Il caffè Marzo 2005

Il caffè Marzo 2005

PERCHE’

La prima domanda che si pone il lettore quando gli arriva fra le mani un altro giornale è: perchè?

La prima risposta che ci viene in mente è che le pagine non bastano mai. Mai a denunciare fatti di cronaca incresciosi, come l’aggressione subita dal sindaco Marletta; mai ad aprire inchieste sul perchè, strutture costate milioni, come la scuola del rione Madonnelle o i campetti del rione Gescal, diventino rifugio di tossicodipendenti, anzichè ritrovo di bambini.

Nell’uno o nell’altro caso c’è qualcosa che non va. E’ il segno di una qualità della vita che lascia a desiderare, che non dà spazio alla crescita dell’umano consorzio; che non smuove gli animi intorno ai valori della vita, ma li affossa. Il caffè della Contea di Acerra, supplemento gratuito del periodico culturale regionale de Il Giornalibro della Domenica, nasce per questo. Per contribuire alla crescita dei luoghi dell’antico Clanio, per rivalutare la storia, la cultura, per aggregare giovani promesse intorno al ragionamento politico, civile, globale.

Gli stessi riferimenti ancestrali al contado, sono il segno della volontà di aggrapparsi a dei valori, al palazzo Baronale, più che a quello Municipale, quando la politica non riesce a dare risposte e la gente ha necessità di respirare aria diversa, vivace, da giovanil furore. Non basta essere amministratori di Sinistra in una città che ha già scelto di essere di Sinistra. Non basta la politica delle mani pulite in una comunità che dà per scontato di avere amministratori onesti, oculati, parsimoniosi. Poco importa se a governare siano 6 o 10 assessori. Se il sindaco è in grado di fare da solo, lo faccia; se crede che democrazia significhi allargamento della maggioranza, l’allarghi. Ma faccia presto!

Quello che vuole il popolo è vivere una vita dignitosa, dentro o fuori i partiti, con o senza il termovalorizzatore…. Quello che vuole la gente, è una vita che valga la pena di essere vissuta; una città a misura d’Uomo. In cui ognuno possa sognare, lavorare, divertirsi. Sentirsi libero di esistere. Acerra ha scelto di guardare a Sinistra per questo. Non per le beghe.

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