ad aumentare. L’intera Baronia ne conta una ottantina: 20 in Prata, 30 in Capriata, 10 in Tino e 20 in Pratella.
Quando Re Ruggiero conquisterà l’Alifano nascerà infatti la nuova Baronia della Prata, con l’insediamento stabile delle prime 18 famiglie documentate, qui consolidate, fra gli antichi luoghi fra S.Arcangelo e Cupolo, dei cui toponimi si ha ancora memoria nel Catasto Onciario del 1754, oggetto di questo studio.XXX

Dettagli

EAN

9788872970492

ISBN

8872970490

Pagine

112

Autore

Bascetta,

Del Bufalo

Editore

ABE Napoli

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Editorial Review

 Il Casale in Diocesi d’Alife: S.Pancrazio a Prata, S.Giovanni a Letino

 


La Terra di Lavoro è una delle quattro parti in cui si divide il Regno di Napoli, così chiamato dalla sua capitale, ch’è Napoli, oppure Sicilia di quà dal Faro: Terra di Lavoro, Abruzzo, Puglia e Calabria, a loro volta, si frazionano in dodici Province.1 Poichè la parte di Terra di Lavoro coincide con la Provincia di Campania è anche chiamata Campagna Felice, volgarmente detta Terra di Lavoro, ma non con capoluogo Caserta, come spesso si sente erroneamente ripetere, dovendo essere sede del Tribunale provinciale solo la metropoli.2 Quindi la provincia di Terra di Lavoro, altrimenti detta Campania o Campagna, ha per capoluogo la stessa capitale del Regno.3 Infatti la Terra di Lavoro ha Napoli per sua Capitale, città antichissima, residenza del Sovrano, e Metropoli del Regno dal tempo degli Angioini.4 Per quel che riguarda il Tribunale o Regia Udienza Provinciale si può aggiungere che è formato da un Preside Militare o Governatore dell’armi, un Caporuota e due Uditori, unitamente agli Avvocati del Regio Fisco, e de’ Poveri e vi lavorano un Segretario ed un Mastrodatti con i Subalterni per le informazioni, un Maestro di Camera o Esattore de’ Proventi Fiscali. Oltre il Tribunale, in ogni Provincia vi è il Percettore, o Tesoriere per gl’interessi del Regal Patrimonio. La Provincia di Terra di Lavoro tiene il solo Commessario togato detto della Campania, il quale giudica in tutta la provincia e ne regge il Tribunale militare in subordinazione all’Udienza Generale di Guerra, e Casa Reale. In Campania vi è altresì un Sovrintendente, il quale, da Caporuota del Sacro Regio Consiglio, rivede le cause qualora vengono richieste.5
Lasciata Caserta a Settentrione, pronta a divenire luogo di delizie della Real Corte, 6 per essere stata scelta pel Real Divertimento dal Monarca Carlo Borbone,7 si incontra Prata, appartenuta, dal punto di vista religioso alla Diocesi d’Alife e, da quello feudale, dalla Casa Invitti, ma non appartenne al Distretto o Ristretto capuano,8 e non dipendette neppure da Caserta i cui paeselli erano solo quelli situati sopra e sotto i Monti Tifata, dalla via S.Nicola alla Strada, e scorrendo fino alla fine di Morrone,9 da Aldifreda a Tredici.10
Non poche erano state, nel corso dei secoli, neppure le cause acclesiastiche per il regolamento dei conti fra gli avi, appena insediatisi su questi monti, e il vescovo di Alife, risalenti al 1024, specie per i terreni della Chiesa di San Giovanni Battista sul fiume L’Ete a Letino di Prata: Cesa [o Casa] Molina, la Corte Ortale del Vico Bonelle, la ‘copia’ dell’originario Vico Cupoli. Ciò prima che, nel 1093, cominciasse la contesa, ancora più forte, sui beni delle monache dell’Abbazia di Santa Maria in Cingla di Ailano, trasferitesi a Civitate Capuana di Teano, e San Benedetto di Montecassino. Questo non per giustificare l’accaparramento dei beni, ma per chiarire come le istituzioni religiose s’appropriassero di sana piante di mobilia et immobilia di una antica fondazione, come S.Maria in Cingla, ancora prima che scomparisse dalla storia: si tratta della mobilia et immobilia offerte da Lupichio prete il aveva offerto alla Chiesa di San Giovanni Battista di Letino presso il mulino sul fiume Ete, alla stregua di Airoldo e Bruncolo di Letino, i quali, avevano fatto altrettanto donando beni alla Chiesa di San Giovanni Battista.11 La stessa cosa era accaduta nelle contese fra i vescovi capuani e quelli casertani, specie per l’antico Demanio della Rocca di San Nicola (cioè la Rocca S.Agata costruita sui ruderi del Castellone del Montaureo storicamente confuso coi Montoro), conteso da feudatario e arcivescovo al punto di scomunicare i cittadini.12
E’ un peccato che l’Esperti, vissuto nel secolo delle notizie, nel suo viaggio settecentesco, disquisendo sull’acqua13 e sulle sorgenti,14 parli soltanto di vicende casertane, lasciando il Felici a citare il Convento dei pp. Dottrinarii, detto S.Pietro ad Montes, sbizzarrendosi più sulle origini della città,15 come pure ha fatto il De’ Sivo, nella sua Storia Pugliese.16
In verità non c’è la “Storia” di alcuna città senza conoscere la documentazione di tutti i tempi sul circondario e senza averla confrontata con territori che presentano toponimi che si ripetono almeno tre volte (es.: Prata a Barba Assano, Prata a Barba Acciano, Prata a Varva Anzano) solo nel territorio dei tre diversi Principati della Campania, prima della ennesima duplicazione dei Crociati di Boemondo, più che dei Normanni del Guiscardo, a Prata d’Ansidonia (Aq), per capire a quale località appartenga con certezza questo o quel documento. Sebbene nella realtà, come vediamo, la storia di paesi vicinissimi può presentare origini diverse: Prata col Castello di Alife, Capua con Santa Maria, Caserta con la Cattedrale17 di Casertavecchia, legata solo ai vescovi.18 Anche all’Esperti, in fondo, interessava più la politica locale dei sei quartieri tifatini che la “Storia” delle città,19 o delle famiglie.20
Non a caso, fu solo due secoli fa che, quasi tutti gli studiosi, cominciarono a convincersi dell’antichità di Santa Maria Maggiore, casale autonomo ma unito da secoli a Sant’Erasmo, S.Andrea e S.Pietro in Corpo, sostenendo che quì un tempo era la città di Capoa.21 Ma in quale tempo? Tutti sapevano, almeno fino a quel momento, che Santa Maria era stata solo il casale principale della nuova Capua, resosi da poco indipendente: oggi casale: diocesi, e pertinenza di detta città, d’aria buona, fa di popolazione 8.237 (anno 1798). Stessa regola vale per Prata Casale che, nella medesima Istorica Destrizione del Regno di Napoli, non viene affatto indicata in Pertinenza di una città, ma solo in Diocesi d’Alife, feudo della casa Invitti, d’aria buona, fa di popolazione 1337.22
Le incongruenze sono davanti ai nostri occhi, ripetute pedissequamente, di copia in copia, senza il necessario confronto con altre realtà. Ragione per cui dovremmo aggiungere che Prata Casale non appartiene alla Distretto di alcuna città perchè, in questo periodo, è parte integrante di un piccolo stato feudale chiamato Prata di Terra di Lavoro, pur ricadendo nella Diocesi d’Alife, contrariamente per esempio a Castelvolturno, definito Casale anch’esso in Diocesi, ma in Pertinenza di Capua, cioè nel Distretto capuano, sebbene d’aria pessima, e mediocre e con soli 384 abitanti. Del resto, raramente, prima di questo periodo, si scrivono diari o cronache se non durante le conquiste. Ecco perchè cominciarono a circolare soventemente un po’ di libri con tesi più rivoluzionarie sulla storia antica, come quello dato alle stampe da monsignor Assemani, il quale sarebbe stato il primo ad asserire ufficialmente che il territorio di Santa Maria era nell’Alto Medioevo parte integrante della città bizantina di Berelais,23 sul torrente Vasalaci che, nelle vecchie mappe in latino acquerellate fra il 1400 e il 1500, viene detto Baralasius Minor e, il fiume Torto, Baralasius Maior, avallando l’ipotesi che, distrutta Capua, fosse rinata Virilas sui suoi resti,24 per cui andrebbe approfondita anche l’origine castrametata dei mariani e dell’antico fiume Alesae confuso con Alife. Il toponimi di Berelais, ampiamente analizzati dal Gentile, permettendo poi a tutti di diffondere questa ulteriore e nuova storia del territorio di Capua prima dell’anno Mille, sebbene con mille sfumature, allontanandoli da quello che sembra l’originario toponimo del fiume Alese o Alise, lungo l’Alese, Per-alese, e continuando a tormentare gli studiosi, sia italiani che stranieri, dal 1700 ad oggi. Compreso lo stesso concittadino Mazzocchi quando scriveva alterim Campani amphitheatrum nome Berelais sive Berelasis, nel senso di città vecchia.25 Notizie rivoluzionarie, come quella del canonico capuano Monaco, il quale, nel 1630, pubblicò il Sanctuarium Capuanum, uno studio in cui si attestava l’esistenza di un mosaico che ornava l’abside confermando che S.Maria era la Cattedrale di Capua Nova, chiamata Santa Maria Suricorum o Santa Maria Gratiarum oppure S.Maria Maior, differenziandola involontariamente dall’attuale Capua.26
In definitiva S.Maria non appare ‘solo’ una città Vetere, ma l’unica città chiamata Vetere, cioè l’Urbe lungo il fiume Alise, definita già Vetere nel XII Secolo, come attestano le pergamene di Montevergine, accanto alla Capua Nuova della Torre di S.Erasmo.
Documenti poco famosi, ma che seguono il placito capuano del 960 e il placito sessano del 963 in nuova lingua italica: Kella terra per kelle fini qi bobe mostrai, Sancte Marie è, et trenta anni la posset parte Sancte Marie e, l’altro, più famoso di Sao ko kelle terre, per kelle fini qui tebe mostrai trenta anni le possette parte Sancte Marie.27
Comunque siano andate le cose la nostra Prata fu sempre legata a Capua e con essa rimase, pervenendo nella provincia di Caserta, sebbene sia giustamente piaciuto agli amministratori dell’epoca chiamarla anche Sannita: Prata Sannita.28
Ma questo avverrà dopo la redazione del Catasto Onciario del 1743, quando Prata è detta ancora solamente Prata di Terra di Lavoro.29