Monte S.Angelo in Vico, ex Civitate Campimarini è la Rocca dei Troiani di S.Giovanni del 1101
Novità storiche in arrivo sul prossimo libro della collana Città scomparse di Arturo Bascetta Editore. Dopo le ultime rivisitazioni storiche che accertano una rifondazione in Irpinia degli antichi luoghi dei longobardi che erano sul Gargano, Bascetta passa ad analizzare al setaccio i toponimi del Gargano. A suo dire il Vico dei Campi Marini della Flumara, fra Contra e la Vallata, negli acquitrini fra Mandra e Pulcarino, fu S.Angelo in Vico del Catalogo, poi rifondata fra Dragonaria e Fiorentino nel 1111, nel cui territorio erano già nate Biccari, Montecorvino e Volturara. L’originale però fu quella di Contra e Mandra.
Così nel Catalogo: – «Riccardus filius Riccardi dixit quod demanium suum de Vico cum Contra est feudum 4 militum, de Flumara feudum 4 militum, de Vallata feudum 3 militum, de Sancto Angelo feudum 2 militum. Una demanium suum est 10 et septem militum et augmentum eius 20 milites; una obtulit inter feudum et augmentum milites 37 et pedites armatos 80. Isti [sunt barones qui] tenent de eo: — Gualterius sicut dixit tenet de eo Montem Acutum quod sicut dixit est feudum 1 militis. — Guarinus de Vallata tenet de eo Petram Piczulam quod est feudum pauperrimum 1 et obtulit militem 1. — Una tam de proprio feudo demanii et servitii predicti [Riccardi] sunt milites 19, et augmentum eorum milites 21. Una omnes sunt milites 40 et servientes 80.
Mandra, et Pulcarinum. Comes Robertus Casertanus dixit quod Mandra et Pulcarinum est feudum 3 militum et augmentum eius milites 3. Una inter feudum et augmentum obtulit milites 6».26
Campi Marini dove nascerà la Rocca dei Troiani non va confusa con la futura Campomarino presso Termoli, perché i Campi marini si estendono fino a Pietra Montecorvino e Volturara, né con la successiva Troia (Fg) fondata da Re Guglielmo.
Quando nascerà il Giustizierato di Capitanata si parlerà del Monasterium Sancti Johannis de Gualdo, quello nel bosco che tenet Sanctum Angelum in Vico quod est pheudum 1 militis, in riferimento a S.Giovanni [Rotondo] e S.Angelo in «Bico» sul Vallone Rostinole per viam qua itur ad Sanctum Angelum in Vico.
Per tale motivo, allo stato delle ricerche, viene esclusa categoricamente l’Alta Irpinia, riferendosi i toponimi all’area degli ex acquitrini di Torremaggiore (Fg) e del fiume Fortore, i cui abitati furono migranti e rifodatori degli oppidi omonimi nati sui monti del Fortore, da cui la S.Angelo del Bosco di San Giovanni presso S.Bartolomeo in Galdo.
Questa Civitate dei campi Marini detta di S.Angelo al Vicum di S.Giovanni [Rotondo] è quindi proprio sul M.S.Angelo, perché deve confinare con i territori di Dragonara e Fiorentina foggiana.
Fu il papa ad imporre come punto di riferimento la sola chiesa di rito latino costruita non a Civitate della Contea del Monte Aperto, ma a Viano del Principato, cioè Urbeviano, la sede regionale, da cui dipendevano quelli del Granducato di Rocca Pagana di Ruggero I, che già aveva assorbito la sede del Ducato di Drogone.
Quindi c’era un Vico sede del Granducato e ci sarà un’urbe a Viano, sede del Principato. In questo capitolo trattiamo la sede del Granducato, cioè Rocca Pagana della provincia ecclesiastica di Vico S.Angelo.
Lo ricordava anche quel vescovo: Nos Ramfredus Dei gratia Florentinense Ecclesie episcopus, dum apud Sanctum Angelum in Vico. Se ne ha conferma in più di un documento, inoltre, che la dirà in diocesi di Fiorentino foggiana, quella con S.Matteo de Sculcula: Inde est quod nos Ramfredus Dei gratia Florentini episcopus, cum ecclesiam Beati Mathei de Sculcula super quibusdam oblationibus et donationibus a fidelibus, scilicet a civibus Floren. Cioè, siamo, a quattro passi da Lesina, ma anche da S.Severo, riferendoci al Castelli Sancti Severi habitatores, statum humane fragilitatis precogitantes, cupientes transitoriis bonis atque caducis perpetuam acquirere gloriam, utile duximus ecclesie Beati Mathei in Sculcula pro remissione pecc(at)orum nostrorum.27
Siamo vicini alla S.Angelo in Bico, citata in successione, ma non sul fiume Fortore, bensì sui colli interni al Gargano.
La chiesa non è sita in Alta Irpinia, tantomeno a S.Angelo a Scala per chi l’avesse confusa – conclude Bascetta, men che meno nella baronia beneventana di S.Bartolomeo in Galdo, pur rientrando quest’ultima nella medesima e futura Capitanata.