LA SEDE DEL TRONO DEDICATO ALLA MADONNA DEL MONTE CARMELO ASSORBI’ BARULO E CREO’ DUE PROVINCE DUCALI: TROIANA E BARLETTA
BARLETTA – Arturo Bascetta, ricercatore nazionale, ormai ha sempre meno dubbi sui Templari: il Principato di Urbe «Al Berola» caduta col sisma fu presso S.Giovanni Rotondo e venne assorbito da Monte S.Angelo, dove il Principe Tancredi, tornato dalle crociate, fondò la vicaria di Gerusalemme, sede del trono. «Esso ebbe due province con a capoluogo Civitate neapolis Troiana e Civitate nova Barletta, dove Boemondo tradusse i greci di rito misto (che non erano scappati a Salerno col fratellastro Borsa che diede asilo ai Costantinopolitani in fuga da Costantinopoli), ai quale inculcare la religione proveniente da Gerusalemme detta della Madonna del Monte Carmelo (corona e croce in mano).
Essa Madonna prese il posto della madonna amata dei Greci di Berola, ossia S.Maria dei martiri patiti di Cristo e uccisi dai Romani a Urrita di Teate apulo, e della Madonna amata dai Bizantini di Civitate Regina Canosa, che era S.Maria di Costantinopoli, i cui culti furono tradotti nel Salernitano.
Il disfacimento dell’Impero bizantino, però, aveva portato i costantinopolitani alla rifondazione della loro Heapola ecana, equana o equense di assoluto rito greco nel luogo di Partenope della Regina Major (da cui il nome della costa maggiore di Sorrento), che faceva da tandem con la sede del loro Pontifex, nel Ducato della costiera Minor di Atrani, Scala e Ravello.
Contro di essi il Papa continuò a scagliare il Duca caetano del ramo dell’Aquila di stanza a Gaeta, il quale, per soddisfare il Principato di Antiochia-Nazareth, aveva conquistato e ampliato la precedente Berola di rito misto i S.Giovanni Rotondo, che divenne Baruletto, perché trasferì i Greci da convertire nella neonata diocesi in Ducato Nova Barletta, sottomettendoli insieme ai Troiani del Ducato della Vetere Civitate Troia, nell’urbe detta Neapolis di Gerusalemme, di cui fu vicaria».
Insomma in questa Neapolis e non a Napoli vennero incoronati i Re di Gerusalemme, dopo la caduta di essa, quando l’urbe assunse il nome di Monte S.Angelo, ossia del S.Angelo del Monte Carmelo, cioè della madonna nera poi detta anche del Montserrat.
«Queste tre madonne», conclude Bascetta, «Sono le tre Maria di tre poteri politici diversi che dilaniarono la Puglia ai tempi delle Crociate, cioè di tre Regni terreni diversi (Gerusalemme dei Templari in M.S.Angelo, Rama dei Salernitani in Barulo di S.Giovanni Rotondo e Regina dei Costantinopolitani in Canosa)».