FEDERICO II CONQUISTO’ LOMBARDIA E PUGLIA PER RIPRISTINARE IL REGNO D’ITALIA DI PAVIA E LANGOBARDIA MERIDIONALE A CIVITATE PRINCIPATO
NAPOLI – «Federico II fu deposto da Imperatore perché voleva ripristinare il Regno d’Italia di Pavia e relativo Principato della Langobardia Meridionale». Lo studioso Arturo Bascetta, giornalista specializzato nelle cronache medievali, nonché editore di ABE Napoli con centinaia di premi sul groppone dei suoi trenta autori, lancia l’amo ai professori universitari per rivedere tesi vecchie e obsolete alla luce delle nuove ricostruzioni storiche che stanno venendo fuori sul Principato di Puglia. «Il realtà», dice Bascetta, «Federico non voleva creare un regno di Puglia perché era già nel possesso del reame di Sicilia, ma una volta scomunicato, e soprattutto deposto dei titoli dal papa, ebbe la necessità di ripristinare la laicità regale su tutti gli stati. Ecco perché scelse di resuscitare, naturaliter, il regno longobardo del trono di Pavia che ebbe la sua vicaria storica nel sud, non a Napoli, come erroneamente si crede, ma nel Principato dell’urbe Apula per eccellenza, ovvero l’antica sede del consolato dei pagani romani: Teate. Proprio fra quei ruderi, dove il papa aveva fondato la Civitate dell’Atense, nell’Ate del Foro Iulio, ossia Uria di Enea, consolato che fu di Bibulco, dove furono trucidati i giudei ellenici di S.Nicandro e Co., venne voglia all’Imperatore di ripristinare la vicaria del Principato che fu degli osci, dei greci, dei latini, di romani e dei longobardi. Ecco perché da Civitate, o Civitale che dir si voglia, nata sui ruderi del dell’anfiteatro apulo di Uria, furono fatti sloggiare i Templari di Barletta, ai quali il papa aveva affidato la più importante vicaria della storia, dove nel mentre era nato il complesso di S.Giovanni in Lamis». Insomma, per dirla tutta, Civitate S.Giovanni in Lamis, a sostegno della tesi di Bascetta, non è altro che l’antica Uria di Enea sbarcato in Puglia, alla stregua di s.Pietro, il quale fondò per primo la chiesa di S.Giovanni Battista sul Monte Gargano che poi fu del S.Angelo del Longobardi. «Montesantangelo – conclude Bascetta – fu la vera Vaticano della storia, mentre la Civitate, sorta fra i ruderi di s.Maria del Foro Julio, fu l’antica Urbe Uria, cioè la prima Roma dei Latini dell’Ate di Enea. Servio docet: Latium duplex est».