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Il borgo di maestri d’arte e professionisti
Si tengono lontano da Minori i ricchi forestieri e gli abili maestri di particolari arti, come il tintore di panni, per tingere le stoffe dei lanieri, come accadeva a Palena, in Abruzzo, descritto nella cronaca del Bindi, dove si obbligavano i vassalli a tingere i panni nella tintoria del Duca.10
Lì il livello non era neppure competitivo con l’Europa in quanto necessitava acquistare per la migliorazione delle tinturiere, qualche ottimo tintore, straniero onde sulle di costui istruzioni ed insegnamenti d’intelligenza co’ migliori de’ nostri chimici si possa stabilire e distendere nelle fabriche tutte del Regno il buon gusto, la delicatezza e la perfezione delle tinte.11
Resta inteso che, anche in comuni non lontani, come Piedimonte d’Alife, esisteva una tintoria privata, con 13 tintori, e la Tinta grande, dietro il Mercato.12
Diciamo che il paese è molto legato alle tradizioni popolari. Siamo in pieno periodo di scoperta del corpo umano, grazie agli speziali per gli unguenti medicamentosi, e ai ricercatori di cosmetici, ciarlatani e non, che propongono prodotti di bellezza tratti da piante naturali. La rosa di Gerico si apre tra le undici e mezzanotte, si espone alla rugiada e si mette sui capelli: il tal modo si è liberi dal mal di testa e crescono i capelli. Si va quindi alla ricerca del rimedio naturale, della cura per forza, del prodotto che liberi da piccoli fastidi e da dolori tormentosi. Addirittura si utilizzano gli stessi medicamenti nella magia popolare, volendo anche per tenere lontani i fulmini e altre calamità dalla casa in cui essa è custodita.13
E’ un secolo in cui ci si impone il rimedio attraverso libri, vademecum e consigli. Decine di manoscritti diffusi in tutta europa, fra cui il più antico del 1200, oggi ad Oxford alla Bodeleian Library, poi riuniti nel Thesaurus Pauperum, una raccolta di ricette per ogni specie di malattia o di disturbo, ordinate a capite usque ad pedas secondo la visione della scuola salernitana nella quale confluivano la tradizione medica greca, latina, araba e giudaica. Il Thesaurus rappresenta un significativo manuale di medicina medievale scritto soprattutto per beneficio degli studenti poveri che non potevano permettersi molti libri. Si tratta di raccolte di ricette, fra il Viaticus di Costantino l’Africano e il Thesaurus del 1250 circa, secondo l’ordine della medicina salernitana, dalla caduta dei capelli, de casu capillorum, alle malattie dei piedi, de gutta arthetica et podagra, rinvenute nell’edizione siciliana.14
Forse sono quelli letti dai nostri speziali che spadroneggiano un po’ ovunque. I nobili hanno per abitudine quella di mandare i loro figli a divenire speziali manuali in una delle tante botteghe, fra le piazze e le viuzze, quasi fosse un praticantato degli scolari per diventare studenti.15
Medicina popolare che si incontra con il folclore, sebbene le annotazioni demo-antropologiche sono spesso dimenticate da storici locali animati da vuoto campanilismo, in Campania come in Terra di Lavoro.16
Aspetti di cultura agro-pastorale spesso impossibili da ricostruire per quella maledetta voglia, per dirla con Lutzenkirchen, di rimuovere, di proposito e in tempi molto brevi, quanto potesse ricordare una epoca pur non lontanissima di disagi, di difficoltà e di miseria. Così, al tempo stesso, si è inteso (soprattutto dall’alto) cancellare la coscienza delle proprie origini, nella prospettiva di una vita soltanto economicamente migliore.17
La crescita di grandi paesi è dovuta anche alla presenza di uno stampatore, cioè una stamperia nei capoluoghi,18 purtroppo assenti in provincia, sebbene sia discreta la presenza di diverse cartiere a Minori, che potrebbe farci incorrere in sviste.19
Resta il fatto che nel Regno vive una gran massa di ignoranti ed è dal lontano 1456 che, in Germania, uscì dalla bottega dell’artigiano Johan Gutenberg, per la prima volta, un libro a stampa, non più scritto a mano. Un’invenzione che ebbe un travolgente successo e permise agli stampatori di raggiungere negli anni altri luoghi, cioè i più fiorenti centri di commercio del continente europeo, che offrivano le migliori prospettive di guadagno. Va considerato quindi che in ogni Provincia del Regno ci potessero essere una media di cinque stamperie, comprese quelle statali.37
Sono piccoli elementi che contribuiscono allo sviluppo di tanti paesi, che vedranno più sviluppati i paesi del Principato Citra rispetto a quelli della Montagna di Montefusco del Principato Ultra che chiedevano di essere collegati fra loro con nuove strade sempre meno impervie.20
Dall’Unione delle once, ultima sezione del Catasto di solito chiamata Collettiva Generale delle once, cioè del reddito imponibile dei contribuenti si ricava il reddito proveniente da attività lavorativa, cioè l’industria, unito al reddito sui beni.21 Elenchi di nomi e numeri concentrati nel librone del Catasto Onciario di Minori: centinaia di pagine che abbiamo riassunto fedelmente in questa pubblicazione dopo averle lette, interpretate e trascritte al solo scopo di renderle fruibili…
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